| Premesso che esistono infiniti metodi, dipende quale senti più affine.
Tu quale tradizione segui? O, per meglio dire, quale senti più affine e/o ti desta maggiore interesse?
Non guardare al potere come un'intensità, in modo assoluto. Nell'Alta Magia (come piace a molti chiamarla, ma che penso tanto valga chiamare "pratica magica") si parla molto del mondo delle cause e degli effetti, e non si guarda solo all'intensità ma alla propagazione, alla versatilità, e alla mutevolezza più o meno inevitabile. E' un discorso lungo, comunque.
Faccio un esempio apparentemente banale.
Prendi un sasso. Lo lanci in un lago, questo produce delle onde. Bene o male, se controlli il lancio, così come se scegli il sasso, puoi prevedere l'effetto delle onde che possono propagarsi, e dunque anche quelle che si frangono sulla riva. Se tu dunque devi pensare al tipo di "figura" che deve emergere, o all'onda che vuoi o propagare in tua direzione e/o nella direzione opposta, devi pensare ad una molteplicità di fattori. Solo alcuni puoi controllare direttamente, fra l'altro. C'è il sasso che scegli, dove vuoi lanciarlo (e quindi il movimento della mano, così come l'accuratezza), la forza che vuoi dare al lancio, se metti o meno i piedi in acqua, se altrimenti c'è vento, o se sei in grado di vedere il fondale e/o altro. Insomma, è una pratica che va, come OGNI metodo iniziatico, affrontata con la giusta dose di accurata consapevolezza. Mai con paura. In ogni cammino, specie nella pratica magica, occorre liberarsi della paura la quale (come forma-pensiero) altro non rappresenta che il baluardo di un nostro ammanco che in qualche modo dobbiamo colmare per procedere al passo successivo.
Consiglio la lettura preliminare de "Il ramo d'oro", giusto per cogliere gli spunti più interessanti e un minimo di storia.
Per una magia "pratica", vedi sopra. Quale tradizione senti più vicina? Solitamente la magia sacrificale si coordina alle fasi lunari, tenendo conto del transito zodiacale e, se possibile, anche del pianeta di influenza. Questo aiuta MOLTO l'ispirazione. Poi di testi di magia pratica credo si abbondi, e senza una tradizione di riferimento c'è anche molto materiale...ehm...abbastanza perplimente. Tutto sta in quella che si sente più affine a noi, da qui seguire in parte istinto come "bussola" per potersi orientare verso l'uno o l'altro approfondimento e cammino di studi.
Il (proprio) sangue, ricorda, è un vettore energetico. Fissa il pensiero, e può ancorare un'intenzione. Il proprio sangue può legare ad esempio un oggetto, diventando una benedizione, o altrimenti marchiare un nemico, come maledizione. E' estremamente versatile, insomma.
|