CITAZIONE (Isiuret @ 4/11/2014, 08:25)
So bene che gli integralisti islamici non incarnano gli islamici in toto e che la loro è solamente un'interpretazione del Corano, peraltro non condivisa dalla maggior parte dei musulmani. Li ho usati come esempio semplicemente per dire che l'avere adepti non è sinonimo di divulgare la Verità e la dimostrazione che un certo messaggio sia senza dubbio l'unico che andrebbe seguito.
Sulla storicità di Cristo posso dire che ci sono opinioni assai divergenti, anche perché dall'avere fonti storiche che lo citano al dire che era esattamente la figura che incontriamo nei Vangeli ce ne passa. Dal mio punto di vista la veridicità storica di un personaggio non lo rende più credibile perché sono trascorsi millenni dalla sua esistenza e si sono stratificate molte cose che noi non potremo mai ricostruire perfettamente. È e rimane un fatto di fede e su questo non si discute.
Che credere in Gesù come figlio di Dio sia un fatto di fede l'ho ammesso anche io, tuttavia molti riferimenti storici non cristiani parlano di Cristo come "un uomo che fece cose straordinarie e che appari' ai suo discepolo come nuovamente vivo al terzo giorno", credere in queste cose e' un atto di fede ma dire che non è esistito e' tutto un altro discorso..
99 studiosi su 100 non hanno alcun dubbio sulla sua esistenza, la fede religiosa e' una questione diversa.. Su Alessandro Magno abbiamo molte meno prove della sua esistenza, la prima delle quali risale a 400 anni dopo la sua morte..
Dove voglio arrivare? Dire che Gesù non è esistito ha ben poco senso, credere o meno nella sua divinità e' un fatto, di fede, tutto qui..
Citiamo tanto per dire il Testimonium Flavianum, sulla cui autenticità ci sono stati dubbi..
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« Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d'altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani. »
Citiamo invece una scoperta fatta di recente che fa ulteriore chiarezza..
Nel 1971 il professor Shlomo Pinés dell'Università Ebraica di Gerusalemme pubblicò la traduzione di una diversa versione del Testimonium, come citato in un manoscritto arabo del X secolo. Il brano compare ne Il libro del Titolo dello storico arabo cristiano, nonché vescovo melchita di Hierapolis Bambyce, Agapio, morto nel 941. Agapio riporta solo approssimativamente il titolo dell'opera di Giuseppe ed afferma chiaramente che il suo lavoro è basato su una più antica cronaca in siriaco di Teofilo di Edessa (morto nel 785), andata persa: ciò suggerisce quindi che il Testimonium di Agapio sia una parafrasi di quello presente nella cronaca perduta di Teofilo. La versione del Testimonium di Agapio è:
« Egli afferma nei trattati che ha scritto sul governo dei Giudei: «In questo tempo viveva un uomo saggio che si chiamava Gesù, e la sua condotta era irreprensibile, ed era conosciuto come un uomo virtuoso. E molti fra i Giudei e le altre nazioni divennero suoi discepoli. Pilato lo condannò a essere crocifisso e morire. E quelli che erano divenuti suoi discepoli non abbandonarono la propria lealtà per lui. Essi raccontarono che egli era apparso loro tre giorni dopo la sua crocifissione, e che egli era vivo. Di conseguenza essi credevano che egli fosse il Messia, di cui i Profeti avevano raccontato le meraviglie». »
Poi vabbe' si potrebbero citare Tacito, Plinio il giovane, il Talmud di Babilonia, tutte fonti che confermano la sua esistenza e parlano dei suoi miracoli, anche se credere ai suoi miracoli e' un fatto di fede, come già detto..
Il punto e': credere che sia il figlio di Dio e' soggettivo e dipende dalla fede personale, ma non lo si può ridurre ad un personaggio letterario alla stregua di Ulisse, perché non lo è, nel modo più assoluto, e questo non dipende dalla fede personale..