Cucina Sacra: Canaria, Marzio ai fornelli!

I*KAL*IVN

1 Giugno, Kalendae festa dei Carnaria, detta anche Kalendae fabariae

In questa festa, ed in genere nel mese di Giungo, Ovidio suggerisce di mangiare il c.d. Pvls ovvero una polenta a base di fave:

occorrente:
- fave (utilmente raccolte durante la ricerca delle fave nere per i Lemuria del mese precedente)
- farro
- lardo di maiale

Mettere in acqua le fave per un'oretta circa, poi cuocerle insieme al lardo di maiale (in questo caso guanciale) in un pentolino con acqua.
Quando le fave saranno diventate morbide spiccicarle (letteralmente) fino a farne una polenta, a questo punto aggiungere ancora acqua e farro fino a quando si è raggiunta la consistenza gradita. Si può aggiungere anche sale ed olio.

Questo alimento veniva offerto alla Dea Carna al mattino, oltre che mangiato.
Naturalmente non contemporaneamente, né dallo stesso piatto, né si tratta dei medesimi ingredienti...... chi avrebbe il coraggio di elevarsi a nutrirsi dello stesso cibo preso per gli Dei?

Riporto quanto dice Ovidio a riguardo:

<domandi perché in queste Calende si mangi grasso lardo, e si mescolino fave insieme a farro caldo?
Carna è divinità antica, e si nutre di cibi un tempo consueti, non è di gusti raffinati e non richiede vivande esotiche. [...]
[un tempo] Il maiale era pregiato, con la sua carne si celebravano le feste, il suolo offriva soltanto fave e duro farro.
Si dice che chiunque mangi questi due cibi insieme nelle Calende del sesto mese, non debba soffrire di mali alle viscere>

Ovidio, Fasti, libro VI, 169-182

Interessante la lettura di tutta la parte introduttiva del libro e che riguarda le Calende in quanto suggerisce anche un rito di protezione per le viscere dei bambini, oltre che la sua spiegazione dell'origine di questi due riti.


di seguito la foto di quello che ho cucinato per me (che non è il medesimo offerto, ovviamente)



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Edited by Marzio de li Trabucchi - 1/6/2013, 14:35