PURIFICAZIONE

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 16/8/2012, 23:56

~WARHEART ~

★★★★★★★★★

Group:
Sacerdotessa Founder
Posts:
4,181
Location:
isola di avalon

Status:


Questo procedimento è stato redatto da Daphne Varenya Eleusina.
https://www.facebook.com/pages/AHR-Ancient-Hellenic-Religion

La contaminazione- miasma- spezza il rapporto fra Dei e uomini, così come la purificazione lo ripristina, ripristinando anche il corso naturale delle cose. Le cerimonie di purificazione hanno il nome generale di 'katharmoi', con la funzione di ripristinare l'ordine religioso, sia quotidianamente sia in specifiche circostanze; 'katharos' significa pulito, lindo, sia in senso concreto sia in senso etico- dal che deriva che qualsiasi purificazione pratica non ha senso se, di pari passo, non ci si purifica anche interiormente attraverso la costante pratica delle norme dell'Eusebeia. Ad esempio, il distico iscritto all'ingresso del tempio di Asclepio ad Epidauro: "Chi entra nel tempio odoroso deve essere puro. Essere puro significa nutrire sacri pensieri", ossia "che si osservino purità rituale e morale all'interno dei perirrhanteria e delle porte del tempio." Dal momento che le cause di contaminazione sono molteplici, tali sono anche i rituali di purificazione, ma tutti condividono da un lato la cancellazione dello stato di impurità attraverso pratiche specifiche, dall'altro la ricerca e la rimozione delle cause che l'hanno provocata.
La purificazione è una condizione indispensabile per qualsiasi rituale: il sacrificante dev'essere puro anima e corpo; in diversi santuari ellenici e italici le norme relative alla purezza erano incise su pietra all'ingresso del santuario stesso; specialmente importanti per il comportamento che occorre osservare per mantenersi puri rispetto agli Dei, ai sacerdoti, ai luoghi sacri e nell'esercizio dell'attività cultuale erano le norme delle 'Leggi sacre', che non subirono alcuna variazione dall'età arcaica al periodo imperiale.
In questo documento, mi limito alle purificazioni in circostanze 'normali', quelle che incontriamo ogni giorno; in un articolo a parte, in seguito, tratterò delle purificazioni speciali nei tre momenti critici di nascita, matrimonio e morte.

MEZZI IMPIEGATI NELLE PURIFICAZIONI

Acqua

Il requisito essenziale è la purezza dell'acqua: deve provenire da sorgenti (una o più) e dev'essere acqua corrente- questa regola vale per abluzioni, aspersioni e qualunque altro atto che richieda l'uso dell'acqua.
Il 'chernibeion' è il vaso, o bacino lustrale, sempre di forma rotonda, destinato a contenere l'acqua impiegata nelle purificazioni; nelle cerimonie statali, tale bacino era d'oro, in quelle private d'argento, di bronzo o di rame. Vi si immergono le mani, e, se si ha un assistente, ci si fa versare acqua purificata sulle mani. All'acqua possono essere aggiunte delle erbe sacre (come l'alloro, l'ulivo, la verbena e il rosmarino).
Un'alternativa validissima è l' acqua di mare, perchè "il mare deterge ogni impurità umana". La sua eccellenza in questo campo è evidente anche dal fatto che serve per la purificazione della persona e del sacerdote: "il sacerdote sacrifica e si asperge con acqua di mare".
Inoltre: "si lavarono, gettarono le lordure nel mare"; e nella purificazione prima dei sacrifici (su cui ritornerò a breve): "lava te stesso e gli altri che partecipano alla consumazione delle interiora, prendi l'acqua e purifica, lava via il sangue da colui che viene purificato, poi agita l'acqua sporca e versala nello stesso luogo."
Un katharmos in onore delle Eumenidi prevede libazioni di acqua e miele, prima della preghiera.

Sale

E' un mezzo a sè, che purifica con la sua sola presenza (ad esempio, deve essere sparso sull'altare e sulle offerte insieme ai chicchi d'orzo). Può essere impiegato o nel modo appena detto oppure aggiunto ad altre sostanze impiegate nella purificazione; 'chernibeion' significa anche "essere purificati con acqua contenente chicchi d'orzo e sale"
"E costoro provano timore davanti a lana rossa e granelli di sale e fiaccole e cipolla di mare e zolfo.."
Su tutti questi metodi aggiuntivi dirò a breve, sulla lana rossa specifico qui che la sua presenza si spiega anche in base ai rituali di consacrazione/delimitazione di uno spazio sacro: le corde di lana rossa separano lo spazio puro da quello profano.

Fuoco e Luce

(cfr. la comune base etimologica del greco pyr e del latino purus)
Bisogna agitare fiaccole- o muovere in senso circolare orario delle luci (lampade a olio etc)- davanti alla persona/cosa da purificare. "Il fuoco purifica tutto e le cose bruciate sembrano essere pure; le cose non bruciate, contaminate"
C'è un metodo specifico per prendere il fuoco dall'altare, ne abbiamo un antico esempio a proposito del fuoco incontaminato di Delfi: "purificatosi con aspersioni e una corona d'alloro, egli attinse il fuoco dall'altare"

Fumo

Lo zolfo è un potente disinfettante naturale, distruttore e neutralizzatore d'impurità, e il suo uso in cerimonie di purificazione (tramite fumigazione) è attestato da sempre; così anche per il bitume, insieme allo zolfo.
"guidami con il turibolo acceso e fumiga con zolfo l'aria secondo il rito...e tu purifica con la fiamma la strada"
"e tu dammi il coltello a doppio taglio; porta qui la cagna. Dov'è il bitume? Prendi anche la fiaccola e l'incenso"
"chiama donne che ti stofinino in circolo e ti facciano suffumigi; aspergiti con acqua attinta a tre fonti, aggiungendovi sale e lenticchie." Lo zolfo va "portato intorno"- a una persona, un oggetto, una struttura etc.

Erbe

Elleboro nero "Alcuni chiamavano melampodion l'elleboro nero 'perchè Melampo purificò e curò con questo le figlie di Preto divenute folli" - "Lo usano anche per purificare le abitazioni e le greggi, recitando al contempo un incantesimo" Inoltre, il vino prodotto da viti che crescono vicine all'elleboro agisce come depurativo e si usa per aspergere le abitazioni a scopo di purificazione.
Scilla, detta 'di Epimenide': si usava per percuotere il 'capro espiatorio', si rimuovono le squame per eliminare analogicamente i mali; in unione a zolfo e bitume, serve anche nei suffumigi.
Alloro
Olivo
O aggiunti all'acqua oppure se ne usano i rametti per le aspersioni.
(menzione di cantilene e formule magiche, soprattutto collegate all'elleboro e alla scilla...).

Oro

Non è proprio chiaro in che senso sia da intendere- può significare che i vasi per alcune specifiche aspersioni (nelle fonti si parla di versare sangue in un tempio: "nel caso che venga involontariamente versato del sangue in un tempio, invita a purificarsi con oro o acqua di mare") devono essere di questo materiale; tuttavia, azzardando un parallelo con altre Tradizioni, potrebbe riferirsi al porre un oggetto d'oro nell'acqua destinata alle purificazioni: l'oro è il 'metallo degli Dei' per eccellenza, la sua sola presenza assicura purificazione.

Focacce

Eseguire la purificazione strofinando la focaccia sul corpo, da offrire poi a divinità ctonie. 'perimattein/apomattein', lo strofinamento. "Magmon: purificazione; dicono infatti strofinare, quando purificano quelli che sono affetti da un male." con 'magides', dolci e pani "quelle con cui si detergono e si purificano. Anche focacce, che portano quelli che vanno da Trofonio".

Uova

Se ne parla in relazione al Banchetto di Hecate: "uovo lustrale". Da quanto dicono le fonti, si tratta di uova crude, e si procede per strofinamento.

Pelli e animali

Diòs koidion, 'la pelle di Zeus'- richiede il sacrificio dell'animale, perciò non mi dilungo (i particolari di questo rito li trovate nel Calendario: Skira, Chloeia, etc.).
I cani: "Essi portano a Hecate cani cuccioli insieme ad altri mezzi di purificazione e strofinano con cuccioli chi ha bisogno di purificarsi e chiamano questo tipo di purificazione periskylakismos."
"Fatte venire le sacerdotesse, le invita a purificarlo con una scilla o un cagnolino."
Tutta l'ampia sfera che riguarda le purificazioni tramite il sangue delle vittime sacrificali- elemento presente in tantissimi contesti di purificazione- non può venire qui trattata per ovvie ragioni.
Lana
Incoronare con ciocche appena tosate le anse dei recipienti per le libagioni- a parte l'uso che ho descritto prima della lana rossa per delimitare tutte le zone purificate.

PRELIMINARI DEL SACRIFICIO; ABLUZIONI E ASPERSIONI

L'acqua lustrale, con i requisiti prima specificati, (chernips e hydria i vasi che servono in questi casi) e il canestro sacrificale vanno fatti passare, muovendo verso destra, fra i tutti i partecipanti al rito, disposti in circolo attorno all'altare.
Dopodiché, il celebrante si lava le mani (dall'iconografia: il celebrante protende le mani e le immerge nella chernips); immerge un tizzone nell'acqua e ne asperge i partecipanti, le offerte e l'altare (qui vi è un riferimento al doppio potere catartico di fuoco e acqua).
"Prendi il canestro e l'acqua lustrale e fai subito il giro dell'altare, da destra, ...dammi il tizzone che io lo immerga nell'acqua...quindi lavati le mani dopo averla passata a me"
"Io aspergerò i tuoi capelli di acqua lustrale...": le aspersioni da parte del celebrante vanno eseguite con un rametto di alloro o di mirto- a volte anche d'ulivo, ma il più attestato è certamente l'alloro.
Abluzioni e aspersioni precedono qualsiasi attività religiosa (e sempre prima di entrare nei templi- cfr i perirrhanteria, i bacini all'ingresso dei santuari: "l'editto vieta che chiunque non abbia mani pure entri nell'area dei perirrhanteria"); ad esempio, un vaso mostra Apollo e un giovane in abito festivo (scalzo, benda e ghirlanda fra i capelli, chitone e mantello ricamato), con un ramoscello nella sinistra e con la destra sollevata, in procinto di compiere aspersioni presso un bacino lustrale in un santuario. Il bacino con l'acqua lustrale segna in un certo senso i confini degli spazi sacri, cui non si può accedere senza purificazione; infatti: "noi stabiliamo per gli Dei limiti dei templi e dei recinti sacri perchè non li oltrepassi nessuno che non sia puro, ed entrando ci aspergiamo non per essere contaminati, ma, se prima avevamo una macchia, per purificarcene."

ASTINENZA

Hagneiai permanenti non sembrano essere attestate, nè in merito al cibo- se non in particolari circostanze e/o culti- nè ad altri tipi di astinenze. Sicuramente il digiuno ha carattere purificatorio.
Nell' ambito specifico dei Misteri: divieto di consumare la triglia, carica di qualità negative; volatili domestici, fave, melograni ; pesce affumicato.
"La purità si consegue con i riti di purificazione e con l'astenersi da carni mangiabili e di animali morti di morte naturale e da triglie e melanuri e da uova e dagli animali ovipari e dalle fave e da quant'altro viene prescritto da quelli che compiono i riti misterici."
Se accade di mangiare cose contaminate, la Tradizione prevedeva questo rimedio: uccidere e portare intorno un maialino maschio e purificare con spargimenti di semi (panspermia) e aspersioni da un contenitore d'oro.
Abluzioni obbligatorie dopo ogni attività sessuale; castità richiesta ai celebranti di un sacrificio- ed è anche un requisito dei sacerdoti in tutte le occasioni festive; inoltre: "coloro che si saranno lavati dopo un contatto carnale con il coniuge, entrando nel tempio, saranno puri il giorno stesso, dopo un contatto con un altro uomo o donna, il secondo giorno."

ALTRI DETTAGLI

La posizione: "Quelli che compiono purificazioni stanno rivolti a Oriente"
La parola da pronunciare in purificazioni generali: "Xερνίπτομαι! Sii purificato!"
Il canto che purifica per eccellenza è il Peana.
Ogni giorno: iniziare il giorno con il lavacro delle mani e del corpo; porre un pezzo di foglia d'alloro in bocca, ma senza masticarla- solo dopo aver fatto questo, si può procedere con i riti dell'alba; stessa cosa vale per il tramonto. Durante qualsiasi cerimonia e in ogni ambito sacro bisogna osservare le regole di pulizia interiore ed esteriore, indossare vesti pulite (bianche per i celebranti), non indossare oggetti metallici (a parte oro e argento) e non portare armi, in molti casi è richiesto di rimanere scalzi, oppure di non indossare scarpe di pelle animale, e in ogni caso bianche.
Mai preparare il cibo e mangiare in stato d'impurità: preparare e consumare il cibo è un atto sacrificale in piena regola e richiede tutte le preparazioni del caso. Effettuare sempre un lavacro prima di mangiare, e lavare sempre le mani in acqua lustrale, prima e dopo aver mangiato; lo stesso vale per tutti gli oggetti impiegati: anch'essi devono essere purificati (fumigazione e lavaggio sono i metodi più antichi attestati). Un lavacro è richiesto anche dopo aver svolto le funzioni corporali, e dopo ogni unione sessuale.

- Banchetto mensile: la notte di Luna nera o nuova, è considerato anche un'espiazioni/purificazione.
"I ricchi inviano la sera un pasto nei triodoi e sacrificano a Hecate. I poveri, spinti dalla fame, li mangiano e dicono che è Hecate che li ha preparati."
Gli elementi del banchetto:
pani e gallette;
aglio;
torte (potrebbero essere le psamita);
formaggio;
pesci (triglie, una specie di sardina, oppure i pesciolini da frittura);
magides ("pezzi di pane con cui ci si puliscono le mani alla fine del pasto").
La casa va purificata con suffumigi di zolfo puro (il metodo è sempre quello dell'andare intorno e del movimento circolare); inoltre, si deve aspergere con ramoscello d'alloro, adorno di bende di lana, acqua pura mescolata con sale, lavare ogni cosa con quest'acqua ed eliminare tutte le lordure. Anche l'incensiere con cui si effettuano le purificazioni va gettato insieme a ciò che si rimuove- di solito gli strumenti delle purificazioni si sotterrano.
Pulizie/purificazioni della casa: le lordure vanno deposte ai crocicchi- ma anche: "Purificano e nascondono in terra una parte delle purificazioni, un'altra la gettano in mare, un'altra la portano sui monti, dove nessuno può toccarla nè calpestarla"
"Devo ritornare indietro, dopo aver gettato via il vaso, come uno che ha gettato via gli oggetti delle purificazioni, senza volgere gli occhi"

(Schol. Soph. Oid. K 477; Theoph. Char. 16; FGrH 356, 1; Eur. Iph. T. 1193; LSCG 151B 23; Clem Strom. 7, 4, 26; Schol. Eur. Or. 40; Plut. Arist. 20,4; Lex. Hom. s.v. 'kathairo'; Eur. Hel. 865; Soph. PCG I fr 4; Men. Phasm. 54; LSS 65,6; Diosc. mat. med. 4, 162; Kall. fr. 194, 37; Verg. Aen. 6, 229; Theoph. h. plant. 9, 10,4; Luk. nec. 7; Eur. Ion. 434; Iambl. v.P. 28, 153; Parker, Miasma; Clem. strom 7. 4,26; Luk. d. mort. 1,1; Paus. Att. delta 18; Soph. Oid. K. 473; Eur. Iph. A. 1470; Arist. Av. 958; Eur. Herc. 928; Athen. 9, 409b; LIMC V Iph. 54; Hom. Il. 1, 447; Eur. Iph. T. 58, 622; 1222; Arist. Pax 956; Hom. Il. 1, 314; 24, 302; Hes Erg. 737; Schol Eur. Phoen. 224; LSCG 95; FGrH 326 F 2; Diog. Laert. 8,33; LSCG 156 A 14; 154 A 29; LSAM 12, 1-9; LSS 91; Hdt. 2,64; Esch. Choeph. 97; Hipp. de morbo 1, 42; Theocr. 24, 96; Schol. Aischyl. Choeph. 98a; SGO I 396; Ar. Vesp. 1216; Plat. Symp. 175 A; Philox. ap. Ath. 409e; Dig. 34, 2, 19, 12; Saglio, Dict. 1.1101; Soph. TrGF fr. 734; Arist. PCG fr. 209; Antiph. PCG fr. 68; Char. PCG1; Luk. Cat. 7; TGF2 492...etc....).
 
website  Top
view post Posted on 21/8/2012, 07:57

Daughter of Óðinn
★★★★★★

Group:
Sacerdotessa
Posts:
795
Location:
Ásgarðr

Status:


Grazie per le info.
Io per la purificazione uso solitamente l’acqua o il fuoco.
Oppure ancora un rituale semi creato da me che prevede l’utilizzo delle energie di tutti e 4 gli elementi.
 
website  Top
edera terrestre
view post Posted on 23/11/2013, 09:30




Acqua, sale, fuoco.
 
Top
2 replies since 16/8/2012, 23:56   267 views
  Share