Matrimonio Sacro con la Divinità, "Godspousery"

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view post Posted on 31/1/2012, 15:48

~WARHEART ~

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"Godspousery"



beltane



Aggirandomi per il Web sono venuta a conoscenza del termine "Godspousery": Si tratta della pratica di prendere i voti di Matrimonio Sacro con un Dio (o in alcuni casi con una Dea) nonostante sia un fenomeno ancora molto “piccolo” e inusuale, è molto presente nel paganesimo e gli aderenti sono sempre di più negli ultimi anni. Di solito si tratta di qualcosa che si verifica tra i pagani che intraprendono un percorso sciamanico unendolo alla loro tradizione di base o alla loro pratica magica, e che hanno una certa di abilità con pratiche di Hadgecrossing, trance, camminare tra i mondi e / o che parlano con gli spiriti direttamente o tramite intermediario, utilizzano per questo scopo: rune, la visione di presagi, lavorano con i sogni, utilizzano tavole ouija, la scrittura automatica, il pendolo ecc.. o addirittura hanno talenti naturali per pratiche di veggenza e di medianità. Queste abilità (oltre a molte altre) rientrano in quello che comunemente viene chiamato "lavoro dello/con lo spirito", nonostante queste facoltà non siano strettamente necessarie per un Matrimonio Sacro con il Divino è bene sottolinearle, ma tuttavia potrebbe essere possibile farlo in maniera strettamente devozionale, come un sacerdozio pari a una prete o una suora cristiana per intenderci, soprattutto se non si ha famigliarità con le pertiche sopra elencate.
"Godspousery" è un termine che si può vedere applicato al matrimonio tra il Dio e partner umani, tali rapporti popolarmente vengono chiamati "godspouses". Penso che sia importante notare, che per entrare nella condizione di questa “pratica” sia necessario essere assolutamente politeisti. Pertanto il termine coniato da Dion Fortune “tutte le Dee sono Una e tutti gli Dei sono Uno” tipico dell’ ideologia wiccan non permette di applicare una tale pratica se non adattandola. In parole povere: anche se si parte da questa concezione, bisognerebbe avere la propensione per una particolare divinità. Considerare semplicemente il Dio o la Dea potrebbe essere motivo di confusione e di smarrimento ad un certo punto del proprio cammino proprio per come questi rapporti- pratica son soliti evolversi.
Molte persone che scelgono di eseguire questa dedicazione, devozione ecc.. chiamiamola come volete sono spesso e sovente quelle che ritengono che gli dei siano reali ed unici come voi ed io in un'altra dimensione, in modo che quando dicono di essere sposati con un Dio specifico ( vi è grande propensione per gli Dei Nordici) non stanno parlando di metafisica o in termini figurativi , simbolici, ma stanno parlando di un vero matrimonio in cui interagiscono con questo Dio ( Dea) nello stesso modo che interagirebbero con un marito (moglie) umano. ( Ovviamente la mancanza di un corpo vero è proprio è tenuta in conto). Tuttavia, non posso parlare di godspouses gli altri che non partono da questa considerazione degli Dei anche se, può darsi che alcuni che hanno abbracciato questa strada la vedano in un modo più figurativo, con un sapore più morbido , più simbolico più da sacerdozio rispetto a questa teoria. Un altro dato di riscontro è quello di aver notato che molte più donne “sposerebbero un Dio” rispetto agli uomini una Dea.
Un po’ come tutti le “nuove scoperte” e le nuove sferzate di novità nel mondo pagano, anche questa cosa ha colpito e destato interesse in molti, diventando quasi una moda. Nonostante possa sembrare nuovo, il “matrimonio con un Dio” non è una pratica estremamente recente, per molti negli anni passati è stata forse una scelta fatta senza neppure sapere che esistesse un termine per definirla e che altri nello stesso modo avessero preso questa decisione.
Pare che i “privilegi” ottenuti da questi rapporti tuttavia non siano sempre positivi, come ho già detto se è da considerarsi alla stregua di un vero matrimonio è dunque facile intuire che non è una scelta che va fatta sull’onda dell’emozione o sull’onda della novità. E’ una decisione che cambia la vita e chi l’ha presa nonostante tutto non incoraggia il prossimo a fare altrettanto. Nel momento in cui si prendono i voti, non si sa a cosa si va incontro, ovviamente ne dipende dal Dio che avete scelto o che vi ha scelto, ma la strada di questa relazione non può essere altro che in salita. Molto lavoro, molto studio, doversi spingere oltre il limite e saper tornare indietro intatti, essere disposti talvolta a fare a pezzi la propria esistenza e ricostruirla, non in nome del Dio che avete sposato, ma semplicemente perché è giusto che cosi fosse, e lui ve lo avrà mostrato.
Solitamente si parte impreparati, ma anche se si presumesse di conoscere tutto o abbastanza su un dio, ciò non dovrebbe comunque incoraggiare tale scelta soprattutto se le motivazioni sono per sfizio, o per appartenere a una “comunità”( ovviamente qui non è cosa usuale, ma all’ estero ne esistono) ecc.. questo cambierà la vostra vita irrevocabilmente, e non avete idea di come potrebbe finire. Pensate a quanti amici sono rimasti lì con voi per sempre, anche se ve lo avevano giurato e spergiurato? Come spesso nella vita e soprattutto in amore le situazioni che avete idealizzato quante volte si sono verificate davvero? Quante volte soprattutto l’amore, procedere secondo una logica stabilita su cui noi abbiamo il controllo? Quante volte vi siete impegnati in qualcosa che poi vi ha fatti sentire svuotati, senza merito, scoraggiati e a pezzi? Questi sono domande semplici per pensare alla domanda essenziale: Un Matrimonio Sacro dove potrebbe portare? Quanto di bello, quanto di orribile può esserci? Sono disposta ad assumermi un tale impegno?

Vi è da sottolineare ancora qualcosa prima di entrare nel dettaglio di questo rapporto sacro ( cercherò di non dilungarmi ancora molto anche se è un argomento nuovo e in scoperta anche per me.): il matrimonio con un dio NON è sinonimo di lavoro con lo spirito nonostante la premessa fatta (anche se solitamente questo sopraggiunge comunque per vivere tale rapporto) , Avere un “Dio coniuge" non è sinonimo di lavoratore con lo spirito come strega, sacerdotessa, seidhrkona, volva, sciamana o qualsiasi altra varietà spirituale tipica di queste forme di lavoro, anche se è certamente possibile che queste figure intraprendano questo tipo di legame con il divino. Dire che si tratti soltanto di lavoro con lo spirito sarebbe inutile proprio perché non è solo questo. E’ importante mantenere la distinzione tra chi opera con lo Spirito e fa il lavoro, ( ha un lavoro da fare) dalla relazione che si ha con una divinità coniuge. Se si tratta di un matrimonio, il matrimonio deve essere al centro di ogni altra cosa, e deve essere mantenuto anche se e quando siamo costretti dalla vita (o gli dei) ad abbandonare altre cose.

1. Un godspouse è un ponte tra l'umano e il non umano, tra il mondo mortale e il non mortale. Per partecipare in questo tipo di rapporto si deve saper attraversare la soglia in qualche modo, avere una modalità d’accesso per interagire tra i due mondi. Sovente diventa cruciale per il rapporto con il Divino. Dal momento che capitare che lavorando con un Dio esso necessita di una porta per comunicare e agire nel mondo fisico direttamente e senza alcuno sforzo. Si potrebbe anche vedere questo come essere una specie di agente o ambasciatore per il dio in questione.

2. Dal punto di vista civile, un godspouse è una compagna, tanto quanto un coniuge mortale , almeno in teoria dovrebbe esserlo. Il termine medievale per questa funzione, applicata a mogli mortali, era "supplementarità." Non si tratta di fare del lavoro per il Dio, anche perché non essendo noi divini sarebbe inutile qualsiasi mezzo, ma da esso si impara, e in un certo senso si acquisisce la stessa modalità, modo di fare, rendendosi disponibili se Esso necessita di noi. Potrebbe essere necessario essere d’ aiuto per altri devoti, o persone che sono in cerca di Esso. Parlare ad altri per volere sua ecc..

3. Tuttavia, quanto detto sopra non significa che un godspouse è la portavoce di quel dio, o l'unica persona in comunicazione diretta a lui, o ha il diritto di fare dichiarazioni in nome del dio influenzando la vita degli altri fedeli, soprattutto, se “questi consigli o dichiarazioni” non sono nemmeno volute o cercate dagli altri, questo sarebbe solo un atteggiamento invadente e maleducato, che potrebbe mettere oltremodo in difficoltà altre persone non pronte o non disposte.
Anzi i Godspouses, come chiunque altro che cammina sul sentiero dell’ Arte dovrebbe essere una persona buona, con una grande dose di umiltà e disponibilità. Bisognerebbe lasciare i pregiudizi e le considerazioni personali da parte, per esempio detestare Tizio non vuol dire che questi non possa essere meritevole di avere il vostro stesso ruolo per lo stesso dio. Potrebbe essere che lo stesso Dio sia affezionato “o interessato” ad entrambi.

5. Un Godspouse, anche se idealmente ha molta dimestichezza con i miti sul suo dio, conosce leggende, simboli e modalità storiche e moderne del culto, o non è necessariamente l'esperto in quel dio, e può anche non essere molto più di uno studioso o simpatizzante sul “tema”. Amare una divinità è un bene, non vi è un livello di espressione che valga “l’ammissione” tra i protetti o gli eletti di quella divinità, non esistono esami da superare per essere accettati come coniugi o semplici devoti.

6. Come ogni agente o ambasciatore, un Godspouse dovrebbe idealmente essere un esempio di buon comportamento. Questo vuol dire ricercare della gentilezza, la compassione, la disponibilità, e in generale il comportamento degno di un regale consorte, poiché si è consorte umana di un dio o di una dea: che godspouse sarebbe senò?

7. Il ruolo di godspouse può variare, in termini di lavoro con lo spirito, anche se come ho già detto la maggior parte si definisce tale di un tipo piuttosto che un altro (strega, sacerdotessa, seidhrkona, volva, sciamana). Possiamo essere sacerdoti o sacerdotesse, sciamani, streghe, guaritori, maestri, indovini, o un qualsiasi altra cosa.

8. Tuttavia, eventuali ulteriori incarichi di lavoro con lo spirito sono subordinati al ruolo di godspouse si deve avere la capacità di tenere a mente in ogni momento che la priorità è la relazione coniugale. Essa potrebbe vacillare o avere bisogno di attenzione in più, e quindi viene spesso richiesto di lasciare da parte altri tipi di lavoro di secondaria importanza rispetto a questo rapporto. La ragione di questo è semplice: il rapporto è la nostra terra, le nostre fondamenta, la base di tutto ciò che facciamo.

9. Con ovvietà ci si può chiedere se quindi gli dei hanno molti coniugi mortali, e se questo è poligamia. Basta considerare che in ogni caso in concetto di “matrimonio”- “monogamia” -“fedeltà” sono del tutto nostri, mai nessuna divinità presentandosi potrebbe mai dirvi anche sono ipoteticamente: ” oh comunque sono anche sposato con quello, quella e quell’altro.” Perché non è un concetto che appartiene ad essi. Dall’altro lato abbiamo l’esempio di miti e leggende che parlano espressamente di Dei poligami, e che anche quando non sono cosi menzionati è presumibile che lo siano stati. Gli dei non “vivono” sotto regole umane, che hanno ovviamente influenzato tali testi a seconda della cultura e del tempo in cui sono state scritte, e se proprio vogliamo si possiamo definirli poligami.

10. Altra cosa ovvia è chiedersi se si può essere un godspouse e avere un coniuge mortale allo stesso tempo. Ciò per molti è assolutamente possibile, talvolta il proprio coniuge mortale non sa nemmeno che l’altro è sposato con un Dio/Dea, o lo scopre per caso e questo non compromette nulla, o non crea nessun problema essendo essenzialmente poi due cose abbastanza diverse ( soprattutto se si ha un approccio molto più devozionale ). Per altri non è cosi, e questo dipende dalla divinità a cui ci si è legati: Esso/a potrebbe non approvare il coniuge mortale che avete scelto e invitarvi a cambiarlo. Altri Dei non condividono proprio che non gli si dedichi totalmente. In caso di dubbio, chiedete al vostro Dio cosa lui o lei vorrebbe. Se siete particolarmente legati a un amore mortale, molti saranno disposti a tenerne conto, a condizione che il coniuge mortale sia un bene per voi.
Potrebbe inoltre capitare di domandasi dunque se anche noi stessi siamo quindi poligami, a volte un Dio che accetta un essere umano al vostro fianco potrebbe indurvi a dichiarare questa cosa al vostro compagno/a , quindi cercate di capire che cosa la situazione richiede. Purtroppo, l'apertura completa è quasi impossibile, accade solo in alcune di queste situazioni. Si può avere un rapporto poligamo senza considerarsi tali. O considerarsi monogami con un rapporto speciale in più.

Se sapete di più scrivete o commentate, se riuscirò a reperire altre informazioni ve le metterò qui sotto.


Strega del Nord e altre fonti

Edited by ~» Skayler «~ - 31/1/2012, 16:21
 
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view post Posted on 31/1/2012, 17:48
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Strega della Terra
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Il mio rammarico è che si possa cedere alla moda del momento. C'è una bella differenza tra l'essere in contratto con una divinità o un "calzino mentale", qualcosa che è solo nella propria testa, una proiezione, un desidero. Sarò noiosa ma non credo nei "giovani prescelti" che, se esistessero esistessero, sarebbero molto ma molto rari. Per una cosa di questo tipo, così sacra e così vincolante, ci vuole molta esperienza e moltissimo lavoro, presagi inequivocabili, segni, supporto da persone più sagge e anziane. Anche adorando letteralmente un Dio non vuol dire che questo scelga tale persona come sua sposa, anzi .. mi vien da pensare che in mitologia spesso le amanti mortali degli Dei, oltre a morire nei modi più tragici, non vanno a cercare loro stesse la divinità. Una volta creato un contatto ci vuole diverso tempo per organizzare una pratica devozionale significativa e coerente, perfezionare i rituali e le feste, imparare cose uniche che possono essere chieste, tecniche pratiche per alterare la coscienza in modo da comunicarechiaramente con il divino. Questo matrimonio, se possibile, comporta grandi sacrifici e grandi soddisfazioni, è per sempre.
 
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Dorilys
view post Posted on 31/1/2012, 22:00




quoto pienamente Hely, è una cosa davvero interessante, ma io ragionando per me, ora come ora non sarei in grado di farlo. Proprio perchè se fatto seriamente, è vincolante in eterno, non è un gioco.
 
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Tenebra Scarlatta
view post Posted on 1/2/2012, 13:05




Quoto le altre. E' interessante ma non credo faccia per me. Personalmente io mi sento già "sposata" con le mie divinità, nel senso che è un rapporto ambivalente in cui io dò tutto quello che posso al momento, e mi viene restituito in proporzione (secondo me anche di più ma mi è già stato detto di piantarla di pensarla così XD). Poi io sono già contraria al matrimonio normalmente...
 
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Dorilys
view post Posted on 1/2/2012, 17:10




Domanda: quindi da quel che ho capito, un matrimonio sacro implica che il proprio compagno sia una divinità, giusto? Quindi non si possono avere partner di altro genere nemmeno per soddisfare il proprio bisogno fisico?
Quindi è davvero una cosa che possono fare tutti come abbiamo letto in vari blog? Voi che pensate?
 
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Brigh
view post Posted on 8/2/2012, 12:01




Io penso che quando queste cose si organizzano e si danno un nome...perdono molto alle volte :)
Leggendo mi è venuta in mente la figura delle vestali, le sacerdotesse di vesta. In pratica queste sacerdotesse non potevano avere marito e dedicavano la loro vita a vesta e ai suoi templi....questo perchè? Perchè si decide di rinunciare ad una famiglia per "donarsi" (che é un termine bruttissimo ma non me ne viene in mente altro) alle divinità o semplicemente all'arte? Perchè la donna partorisce. Non solo quando fa un figlio, ma la donna partorisce energia creativa ogni mese. Quando poi si fa un figlio la donna diventa madre e quest'energia è incanalata per il bambino. Finche non si partorisce la donna è strega e questa energia è usata per l'Arte.

Un altro esempio che mi è venuto in mente leggendo questo articolo, è quello di un mio amico druido. Non druido perchè fa parte di chissà quale ordine, ma druido perchè fin dall'adolescenza lui vive in due mondi contemporaneamente: quello fisico e quello ...chiamiamolo eterico.
Questa è una condizione di vita non scelta (poi uno può scegliere se coltivarla o meno...è un altro discorso) che è veramente difficile sposare con il concetto di famiglia "normale" ....ed è difficle che un giorno possa vederlo sposato con figli che conduce una vita normale.
 
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Tenebra Scarlatta
view post Posted on 8/2/2012, 17:10




Brigh, mi permetto una piccola correzione: le vestali erano scelte molto giovani (diciamo quindi che era improbabile che questo "matrimonio" se così vogliamo definirlo fosse una loro idea") e dovevano restare vergini fino ai trenta anni, poi se lo desideravano potevano lasciare il tempio e sposarsi.

Sinceramente il caso del tuo amico mi sembra un po' diverso: lui è appunto "molto calato" nell'altro mondo ma non l'ha cercato, certo ha scelto di starci ma questo non gli impedirebbe di trovare una compagna. Certo è più difficile, ma è questione di comprensione da parte dell'altra persona, una cosa simile a quella che devono avere le mogli e i mariti di appartenenti alle forze dell'ordine o dei militari, ad esempio.

Sul discorso dell'energia creativa sono assolutamente daccordo con te^^
 
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Brigh
view post Posted on 8/2/2012, 17:44




CITAZIONE (Tenebra Scarlatta @ 8/2/2012, 17:10) 
Brigh, mi permetto una piccola correzione: le vestali erano scelte molto giovani (diciamo quindi che era improbabile che questo "matrimonio" se così vogliamo definirlo fosse una loro idea") e dovevano restare vergini fino ai trenta anni, poi se lo desideravano potevano lasciare il tempio e sposarsi.

si certo, ma finche rimanevano nel tempio non potevano avere famiglia.

Ovviamente non volevo parlare di esempi di quello che ha scritto skyler, ma di situazioni simili che mi hanno fatto venire in mente ^^ non intendevo dire che queste cose erano scelte personali.

è che, se ho ben capito, è una cosa relativamente "nuova" e cercavo di capire da dove potesse derivare storicamente oppure da quali esigenze....
 
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Tenebra Scarlatta
view post Posted on 8/2/2012, 22:29




Ci tenevo solo a sottolinearlo perchè è una cosa che spesso nei libri tralasciano, e siccome sono molto attaccata alla dea Vesta ci tengo a far sapere che una scelta la dava ;)
 
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view post Posted on 9/2/2012, 20:50

~WARHEART ~

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CITAZIONE (Dorilys @ 1/2/2012, 17:10) 
Domanda: quindi da quel che ho capito, un matrimonio sacro implica che il proprio compagno sia una divinità, giusto? Quindi non si possono avere partner di altro genere nemmeno per soddisfare il proprio bisogno fisico?
Quindi è davvero una cosa che possono fare tutti come abbiamo letto in vari blog? Voi che pensate?

CITAZIONE
10. Altra cosa ovvia è chiedersi se si può essere un godspouse e avere un coniuge mortale allo stesso tempo. Ciò per molti è assolutamente possibile, talvolta il proprio coniuge mortale non sa nemmeno che l’altro è sposato con un Dio/Dea, o lo scopre per caso e questo non compromette nulla, o non crea nessun problema essendo essenzialmente poi due cose abbastanza diverse ( soprattutto se si ha un approccio molto più devozionale ). Per altri non è cosi, e questo dipende dalla divinità a cui ci si è legati: Esso/a potrebbe non approvare il coniuge mortale che avete scelto e invitarvi a cambiarlo. Altri Dei non condividono proprio che non gli si dedichi totalmente. In caso di dubbio, chiedete al vostro Dio cosa lui o lei vorrebbe. Se siete particolarmente legati a un amore mortale, molti saranno disposti a tenerne conto, a condizione che il coniuge mortale sia un bene per voi.
Potrebbe inoltre capitare di domandasi dunque se anche noi stessi siamo quindi poligami, a volte un Dio che accetta un essere umano al vostro fianco potrebbe indurvi a dichiarare questa cosa al vostro compagno/a , quindi cercate di capire che cosa la situazione richiede. Purtroppo, l'apertura completa è quasi impossibile, accade solo in alcune di queste situazioni. Si può avere un rapporto poligamo senza considerarsi tali. O considerarsi monogami con un rapporto speciale in più.

quel che ne penso... che in parte credo possa essere giusto dedicarsi unicamente al servizio di una divinità è una cosa che succede in molte religioni e anche le paganesimo vedi commenti sopra..
nella normalità dei fatti delle persone che siamo.. dico che secondo me è un arma a doppio taglio, l'idea che il divino rifiuti il mio compagno non è cosi allettante, anche se credo lo farebbe solo nel caso in cui quella persona davvero non mi faccia del bene, ma....
1 quante si autoconvincerebbero che il dio invece ha accettato il proprio compagno anche se poi magari si lasceranno con costui?
2 quante nonostante l'insistenza presunta di un dio lascerebbero per questo il proprio uomo?
3 quante ascolterebbero davvero un dio come piuttosto un amica che consiglia di mollare una persona soltanto nociva? lo sappiamo bene come alcune donne( e anche uomini) nn vedano nemmeno davanti alla realtà sbattuta in faccia, ma che piuttosto giustifichino, coprano, facciano finta di nulla.
E allora che senso avrebbe essere sposata con un dio?
senza contare poi che appunto come si potrebbe sapere davvero cosa il tuo dio vorrebbe? dubito che venga direttamente a comunicartelo, e quindi dipende poi un po da cosa vuoi capire.. a buon intenditor poche parole insomma...
nn so se mi sono spiegata.. ma vedo questa cosa presa poi molto alla cavolo di cane e a convenienza... se uno non è davvero.. come dire... "concentrato"
 
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Brigh
view post Posted on 10/2/2012, 13:37




Beh skyler....io penso sempre positivo....e si spera che qualcuno che voglia fare un passo del genere sia abbastanza consapevole da sapere che non bisogna mentire neanche a se stessi XD, capirai ad un dio :D

Tenebra, mi spiace se mi sono espressa male, non volevo assolutamente attaccare Vesta, anch'io ci sono molto legata!!
E hai ragione, nessun libro parla di certe cose....anche altre vengono tralasciate, non è così semplice da capire l'epoca romana, sto cominciando a pensare che per capirla devi esserci passato :P
 
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mad
view post Posted on 12/2/2012, 15:37




A tal proposito ho fatto un sogno (giorni dopo aver letto ciò), non sapevo se postarlo nella sezione onirica, poichè riguarda questo argomento. Ho sognato di essere una principessa dell' Antica Roma perchè affiancavo un principe che in realtà si rivelava essere una creatura dalle corna di cervo e con parti del corpo di roccia. Il sogno si gestiva in due tempi differenti, il primo sopra scritto, ed uno che rappresentava il mio presente (diverso però da quel che vivo nella vita reale)...Questo sogno mi ha fatto pensare...io venero il pantheon celtico, quindi il Dio Cornuto vi è presente, ma c'è l'incongruenza dell'ambientazione dell' Antica Roma :/
 
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Brigh
view post Posted on 12/2/2012, 20:18




Be in un periodo la religione romana è stata influenzata dai galli!
 
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Druidleaf
view post Posted on 13/2/2012, 12:04




ciao a tutti/e.. a mio avviso si può essere devoti alla Dea e al Dio senza rinunciare alla propria vita... non credo che nessuna divinità dovrebbe mai chiedere e tanto meno pretendere una scelta così invalidante! uso questo termine perchè a mio avviso una vita priva di amore terreno (sia fisico che affettivo) non può essere ritenuta tale! ogni atto d'amore verso il prossimo o verso i propri figli è un atto verso gli Dei quindi non vedo come si possa rinunciare ad una parte importante della nostra "devozione" privandosi di determinate persone per rendere miglior servizio ad una divinità.
Inoltre consideravo quello che ha detto Skayler: "quante persone sarebbero disposte a lasciare una persona che amano seguendo i consigli del proprio sposo divino?" e ancora "quante persone si autoconvincerebbero che il Dio o la Dea sono d'accordo con la loro unione terrena pur di non lasciare il proprio compagno?"perfettamente d'accordo, non è facile essere obiettivi quando ci sono di mezzo i sentimenti e allora meglio accettare con saggezza il nostro bisogno di un compagno terreno che vivere nella bugia che ci si costruisce per giustificare le nostre scelte :) no?
 
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view post Posted on 14/2/2012, 01:38

~WARHEART ~

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Assolutamente si... Però sebbene mi trovo al 100% d'accordo con te, non penso che valga per tutti questa cosa, magari pochi rari troverebbero pieno appagamento in un rapporto del genere, non tutti vogliono avere figli, o un compagno/a... e in ogni caso anche se in forme diverse tra loro questo tipo di "dedicazione" avviene in tante religioni, abbiamo visto le Vestali, fino alle suore e i preti, finendo con i monaci tibetani ecc ecc..
Non ci troverei nulla di deplorevole in una persona che vuole stare a servizio di una divinità rinunciando a tutto, si forse mi sembrerebbe una pazza/o ma se sapessi che le sue motivazioni sono reali sincere e obbiettive perché no?
Probabilmente non è il mio caso, ma non escludo che accada, sempre contando però che credo che piu spesso avvenga quanto tu hai ribadito del mio pensiero.. mentire... e allora si che nemmeno io ci vedo nulla di sensato!

Ho trovato questo argomento particolare e nuovo per noi italiani, e cercando vari blog stranieri ho trovato quello di una ragazza, sposa di Odino.. a leggerla da una parte la puoi ritenere pazza, dall' altra a me personalmente mi ha affascinato.. Non mi dilungo ora (eventualmente se interessa si) ma la sua dedicazione il suo calvario per il divino è qualcosa da telefilm ma "presumibilmente vera" da folli ma che lascia a bocca aperta, specie se uno mette in conto che possa essere vero.
Vi dico solo che se fatta fare 24 infilzate d'ago da siringa o piercing sulla schiena a cui ha legato un nastro per fare un corpetto... alla fine del rito le hanno tolto tutto, quindi nn ce nemmeno la scusante che voleva farsi riempire di piercing o avere" un corset piercing"..
Bhe comunque lei per ora non ha un uomo, in un suo post ha lasciato questa frase:
" sono 4 mesi che non faccio sesso
sto facendo ils esso piu bello della mia vita"
entrambe queste affermazioni sono vere!

gli agi usati nel rito di calvario, per lei sembrano essere state le penetrazioni di Odino... e con questo ho detto tutto.
A quanto apre quindi per alcune spose, questo amore è cosi vero che di uno terreno se ne puo fare anche ameno.. schizofrenia, pazzia, psicosi o realtà? non lo so e nn credo che lo scoprirò anche se mai dire mai...XD
 
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