Su richiesta di LaStranaLuna e per gentile concessione di Skyler mi accingo a esporre i contenuti "teorici" e "pratici" del Cultum Romanum Deorum secondo canoni odierni.
PREMESSAIl Cultum Romanum Deorum è un credo di tipo pagano-gentile.
Pagano in quanto ha le caratteristiche di una religione pagana (appunto), e gentile in quanto cerca il più possibile di seguire le tradizioni originarie della Religio dei nostri Padri Romani, senza fare rimescolamenti con altre culture e senza creare ex novo nulla (e quì si nota la prima grande differenza con le religioni neo-pagane, che al contrario sfruttano credi e riti di varie culture unendoli insieme in quello che reputano il migliore dei modi).
Taluni pagano-gentili vedono con riluttanza i culti neo-pagani, in quanto li reputano solo il risultato di un "infantilismo" o un "desiderio di entrare in Harry Potter". Personalmente
non condivido questa considerazione, poiché se i nostri Padri rispettavano talmente le altre religioni a tal punto da creare un collegamento tra i vari Dei di culture diverse, allo stesso modo dobbiamo fare noi. E poi se non sbaglio molti culti neo-pagani hanno ormai quasi un secolo di vita, se in così tanto tempo nessuno è ancora stato fulminato significa che agli Dei Nostri, o fa piacere di essere venerati anche in questo modo, o -nel peggiore dei casi- gli è indifferente. Oltre al fatto che ad essi si deve il ritorno in modo preponderante dei culti antichi, ed il tempo glie ne darà merito.
Ma questo è un altro discorso.
Altra considerazione preliminare da fare sulla nostra Religio è che è estremamente legata allo Stato.
Molte feste infatti erano celebrate a livello sociale, e ben poche erano esclusivamente private.
Ma purtroppo per praticare il Culto Pubblico si dovrebbe restaurare la Res Publica, o l' Imperivm, pertanto siamo "costretti" a festeggiare alcune festività pubbliche in piccole comunità, oltre a perseguire comunque il Culto Privato.
IL CULTO PRIVATO Intanto c'è da dire che nel Cultum Romanum Deorum principi morali con i quali si vive tutti i giorni sono una parte BASE della Religio stessa.
Prima di tutto è necessario seguire una forma di "ideale di virtù" che prende il nome di Virtvs (Virtus Romana) che consiste nella forza sia spirituale che fisica, ed esse nascono da: l’onestà, la laboriosità, la semplicità, la parsimonia, la capacità di restare al proprio posto quando si deve, e di uscirne quando ve nè la necessità. La Virtvs però non deve esistere una tantum, deve essere parte di noi sempre in ogni momento, e soprattutto quando siamo innanzi agli Dei, davanti ai quali non strisciamo come pecorelle impaurite (come fanno invece i monoteisti), noi dobbiamo tenere un contegno, una fierezza nostra, e comunque un rispetto reverenziale.
Anche se è un romanzo da un' idea di cosa si intende il contenuto di una frase scritta da V.M. Manfredi nel suo libro "L' Impero dei Draghi" <<[...] Sono desolato Altezza, ma un Romano non si inginocchia mai davanti a nessuno, nemmeno ai propri Dei>> [lo dice il protagonista all' Imperatore del Chatai, quando questi gli ordina di inginocchiarsi]
La Virtvs è costituita da due grandi pilastri: la Pietas (piétas) e la Fides.
sulla moneta c'è scritto "Virtvs Exerciti" La Pietas può essere riassunta brevemente in una frase:
"Abbi cura degli dèi come essi hanno cura di te; reciprocamente sostentandovi raggiungerete il bene supremo. Gli dèi, sostentati dall'azione disinteressata, soddisfano gli umani desideri; ma chiunque goda delle cose donate dagli dèi senza contraccambiarli è un ladro.
(Bhagavad Gîtâ III; 11-12- © copyleft perle.risveglio. net"
Altra spiegazione un pò più "precisa" di cosa sia la pietas la si può prendere da quest' altro piccolo precettorio:
"Precetti e principi per 'punti' della Spiritualità Gentile
Riporto uno splendido sunto, scritto dal Promagister del M.T.R. (Movimento Tradizionale Romano), una realtà Gentile tradizionale, che esprime, in un linguaggio comprensibile e attuale, per Aforismi, la Spiritualità dei nostri Padri e delle nostre Madri.
Spero possa essere utile, a chi ha un certo Fuoco, e a chi vuole comprendere il sentire dei nostri antenati.
"Per una Pietas nel tempo Attuale"
I. Tutto ciò che ti circonda è sacro e come tale devi rispettarlo.
II. La natura, anzi l’Universo intero, vibra di mille rispondenze segrete, tuttavia sensibili per chi della natura si senta partecipe e si riconosca come parte viva ed integrante di essa.
III. Il Cosmo, vale a dire l’“Ordine universale”, vive e palpita come un unico essere: questo essere è divino.
IV. Di una divina materia sono permeati tutti gli esseri, animati e inanimati, del mondo, visibili ed invisibili. In differente misura, una presenza divina è nelle pietre e nei metalli, nelle piante e negli animali, negli “elementari” e nell’uomo.
V. Questa immanenza divina in tutte le cose e negli esseri viventi è il riflesso tangibile di Deus-Pater, cioè della Luce Divina, che ci è padre, pur senza averci generato, poiché Deus-Pater è l’Universo stesso increato: e noi siamo parte di lui.
VI. Esiste un’infinita gerarchia di potenze divine, manifestantisi negli atti più semplici della vita del mondo e dell’uomo.
VII. Ogni atto è regolato da un meccanismo segreto, ma profondamente logico, che si chiama Destino, di cui noi siamo parte integrante e che noi stessi, volontariamente - col rito - o inconsciamente, determiniamo.
VIII. Scruta te stesso e vi troverai il tuo Destino. Scruta nella natura e vi leggerai quello del
mondo.
IX. Ogni angolo della tua casa vibra di forze segrete: accorgersi di tali forze è pervenire al “risveglio”.
X. Chi ha raggiunto il “risveglio” non si sente più solo su questa terra, anche nella desolazione del deserto e della città.
XI. Nutrire fiducia nella bontà delle Potenze divine che ci circondano e comportarsi “con scrupolo”: è questo il nucleo della bontà e della pietas.
XII. Ogni scrupolo e rispetto verso le Potenze divine - gli Dei - vale a dire ogni “religione”, si fonda sul rito, cioè sulle norme e tecniche di concretizzazione del Divino che ci compenetra.
XIII. Non vi è alcun tipo di pietas divina senza rito e non vi è rito senza sacerdote.
XIV. Noi siamo i sacerdoti di noi stessi e dei nostri famigliari.
XV. Così come Deus-Pater è il nostro Padre celeste, noi siamo il suo tramite coi nostri famigliari, il cui benessere, materiale e spirituale, si regge solo sul nostro Destino, cioè sulle conseguenze del nostro equilibrio interiore e della pietas.
XVI. Ma pietas è anche pudore e rispetto verso i nostri pari.
XVII. Le Forze che reggono i meccanismi occulti del mondo sono Amore (Amor) Forza (Vis) Giustizia (Iustitia).
XVIII. Non vi è amore se non si è capaci di essere forti. Non si è giusti se non si è capaci di amare con forza.
XIX. Gli Dei non sono mai morti, perché non sono mai nati: essi sono e tu sei e fosti.
XX. “Occultamento del Divino”: ecco un altro concetto caro ai filosofi e ai “teologi” moderni. Per te è privo di ogni significato. E’ vero che il Divino “si costruisce” anche per mezzo della liturgia e della fede delle moltitudini; ma tu sai che il tuo Divino è indistruttibile poiché palpita in te riflettendosi nelle presenze che ti circondano.
XXI. Sia pure la natura muta al cuore di chi non ti è pari. Il tuo diapason è capace di risvegliarne le occulte armonie, in eterno viventi e presenti, e il velo oscuro, calato agli altri, si solleva lentamente al tuo sguardo. Tutto ti appare di colore diverso, più tenero, smagliante, più autentico. Allora ti accorgi che il Divino ti circonda sempre, come è stato agli albori del mondo: da tale momento gli Dei saranno con te e tu con loro. "
altra moneta, sulla faccia di destra viene mostrata una raffigurazione della dea Pietas (incarnazione appunto di questa virtù) tiene in braccio un neonato mentre lo allatta (dove abbiamo già visto questa iconografia? I cristiani sono pure senza fantasia XD)La Fides (letteralmente la lealtà) è consiste nel rispettare e portare avanti le leggi dei propri Avi (la mos maiorum di cui parlerò a breve).
Il Romano poi è cosciente di far parte di una comunità, che egli è un solo minuscolo elemento di essa ma incredibilmente necessario. Talmente necessario che la sua inoperosità è distruttiva per l' intera comunità (se stesso compreso). Infatti nella Roma antica un certo tipo di magia era vietata proprio perché se fosse andata a danneggiare un singolo avrebbe danneggiato l' intera comunità, oppure al contrario se l' avesse
troppo aiutato lo avrebbe reso inoperoso.
Infatti aiutare veramente significa spronare ad uscire dal proprio problema, non tirarlo fuori... tirarlo fuori significa solo prolungare la sua agonia, e renderlo dipendente dagli altri. Paradossalmente è meglio lasciare la persona nel proprio brodo di sofferenza in attesa che ne esca da solo.
Oltre al fatto che uno può essere fiero di poter dire <ne sono uscito da solo>, e quì ci ricolleghiamo all' ideale di Fierezza di cui ho parlato prima.
Riguardo alle festività noi (Cultum Romanum Deorum) abbiamo 3 feste principali in ogni mese, Kalendae, Nonae, Idi. Esse sono in base al ciclo lunare le Kal. in Luna Nuova, le Non. Primo Quarto, e le Idi in Luna Piena.
Le prime due sono dedicate a Iuno Regina (Giunone Regina), in quanto vi è un forte legame Luna-Donna, e le si fanno offerte per la felicità, la protezione, e il buon augurio dell' intera famiglia (famiglia nel senso di famiglia, non di "Gens"). Le Idi invece sono dedicate a Iupiter Pater (Padre Giove), in quanto la particolare forma che la Luna assume quano è Piena (e la sua capacità luminosa) fa si che la si possa ricondurre al Sole. Quindi la Luna alle Idi diventa il Sole "notturno", e poiché il culto del Padre Giove è una forma di culto solare, ecco che le Idi gli sono dedicate. Comunque le richieste fatte alle Idi durante il rito sono le stesse.
Oltre a queste tre ve ne sono una quantità industriale sparse per i vari mesi dell' anno.
Gli Dei a cui rendiamo culto sono le divinità Romane, che presumo le conosciate, se così non fosse le trovate facilmente su Wikipedia
Attenzione solo ad una cosa: spesso gli insegnamenti superficiali e da infarinatura cristiana della scuola media e superiore fanno passare i Romani o, per degli imbelli che idolatravano i pianeti del sistema solare (il che ovviamente non è), o che dei copioni che credevano negli stessi Dei Greci, il che non è.
Intanto i popoli Italici avevano delle Divinità proprie fin dall' inizio (esattamente come i greci), che poi solo in un secondo momento si sono influenzati a vicenda. Infatti si è mantenuta una differenza fondamentale: per i Greci gli Dei muovono gli uomini come dei burattini godendo delle loro disgrazie, mentre per i Romani gli Dei sono parte di ogni cosa, si può quasi dire che siano ogni cosa.
Non a caso esiste un Nume tutelare per ogni cosa, esattamente come un Genio per ogni altra.
Divinità meno conosciute nell' idea comune della Religio dei nostri Padri sono:
i Lari (lat. Lar(es)), che sarebbero le divinità protettrici degli spiriti degli Antenati, e vegliano anche sul buon andamento della famiglia
I Penati sono divinità protettrici (delle specie dei angeli custodi.... è già i cristiani ci hanno fregato anche questo!), potevano proteggere la famiglia, lo stato, la casa. Comunque essi erano positivi per chi proteggevano ma estremamente negativi per i nemici di questo (per la serie auguratevi di non entrare mai in casa di qualcuno che vi odia, che gli augurate del male, e che venera i propri Penati)
I Mani erano gli spiriti degli antenati defunti (interessante è che il significato derivi dall' arcaico significato di "benevoli")
Tutte le offerte e i riti vengono eseguiti di fronte ad un Lararium, che è una specie di tempietto nel quale si pongono delle raffigurazioni dei Lari, dove si accende il lume, e si brucia incenso.
Ovviamente si può realizzare anche un altare dedicato, ma comunque Lari Mani e Penati il Genio della Gens (una specie di famiglia allargata), e il proprio Genio, vengono venerati nel Lararium.
<-------- esempio di Lararium
altro esempio di LarariumBè questo è un inizio, aggiungerò altro nei prossimi giorni.
Per ora
Valete Optime in Pax Deorum
P.S.: il saluto che sempre uso significa "Ottimi Saluti in Pace con gli Dei", della Pax Deorum comunque parlerò più approfonditamente
P.P.S.: i due testi che ho postato sono tratti dal forum di Gentilitas, che non so perchè ma mi dice che l' URL è sbagliato, e quindi non posso proprio postarlo
__________________________________________________________________
aggiunta del 5/06/2010
Mos MaiorumLa Mos Maiorum è un' altro fondamento del Cultum Romanum Deorum.
Essa consiste, in sostanza, nelle regole insegnateci dai Padri e dallo stato dell' epoca, o dagli Dei (ad esempio come eseguire il rito, le XII tavole, ecc.).
Affianco alla Mos Maiorum vi sono i Sacra Maiorum, che consisterebbero nelle regole esoteriche interne ad ogni famiglia. Parlo di regole esoteriche proprio perché questi insegnamenti non sono di dominio pubblico, ma sono interni alla famiglia di provenienza, pertanto si deve essere iniziati alla stessa famiglia per apprenderli (in altre parole diventare un parente stretto, un figlio, la moglie/marito, sono iniziati, ma non oltre). In questo caso è interessante perché nel momento in cui due si legano in matrimonio il figlio avrà la garanzia di nutrirsi di una "doppia sapienza", in questo modo vi è una necessaria evoluzione spirituale della nuova generazione.
Si può inoltre dire che diventa difficilissimo interpretare o abbozzare gli insegnamenti ricevuti da genitori che non seguono la mia stessa Religio per renderli coerenti con la Mos Maiorum, ma basta rifletterci attentamente e molto si può fare (altro invece va cestinato di brutto).
Ma il vantaggio è che poi potrò trasmettere i Valori per me giusti ai miei figli, e loro si risparmieranno questa fatica ^^
Quindi insomma, come potete vedere, noi siamo sempre alle prese con moltissime regole, che ad un primo sguardo sembrano infinite e impossibili da rammentare tutte, ma si tratta solo di prenderci l' abitudine e poi vengono in automatico
InterpretatioL' interpretatio era una delle dimostrazione della grandezza, e dell' apertura mentale, del popolo romano.
Quest' idea consiste nel trarre un' equivalenza tra le varie divinità dei popoli con cui i romani entravano in contatto, tramite le loro funzioni.
In altre parole il risultato è che tutti, dal punto di vista del romano, credevano nelle stesse divinità, solo che le denominava e le venerava in modi diversi (non migliori ne peggiori ma solo diversi).
Ed è anche questa un'altra motivazione che mi spinge a rispettare i culti neopagani come il vostro
Credo, con queste ultime due precisazioni di aver detto tutto riguardo al culto privato, se dovesse venirmi in mente qualcos' altro non mancherò di aggiungerlo
Sul colto pubblico non inizio nemmeno a parlarne primo perché non è più applicabile (essendo lo stato laico) e poi perché salvo l' aspetto generale non so nulla nel particolare.
Edited by Marzio de li Trabucchi - 9/10/2012, 15:54