Luna Della Quercia, Luna Piena di Dicembre

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view post Posted on 27/11/2009, 19:06

~WARHEART ~

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Luna della Quercia



luna piena di dicembre

La quercia da sempre rappresenta l'aspetto maschile della divinità e il flusso naturale tra il mondo fisico e spirituale.In oltre è un richiamo al Re Agrifoglio che simboleggia gli ultimi mesi dell anno cristiano. Il Re Quercia si insedia nel giorno del solstizio di inverno portando con se il ritorno della luce rappresentando il nuovo sole. Poi c'e il vischio che cresce nonostante l'inattività della natura, spunta dai rami della quercia con bacche che simboleggiano il seme del Signore della foresta. Il vischio ci ricorda che la vita non fa che rinnovarsi. Mentre questa luna è piena si deve ricordare che tutti siamo parte del cosmo.



suggerimenti

~indossa abiti bianchi o gialli per dare il benvenuto al sole.
~decorare l'altare con agrifoglio vischio e simboli solari.
~usa candele bianche e l'incenso di luna piena o incenso puro.
~segna il perimetro del cerchio con candele gialle e semi di girasole che andranno poi piantati in primavera e dato agli uccellini.
~per il banchetto sono ideali biscotti allo zenzero succo di mele e sidro speziato.



come celebrare la luna

~decorate un moccolo a spirale con agrifoglio poi metteteci una candela attribuite alla candela tutti i problemi o cattive abitudini che avte preso durante l'anno accendete la candela e liberate tutte le cose spiacevoli recitando

Io vi libero e libero sarò
la vostra oppressione piu non temerò
con amore io vi rilascio
e il mio cuore non piu minaccio





~lasciate consumare la candela e bruciate l'agrifoglio su un piatto spargendo poi le ceneri al vento. la vita ricomincia.

~se la luna cade prima del sabba accendi una candela per facilitare la nascita del sole inizia benedicendo il porta candele giallo o bianco.


sole d'amore
la tua ora è tornata
nuova luce presto sarà nata
scalda il mondo con pace serena
nasci grande luce senza pena


~lasciate bruciare la candela prima che si spenga , e accendetene un latra con la sua fiamma , usatela poi il giorno del Sabba[ se questo viene dopo la luna]
 
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view post Posted on 27/11/2009, 19:57

~WARHEART ~

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il periodo che segue la festa solare di Samhain e precede la Rinascita di Yule è sempre intenso e carico di fatiche. La stanchezza, le responsabilità e i pesi ci unificano tutti… la discesa nel mondo delle Ombre è un appuntamento che, nella prima parte dell’inverno, non manca mai e può anche essere sfibrante: molti di noi stanno nella solitudine della discesa, arano la loro terra ed espongono i solchi alle intemperie, affrontando anche lacerazioni dolorose, che servono a risanarsi ma impiegheranno il loro tempo per guarire e rimarginare...

I più consapevoli sanno come metabolizzare il dolore, in attesa di trasformarlo in terreno fertile da coltivare, gli altri stanno imparando...


La luna che ci illumina in questo periodo si chiama "Luna della Quercia" e curiosamente per i cinesi è la "Luna Amara" mentre in altre culture è conosciuta come "Luna Pesante", "Luna Fredda", "Luna di rispetto".
Le riflessioni per questa lunazione, sono ispirate dai momenti aspri e faticosi tipici di questo periodo, nella certezza che meditare sulla potere delle querce ci sia d'aiuto.


Ne abbiamo attraversate di tempeste
e quante prove antiche e dure
ed un aiuto chiaro da un'invisibile carezzadi un custode.

Degna è la vita di colui che è sveglio
ma ancor di più di chi diventa saggio
e alla Sua gioia poi si ricongiunge

Sia Lode, Lode all'Inviolato.

E quanti personaggi inutili ho indossato io
e la mia persona quanti ne ha subiti
arido è l'inferno, sterile la sua via.

Quanti miracoli, disegni e ispirazioni...



da
Lode all'Inviolato
di Franco Battiato








D’inverno le vecchie querce esibiscono una chioma esausta, ma non vinta, ancora salda e sempreverde, resistendo fiere al loro posto.
Avete mai guardato una vecchia quercia in questa stagione? Affonda il tronco solido nella terra desolata e già dalla sua forma allargata verso il basso si intuisce la vastità del fascio di radici immerse nella terra, che la sostengono e la nutrono.
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La quercia è sola... così isolata nel campo.

Ma se la guardate bene scoprirete che il riparo sicuro che offre con amore e amicizia (anche nei momenti più rigidi dell'inverno) agli animali amici, fa sì che nelle pieghe del suo tronco, sotto l'arco delle sue radici vi siano molte creature a farle compagnia e ad amarla anche durante il buio.

Poco più in là altre querce sorelle, altrettanto solide e sicure, dialogano con lei dalla giusta distanza, senza sottrarle il suo spazio vitale... in amicizia incondizionata.

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La quercia è sola... così isolata nel campo.

Ma se la guardate bene scoprirete che il riparo sicuro che offre con amore e amicizia (anche nei momenti più rigidi dell'inverno) agli animali amici, fa sì che nelle pieghe del suo tronco, sotto l'arco delle sue radici vi siano molte creature a farle compagnia e ad amarla anche durante il buio.

Poco più in là altre querce sorelle, altrettanto solide e sicure, dialogano con lei dalla giusta distanza, senza sottrarle il suo spazio vitale... in amicizia incondizionata.

La quercia è solida.

Ha attraversato indenne - grazie proprio alle sue solide radici - le più aspre tempeste; ha visto nascere e morire la vita intorno a lei, ha sentito cinguettare gli uccellini e cantare gli uomini felici. Ha sostenuto chi ha appoggiato la fronte alla sua corteccia piangendo crudeltà e tradimenti.

Ha gioito dell'amore degli uomini che, dopo tanto aver molto lavorato nei campi fertili, si sono fermati a riposare all'ombra della sua chioma, e ha sorriso degli sciocchi che si son fatti belli del lavoro altrui, restando sdraiati al sole mentre gli altri coltivavano.
Non ha sofferto granché dell'energia che ha dovuto cedere ai parassiti: in fondo poteva permetterselo a differenza di piante meno solide!

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La quercia è vecchia.

Nella sua ombra sono state messe in scena molte vicende della vita, con la loro bellezza e le loro tragedie.
Lei conosce l'anima delle creature che passano di lì, che siano farfalle che si nutrono di nettare o insetti coprofagi... e le osserva tutte con distacco e benevolenza.

Le querce più vecchie vengono chiamate "esemplari". In effetti sono un significativo esempio di come si possono attraversare le stagioni della vita irrobustendosi.

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La quercia è saggia.

Sa che le tempeste non durano… come il buio dell'inverno o la crudeltà e la distruttività: tutto ha un termine e - se pure nel campo passa la furia distruttiva delle calamità - la quercia sa che la terra sarà ancora più fertile e rigogliosa, una volta rimarginate le sue ferite.

Per quanto stanchi siamo, dunque, cerchiamo di essere fino in fondo come le vecchie querce, che con la loro solidità e la loro saggezza sorridono al tempo che scorre e, fiduciose, attendono la nuova primavera.

"Presso le antiche civiltà pagane l'albero non era solamente un elemento vegetale tra tanti altri, un elemento costitutivo delle grandi foreste iperboree, ma una presenza sacra, la presenza tangibile del divino nella natura. La quercia, per il suo aspetto forte e maestoso e per la resistenza del suo legno, è stata considerata simbolo della forza, della resistenza, della perseveranza, della lealtà e della virtù eroica. Infatti nelle gare atletiche i Greci conferivano ai vincitori una corona di quercia e ai soldati romani che avevano salvato in battaglia la vita di un compagno veniva data come premio sempre una corona di quercia con le ghiande.

La quercia aveva una particolare importanza religiosa, perché appariva strettamente connessa alle divinità supreme folgoratrici e tonanti. Poiché queste la colpivano più vistosamente, sembravano quasi una parte integrante della quercia stessa e per questo fatto ricevevano la caratterizzazione di 'divinità della quercia', come Zeus, Giove per i Latini, Thor per le popolazioni scandinave e Donar per i Germani.

Infatti Zeus-Giove, veniva chiamato 'Quernus' (che deriva dal termine indoeuropeo 'quercus' che significa quercia) e il suo volere poteva essere conosciuto anche attraverso questa pianta. Nella città di Dodona, nell'Epiro in Grecia, i Selli, sacerdoti di Zeus, interpretavano lo stormire delle fronde di una grande foresta di querce che circondava il loro tempio per conoscere il pensiero del Dio. Questo era uno dei più antichi oracoli di tutta la Grecia.

Anche per i Romani la quercia era simbolo di forza. Il termine 'robur' quercia rossa, veniva utilizzata in alcuni casi indiretti al posto del termine 'vis' forza.
La quercia era poi consacrata dai popoli Scandinavi a Thor, il dio dalla barba fiammeggiante come il lampo, sempre pronto a polverizzare i Thursi, i giganti, le forze malefiche per gli dei e per gli uomini. Le popolazioni celtiche la chiamavano anche 'l'albero del tumulto della spada' ed essa personificava il coraggio, l'eroismo guerriero, la resistenza e la fedeltà.

Quando il cristianesimo penetrò nel cuore delle foreste germaniche, i suoi primi nemici furono gli alberi. I monaci divennero perciò degli ardenti disboscatori: per combattere la credenza negli dèi pagani, bisognava abbattere gli alberi che erano la manifestazione visibile sulla terra della potenza degli dèi.

La quercia era anche simbolo di statura spirituale, rappresentata dalla notevole altezza che veniva raggiunta dall'albero.
Per le popolazioni celtiche era anche il simbolo dell'ospitalità: attirava le forze benefiche e allontanava quelle maligne, perciò era considerata la guardiana della casa presso cui era piantata. Per questo i pionieri americani avevano l'usanza di piantare una quercia presso la loro casa per tenere così lontano le forze del male."

(tratto da http://www.fermi.prato.it/alunni/lavori/qu...htm/due_que.htm)


"Presso le antiche civiltà pagane l'albero non era solamente un elemento vegetale tra tanti altri, un elemento costitutivo delle grandi foreste iperboree, ma una presenza sacra, la presenza tangibile del divino nella natura. La quercia, per il suo aspetto forte e maestoso e per la resistenza del suo legno, è stata considerata simbolo della forza, della resistenza, della perseveranza, della lealtà e della virtù eroica. Infatti nelle gare atletiche i Greci conferivano ai vincitori una corona di quercia e ai soldati romani che avevano salvato in battaglia la vita di un compagno veniva data come premio sempre una corona di quercia con le ghiande.

La quercia aveva una particolare importanza religiosa, perché appariva strettamente connessa alle divinità supreme folgoratrici e tonanti. Poiché queste la colpivano più vistosamente, sembravano quasi una parte integrante della quercia stessa e per questo fatto ricevevano la caratterizzazione di 'divinità della quercia', come Zeus, Giove per i Latini, Thor per le popolazioni scandinave e Donar per i Germani.

Infatti Zeus-Giove, veniva chiamato 'Quernus' (che deriva dal termine indoeuropeo 'quercus' che significa quercia) e il suo volere poteva essere conosciuto anche attraverso questa pianta. Nella città di Dodona, nell'Epiro in Grecia, i Selli, sacerdoti di Zeus, interpretavano lo stormire delle fronde di una grande foresta di querce che circondava il loro tempio per conoscere il pensiero del Dio. Questo era uno dei più antichi oracoli di tutta la Grecia.

Anche per i Romani la quercia era simbolo di forza. Il termine 'robur' quercia rossa, veniva utilizzata in alcuni casi indiretti al posto del termine 'vis' forza.
La quercia era poi consacrata dai popoli Scandinavi a Thor, il dio dalla barba fiammeggiante come il lampo, sempre pronto a polverizzare i Thursi, i giganti, le forze malefiche per gli dei e per gli uomini. Le popolazioni celtiche la chiamavano anche 'l'albero del tumulto della spada' ed essa personificava il coraggio, l'eroismo guerriero, la resistenza e la fedeltà.

Quando il cristianesimo penetrò nel cuore delle foreste germaniche, i suoi primi nemici furono gli alberi. I monaci divennero perciò degli ardenti disboscatori: per combattere la credenza negli dèi pagani, bisognava abbattere gli alberi che erano la manifestazione visibile sulla terra della potenza degli dèi.

La quercia era anche simbolo di statura spirituale, rappresentata dalla notevole altezza che veniva raggiunta dall'albero.
Per le popolazioni celtiche era anche il simbolo dell'ospitalità: attirava le forze benefiche e allontanava quelle maligne, perciò era considerata la guardiana della casa presso cui era piantata. Per questo i pionieri americani avevano l'usanza di piantare una quercia presso la loro casa per tenere così lontano le forze del male."

(tratto da http://www.fermi.prato.it/alunni/lavori/qu...htm/due_que.htm)



Secondo le credenze italiane, ceche, germaniche, serbe e in tutta l'area celtica è un ciocco di quercia che a Yule (o a Natale) bisogna far ardere sul fuoco, poiché la pianta è simbolo di rinascita, di avvento, di luce che torna dopo il buio.

La Luna Piena della Quercia è una luna femminile, misteriosa, introspettiva e depositaria di disegni segreti che solo lei conosce e vede dall'alto; è la custode delle trasmutazioni, descritta da Chicca Morone in "Plenilunio d'autunno":

Fili d'argento
per legare i tuoi sogni
alle fragili foglie
di una solida
quercia.
Ma tu, luna crudele,
di chi rubi il respiro
per nutrirti di vita
nell'ordire la trama
di voci nascoste,
per morire a te stessa
e rinascere ancora
più nera del corvo,
più bianca del giglio,
più rossa del drago?



Fili d'argento
per legare i tuoi sogni
alle fragili foglie
di una solida
quercia.
Ma tu, luna crudele,
di chi rubi il respiro
per nutrirti di vita
nell'ordire la trama
di voci nascoste,
per morire a te stessa
e rinascere ancora
più nera del corvo,
più bianca del giglio,
più rossa del drago?


Affidiamoci alla saggezza dei suoi raggi argentati. Confidiamo nella certezza che la luce solare ha già iniziato la sua trasformazione... il nuovo Sole sta nascendo e il destino è nelle mani della Dea Selene, che risplende nel pieno del suo vigore tra i rami delle querce inviolate e incorrotte.
Prendiamo coraggio nei suoi raggi, perché questa lunazione, più di tutte, è simbolo della forza.

Una forza al femminile-lunare, coraggiosa e tenace che si basa sulla voce della conoscenza, la voce della saggezza, la voce d'amore e pace che viene dall'interno. La forza lunare capace di amare e sostenere. Una forza autenticamente magica, come quella che la quercia è condensa nella ghianda, simbolo di vita e di potenzialità.
Come le ghiande di quercia ogni soggetto umano è portatore di talenti, assicura James Hilmann, autore della Teoria della Ghianda: "La vocazione, il destino, il carattere, l'immagine innata: le cose che, insieme, sostanziano la Teoria della Ghianda, l'idea cioè che ciascuna persona sia portatrice di un'unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di poter essere vissuta"…(Il codice dell'anima, James Hillman, Adelphi 1998)

Nell'universo pagano abbiamo diversi esempi della forza della ghianda che si è realizzata in individui unici: figure femminili del passato e contemporanee che con i loro miti o i loro scritti e il loro vissuto sono state guide e luci sui nostri sentieri.
Molte di esse compaiono qui a fianco nel video Women of Witchcraft Tribute prodotto da artemisialuna.







MEDITAZIONE PER LA LUNA CRESCENTE


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Durante la luna crescente, oltre a preparare le ghirlande per le decorazioni del prossimo Yule, cariche di foglie e ghiande di quercia e agrifoglio intrecciate che festeggeranno la Rinascita, potremmo ispirarci al capitolo "Un intenzione Sacra" del nuovo libro di Starhawk che potrebbe aiutarci a coltivare una Visione che ci rischiari il cammino per le prossime stagioni aiutandoci a far germogliare la ghianda che è in noi:


UN'INTENZIONE SACRA



"Sedetevi in un posto tranquillo e rilassatevi.
Potreste meditare sulle domande che seguono, oppure scrivere su un diario qualcosa al riguardo.

Chiedetevi:
'Che cosa è sacro per me?
Che cosa è talmente importante per me da non poter sopportare che venga compromesso o distrutto?
Per che cosa prenderei una posizione?
Per che cosa rischierei me stesso?'.

Una volta che saprete la risposta, considerate per un attimo come sarebbe il mondo se i nostri sistemi sociali, politici ed economici avessero a cuore ciò che è più sacro per voi.
In che modi lo stanno già facendo?
Come dovrebbero cambiare?
Che cosa muterebbe nella vostra vita di ogni giorno?
Nella vostra comunità?
Nel mondo attorno a voi?

Potete descrivere quel mondo in poche frasi o paragrafi?
Volete farlo diventare reale?
Vi sentite responsabili nei suoi confronti?

Se questa è la vostra risposta, allora quella è la vostra intenzione sacra.

Altrimenti, qual è la vostra intenzione per la vostra vita?
Che obiettivi avete?

Adesso pensate al modo in cui impiegate il vostro tempo e le vostre energie.
Le vostre energie migliori sono dirette nel realizzare la visione del mondo a voi cara, al servizio di ciò che è sacro per voi?
In tal caso, i miei complimenti.

C'è qualcosa di cui avete bisogno, che sia sostegno, opportunità, oppure fortuna, per aiutarvi in quel compito?
A chi potete chiedere aiuto nel mondo umano?
E nei regni più grandi dell'universo?
Se non fosse così, invece, cos'è che vi blocca?
Come cambierebbe la vostra vita se metteste le vostre energie migliori nella creazione di un mondo che ritiene importante ciò che è sacro per voi?
Di cosa avete bisogno per operare quel cambiamento?
Di sostegno, di opportunità, di coraggio, di fortuna?
A chi potete chiedere aiuto nel mondo umano?
E nei regni più grandi dell'universo?

Se desiderate veramente quel cambiamento, affermate la vostra intenzione sacra con le parole:

'La mia intenzione sacra è creare un mondo a cui sia caro ……………………….'

La vostra intenzione sacra è il cuore del vostro lavoro in questo libro. Potrete rivisitarla e rivederla, lasciarla crescere e sviluppare, scriverne sul vostro diario e metterla alla prova con le vostre decisioni quotidiane.

[...]

Ogni volta che agiamo al servizio della nostra intenzione sacra, ogni volta che allineiamo le nostre energie e le nostre azioni con ciò che amiamo veramente più di tutto, guadagnamo potere personale e abilità. Il sentiero davanti a noi diviene più chiaro. L'aiuto e gli alleati di cui abbiamo bisogno ci vengono incontro.

Quindi, quando pensate alle vostre intenzioni, quando vi sentite scoraggiati, sopraffatti oppure impauriti, dovete solo respirare profondamente e chiedere aiuto.
I grandi poteri e le energie sono tutt'attorno a noi, ma non possono darci una mano se noi non glielo chiediamo; e quando lo faremo, comunque, saranno presenti, impazienti di aiutarci a servire le intenzioni che portano beneficio alla vita. In quell'occasione, potreste dire qualcosa di simile:

'O grandi poteri della creazione e della trasformazione dell'universo, antenati, alleati, tutti gli esseri che amano la danza della vita, che è varia e bellissima, mi apro al vostro aiuto e mi estendo verso di voi.
Vi ringrazio per il dono della vita, per l'aiuto e il sostegno che ho già ricevuto, e per la grande opportunità di essere vivo in questo momento cruciale. Ho bisogno di ……………………….. per servire la mia intenzione sacra, per creare un mondo che abbia caro …………………… .
Vi ringrazio per l'aiuto che so che sta già arrivando. Siate benedetti.' "

(Tratto da "Il sentiero della Terra" di Starhawk, Macroedizioni)




RITO PER LA LUNA DELLA QUERCIA


(presente gai nel rituale sopra)

È un rito molto adatto per le fasi calante e nera della Luna della Quercia (molto simile - ma non uguale! - a quello proposto da Dorothy Morrison nel libro "L'Arte della Strega" - Armenia):

Prendete una candela di cera d'api del colore che meglio si adatta a simboleggiare tutto ciò che volete eliminare dell'anno vecchio.
Decoratela con delle foglie secche di quercia in modo che brucino insieme alla candela (mettete il tutto in un bel contenitore ininfiammabile, come una grande ciotola di ceramica, oppure nel calderone, mi raccomando!).
Poi dopo aver pensato e elencato i vostri problemi, accendete la candela dicendo:


"Io vi libero, non avete piu' potere,
io vi libero la mia vita cambia,
io vi libero voi restate un ricordo:
brucia la cera e io vi scordo!!!".



Quando la candela sarà consumata raccogliete la cenere delle foglie e i resti della cera e seppelliteli nella terra.
Meglio ancora: mettete tutto nel concime di Mabon, se lo avete preparato a suo tempo...

UN'INTENZIONE SACRA

"Sedetevi in un posto tranquillo e rilassatevi.
Potreste meditare sulle domande che seguono, oppure scrivere su un diario qualcosa al riguardo.

Chiedetevi:
'Che cosa è sacro per me?
Che cosa è talmente importante per me da non poter sopportare che venga compromesso o distrutto?
Per che cosa prenderei una posizione?
Per che cosa rischierei me stesso?'.

Una volta che saprete la risposta, considerate per un attimo come sarebbe il mondo se i nostri sistemi sociali, politici ed economici avessero a cuore ciò che è più sacro per voi.
In che modi lo stanno già facendo?
Come dovrebbero cambiare?
Che cosa muterebbe nella vostra vita di ogni giorno?
Nella vostra comunità?
Nel mondo attorno a voi?

Potete descrivere quel mondo in poche frasi o paragrafi?
Volete farlo diventare reale?
Vi sentite responsabili nei suoi confronti?

Se questa è la vostra risposta, allora quella è la vostra intenzione sacra.

Altrimenti, qual è la vostra intenzione per la vostra vita?
Che obiettivi avete?

Adesso pensate al modo in cui impiegate il vostro tempo e le vostre energie.
Le vostre energie migliori sono dirette nel realizzare la visione del mondo a voi cara, al servizio di ciò che è sacro per voi?
In tal caso, i miei complimenti.

C'è qualcosa di cui avete bisogno, che sia sostegno, opportunità, oppure fortuna, per aiutarvi in quel compito?
A chi potete chiedere aiuto nel mondo umano?
E nei regni più grandi dell'universo?
Se non fosse così, invece, cos'è che vi blocca?
Come cambierebbe la vostra vita se metteste le vostre energie migliori nella creazione di un mondo che ritiene importante ciò che è sacro per voi?
Di cosa avete bisogno per operare quel cambiamento?
Di sostegno, di opportunità, di coraggio, di fortuna?
A chi potete chiedere aiuto nel mondo umano?
E nei regni più grandi dell'universo?

Se desiderate veramente quel cambiamento, affermate la vostra intenzione sacra con le parole:

'La mia intenzione sacra è creare un mondo a cui sia caro ……………………….'

La vostra intenzione sacra è il cuore del vostro lavoro in questo libro. Potrete rivisitarla e rivederla, lasciarla crescere e sviluppare, scriverne sul vostro diario e metterla alla prova con le vostre decisioni quotidiane.

[...]

Ogni volta che agiamo al servizio della nostra intenzione sacra, ogni volta che allineiamo le nostre energie e le nostre azioni con ciò che amiamo veramente più di tutto, guadagnamo potere personale e abilità. Il sentiero davanti a noi diviene più chiaro. L'aiuto e gli alleati di cui abbiamo bisogno ci vengono incontro.

Quindi, quando pensate alle vostre intenzioni, quando vi sentite scoraggiati, sopraffatti oppure impauriti, dovete solo respirare profondamente e chiedere aiuto.
I grandi poteri e le energie sono tutt'attorno a noi, ma non possono darci una mano se noi non glielo chiediamo; e quando lo faremo, comunque, saranno presenti, impazienti di aiutarci a servire le intenzioni che portano beneficio alla vita. In quell'occasione, potreste dire qualcosa di simile:

'O grandi poteri della creazione e della trasformazione dell'universo, antenati, alleati, tutti gli esseri che amano la danza della vita, che è varia e bellissima, mi apro al vostro aiuto e mi estendo verso di voi.
Vi ringrazio per il dono della vita, per l'aiuto e il sostegno che ho già ricevuto, e per la grande opportunità di essere vivo in questo momento cruciale. Ho bisogno di ……………………….. per servire la mia intenzione sacra, per creare un mondo che abbia caro …………………… .
Vi ringrazio per l'aiuto che so che sta già arrivando. Siate benedetti.' "

(Tratto da "Il sentiero della Terra" di Starhawk, Macroedizioni)


RITO PER LA LUNA DELLA QUERCIA

È un rito molto adatto per le fasi calante e nera della Luna della Quercia (molto simile - ma non uguale! - a quello proposto da Dorothy Morrison nel libro "L'Arte della Strega" - Armenia):

Prendete una candela di cera d'api del colore che meglio si adatta a simboleggiare tutto ciò che volete eliminare dell'anno vecchio.
Decoratela con delle foglie secche di quercia in modo che brucino insieme alla candela (mettete il tutto in un bel contenitore ininfiammabile, come una grande ciotola di ceramica, oppure nel calderone, mi raccomando!).
Poi dopo aver pensato e elencato i vostri problemi, accendete la candela dicendo:

"Io vi libero, non avete piu' potere,
io vi libero la mia vita cambia,
io vi libero voi restate un ricordo:
brucia la cera e io vi scordo!!!".

Quando la candela sarà consumata raccogliete la cenere delle foglie e i resti della cera e seppelliteli nella terra.
Meglio ancora: mettete tutto nel concime di Mabon, se lo avete preparato a suo tempo...




SUI TEMI DEL PERIODO DEL SOLSTIZIO D'INVERNO LEGGI ANCHE "LA COSA CHE LA DONNA DESIDERA DI PIU"

Gli altri NOMI DI QUESTA LUNAZIONE


Luna di dicembre
Luna della Quercia d’Inverno
Luna delle Ghiande
Luna amara
Luna Pesante
Luna Fredda
Luna di Rispetto
Luna di Yule
Luna del Fuoco e delle Ceneri
Luna dei Pesci
Luna della Pesca
Grande Luna d’Inverno
Luna dell'Oca
Luna del Tempo del Freddo
Luna della Grande Orsa
Luna della caduta delle Corna dei Cervi
Luna di Rotazione
Luna dell'Ustione
Luna dell'Aquila



© 2006 - 2009 Testo di Maria Giusi Ricotti

Testo della canzone Lode all'inviolato, di Franco Battiato
Poesia di Chicca Morone
Ricerca sulla Quercia degli Alunni dell'Istituto Fermi di Prato
Meditazione di Starhawk
Rito ispirato da Dorothy Morrison
 
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Mischua
view post Posted on 25/12/2012, 22:54




Credo che farò il rito della morrison, ma trovare una candela in cera d'api è molto difficile :(
 
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view post Posted on 19/11/2013, 18:24
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Avalon è casa Mia
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Interessanti argomenti come sempre, io ho scritto, come al solito un rituale per questo esbat tutto in rima...velo posto vedete se vi piace

"Questo è un giorno di comunione serena
mi presento a voi per celebrar la luna piena,
Questa è una luna, luna della quercia o fredda
la terra giace e tutto intorno si raffredda,
Ci suggerisce di osservare
che l'inverno è alle porte e deve arrivare,
magari avremo, sperando fra breve
regali, affetto e qualche fiocco di neve,
In questo periodo bisogna ricordare
che è tempo di speranza e festeggiare,
si festeggia, con il ritorno del sole
dopo lo yule, avremo sempre più luce e splendore,
rammenta poi che è tempo di rinascita e morale
chiedi scusa se sbagli con rinforzo spirituale,
Con queste parole il rituale è compiuto,
mi congedo da voi con gentile saluto."
 
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MelRiverSong
view post Posted on 4/12/2014, 20:15




CITAZIONE (~» Skayler «~ @ 27/11/2009, 19:06) 
~lasciate bruciare la candela prima che si spenga , e accendetene un latra con la sua fiamma , usatela poi il giorno del Sabba[ se questo viene dopo la luna]

Non trovo molto chiara questa parte... puoi aiutarmi?
 
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view post Posted on 4/12/2014, 20:33

Avalon è casa Mia
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Dice di lasciar bruciare la candela, ma prima che si spenga di usare la sua fiamma per accenderne un'altra.
Se l'esbat si verifica il giorno prima di un sabba, allora si può usare questa seconda candela nei festeggiamenti.
 
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MelRiverSong
view post Posted on 4/12/2014, 20:34




Grazie
 
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6 replies since 27/11/2009, 19:06   294 views
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