Aggiungo un pò di info
Il solstizio d'estate, è il giorno con più ore di luce in tutto l'anno; è il giorno della più grande emanazione di energia solare ed è conosciuto come la festività della gioia.
In questo momento ci sarà il più grande apporto di luce ma già dal giorno dopo i momenti di luce incominceranno ineluttabilmente a diminuire.
Questa festività era ricordata in onore degli dei Baldur e Thor; le streghe celebrano la forza del Dio, che manifesta in questo periodo il culmine del suo splendore (ma anche le dee lunari sono prese in grande considerazione).
- Baldur divinità norrena, il cui mito è legato al Sole, era il più bello degli dei e "splendeva di luce propria". Dimorava in Breioablik che non a caso, tradotto significa: "ampio splendore".
- Thor è una delle più importanti divinità vichinghe ed era conosciuto come dio del tuono. Le leggende ricordano le sue prodezze e le sue lotte continue contro una razza di potentissimi giganti sovraumani che solitamente si opponevano agli dei.
Nella cultura cristianizzata Litha è la festa dedicata a S.Giovanni Battista, chiamata anche la "porta d'estate" o il "natale d'estate".
Questo era il momento importante e irripetibile della crescita, della massima maturazione terrena dell' uomo; la natura è in festa ed in festa sono ancora i paesi dove i palii e sagre (cristianizzazioni degli antichi riti agricoli) si susseguono dal solstizio d'estate sino all'equinozio autunnale, dedicati ai santi e alla Madonna alla quale si attribuiscono alcune funzioni della Grande Madre dai molti nomi ( la Cerere romana, la Cibele frigia, e così Iside l' egiziana ed anche Brighit la dea celtica ).
Le funzioni della Grande Madre, sono attribuite anche a due sante cristiane che non casualmente si festeggiano all'inizio del segno del leone: Maria Maddalena e Anna.
Le streghe in questo periodo preparavano amuleti solari protettivi; nella tradizione druidica, era questo il momento di dedicarsi alla raccolta delle erbe magiche poichè raggiungevano ora, la perfetta maturazione.
I celti, avevano in particolare un gran riguardo per la betulla, poichè la reputavano l' albero sacro protettore delle nascite e degli avventi del solstizio d'estate: dai tronchi di questo albero producevano una specie di zucchero che con la fermentazione dava una bevanda simile alla birra.
Nelle antiche tradizioni, si preparava il "falò di illuminazione e rinforzo dell'anno"; erano fuochi prodotti con nove tipi di legno tradizionali ove si gettavano le spighe dei raccolti conservate dal giorno del sostizio dell'anno precente; le proprie erbe sacre e magiche; ovunque queste erano in numero di nove e a seconda delle tradizioni o dei luoghi erano: l' iperico ( conosciuta anche come "erba di S. Giovanni" o "scaccia diavoli"), l'artemisia, il cardo mariano, la verbena, l'arparine o il gallium, la felce maschio, lerba cedrina, la drosera, l'orzo, il timo.
E ancora :
l solstizio d'estate, Litha, è il giorno più lungo dell'anno, la festa di Mezza Estate. È il momento dell'unione feconda di Cielo e Terra, momento di compimento, celebrazione di fuoco e allegria.Non è una festa esclusivamente solare perché è una celebrazione del servizio e della condivisione. Siamo in equilibrio fra la luce del sole (il manifesto) e le forze notturne, invisibili... è uno stato di grazia, centratura e bilanciamento.
Intorno al 21 giugno il sole celebra il suo trionfo, in quello che è il giorno più lungo dell'anno, ma che allo stesso tempo, rappresenta l'inizio del suo declino.
Infatti, dopo il Solstizio d'Estate, le giornate iniziano lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi fino al solstizio d'inverno, in quella che è la fase "calante" dell'anno.
Solstizio deriva dal latino solstat, "il sole si ferma", e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po' in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l'estate astronomica.
E' tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare: la mistica forza che unisce cielo e terra è ora più forte.
Questa verità era conosciuta dagli antichi popoli che pare fossero a conoscenza del fatto che le "ley lines", le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestre aumentano la loro carica energetica tramite la potenza solare. Anche monumenti come menhir, dolmen e cerchi di pietre erano forse focalizzatori artificiali del sistema energetico terrestre.
I cristalli possono essere potentemente caricati al solstizio e siccome il granito dei megaliti di Stonehenge contiene una grande quantità di quarzo, questo cerchio si attiva al Solstizio, generando un forte campo energetico. Non a caso la cerimonia del Solstizio d'Estate è la festa più elaborata e più famosa compiuta dai moderni ordini druidici, che la celebrano ogni anno appunto a Stonehenge (nel 1999 sono ripresi i rituali dopo una sospensione di dieci anni decretata nel 1988 dalle autorità britanniche per motivi di ordine pubblico).
Il Neo-Druidismo chiama il Solstizio d'Estate Alban Heruin, "Luce della riva". Infatti, la festa è al centro dell'anno, al suo volgere, così come la spiaggia è il luogo d'incontro di mare e di terra dove i due confini si uniscono. Nelle tradizioni antiche la "terra" era la zona astronomica al di sopra dell'equatore celeste e l' "acqua" quella inferiore. Il sole trovandosi nel loro punto d'incontro è come sulla riva del mare.
Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni. Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. È comune credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi.
Il vischio è una pianta solstiziale molto importante nella tradizione celtica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidi raccogliessero questa pianta con un falcetto d'oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio d'Estate assumono un aspetto dorato, il famoso Ramo d'Oro dei miti.
Il sambuco tagliato la vigilia del Solstizio, sanguina nelle leggende britanniche.
Il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, in quanto la felce è una pianta pteridofita, cioè che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori.
In tutti i paesi europei si raccolgono erbe ritenendole impregnate di miracolose virtù: la verbena porta prosperità, mentre l'artemisia sacra ad Artemide sorella di Apollo, protegge dal malocchio.
Si riteneva in particolare che l'energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l'iperico, la miracolosa "erba di San Giovanni".
Proprio tutte queste virtù magiche che terapeutiche attribuite alle piante, spiegano l'abbondare di leggende riguardanti coloro che più di ogni altra persona conoscevano le erbe magiche: le streghe.
L'usanza antica di certe donne di recarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nude nei campi per propiziare il raccolto, spesso danzando. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchiere nella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico-germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose in onore della dea Fortuna nell'antica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno: ricchi e poveri, liberi e schiavi, accorreva ai templi, banchettava e danzava.
Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore. La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d'Inverno fanno del Solstizio Estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo "caotico" in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell'acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, dove il primo simboleggia i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile (o, se si preferisce il Sole e la Luna).
L'acqua del Solstizio è direttamente collegata alla luna e al segno del Cancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale è composto da due segni spiraliformi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale, forse indicanti le due metà dell'anno che ora si incontrano.
Nelle celebrazioni solstiziali l'acqua è rappresentata dalla rugiada o "guazza di San Giovanni", cui sono attribuiti poteri miracolosi: fare ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o addirittura propiziare la fertilità. Non era raro che molte giovani donne si bagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni.
Il fuoco viene simboleggiato dai falò accesi un po' ovunque in Europa nella notte solstiziale. Sono simboli solari e accenderli significa rafforzare l'energia dell'astro che d'ora in avanti va declinando. Un'altra interpretazione esalta il loro valore purificatorio, con cui vengono scacciati gli spiriti maligni e le malattie. Non bisogna dimenticare infatti che in questo periodo caotico, di "passaggio", così come gli esseri umani hanno libero accesso a regni e poteri soprannaturali, così anche le entità malefiche possono vagare indisturbate per il nostro mondo.
Nel folklore nord-europeo la vigilia di San Giovanni è una delle tre "notti degli spiriti" insieme alle vigilie di Calendimaggio e di Hallowee'en/Samhain. Ad ogni modo tutte le tradizioni popolari europee vedono l'accensione di fuochi sulle colline, processioni notturne con fiaccole e ruote infuocate gettate lungo i pendii.
Si danza intorno ai falò e si salta sulle fiamme quando queste si abbassano.
In Scandinavia il falò del Solstizio era il "fuoco di Baldur". Baldur, figlio di Odino, era il giovane dio che veniva ucciso nel fiore degli anni e probabilmente nell'antichità si sacrificavano uomini per rappresentarne la morte. Forse Baldur era uno spirito della vegetazione, lo spirito della quercia celebrato da alcuni miti nordici e celtici. Infatti, le leggende narrano di una lotta eterna tra due opposte divinità, il Re della Quercia e il Re dell'Agrifoglio, dove il primo rappresenta il Dio dell'anno crescente (cioè della metà dell'anno in cui la luce solare prevale sulle tenebre notturne) e il secondo raffigura il Dio dell'anno calante (la metà dell'anno in cui la notte prevale sul giorno).
Se in inverno era il Re dell'Agrifoglio a soccombere, a Litha-Casmaran era il Re della Quercia a dover cedere di fronte all'avversario. E questo spiega perche i fuochi solstiziali erano alimentati con legno di quercia... la quercia fiorisce intorno a Casmaran e segna il passaggio tra anno crescente e anno calante.
La morte estiva del Re della Quercia aveva varie forme: bruciato vivo, accecato con un ramo di vischio o crocifisso su una croce a T.
L'idea di due divinità o di due re che combattono eternamente tra loro appare in molte culture. Ma se nelle mitologie più antiche il signore abbattuto risorgeva ogni anno, in modo che la luce e l'oscurità regnassero in equilibrio tra loro, in tutti questi miti più tardi, probabilmente per influenza dei culti solari legati alla regalità, la vittoria dei personaggi "luminosi" è sempre definitiva e la morte di quelli “oscuri” senza appello.
Nelle leggende riguardanti il duello eterno dei due re appare spesso una figura femminile che rappresenta la Dea, la quale non combatte, non si schiera e non soccombe ma costituisce un perno immobile tra le due figure, simbolo della Morte in Vita.
Infatti, anche se ora la terra è esuberante nella sua fertilità, è pur sempre uno zenith transitorio in cui la Natura presiede alla morte del Re della Quercia e all'insediamento del suo oscuro ma necessario gemello.
Litha (dal nome della dea sassone del grano affine a Demetra e a Cerere ) rappresenta anche il ciclo agricolo incentrato sui cereali. Nelle Isole Britanniche questo ciclo venne narrato nella storia di John Barleycorn (lo spirito dell'orzo) che vive dalla semina fino al momento della sua morte ad opera della falce, ma che poi rinasce dal suo stesso seme, in un ciclo senza fine ma con momenti ben definiti, caratterizzati da celebrazioni rituali. In questo ciclo il Dio muore e discende agli inferi dove la Dea della Terra lo soccorre e lo fa rinascere.
Litha non è una festa di carattere esclusivamente maschile: nella celebrazione del Solstizio d'Estate è uso onorare sia il Dio che la Dea.
Pare che in questo periodo i culti relativi alla Dea Diana, divinità strettamente legata alla luna, entrassero in grande fermento. Ad essa ed alle altre dee lunari era associata infatti la famosa rugiada che si raccoglieva all'alba del Solstizio d'Estate, liquido dalle grandi proprietà magiche.
CELEBRARE LITHA
Possiamo raccogliere le erbe del solstizio e conservarle come portafortuna. La pianta sacra del solstizio d'estate è l'iperico. L'iperico raccolto a mezzogiorno del solstizio era capace di guarire molte malattie, mentre le radici raccolte a mezzanotte cacciavano via gli spiriti maligni. L'iperico era appeso sulle porte per proteggere le abitazioni dagli spiriti malvagi, e il suo nome greco hyperikon significa appunto "proteggere" o "sconfiggere un'apparizione".
Com'è nella tradizione bruciare nove ceppi nei fuochi di Beltane, è anche costume tirare 9 tipi di erbe nel fuoco di Litha. E sono: Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia.
In tutta Europa si traevano (e forse ancora si traggono) presagi ad opera delle ragazze nubili per sapere se si sarebbero sposate ed eventualmente acquisire indizi sull'identità del futuro sposo. Ad esempio col piombo liquefatto nelle padelle s'individuava, tramite le forme assunte dal metallo, il mestiere del futuro sposo. Altri metodi utilizzavano la chiara d'uovo versata nell'acqua o le fave sbucciate.
In Galles per trovare la propria anima gemella si camminava intorno ad una chiesa nove volte e si metteva alla fine di ogni giro un coltello nella serratura del portone, dicendo: "Qui c'è il coltello, dove è il fodero?" Il simbolismo è evidente...
Usanze logiche se si pensa che la Natura, al massimo del suo rigoglio, favorisce tutto ciò che riguarda l'amore e la fertilità.
E' il giorno delle divinazioni e delle magie domestiche, dei piccoli e grandi riti protettivi legati all'elemento fuoco.
Per celebrare Casmaran possiamo fare cose molto semplici. Ad esempio alzarci all'alba e osservare il sole che spunta, meditando sulle sue qualità e sul suo destino: la massima forza coincide con l'inizio del suo declino.
Possiamo bagnarci con la rugiada solstiziale oppure accendere un piccolo falò nel nostro giardino la vigilia del solstizio e organizzare un piccolo festino con i nostri amici.
Ma possiamo anche celebrare ritualmente questo momento con una veglia che cominci a mezzanotte, in fondo è la notte più breve dell'anno!
All'aperto si può tenere acceso un piccolo fuoco oppure si possono accendere candele rosse o dorate, meditare sui significati di questa festa, ascoltare o suonare musica, leggere poesie, magari in compagnia dei nostri amici.
Al momento dell'alba possiamo salutare il sole dicendo:
"Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!"
Sentiamo l'energia solare che pervade il mondo.
Possiamo fare offerte di vino e di dolci.
Molte persone credono che il 21 Giugno sia l'inizio d'estate, ma ciò è falso. L'estate inizia a Beltane, in Maggio. Il 21 Giugno è il momento in cui l'estate raggiunge il suo picco massimo. Questo è il motivo per cui Litha è chiamata spesso Midsummer. E' il solstizio d'estate, quando avviene il giorno più lungo dell'anno e ovviamente, la notte più breve. Per le energie attribuite al sabbat , Litha è il momento in cui la magia è al massimo della sua potenza.
Le celbrazioni solitamente iniziano alla mezzanotte del 20 e continuano fino al 23.
Litha è il momento per le feste, la musica, le danze e i falò: il tutto per onorare il Dio Sole e incoraggiarlo a raggiungere il suo massimo potenziale. La vigilia della notte di Midsummer è la più importante celebrazione wiccan connessa al folklore delle fate.
La Dea, che nel suo aspetto di fanciulla ha incontrato il giovane Dio e ha celebrato il matrimonio sacro a Beltane, adesso è Madre, incinta, come la Terra è piena del prossimo raccolto. La Madre regna come Regina dell'Estate ed è attraverso lei che il suo Consorte raggiunge la realizzazione del ruolo e del suo ultimo sacrificio. Lei è la Terra; lui è l'energia e il calore che è entrata in lei per far nascere nuova vita. La sua energia esploderà con il raccolto, il grano e la frutta che nei prossimi due giri della ruota maturerà e ciberà le persone e gli animali. Il Dio diventerà un voluto sacrificio, cadendo con il raccolto e diventando seme per la sua stessa rinascita.
Questa festa rappresenta il Sole in tutta la sua gloria. E' la celebrazione della passione e l'assicurazione del successo del raccolto. La Dea è pesante perchè gravida e allo stesso modo è la terra. In molte celebrazioni Wiccan, questo accade quando il Dio Quercia, che rappresenta l'anno entrante è portato in trionfo a discapito del Re Sacro, che rappresenta l'anno uscente.
La magia d'amore e di guarigione è adatta a questo momento dell'anno. La notte di Litha è il momento in cui i Druidi raccolgono le piante magiche e le seccano per utilizzarle in inverno. Ma esistono in realtà molte tradizioni magiche legate a questa notte. Si dice che i bastoncini per divinare sono infallibili, così come i sogni che tendono a diventare realtà. La felce, che conferisce invisibilità, si racconta che sbocciasse proprio a Litha e che andasse colta proprio quella notte. Ovviamente qualsiasi pianta colta la notte di Litha è magicamente più efficace. Una ghirlanda può essere messa sulla porta con piume gialle per la prosperità e piume rosse per la sessualità.
Litha celebra sia il lavoro che il piacere, i bambini e il comportarsi da bambini! E' il momento per festeggiare la fine dell'anno crescente e l'inizio di quello calante.
Litha porta con sè molti rituali legati alle fate, basti pensare come la tradizione possa influenzare anche la letteratura. Prendiamo ad esempio Shakespeare e il suo " Sogno di una notte di Mezz'estate". Si dice che il piccolo popolo, gli elfi e le fate, possano essere visti con più facilità nella notte del solstizio, perchè il velo tra i mondi è più sottile. Siamo quindi avvisati e ammoniti di fare attenzione quando camminiamo in questa notte nelle nebbie dei boschi, potremmo finire nella terra delle fate e perderci per molto più tempo di quanto crediamo!
Litha è anche un momento d'amore. Gli amanti si stringevano le mani su un falò, si spargevano fiori gli uni sugli altri e saltavano sul fuoco sempre assieme. Chi cercava l'amore invece divinava. In Scandinavia, le ragazze mettevano sotto il cuscino, fiori per introdurre nei loro sogni l'amore e per farlo diventare realtà. In Inghilterra si diceva invece che se una donna non sposata a Litha apparecchiava la sua tavola con una tovaglia pulita, del pane, del formaggio e del vino e quindi apriva la porta di casa e aspettava, l'uomo che avrebbe sposato, o il suo spirito, sarebbe andato a festeggiare con lei.
Litha è anche il momento adatto per fare il rituale di Dedicazione alla Wicca; quindi se siete praticanti da un pò di tempo, magari potete scegliere di iniziare il vostro percorso dedicato. (Se volete qualche consiglio chiedetemi anche privatamente). Inoltre si celebrano molti rituali che includono l'utilizzo del calderone pieno di fiori, l'athame nel calderone, l'essiccamento delle erbe. Le erbe possono essere essiccate sul fuoco sacro che accenderete all'esterno. Oppure scaldate al sole per tanti giorni. E' rituale anche l'utilizzo dello specchio per catturare la luce del sole e le fiamme. Alcuni credono che oggi sia vietato spegnere i fuochi, dormire fuori casa e occuparsi poco degli animali di casa.
Un'erba associata a Litha è l'erba di san Giovanni o l'iperico. Questa pianta con le sue infiorescenze brillanti e gialle a quattro punte come la croce solare che è governata dal sole. Una leggenda vuole che se si inciampa sulla radice di san Giovanni la notte di Litha, si viene magicamente trasportati nel regno delle fate. L'erba di San Giovanni presa in questi giorni può essere appesa sulla vostra porta come un amuleto di protezione.
Un'altra pianta sacra a Litha è il vischio, sacro ai druidi. Si trovava sui rami più alti delle querce e veniva tagliata a mezzogiorno con un falcetto d'oro e non doveva mai toccare terra o avrebbe perso la sua magia. Tagliatelo con i vostri amici ed evitate che tocchi terra.
Le tradizioni legate alla notte Litha contano l'accensione del falò, che nelle antichità serviva sia per dare luce che per allontanare gli spiriti maligni. Le persone erano soliti saltare il fuoco per avere fortuna. Le strade inoltre erano illuminate con lanterne e vi erano fuochi dovunque! Vi erano danzatori e attori vestiti da unicorni e draghi. Vi era anche la legenda dei serpenti che si riunivano e si trasformavano in una grande palla sibilante e contorcente. Chiunque riuscisse a prenderla avrebbe avuto poteri magici.
La porta di casa era decorata con foglie di betulla, con finocchietto selvatico, con iperico e lillà bianche. Inoltre erano considerate magiche in questa notte 5 erbe: le rose, l'iperico, la verbena, la ruta e il trifoglio. Infatti in Spagna questa notte è chiamata la "Notte della Verbena ". Le giovani donne raccoglievano l'erba di san giovani nella speranza di divinare e scoprire il futuro amore.
Litha è il momento di ricelebrare la fiammata della vita anche attraverso la danza. La danza è uno dei più antichi modi di celebrare e di fare rituali nel mondo; un rito sacro che conosce gli arabeschi del tempo. Solitamente, colui che danza aduna gli spiriti per ottenere chiaroveggenza e conoscenza; comunica e riceve informazioni; onora gli antichi; cura e guida il viaggio mistico della sua anima nella danza della vita.
E' il momento anche speciale delle benedizioni agli animali, così come delle protezioni per i vostri compagni di casa. Potreste scegliere di far partecipare al vostro rituale anche il vostro cucciolo o dargli un regalo speciale, magari un piccolo pentacolo da appendere al collare. Io ogni Litha abbraccio il mio cucciolo, infondendogli tutto il mio amore, visualizzando l'abbraccio anche energeticamente.
CORRISPONDENZE
Luna:
Luna Diade, Luna degli Amanti e Luna dell'Idromele
Simboli:
Fuoco, Ruota dell'Anno e Fate
Colori:
Bianco, Rosso, Oro, Verde, Blu e Marrone
Chiaro
Divinità:
Tutti gli Dei Padri e le Dee Madri, Le Dee incinte e le divinità del Sole
Cibi Tradizionali:
Verdura fresca di tutti i tipi e frutta fresca come i limoni e le arance. Tutti i cibi giallo, arancio. Anche i cibi flambè sono appropriati.
Le bevande tradizionali sono la birra chiara, l'idromele, e il succo di frutta fresca.
Pietre:
Smeraldi, Giada, Lapislazzoli
Erbe:
Artemisia, Verbena, Rosa, Caprifoglio, Lillà, Felce, Sambuco, Timo, Margherita,Lavanda, Edera e Garofano.
Incensi:
Limone, Caprifoglio, Lavanda, Rosa e Glicine
Legna da bruciare:
Quercia
Candele:
Verdi, rosse, oro
Animali:
rondini, colombe e tutti gli uccelli estivi, cavalli e mucche.
Creature magiche:
Satiri, fate, draghi e manticore
Incanti:
Rituale di dedicazione, benedizione degli animali, amore, matrimonio, divinazione.
Solstizio deriva dal latino solstat, "il sole si ferma", e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po' in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l'estate astronomica.
Il Neo-Druidismo chiama il Solstizio d'Estate Alban Heruin, "Luce della riva". Infatti, la festa è al centro dell'anno, al suo volgere, così come la spiaggia è il luogo d'incontro di mare e di terra dove i due confini si uniscono. Nelle tradizioni antiche la "terra" era la zona astronomica al di sopra dell'equatore celeste e l' "acqua" quella inferiore. Il sole trovandosi nel loro punto d'incontro è come sulla riva del mare.
Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni. Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. È comune credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi.
Il vischio è una pianta solstiziale molto importante nella tradizione celtica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidi raccogliessero questa pianta con un falcetto d'oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio d'Estate assumono un aspetto dorato, il famoso Ramo d'Oro dei miti.
Il sambuco tagliato la vigilia del Solstizio, sanguina nelle leggende britanniche.
Il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, in quanto la felce è una pianta pteridofita, cioè che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori.
In tutti i paesi europei si raccolgono erbe ritenendole impregnate di miracolose virtù: la verbena porta prosperità, mentre l'artemisia sacra ad Artemide sorella di Apollo, protegge dal malocchio.
Si riteneva in particolare che l'energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l'iperico, la miracolosa "erba di San Giovanni".
L'usanza antica di certe donne di recarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nude nei campi per propiziare il raccolto, spesso danzando. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchiere nella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico-germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose in onore della dea Fortuna nell'antica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno: ricchi e poveri, liberi e schiavi, accorreva ai templi, banchettava e danzava.
Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore. La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d'Inverno fanno del Solstizio Estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo "caotico" in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell'acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, dove il primo simboleggia i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile (o, se si preferisce il Sole e la Luna).
SAN GIOVANNI E IL SOLSTIZIO
E' il periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, " San Giovanni non vuole inganni".
Sin dai tempi più remoti il cambio di direzione che il sole compie, tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico.
Questo giorno, detto solstizio d'estate, è il primo giorno di una nuova stagione e in magia è associato alla festa di San Giovanni Battista, 24 giugno, giorno della sua nascita 6 mesi prima del Cristo ( da quanto affermato dalla chiesa ) perchè in questo breve ma intenso arco di tempo, tutte le piante e le erbe sulla terra vengono influenzate con particolare forza e potere.
LE NOCI DI SAN GIOVANNI
"... unguento unguento
mandame alla noce de Benevento
supra acqua et supra vento
et supra omne maltempo ".
Il noce è l'albero attorno al quale si riuniscono a convegno le streghe nella notte di San Giovanni. E' proprio in questa notte che si devono raccogliere dall'albero le noci, dette appunto di San Giovanni, per la preparazione del nocino, il liquore ottenuto dall' infusione delle noci ancora immature nell'alcol per qualche settimana, assieme a qualche aroma speziato come la cannella e i chiodi di garofano.
Il culto del noce come "albero delle streghe" è di origine druidica.
L'albero del noce era considerato sacro per le streghe ma non per i contadini che lo piantavano a distanza dagli altri alberi da frutto perchè era radicata la credenza che questo albero ermafrosita, che puo' raggiungere anche i 300 anni di età, fosse velenoso e che la sua influenza negativa contagiasse il terreno su cui poggiava.
Da qui l'usanza di piantarlo a distanza dagli altri alberi del'orto.
ATHANOR - UOVO ESOTERICO
La simbologia esoterica vede l’uovo in relazione al numero zero.
L’uovo è simbolo di occultamento, di contenitore che nasconde al suo interno qualcosa che non si vede ma che esiste e che diverà palese ai nostri occhi quando il guscio protettivo verrà aperto. L’uovo è un elemento di congiunzione tra due piani vitali diversi.
In alchimia l’uovo è anche quel canale di vetro che conduce all'ATHANOR il crogiuolo alchemico entro cui si materializza, dopo varie fasi, l'oro fecondo.
Nell'uovo è possibile scorgere due forme geometriche perfette: il triangolo e il cerchio. Il triangolo rivolto verso l'altro è il simbolo del divino e della vita congiunta al cerchio di protezione. E in fondo l'uovo cos'altro è se non un involucro protettivo entro il quale si sviluppa una nuova vita?
L'uovo, per le sue strette correlazioni con le simbologie alchemiche ed esotericche, è molto usato nelle pratiche magiche positive.
Bagnate dalla rugiada e intrise di una potenza nuova, è il momento giusto per le nuove raccolte in vista di future applicazioni sino a quando, il prossimo anno, verranno di nuovo bruciate nei falò e rinnovate.
pratiche:
* Si accendono i fuochi dei falò la vigilia del 24. Il fuoco è considerato purificatore come la rugiada. E' bene augurale saltare sul fuoco avendo ben chiare le cose che vorremmo veder cambiare nella nostra vita. Più intenso e puro sarà il desiderio espresso mentalmente al momento del salto e più esso avrà ottime possibilità di realizzarsi.
* Sotto il guanciale vengono messe le "erbe di San Giovanni", legate in mazzetto in numero di nove compreso l'iperico, per avere dei sogni premonitori.
* Il giorno di San Giovanni se si compera l'aglio si avrà un anno prospero.
* A mezzanotte si deve cogliere un ramo di felce e tenerlo in casa per aumentare i propri guadagni.
* Si mangiano le cosiddette " lumache di San Giovanni " con tutte le corna che assumono il significato di discordie e preoccupazioni. Mangiarle significa distruggerle le avversità.
* Si raccolgono le noci ancora immature per preparare il "nocino" un liquore corposo da bere gradualmente in futuro per riacquistare le forze nei momenti del bisogno.
* portare l'iperico all'occhiello nella notte della festa, protegge dalle streghe.
In età precristiana questo giorno era considerato sacro al pari di un capo d’anno e da cui l’usanza di trarre dei presagi. Il Sole, simbolo del fuoco divino, entra nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna dando origine all'unione delle due opposte polarità che si incontrano.
Il Sole è la parte maschile e la Luna quella femminile e il sole, al solstizio d’estate, raggiunge la sua massima inclinazione positiva. Simbolicamente questo fenomeno è rappresentato dalla stella a sei punte dove il triangolo di Fuoco e il triangolo dell’Acqua si incrociano.
Nella tradizione occulta l’incontro del Sole nella casa della Luna conduce alle nozze tra i due astri.
Tali nozze divine segnano il passaggio tra il mondo dell’uomo con il mondo divino eterno dando origine alla suddivisione in due poli: maschio e femmina, luce e tenebra, positivo e negativo ecc....
I due solstizi sono anche chiamati "porte": porta degli dei il solstizio invernale e porta degli uomini quello estivo.
La Chiesa Cristiana da sempre ha ostacolato queste pratiche sovrapponendovi i propri riti con solenni celebrazioni; ma senza riuscirci.
Tali usanze sono così radicate nelle abitudini popolari che ancora oggi se ne perpetuano i festeggiamenti.
Predire il futuro con l'albume dell'uovo.
Per la preparazione di questo tipo di divinazione del futuro, abbastanza semplice da mettere in pratica, occorre una bottiglia dal vetro bianco, attraverso la quale si possa vedere facilmente attraverso, un imbuto, un uovo e acqua di 7 fonti.
SI PROCEDE IN QUESTO MODO:
Per la ricerca della bottiglia iniziare alcuni giorni prima della notte di San Giovanni, ottimo se lo facciamo il giorno 21 inizio del solstizio d'estate. La bottiglia deve essere poi privata dell'etichetta ( lasciandola immersa in un catino di acqua per far si che si scolli dal vetro ) e lavata per bene, in modo che non restino residui ne di carta ne del liquido che originariamente essa conteneva. A questo punto se siamo in anticipo con i tempi mettiamo la bottiglia da parte. Procuriamoci un uovo. Meglio sarebbe se non fosse un uovo di supermercato ( lavato e trattato ). Se ci e' possibile prendiamolo direttamente dal pollaio dopo che e' stato depositato pulendolo con le mani ma senza fargli toccare acqua o fargli vedere troppo la luce. Oggi giorno avere un pollaio e' quasi impossibile, specie per chi abita in città, quindi possiamo sopperire a questo fatto comprando un uovo dal droghiere, di quelli sfusi che si vendono a coppie, e riservargli la stessa cura e lo stesso trattamento. Anche questo uovo lo metteremo da parte in un luogo d'ombra per la notte del 24.
Il 23 sera iniziamo il vero e proprio procedimento che segue questa preparazione.
Si prende la bottiglia e si esce alla ricerca di 7 fonti con cui riempirla.
Essa non deve contenere molta acqua per di ogni fonte, il gesto è considerato simbolico, calcolate che alla fine del giro delle 7 fontane voi avrete la vostra bottiglia riempita solo fino a poco più che alla metà e questo perchè, altrimenti, quando vi farete scivolare dentro il bianco (albume) dell'uovo, se fosse piena sino all'orlo, l'uovo salirebbe sino al collo della bottiglia rendendo inutile il nostro lavoro. Considerate che la quantità di acqua e non dovrà superare la linea della bottiglia che vedete in foto qui a lato e fate i vostri calcoli quindi di quanta acqua potete prendere da ogni fonte. Per essere più sicuri della misura mettete poca acqua per le prime 6 fonti e raggiungete il livello ottimale solo con l'acqua della settima fonte. Fatto questo rientrate in casa e prendete il vostro uovo che mi raccomando non avrete messo in frigorifero ma in un luogo fresco, inserite l'imbuto nel collo della bottiglia e spaccate il vostro uovo facendo scivolare l'albume e solo l'albume nella bottiglia. Il tuorlo lo farete scivolare una o due volte da un guscio all'altro di modo che tutto il bianco vada a cadere nella bottiglia. Mettete gusci e tuorlo in un bicchiere che poi il giorno dopo getterete via.
A questo punto prendete la vostra bottiglia e molto lentamente appoggiatela sul balcone o su una finestra di casa vostra ed esponetela per tutta la notte alla luce della luna.
Al mattino dopo andate a vedere le forme che l'uovo avrà generato nella bottiglia e traetene le vostre interpretazioni.
Le forme si traducono in modo molto semplice. Date alla forma un significato e letteralmente lo traducete in predizione.
La forma che il bianco dell'uovo avrà assunto nella Bottiglia avrà vita breve e già nel primo pomeriggio la vedrete sciogliersi e raggrumarsi in modo informe verso il collo della bottiglia.
l solstizio d'estate, Litha, è il giorno più lungo dell'anno, la festa di Mezza Estate. È il momento dell'unione feconda di Cielo e Terra, momento di compimento, celebrazione di fuoco e allegria.Non è una festa esclusivamente solare perché è una celebrazione del servizio e della condivisione. Siamo in equilibrio fra la luce del sole (il manifesto) e le forze notturne, invisibili... è uno stato di grazia, centratura e bilanciamento.
Intorno al 21 giugno il sole celebra il suo trionfo, in quello che è il giorno più lungo dell'anno, ma che allo stesso tempo, rappresenta l'inizio del suo declino.
Infatti, dopo il Solstizio d'Estate, le giornate iniziano lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi fino al solstizio d'inverno, in quella che è la fase "calante" dell'anno.
Solstizio deriva dal latino solstat, "il sole si ferma", e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po' in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l'estate astronomica.
E' tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare: la mistica forza che unisce cielo e terra è ora più forte.
Questa verità era conosciuta dagli antichi popoli che pare fossero a conoscenza del fatto che le "ley lines", le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestre aumentano la loro carica energetica tramite la potenza solare. Anche monumenti come menhir, dolmen e cerchi di pietre erano forse focalizzatori artificiali del sistema energetico terrestre.
I cristalli possono essere potentemente caricati al solstizio e siccome il granito dei megaliti di Stonehenge contiene una grande quantità di quarzo, questo cerchio si attiva al Solstizio, generando un forte campo energetico. Non a caso la cerimonia del Solstizio d'Estate è la festa più elaborata e più famosa compiuta dai moderni ordini druidici, che la celebrano ogni anno appunto a Stonehenge (nel 1999 sono ripresi i rituali dopo una sospensione di dieci anni decretata nel 1988 dalle autorità britanniche per motivi di ordine pubblico).
Il Neo-Druidismo chiama il Solstizio d'Estate Alban Heruin, "Luce della riva". Infatti, la festa è al centro dell'anno, al suo volgere, così come la spiaggia è il luogo d'incontro di mare e di terra dove i due confini si uniscono. Nelle tradizioni antiche la "terra" era la zona astronomica al di sopra dell'equatore celeste e l' "acqua" quella inferiore. Il sole trovandosi nel loro punto d'incontro è come sulla riva del mare.
Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni. Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. È comune credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi.
Il vischio è una pianta solstiziale molto importante nella tradizione celtica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidi raccogliessero questa pianta con un falcetto d'oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio d'Estate assumono un aspetto dorato, il famoso Ramo d'Oro dei miti.
Il sambuco tagliato la vigilia del Solstizio, sanguina nelle leggende britanniche.
Il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, in quanto la felce è una pianta pteridofita, cioè che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori.
In tutti i paesi europei si raccolgono erbe ritenendole impregnate di miracolose virtù: la verbena porta prosperità, mentre l'artemisia sacra ad Artemide sorella di Apollo, protegge dal malocchio.
Si riteneva in particolare che l'energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l'iperico, la miracolosa "erba di San Giovanni".
Proprio tutte queste virtù magiche che terapeutiche attribuite alle piante, spiegano l'abbondare di leggende riguardanti coloro che più di ogni altra persona conoscevano le erbe magiche: le streghe.
L'usanza antica di certe donne di recarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nude nei campi per propiziare il raccolto, spesso danzando. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchiere nella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico-germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose in onore della dea Fortuna nell'antica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno: ricchi e poveri, liberi e schiavi, accorreva ai templi, banchettava e danzava.
Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore. La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d'Inverno fanno del Solstizio Estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo "caotico" in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell'acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, dove il primo simboleggia i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile (o, se si preferisce il Sole e la Luna).
L'acqua del Solstizio è direttamente collegata alla luna e al segno del Cancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale è composto da due segni spiraliformi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale, forse indicanti le due metà dell'anno che ora si incontrano.
Nelle celebrazioni solstiziali l'acqua è rappresentata dalla rugiada o "guazza di San Giovanni", cui sono attribuiti poteri miracolosi: fare ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o addirittura propiziare la fertilità. Non era raro che molte giovani donne si bagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni.
Il fuoco viene simboleggiato dai falò accesi un po' ovunque in Europa nella notte solstiziale. Sono simboli solari e accenderli significa rafforzare l'energia dell'astro che d'ora in avanti va declinando. Un'altra interpretazione esalta il loro valore purificatorio, con cui vengono scacciati gli spiriti maligni e le malattie. Non bisogna dimenticare infatti che in questo periodo caotico, di "passaggio", così come gli esseri umani hanno libero accesso a regni e poteri soprannaturali, così anche le entità malefiche possono vagare indisturbate per il nostro mondo.
Nel folklore nord-europeo la vigilia di San Giovanni è una delle tre "notti degli spiriti" insieme alle vigilie di Calendimaggio e di Hallowee'en/Samhain. Ad ogni modo tutte le tradizioni popolari europee vedono l'accensione di fuochi sulle colline, processioni notturne con fiaccole e ruote infuocate gettate lungo i pendii.
Si danza intorno ai falò e si salta sulle fiamme quando queste si abbassano.
In Scandinavia il falò del Solstizio era il "fuoco di Baldur". Baldur, figlio di Odino, era il giovane dio che veniva ucciso nel fiore degli anni e probabilmente nell'antichità si sacrificavano uomini per rappresentarne la morte. Forse Baldur era uno spirito della vegetazione, lo spirito della quercia celebrato da alcuni miti nordici e celtici. Infatti, le leggende narrano di una lotta eterna tra due opposte divinità, il Re della Quercia e il Re dell'Agrifoglio, dove il primo rappresenta il Dio dell'anno crescente (cioè della metà dell'anno in cui la luce solare prevale sulle tenebre notturne) e il secondo raffigura il Dio dell'anno calante (la metà dell'anno in cui la notte prevale sul giorno).
Se in inverno era il Re dell'Agrifoglio a soccombere, a Litha-Casmaran era il Re della Quercia a dover cedere di fronte all'avversario. E questo spiega perche i fuochi solstiziali erano alimentati con legno di quercia... la quercia fiorisce intorno a Casmaran e segna il passaggio tra anno crescente e anno calante.
La morte estiva del Re della Quercia aveva varie forme: bruciato vivo, accecato con un ramo di vischio o crocifisso su una croce a T.
L'idea di due divinità o di due re che combattono eternamente tra loro appare in molte culture. Ma se nelle mitologie più antiche il signore abbattuto risorgeva ogni anno, in modo che la luce e l'oscurità regnassero in equilibrio tra loro, in tutti questi miti più tardi, probabilmente per influenza dei culti solari legati alla regalità, la vittoria dei personaggi "luminosi" è sempre definitiva e la morte di quelli “oscuri” senza appello.
Nelle leggende riguardanti il duello eterno dei due re appare spesso una figura femminile che rappresenta la Dea, la quale non combatte, non si schiera e non soccombe ma costituisce un perno immobile tra le due figure, simbolo della Morte in Vita.
Infatti, anche se ora la terra è esuberante nella sua fertilità, è pur sempre uno zenith transitorio in cui la Natura presiede alla morte del Re della Quercia e all'insediamento del suo oscuro ma necessario gemello.
Litha (dal nome della dea sassone del grano affine a Demetra e a Cerere ) rappresenta anche il ciclo agricolo incentrato sui cereali. Nelle Isole Britanniche questo ciclo venne narrato nella storia di John Barleycorn (lo spirito dell'orzo) che vive dalla semina fino al momento della sua morte ad opera della falce, ma che poi rinasce dal suo stesso seme, in un ciclo senza fine ma con momenti ben definiti, caratterizzati da celebrazioni rituali. In questo ciclo il Dio muore e discende agli inferi dove la Dea della Terra lo soccorre e lo fa rinascere.
Litha non è una festa di carattere esclusivamente maschile: nella celebrazione del Solstizio d'Estate è uso onorare sia il Dio che la Dea.
Pare che in questo periodo i culti relativi alla Dea Diana, divinità strettamente legata alla luna, entrassero in grande fermento. Ad essa ed alle altre dee lunari era associata infatti la famosa rugiada che si raccoglieva all'alba del Solstizio d'Estate, liquido dalle grandi proprietà magiche.
CELEBRARE LITHA
Possiamo raccogliere le erbe del solstizio e conservarle come portafortuna. La pianta sacra del solstizio d'estate è l'iperico. L'iperico raccolto a mezzogiorno del solstizio era capace di guarire molte malattie, mentre le radici raccolte a mezzanotte cacciavano via gli spiriti maligni. L'iperico era appeso sulle porte per proteggere le abitazioni dagli spiriti malvagi, e il suo nome greco hyperikon significa appunto "proteggere" o "sconfiggere un'apparizione".
Com'è nella tradizione bruciare nove ceppi nei fuochi di Beltane, è anche costume tirare 9 tipi di erbe nel fuoco di Litha. E sono: Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia.
In tutta Europa si traevano (e forse ancora si traggono) presagi ad opera delle ragazze nubili per sapere se si sarebbero sposate ed eventualmente acquisire indizi sull'identità del futuro sposo. Ad esempio col piombo liquefatto nelle padelle s'individuava, tramite le forme assunte dal metallo, il mestiere del futuro sposo. Altri metodi utilizzavano la chiara d'uovo versata nell'acqua o le fave sbucciate.
In Galles per trovare la propria anima gemella si camminava intorno ad una chiesa nove volte e si metteva alla fine di ogni giro un coltello nella serratura del portone, dicendo: "Qui c'è il coltello, dove è il fodero?" Il simbolismo è evidente...
Usanze logiche se si pensa che la Natura, al massimo del suo rigoglio, favorisce tutto ciò che riguarda l'amore e la fertilità.
E' il giorno delle divinazioni e delle magie domestiche, dei piccoli e grandi riti protettivi legati all'elemento fuoco.
Per celebrare Casmaran possiamo fare cose molto semplici. Ad esempio alzarci all'alba e osservare il sole che spunta, meditando sulle sue qualità e sul suo destino: la massima forza coincide con l'inizio del suo declino.
Possiamo bagnarci con la rugiada solstiziale oppure accendere un piccolo falò nel nostro giardino la vigilia del solstizio e organizzare un piccolo festino con i nostri amici.
Ma possiamo anche celebrare ritualmente questo momento con una veglia che cominci a mezzanotte, in fondo è la notte più breve dell'anno!
All'aperto si può tenere acceso un piccolo fuoco oppure si possono accendere candele rosse o dorate, meditare sui significati di questa festa, ascoltare o suonare musica, leggere poesie, magari in compagnia dei nostri amici.
Al momento dell'alba possiamo salutare il sole dicendo:
"Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!"
Sentiamo l'energia solare che pervade il mondo.
Possiamo fare offerte di vino e di dolci.
Molte persone credono che il 21 Giugno sia l'inizio d'estate, ma ciò è falso. L'estate inizia a Beltane, in Maggio. Il 21 Giugno è il momento in cui l'estate raggiunge il suo picco massimo. Questo è il motivo per cui Litha è chiamata spesso Midsummer. E' il solstizio d'estate, quando avviene il giorno più lungo dell'anno e ovviamente, la notte più breve. Per le energie attribuite al sabbat , Litha è il momento in cui la magia è al massimo della sua potenza.
Le celbrazioni solitamente iniziano alla mezzanotte del 20 e continuano fino al 23.
Litha è il momento per le feste, la musica, le danze e i falò: il tutto per onorare il Dio Sole e incoraggiarlo a raggiungere il suo massimo potenziale. La vigilia della notte di Midsummer è la più importante celebrazione wiccan connessa al folklore delle fate.
La Dea, che nel suo aspetto di fanciulla ha incontrato il giovane Dio e ha celebrato il matrimonio sacro a Beltane, adesso è Madre, incinta, come la Terra è piena del prossimo raccolto. La Madre regna come Regina dell'Estate ed è attraverso lei che il suo Consorte raggiunge la realizzazione del ruolo e del suo ultimo sacrificio. Lei è la Terra; lui è l'energia e il calore che è entrata in lei per far nascere nuova vita. La sua energia esploderà con il raccolto, il grano e la frutta che nei prossimi due giri della ruota maturerà e ciberà le persone e gli animali. Il Dio diventerà un voluto sacrificio, cadendo con il raccolto e diventando seme per la sua stessa rinascita.
Questa festa rappresenta il Sole in tutta la sua gloria. E' la celebrazione della passione e l'assicurazione del successo del raccolto. La Dea è pesante perchè gravida e allo stesso modo è la terra. In molte celebrazioni Wiccan, questo accade quando il Dio Quercia, che rappresenta l'anno entrante è portato in trionfo a discapito del Re Sacro, che rappresenta l'anno uscente.
La magia d'amore e di guarigione è adatta a questo momento dell'anno. La notte di Litha è il momento in cui i Druidi raccolgono le piante magiche e le seccano per utilizzarle in inverno. Ma esistono in realtà molte tradizioni magiche legate a questa notte. Si dice che i bastoncini per divinare sono infallibili, così come i sogni che tendono a diventare realtà. La felce, che conferisce invisibilità, si racconta che sbocciasse proprio a Litha e che andasse colta proprio quella notte. Ovviamente qualsiasi pianta colta la notte di Litha è magicamente più efficace. Una ghirlanda può essere messa sulla porta con piume gialle per la prosperità e piume rosse per la sessualità.
Litha celebra sia il lavoro che il piacere, i bambini e il comportarsi da bambini! E' il momento per festeggiare la fine dell'anno crescente e l'inizio di quello calante.
Litha porta con sè molti rituali legati alle fate, basti pensare come la tradizione possa influenzare anche la letteratura. Prendiamo ad esempio Shakespeare e il suo " Sogno di una notte di Mezz'estate". Si dice che il piccolo popolo, gli elfi e le fate, possano essere visti con più facilità nella notte del solstizio, perchè il velo tra i mondi è più sottile. Siamo quindi avvisati e ammoniti di fare attenzione quando camminiamo in questa notte nelle nebbie dei boschi, potremmo finire nella terra delle fate e perderci per molto più tempo di quanto crediamo!
Litha è anche un momento d'amore. Gli amanti si stringevano le mani su un falò, si spargevano fiori gli uni sugli altri e saltavano sul fuoco sempre assieme. Chi cercava l'amore invece divinava. In Scandinavia, le ragazze mettevano sotto il cuscino, fiori per introdurre nei loro sogni l'amore e per farlo diventare realtà. In Inghilterra si diceva invece che se una donna non sposata a Litha apparecchiava la sua tavola con una tovaglia pulita, del pane, del formaggio e del vino e quindi apriva la porta di casa e aspettava, l'uomo che avrebbe sposato, o il suo spirito, sarebbe andato a festeggiare con lei.
Litha è anche il momento adatto per fare il rituale di Dedicazione alla Wicca; quindi se siete praticanti da un pò di tempo, magari potete scegliere di iniziare il vostro percorso dedicato. (Se volete qualche consiglio chiedetemi anche privatamente). Inoltre si celebrano molti rituali che includono l'utilizzo del calderone pieno di fiori, l'athame nel calderone, l'essiccamento delle erbe. Le erbe possono essere essiccate sul fuoco sacro che accenderete all'esterno. Oppure scaldate al sole per tanti giorni. E' rituale anche l'utilizzo dello specchio per catturare la luce del sole e le fiamme. Alcuni credono che oggi sia vietato spegnere i fuochi, dormire fuori casa e occuparsi poco degli animali di casa.
Un'erba associata a Litha è l'erba di san Giovanni o l'iperico. Questa pianta con le sue infiorescenze brillanti e gialle a quattro punte come la croce solare che è governata dal sole. Una leggenda vuole che se si inciampa sulla radice di san Giovanni la notte di Litha, si viene magicamente trasportati nel regno delle fate. L'erba di San Giovanni presa in questi giorni può essere appesa sulla vostra porta come un amuleto di protezione.
Un'altra pianta sacra a Litha è il vischio, sacro ai druidi. Si trovava sui rami più alti delle querce e veniva tagliata a mezzogiorno con un falcetto d'oro e non doveva mai toccare terra o avrebbe perso la sua magia. Tagliatelo con i vostri amici ed evitate che tocchi terra.
Le tradizioni legate alla notte Litha contano l'accensione del falò, che nelle antichità serviva sia per dare luce che per allontanare gli spiriti maligni. Le persone erano soliti saltare il fuoco per avere fortuna. Le strade inoltre erano illuminate con lanterne e vi erano fuochi dovunque! Vi erano danzatori e attori vestiti da unicorni e draghi. Vi era anche la legenda dei serpenti che si riunivano e si trasformavano in una grande palla sibilante e contorcente. Chiunque riuscisse a prenderla avrebbe avuto poteri magici.
La porta di casa era decorata con foglie di betulla, con finocchietto selvatico, con iperico e lillà bianche. Inoltre erano considerate magiche in questa notte 5 erbe: le rose, l'iperico, la verbena, la ruta e il trifoglio. Infatti in Spagna questa notte è chiamata la "Notte della Verbena ". Le giovani donne raccoglievano l'erba di san giovani nella speranza di divinare e scoprire il futuro amore.
Litha è il momento di ricelebrare la fiammata della vita anche attraverso la danza. La danza è uno dei più antichi modi di celebrare e di fare rituali nel mondo; un rito sacro che conosce gli arabeschi del tempo. Solitamente, colui che danza aduna gli spiriti per ottenere chiaroveggenza e conoscenza; comunica e riceve informazioni; onora gli antichi; cura e guida il viaggio mistico della sua anima nella danza della vita.
E' il momento anche speciale delle benedizioni agli animali, così come delle protezioni per i vostri compagni di casa. Potreste scegliere di far partecipare al vostro rituale anche il vostro cucciolo o dargli un regalo speciale, magari un piccolo pentacolo da appendere al collare. Io ogni Litha abbraccio il mio cucciolo, infondendogli tutto il mio amore, visualizzando l'abbraccio anche energeticamente.
Solstizio deriva dal latino solstat, "il sole si ferma", e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po' in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l'estate astronomica.
Il Neo-Druidismo chiama il Solstizio d'Estate Alban Heruin, "Luce della riva". Infatti, la festa è al centro dell'anno, al suo volgere, così come la spiaggia è il luogo d'incontro di mare e di terra dove i due confini si uniscono. Nelle tradizioni antiche la "terra" era la zona astronomica al di sopra dell'equatore celeste e l' "acqua" quella inferiore. Il sole trovandosi nel loro punto d'incontro è come sulla riva del mare.
Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni. Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. È comune credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi.
Il vischio è una pianta solstiziale molto importante nella tradizione celtica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidi raccogliessero questa pianta con un falcetto d'oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio d'Estate assumono un aspetto dorato, il famoso Ramo d'Oro dei miti.
Il sambuco tagliato la vigilia del Solstizio, sanguina nelle leggende britanniche.
Il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, in quanto la felce è una pianta pteridofita, cioè che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori.
In tutti i paesi europei si raccolgono erbe ritenendole impregnate di miracolose virtù: la verbena porta prosperità, mentre l'artemisia sacra ad Artemide sorella di Apollo, protegge dal malocchio.
Si riteneva in particolare che l'energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l'iperico, la miracolosa "erba di San Giovanni".
L'usanza antica di certe donne di recarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nude nei campi per propiziare il raccolto, spesso danzando. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchiere nella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico-germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose in onore della dea Fortuna nell'antica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno: ricchi e poveri, liberi e schiavi, accorreva ai templi, banchettava e danzava.
Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore. La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d'Inverno fanno del Solstizio Estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo "caotico" in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell'acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, dove il primo simboleggia i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile (o, se si preferisce il Sole e la Luna).
SAN GIOVANNI E IL SOLSTIZIO
E' il periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, " San Giovanni non vuole inganni".
Sin dai tempi più remoti il cambio di direzione che il sole compie, tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico.
Questo giorno, detto solstizio d'estate, è il primo giorno di una nuova stagione e in magia è associato alla festa di San Giovanni Battista, 24 giugno, giorno della sua nascita 6 mesi prima del Cristo ( da quanto affermato dalla chiesa ) perchè in questo breve ma intenso arco di tempo, tutte le piante e le erbe sulla terra vengono influenzate con particolare forza e potere.
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