Luna dell'Idromele, luna piena di Giugno

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view post Posted on 27/5/2009, 00:09

~WARHEART ~

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Luna dell idromele





Luna piena di Giugno


L'arrivo
di questa luna segna la fine della fertilità e l'inizio di una nuova
vita.Le arnie sono piene di miele e gli animali partoriscono, le
farfalle escono dai Bozzoli e gli uccellini cominciano a
volte lasciando il loro nido, la natura è piena di nuova vita.

E' tempo di dedizione,di nutrimento e trasportazione.Periodi di
metamorfosi anche per noi.Reinventiamo la nostra vita fermandoci a
guardare la nostra posizione.


Suggerimenti


**Indossare abiti gialli,ambra per celebrare la raccolta del miele

**Usate candele gialle e arancioni

**L'incenso sarà quello di luna piena o incenso puro o mirra

**Decorate l'altare con fiori e altri doni della natura che richiamano la metamorfosi; gusci rotti piume bozzli vuoti.

**per il banchetto servite biscotti al limone e thè al miele

**Costruite "la scaletta della strega"
con piume trovate per terra per propiziare la buona sorte nei prossimi
12 mesi.Intrecciate le piume tra loro con tre lungi nastri 1m. ciascuno
di colore rosso bianco e nero. Le piume saranno possibilmente di 9
colori diversi e verranno annodare la nastro a equa distanza.


Caricate ogni piuma con una qualità e annodatela pronunciando qualcosa al riguardo in rima.


Finito di annodare le piume legate le estremità con un fiocco e ponete la
"scaletta" sull altare.


"Anello di piume treccia di tre porta la fortuna a me"




**Finito il rituale appendetela dove passi inosservata.

**Per meditare su decisini della vita dite:


"Mia splendente Madre e Maestra illumina il sentiero che ancora non scorgo perché io intraprenda il mio destino.

indicami le scelte che libera mi faranno.

Perche felice e devota io per sempre possa essere, Madre ascolta le mie preghiere ti prego aiutami a veder."


**Fate
un incantesimo di trasformazione personale usando i Gusci d' uovo le
piume e i bozzoli, insieme a una ciocca di vostri capelli, mettete
tutto in una borsina  che porrete sull altare dicendo
:



"Doni della natura che trasformate  il mio spirito spronate
Che trovi il coraggio per migliorare la mia vita
per imporre nella realtà cio che in natura accade già
Nuova percezione e grande ispirazione

ciò desideri e voglio che fate senza tardare.



 
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view post Posted on 27/5/2009, 10:31
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Strega della Terra
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In questo Esbat farò una magia di prosperità per mia sorella, ci ho riflettuto tanto e finalmente mi sono decisa .. penso che debba "crescere" ancora tanto e imparare molte cose, ma magari è proprio la presenza di un bambino che potrebbe farla maturare e aprendo nuove porte. Inoltre penso che l'arrivo di un bambino non possa che "peggiorare la mia "situazione" di sorellina senza casa e lavoro .. ma vabhè, questo sarebbe poi da parte mia un atto di egoismo ..e non mi spiacerebbe così tanto avere un nipotino!
 
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view post Posted on 3/10/2009, 20:03

~WARHEART ~

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E ora chiedete a voi stessi:
" Come distinguerò ciò che è buono nel piacere, da ciò che non è buono?"
Andate per i campi e nei giardini, e imparerete che il piacere dell'ape
è nel raccogliere il miele dal fiore,
Ma che anche il piacere del fiore è nel concedere all'ape il proprio miele.
Perché un fiore per l'ape è una fonte di vita,
E l'ape per il fiore un messaggero d'amore,
E a tutti e due, ape e fiore, dare e ricevere piacere è un bisogno e un'estasi.

Gibran Khalil Gibran





Questa è la Lunazione del Miele, il nettare delle api il nutrimento degli Dei, che ha ispirato molte leggende e molti racconti sui suoi poteri magici.
Quest’anno la lunazione ricoprirà quasi interamente la fine del mese di maggio e buona parte del mese di giugno; la vegetazione svilupperà tutta la fragranza degli aromi estivi che incantano le api…
Con la luna del Miele la stagione dell'abbondanza si avvia verso il culmine, la vegetazione comincia a lussureggiare, il raggi del sole diventano sempre più intensi e anche l’aria comincia a “prendere spessore”: diventa corposa, profumata, aromatica.
Guardiamoci intorno: i colori vibrano, i suoni prendono il sapore dell’estate, le notti sono tiepide e il cielo spesso è cristallino. Qualche volta il vento spira da sud e ci riporta echi speziati di terra africana…
Sta per iniziare il periodo di maggior ricchezza nel mondo vegetale, l'erba nei prati cresce alta, i cereali sono molto vicini alla maturazione, la frutta di molte specie può essere raccolta e i giardini sono in fiore.





La Luna Piena in Sagittario ci invita ad aprirci alla generosità e all’ottimismo riflessi dalla natura fiorita intorno a noi.
È un ottimo plenilunio in cui fare magie per “reiventarsi”, con cui reindirizzare la realtà individuale verso l’offerta del meglio di noi stessi.

Le giornate si allungheranno con abbondanza di luce fino al 21 giugno, Litha o Solstizio d'Estate.
È tempo di stare all’aperto, di godersi il caldo e rigenerarsi sotto l’ombra del fogliame nei parchi, di uscire anche la sera, di guardare il cielo, di vivere con tutti i sensi ben svegli e ricettivi.
È tempo di assaporare, gustare, cominciare a raccogliere i frutti di tanti sforzi e tanto impegno. Tempo di prosperità.
.
Ma la vita moderna, il ritmo la produttività ci hanno stremati. Arriviamo alla Lunazione del Miele già stanchi, sognando le ferie… siamo esauriti. Ancora non possiamo fermarci, c’è tanto da fare: chi studia inizia ora il periodo più impegnativo dell’anno, chi lavora è chiamato a intensi sforzi produttivi prima del riposo estivo.
Il fisico si ribella. Il caldo che abbiamo tanto atteso ci toglie impeto e spinta.
Ci sembra di avere energia soltanto per fare il minimo indispensabile.
Il periodo che si avvicina all'estate e uno fra quelli vissuti con maggiore difficoltà nel mondo occidentale, in totale dissonanza con la natura che invece prospera ed offre proprio sotto questa Luna alcuni dei suoi frutti più dolci.


Allora proviamo una volta tanto a concederci di cogliere qualcosa anche per noi.

Ad ogni desiderio di spuntino ci concederemo, se possiamo, fragranti porzioni di fragole che con il loro sapore e colore sono capaci da sole di imprimerci una sferzata di buon umore… se non ci piacciono le fragole cercheremo sui banchi i primi frutti dell'estate, un occhio al prezzo e uno al colore!
Abbiamo davvero bisogno di concederci qualcosa di fresco, di succoso e vitale… parola d’ordine: dolcezza!!!

Per coglierla in pieno dal novilunio in poi cominceremo con il miele.
Gli usi del miele sono infiniti e il suo valore energetico è molto forte. Nel mese di Giugno è pronto nei favi per essere pazientemente raccolto e conservato.
Comperiamone un barattolo, di quello buono, possibilmente non industriale… nell'aroma preferito: ce n’è per tutti gusti.
Ce ne concederemo una punta di cucchiaino ogni mattina, appena alzati, anche solo una goccia, sciogliendolo lentamente sulla lingua, lasciandoci investire dalla pienezza del sapore, assorbendo le sostanze zuccherine, incamerando energia, potere, dolcezza per sostenerci per tutta la giornata.
Lo faremo come rito quotidiano, per tutta la lunazione.



Assaporando il miele penseremo all’operosità delle api, alla capacità di questi piccoli insetti di compiere opere imponenti e perfette, al loro spirito di collaborazione, la loro capacità di integrarsi nel progetto collettivo contribuendo costantemente con la loro opera al bene della comunità.

Penseremo alle Melisse, sacerdotesse di Demetra che dolcemente veneravano la più tenace delle Madri, a Odino che nell’idromele – bevanda ricavata dal miele – cerca e trova la fonte della conoscenza e della saggezza, ad Ippocrate che lo usava per scopi medicamentosi, a Omero che riteneva che fosse il cibo preferito dagli Dei.
Sentiremo la sapienza di questo alimento entrare nel nostro sangue, lenire le ferite, attenuare la stanchezza e riportare nuova energia.

Sarà un modo di prenderci simbolicamente cura di noi, diluendo l’amarezza che talvolta inevitabilmente visita la nostra vita e ricordandoci di concederci sempre l’attimo per gustare ciò che è accessibile, a portata di mano, mentre si lavora perché si realizzino i nostri sogni più grandi e si persevera nel nostro progetto di vita, con tutti i suoi ostacoli, fatiche, ritardi.

Il miele lo assumeremo ritualmente e come simbolo: del nutrimento che viene dalla Natura e dalla Madre Terra; della ricchezza materiale ma anche della ricchezza interiore, della dolcezza e l’amore che desideriamo e che dobbiamo concederci per primi; e, infine, per la sua valenza simbolica di cibo adatto agli dei, riconoscendo il valore sacro della nostra persona nell’assumerlo.
Dopotutto qualcosa di dolce ce la meritiamo!

(Segnalo alla fine di questa pagina un interessante testo "MIELE, NETTARE DEGLI DEI" con ricette al miele, per la tavola e per la salute!)

La Lunazione del Miele, con la sua calda e avvolgente dolcezza ci invita a godere del momento. Invita a fermarsi un attimo senza interrompere l’operosità quotidiana, per concedere a noi stessi un pensiero d’amore e di gratitudine per tutto il lavoro che facciamo, per i nostri sforzi, e per riprendere linfa e coraggio per affrontare il momento del raccolto: qualsiasi cosa riusciremo a raccogliere quest’anno - abbondanza o mera sopravvivenza - siamo sempre stati in prima linea e non ci siamo risparmiati.

Sotto questa Luna sono favoriti i matrimoni e, infatti, e un periodo in cui è consuetudine fissare la data delle nozze e iniziare la propria personale “luna di miele”. La tradizione romana dedicava il mese di Giugno alla dea Giunone, moglie di Giove e dea della prosperità e delle unioni matrimoniali.


Gli altri NOMI DI QUESTA LUNAZIONE

Luna della Fragola o Luna Fragola
Luna del Fiore o dei Fiori
Luna Rosa o Luna delle Rose
Luna dei Cavalli
Luna del Sole
Aerra Litha (prima di Litha) o Luna di Litha
Luna del prato
Luna delle Bacche mature
Luna del loto
Luna ventosa
Luna del Bufalo
Luna della tartaruga
Fare Luna grassa
Luna del tempo caldo
Luna dell'Anguria
Luna verde dei Cereali
Luna di Mead
Luna del Fieno
Luna del Cavallo





© 2006-09 Testo di Maria Giusi Ricotti
Aggiornamento del 18 maggio 2009

 
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view post Posted on 28/6/2010, 13:07

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Nota come Luna del Miele, Luna dell'Idromele, Luna Rosa, Luna dei Cavalli, Luna del Sole, Luna di Litha, Luna Fragola, Luna del Fiore o dei Fiori, Luna delle Rose,
Aerra Litha (prima di Litha) o Luna di Litha, Luna del prato, Luna delle Bacche mature, Luna del loto, Luna ventosa, Luna del Bufalo, Luna della tartaruga, Fare Luna grassa, Luna del tempo caldo,Luna dell'Anguria, Luna verde dei Cereali, Luna di Mead, Luna del Fieno.



Spiriti di Natura:
silfidi, zeffiretti
Piante: scutellaria, olmaria, verbena, tanaceto, gramigna officinale, prezzemolo, muschio
Colori: arancione, verde dorato
Fiori: lavanda, orchidea, millefoglie
Profumi: mughetto, lavanda
Pietre: topazio, agata, alessandrite, fluorite
Alberi:
quercia
Animali: scimmia, farfalla, rana, rospo, pavone
Divinità: Aine of Knockaine, Iside, Neith, Uomo della Foresta, Cerridwen, Bendis, Ishtar



La luna di Giugno è una luna allegra, espansiva, aperta ai cambiamenti.
Hermes-Mercurio, il fanciullo dio alato governatore del segno, ci invita a muoverci, a fare nuove conoscenze, a stare all’aperto il più possibile, a viaggiare e a dare più spazio a quella spensieratezza e spontanea giocosità che possono rendere la vita tanto più piacevole e leggera.
Il tutto in sintonia con la stagione e con i ritmi della natura, che in questa fase dell’anno è all’apice della sua fase espansiva: le ore di luce continuano a crescere, regalandoci giornate lunghissime in cui godere del dolce tepore della tarda primavera.
L'apparizione del volto pieno e tondo di questa Luna annuncia la fine della fertilità e l'inizio della nuova vita. Le arnie si riempiono di miele; gli animali partoriscono e gli uccelli escono dal guscio; le farfalle e le cicale prendono il volo, lasciando dietro di se i bozzoli a ricordare ciò che sono state. Tutta la Natura ferve di attività. E' il tempo della dedizione, del nutrimento e della trasformazione.
L’aria è corposa, calda e profuma di fiori, mentre le farfalle dalle ali variopinte volteggiano tra i petali…. e così anche i nostri pensieri si fanno leggeri, a tratti mutevoli e fantasiosi, e già volano ai luoghi delle nostre vacanze.
In campagna l'erba nei prati è già alta, i cereali sono vicini alla maturazione, mentre i giardini ancora in fiore hanno già molti frutti pronti per essere raccolti.
E' una fase di cambiamento che precede il cambio di stagione, per cui tutto è in evoluzione, nella natura come dentro di noi.
Infatti il 21 giugno, solstizio d’estate, ci lasciamo alle spalle la primavera per accogliere una nuova, calda Estate.
Questa luna segna un periodo di metamorfosi anche per noi. Un momento in cui reinventare la vita, cambiare la realtà individuale, e realizzare noi stessi. Ma prima di fare questo, spesso dobbiamo modificare la percezione che abbiamo della vita e osservarla con uno sguardo nuovo. Per fortuna non è difficile come sembra. Con tutta la Natura in uno stato di trasformazione, è facile per noi adeguarci.


Il 21 giugno, solstizio d’estate, ci lasciamo alle spalle la primavera per accogliere una nuova, calda Estate.
Celebriamo Litha, festa di mezz'estate (per il calendario celtico che fa iniziare la stagione con Beltane), festa del Sole per tutte le tradizioni, che hanno da sempre attribuito a questo giorno una particolare valenza, anche magica.
Questo è il momento in cui la luce solare, all'apice delle sua fase crescente, dà luogo al giorno più lungo dell'anno, e la notte più breve.. prima di invertire la tendenza.
Un ruolo particolare giocano le erbe. Sin dai tempi antichi si usava infatti nella notte di san Giovanni raccogliere piante aromatiche
da bruciare sui falò solstiziali.
E' credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi, e le nove erbe solstiziali che si usava bruciare sui falò solstiziali sono Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine, Artemisia e l’erba di San Giovanni per eccellenza, cioè l’Iperico.
Quest'erba del buonumore di color giallo-sole, cui si attribuisce il potere di antidepressivo naturale, ha sempre goduto di grandissima considerazione.
Si riteneva infatti che, se raccolta a mezzogiorno del solstizio d'estate, fosse capace di guarire molte malattie, mentre le sue radici raccolte a mezzanotte avevano una valenza protettiva. Hypericon dal greco significa infatti proteggere e per questa ragione è bene appenderne un ramo alla porta di ingresso.
Litha in quanto trionfo della luce è una festa solare, ma poichè coincide con il passaggio dell'astro dorato nel segno del Cancro, è anche una festa lunare.
Fuoco ed acqua si utilizzano per onorare il Dio e la Dea in questo magico momento in cui si passano lo scettro, poichè dal solstizio d'estate in avanti la luce inizia a decrescere mentre la notte diventa impercettibilmente già più lunga.
L'acqua solstiziale per eccellenza è la rugiada, o "guazza di San Giovanni", cui si attribuiscono doni miracolosi, come far ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o propiziare la fertilità. Non era raro che molte giovani donne si bagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni.
E’ questo un buon tempo anche per le divinazioni e le magie domestiche, i piccoli e grandi riti protettivi legati all'elemento fuoco e all’energia del sole.


Iperico:


Al genere Hypericum appartengono alcune specie ornamentali ma la varietà più nota per le sue proprietà officinali è l'Iperico (Hypericum perforatum) detto anche erba di San Giovanni, Cacciadiavoli, Pilatro, Millebuchi, Erba dell´olio rosso, Erba trona...

È una pianta erbacea che può raggiungere i 130 cm, glabra, con fusto eretto percorso da due striscie longitudinali in rilievo. È ben riconoscibile anche quando non è in fioritura perché le foglioline, che in controluce appaiono bucherellate (da cui il nome perforatum), in realtà sono ricoperte da piccole vescichette oleose.
Le foglie sono opposte oblunghe. I fiori giallo oro macchiettati di nero (questi puntini se sfregati, tingono le dita di rosso) ai margini hanno cinque petali delicati e possiedono molti stami. Sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura massima verso il 24 giugno (ricorrenza di San Giovanni), da cui il nome popolare.

L'Iperico è posto sotto il dominio sia del Sole sia di Marte.
Il nome della pianta deriva dal greco e significa "contro i fantasmi": questo perché si credeva che l'erba respingesse gli spiriti maligni, i quali non potevano sopportarne l'odore. Ecco il perchè del nome popolare, "Cacciadiavoli"... e non deve stupire che fosse usata nei cerimoniali di esorcismo.

Con l'avvento del Cristianesimo, la pianta fu dedicata a san Giovanni Battista, ritenendo che l'olio dal colore purpureo che l'Iperico genera dai fiori e dalle foglie fosse il sangue del Santo.
Su questa pianta e sul Battista sono "fiorite" diverse leggende: una spiega il perchè dei puntini neri sui petali e dei forellini sulle foglie: i primi rappresenterebbero il sangue versato da San Giovanni Battista decapitato, i secondi le lacrime sparse da chi assistette alla scena.
Un'altra leggenda racconta che sia stato Satana, stizzito, a provocarli quando un rigagnolo del sangue di San Giovanni Battista appena decapitato aveva impedito alle legioni dei suoi adepti di irrompere sulla terra.
Ancora un'altra leggenda si collega a quanto riportato nella Bibbia: il Battista si nutriva di locuste e di miele selvatico e la leggenda dice che la pianta su cui gli insetti si posavano fosse proprio quella dell'Iperico.

La fama di Cacciadiavoli diffuse la credenza che dove cresceva non si potessero svolgere i sabbah delle streghe e che le streghe non possano nuocere a chi ne indossi un mazzolino.

Possiede proprietà divinatorie: dal modo in cui cresce è possibile prevedere se il futuro sarà buono o no.
Nel Medioevo, la notte della vigilia di san Giovanni (quella in cui tradizionalmente va raccolta la pianta), era costume dormire con un mazzolino d'Iperico sotto il cuscino, nella convinzione che, così facendo, il santo apparisse in sogno e proteggesse il dormiente dalla morte per un anno intero.
L'Iperico può essere portato come amuleto o appeso sopra gli stipiti delle porte o nelle stalle (in modo da scongiurare le fatture contro il bestiame).
Tenere dei rametti di Iperico fioriti sotto il materasso (specialmente dei bambini) protegge dal malocchio.
Metterne dei mazzi nel sottotetto protegge le abitazioni dai fulmini.

Quando si raccoglie l'Iperico, si scelga una pianta per ciascun membro della famiglia e poi la si appenda in casa: se una pianta non riusce a sbocciare, il membro della famiglia per cui è stata raccolta presto si ammalerà e morirà.
Se si raccoglie l'Iperico restando rigorosamente nudi, i rametti acquisiscono doti da utilizzare negli incantesimi per la fertilità.

Sempre durante la suddetta vigilia di San Giovanni, si usava danzare intorno ai falò indossavando coroncine di Iperico e, danzando, si lanciavano rametti della pianta per propiziare un raccolto abbondante e allontanare dal proprio bestiame malefici e malattie.
Ma chi voleva vedere le Streghe pronte a raggiungere il Noce (Signore, siete avvisate) doveva nascondersi nei pressi di un crocicchio indossando un mazzolino di Iperico a contatto con la pelle, una forca di legno di fico appoggiata sotto il mento ed i piedi immersi in un catino d'acqua; a mezzanotte in punto avrebbe potuto assistere al corteo delle Streghe in volo verso i luoghi della Tregenda.
Non viene riportato il numero delle streghe cadute dalle proprie scope per il troppo ridere dopo aver visto certe strane presenze ai crocicchi.

Sembra che i cavalieri medioevali fossero ammessi alle giostre soltanto dopo aver giurato di non indossare mazzetti di Iperico sotto l'armatura, poichè il potere magico della pianta li avrebbe protetti a scapito della loro effettiva bravura.
Mi è stato riferito che durante l'ultima Guerra alcuni soldati spalmassero l'olio di Iperico sulle canne dei fucili per assicurarsi una buona mira.

Miele:

[le api] sole hanno i figli in comune, case congiunte
a formare una città; vivono sotto leggi magnanime
e sole riconoscono una patria e sicuri Penati;
pensose dell'inverno che incombe, faticano d'estate
e mettono in comune il frutto della loro ricerca.
Infatti alcune sono preposte al vitto, e secondo un patto,
faticano nei campi: parte, nel chiuso della loro dimora...
altre conducono fuori i figli cresciuti,
speranza della stirpe; altre stipano purissimo
miele, e colmano le celle di limpido nettare.
Ad alcune tocca in sorte la vigilanza davanti alle porte
e a vicenda scrutano le acque e le nubi del cielo,
o ricevono il carico dalle venienti, o strette in schiera,
ricacciano dalle mangiatoie i fuchi, ignavo armento [...]
ognuna col suo compito [...]
a tutte un unico riposo, a tutte un'unica fatica.

Virgilio




Il miele nettare considerato prezioso come l’ambrosia degli dei, richiama ai sensi, dolce e soave alla memoria, rugiada del cielo, antico come le tracce della terra.
Rievocano il miele parole come "melos", cioè "canto, danza, musica"; ma anche lo stesso vello d'oro degli Argonauti, le dolci Ninfe e le Naiadi che il grande poeta greco Callimaco ha posto nel divino mondo animistico della tradizione popolare greca.

La parola Miele la troviamo nel latino "mel-mellis", nel greco "meli-melitos" e nei vocaboli dell'area albanese e celtica; ma soprattutto nella lingua accadica come "melu, mellu, wellu" che derivato dal verbo "elelu", secondo la legge linguistica semita - che fa derivare sostantivi e aggettivi dal verbo - mette una "m" prima del verbo dal quale deriva... "Elelu" significa "essere puro, liberato dalle scorie".

La presenza di un 'ape in una stanza è annunciatrice di buone notizie.
"Ape" è una parola antichissima, per molto tempo ritenuta senza etimologia e considerata quindi di origine sconosciuta.
Numerosi oggetti di culto recuperati dagli archeologi dimostrano che l'ape era venerata in tutta la Grecia antica. Le caste d'api erano associate ai culti di fertilità: le Melisse, sacerdotesse della Grande Madre, avevano l'ape come simbolo. In greco "Melitta, melissa" significa "ape".

La Dea Madre, conosciuta anche come "Ape Regina", veniva celebrata a primavera con riferimento all'annuale rinnovarsi della natura.
L'ape simboleggiava anche l'eloquenza umana ed il potere che essa può esercitare: una leggenda narra che uno sciame d'api depose sulle labbra di Platone un favo.

Al miele furono associati numerosi miti, tra i quali quello secondo cui sulla tomba del famoso medico greco Ippocrate progenitore della medicina occidentale, nidificarono le api, producendo un miele miracoloso. Ippocrate, in vita, utilizzava il miele come unguento prediletto, mescolato all’acqua e all’aceto, per curare differenti affezioni.
Si narra che Democrito sia giunto alla rispettabile età di 109 anni facendosi in vita rispettoso della sua prescrizione: "Miele all'interno ed olio all'esterno".

Una delle prime testimonianze dell’uso del miele viene da graffiti rupestri che risalgono al 6000 a.C.
L’uomo neolitico, pare, allevava api anche se il merito di un’apicoltura perfezionata va agli Egizi che scoprirono l’utilità del miele nelle imbalsamazioni.

Gli antichi riconoscevano al miele grezzo proprietà che poi la scienza avrebbe confermato: antisettiche, fortificanti, calmanti.
Nel mondo greco-romano erano noti gli effetti cicatrizzanti, tonificanti e la sua utilità nelle affezioni intestinali e auricolari.
L’origine della parola Miele sembra risalire ad epoche antichissime , e lo troviamo anche tra gli ittiti popolo orientale.
I Sumeri ci hanno tramandato ricette a base di miele: creme di bellezza fatte con l’argilla, acqua miele ed olio di cedro.

Il miele viene profumato da sostanze aromatiche date dai fiori, per cui, secondo la predominanza dell'una o dell'altra specie di fiori nelle vicinanze dell'alveare, le api producono vari tipi di miele.
È interessante sapere che l’ape bottinatrice colei che cerca e raccoglie nettare dai fiori, informa le compagne dei siti più succulenti compiendo una specie di rito, una vera e propria danza circolare.
In diverse stagioni, a seconda dei luoghi e delle colture, si ottengono qualità diverse:
miele di prato, di bosco, di brughiera, di monte, di acacia, di tiglio, di lavanda, di rododendro, di rosmarino…

Molte sono le ricette che si tramandano, dagli albori, e che hanno come ingrediente essenziale il miele: ricette golose e aromatiche per la cucina, ricette di bellezza (maschere per il viso e per le mani, capelli, bagni rilassanti e nutrienti per l’epidermide).

Sono inoltre molti rimedi efficaci naturali a base di miele, utilizzati per la cura di mal di gola, febbre, ascessi, insonnia e piccole ferite. Si conosce il miele come elemento dall’alto potere cicatrizzante e antisettico.
Il miele di tiglio ha un buon odore aromatico, ed è un buon dolcificante per le tisane, ha ottime qualità soporifere, ideale per i bambini, per chi è soggetto a nervosismo, e per alleviare i disturbi femminili.
Il miele di castagno è scuro e denso, e dal sapore amarognolo. Ottimo caricatore di energie per le persone anziane e gli inappetenti, per l’alto contenuto di sali minerali che vi sono presenti.
Il miele di edera ambrato e delicato nel sapore è un ottimo rimedio per curare le cistiti, in quanto favorisce la diuresi e l’eliminazione delle scorie.
Il miele di acacia con il suo colore trasparente, la sua forte carica dolce e delicata è il miele più indicato da utilizzare in cucina in quanto non altera il gusto delle pietanze, non intorpidisce le bevande (come dolcificante per le tisane per il te ed ottimo per il caffé) Questo miele è un buon tonico, e “rafforza gli intenti”. È il miele più adatto ai bambini, per le affezioni che contraggono nella stagione fredda (raffreddore, mal di gola, tosse) e è utile a coadiuvare la guarigione da infiammazioni intestinali.
 
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sonne.
view post Posted on 29/6/2010, 19:45




Il mito del miele affonda le sue radici nell'isola di Creta.
Pare sia connesso ai cicli di fertilità oltre che a divinità come Apollo e Dioniso senza trasciare Minosse, Arianna e il Minotauro stesso.
Il miele nell'otre a forma di testa di toro simboleggia il ciclo morte, vita nella sua forma più antica.
Prima dell'uso della vite e del vino, veniva usato il miele mescolato ad acqua piovana e "invecchiato" per creare una bevanda dalle qualità tipiche dell'attuale vino appunto.
E difatti, dopo aver scoperto l'uva, i Greci continuavano a mescere vino e miele o vino e acqua, soprattutto durante i simposi e le lebaggioni agli dei.
Pare che il miele non imputridisse e conservato nella grotta nel recipiente di toro desse poi origine alla mistura.
Ovviamente i simbolismi sono lampanti se immaginiamo il miele come sperma e l'otre come utero.
Secondo Karl Kerenyi sarebbe in questo gioco da vedersi l'origine di Dioniso a Creta. Rientrano nel gioco anche le immagini delle caverne di cui l'isola era piena che come sappiamo ricordano come tutte le cavità della terra, i genitali femminili.
Ecco perchè il miele e quindi le api, sono così importanti. Tanto che i Celti e i greci parlano entrambi di Idromele e di nettare degli dei. L'immortalità non è nella vita eterna ma nel ciclo.
Stesso discorso per Apollo che in quanto dio oracolare doveva chiaramente aver a che fare col medesimo ciclo di vita morte vita. Ciò spiegherebbe il tempio di miele di Delfi e il perchè proprio apollo si innamora di una Coronide (in greco corax> cornacchia) da cui genera Asclepio, dio della medicina.
Il santuario di Asclepio era ad Epidauro dove il dio curava dalla malattia durante il sonno. Per cui ritorna la funzione del corvo sospeso fra i due mondi come anche fonte di guarigione.
Qui si parla ancora di Luna di miele ed è ovvio pensare alla ciclicità della Luna/donna. Senza contare che perchè dopo il matrimonio parliamo della Luna di miele?
E' il momento preposto alla generazione.
 
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view post Posted on 1/7/2014, 23:25
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Avalon è casa Mia
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Ed ecco il mio personale rituale anche per questa luna

"Dinanzi al santuario, umile d'umore
celebro la luna, piena di spledore,
Questa è una luna, la luna dell'idromele
bevanda antica ricavata dal miele,
in questo periodo la natura è rigogliosa
ogni cosa va al suo posto rendendola armoniosa,
questa luna ci ricorda le trasformazioni e l'abbondanza
il potere dei cambiamenti sempre in buona speranza,
il bruco per esempio, cambia la sua forma
col calore stagionale, in farfalla si trasforma,
le api invece col nettare floreale
s'affrettano a trasfomarlo in miele e/o pappa reale,
un'altro evento che la natura abbellisce
è notare il grano che pian piano s'ingallisce,
tutto ora vive senza peso ne fatica
un messaggio che indica, della natura nuova vita,
con queste parole il rituale è compiuto
mi congedo da voi con gentile saluto."
 
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5 replies since 27/5/2009, 00:09   308 views
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