Posts written by chiccaherbana

view post Posted: 28/2/2013, 15:51 Spiritualità distorta - Studi e Ricerche
allora rispondo dicendo che non posso quotare tutte le risposte per cui cercherò di rispondere più o meno a tutti/e.
Questo passo della tesi è relativo a un brevissimo capitolo sui traumi e le violenze che influiscono direttamente il settimo chakra. E' tratto dal libro di Anodea Judith, che non parla del cattolicesimo direttamente...io onestamente più che il cattolicesimo di per se ci vedrei molto di più la chiesa dei Testimoni di Geova...lì so che è molto più istituzionalizzata la religione che il cattolicesimo.
Io partecipavo poco all'oratorio anche perchè qui da me siamo talmente in pochi nel paese che non esisteva un vero e proprio oratorio. Comunque sono andata per moltissimi anni a fare i campeggi parrocchiali con il paese vicino al mio e devo dire che è sempre stata una cosa bellissima per me andare in campeggio (nel ho fatti ben 10!!!)...per cui di parte più o meno...comunque io lo vedo come un discorso in generale visto che di religioni monoteiste non esiste solo il cattolicesimo/cristianesimo, ma molte altre (alcune anche di derivazione sicuramente cattolica)...nel libro si parlava anche di personali esperienze dell'autrice, che essendo mi pare americana ha avuto anche molti contatti con persone protestanti varie...so che riporta una sua esperienza durante un seminario su argomenti new-age e che durante l'intervento era entrata una signora trascinandosi dietro un bimbo sui sette anni. La madre ha iniziato ad invenire contro l'autrice dicendo che tramite quelle oratiche diaboliche sarebbe andata all'inferno e le solite cose...all'autrice è rimasta impresso il disagio e la tristezza del bambino costretto a sopportare un religione impostagli con la forza...comunque non penso che l'autrice sia pagana...avendola conosciuta di persona penso che sia più buddhista o al massimo induista...
per quanto riguarda la confessione della prima comunione io mi ricordo che non sapevo neanche cosa dirgli. Il nostro prete ci aveva comunque dato delle dritte per fare il famoso esame di coscienza ed anche mi madre che è stata la mia catechista per l'ultimo anno prima della comunione ci aveva fatto tutta la spiegazione...ma comunque a 7-8 anni chissà un bambino che cosa fa mai di male...
view post Posted: 27/2/2013, 14:17 Spiritualità distorta - Studi e Ricerche
Rileggendo la tesi sui chakra che finalmente pare avere una fine, oggi sto correggendo e rileggendo il settimo chakra.

Vi riscrivo un passo:
Ai bambini spesso viene imposta una spiritualità troppo complessa per loro.
Pratiche di austerità, pratiche punitive in nome della religione, la meta del raggiungimento di una perfezione fasulla, l’incessante convinzione che essi siano pieni di peccati, tutto questo fa si che il chakra della corona si chiuda.
Generare vergogna e timori in una persona, crea i presupposti per far lavorare molto la persona in futuro, infatti aprirsi alle nuove esperienze spirituali sarà molto difficoltoso.
Per i bambini piccoli, sedere su una panca ed ascoltare parole per loro incomprensibili, o essere sottomessi con la paura non rappresenta affatto un esperienza spirituale.
Molto spesso gli adulti che impongono quest’alienazione spirituale sono stati a loro volta vittime ed hanno dimenticato il contatto con la spiritualità.
Se una pratica non prevede amore e rispetto nei confronti dell’individualità degli altri, se prevede solo conversione e paura non si tratta di una pratica spirituale, ma di un abuso spirituale.
Da questo tipo di abuso i bambini non possono difendersi, vivono nel senso di paura, nella colpa e nella vergogna. Questi sentimenti rappresentano i demoni dei chakra inferiori e solamente lavorando su questi aspetti si potrà ottenere una spiritualità vera.
Anche il non esporre il bambino a nessuna forma di spiritualità costituisce comunque una forma di deprivazione.
I bambini necessitano di una sufficiente varietà di scelte spirituali, altrimenti la strada verso la sa spiritualità sarà molto lunga e più complessa.

ditemi cosa ne pensate voi?
view post Posted: 21/2/2013, 14:00 La mia scheda - Schede
benvenuta!!!Andrè!!!e poi non sei paranoica scemina!!! al massimo posso esserlo io!!! :wub:
view post Posted: 21/2/2013, 13:57 mi presento!! - Ingresso
ciao stella!! benvenuta qui tra noi ti trovera benissimo vedrai !!! Un bacione grande!!!
view post Posted: 30/1/2013, 16:23 Almanacco di febbraio - Almanacco

~ Almanacco di Avalon ~

Febbraio 2013


Luna di Febbraio


fasi-lunari


Ultimo Quarto : 3 feb
Luna Nuova : 10 feb alle 07:21
Primo Quarto: 17 feb
Luna Piena : 25 feb alle 20:27



La luna della libertà dell'essere, o luna Immacolata
Nota anche come Luna Immacolata, Luna di Ghiaccio, Luna del Temporale, Luna Selvatica o Selvaggia, Luna della Fame, Luna Stimolante, Solmonath (Sole Luna), la Grande Luna d’Inverno, Luna Tempestosa, Luna delle Corna, Luna Purificata, Luna Rinascente.

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Siamo ancora nel cuore dell'inverno, e la natura è avvolta nel grande riposo invernale ... eppure le giornate sono già sensibilmente più lunghe,
e sebbene il gelo sia ancora in agguato, cominciano ad apparire i primi segni di vita:
l'orso mette il naso fuori dalla tana per valutare se sia il caso di uscirne, o continuare a dormire e nei luoghi meno freddi già spuntano le prime gemme che, per quanto un vento improvviso potrebbe gelarle, portano già in sè la promessa di nuova vita.
Il gelo ha ripulito la natura da alberi e animali deboli e vecchi, e dopo il lungo quanto necessario riposo invernale, si avvicina il tempo della rinascita mentre il timido sole nato a Yule cresce in forza giorno dopo giorno.
Spuntano i meravigliosi bucaneve, i cervi rinnovano le corna mentre negli ovili nascono gli agnelli, e con loro arriva anche il latte, fonte di vita per ogni cucciolo.
Gli antichi popoli del Nord, che erano molto sensibili ai cicli della natura, solevano ricordare questo tempo di rinnovamento celebrando Imbolc, il cui significato è "nel grembo", quello di madre terra, dove inizia il risveglio della natura (secondo altre traduzioni significa “latte” o anche “la grande pioggia”).
Il suo arrivo (1-2 febbraio), a metà tra il solstizio d'inverno e l'equinozio di primavera, segna l’inizio di primavera nella ruota dell’anno del calendario celtico e le popolazioni antiche erano solite dare il benvenuto al risveglio della natura rivolgendosi alla loro Dea di Luce, che per il Nord Europa era Brigid, la triplice dea del fuoco sacro, della poesia e delle fonti di guarigione.
In suo onore per tradizione si accendevano tutte le luci di casa e tutti i riti prevedavano l’uso di candele.
Da ciò deriva la tradizione cattolica di celebrare la Candelora (2 febbraio) e San Biagio (3 febbraio), dove ancor oggi i fedeli fanno benedire le candele.
Anche per noi è tempo di prepararci a chiudere con l’inverno per volgerci, rinnovati e pieni di fermento, verso la primavera che ci attende.
Come la natura si libera della durezza dell’inverno con tutte le sue scorie, proiettandosi verso una nuova vita, anche noi possiamo iniziare ad interrare i semi di quei progetti che si svilupperanno parallelamente alla luce che cresce ogni giorno.
Per analogia l’energia del mese è connessa all’enigmatico segno dell’Acquario e al suo governatore, Urano.
Aquario è il terzo segno dell’elemento d’aria, e come tale è sintonizzato sul mondo delle idee, dei pensieri, dei progetti che precedono la realizzazione.
Questo è il segno che ha il compito di rompere con il passato per abbracciare tutto ciò che rappresenta il futuro: future idee, futuri legami, futuri pensieri.
Acquario è anche il segno della solidarietà, dei gruppi, della sorellanza, dunque il momento è proficuo per creare nuove alleanze, per godere della propria unicità all’interno della diversità, apprezzando e riconoscendo tutto ciò che la vita ci offre e che è nuovo.
I due rivoli d’acqua che fuoriescono dal vaso capovolto, simbolo del segno, rappresentano il fiume della vita e il fiume dell’amore, ma questa è un’acqua che sgorga dissetare lo spirito, prima del corpo. E’ un’acqua che purifica, nutre, guarisce.
Febbraio infatti è un mese molto adatto alla purificazione, sia essa fisica (diete, cure disintossicanti), mentale (meditazione, dare addio alle cattive abitudini), emotiva (è il momento per emergere dal lungo contatto invernale con gli aspetti più oscuri e bui della nostra personalità) o spirituale (guarigione).
I riti legati a questo tempo, oltre ad essere purificatori, hanno un forte carattere protettivo, e ci ricordano che è necessario difendere la vita, che debolmente si sta riaffacciando nel mondo.
Su un piano più “domestico”, mentre ognuno progetta il proprio radioso futuro, è anche un buon momento per preparare il sapone e dare una prima "areata" alla propria casa.
Questo è il modo migliore per salutare l’avvicinarsi della stagione nuova, preannunciata dall’ingresso del sole nell’ultimo segno dello zodiaco, Pesci.
L'archetipo divino lunare dell'acquario è Saraswati,

Spiriti di Natura: fate della casa, sia quelle della casa stessa, che delle piante della casa
Piante: balsamo di Gilead (populus candicans), issopo,mirra, salvia, spiganardo
Colori: blu chiaro, violetto
Fiori: primule
Profumi: glicine, eliotropio
Pietre: ametista, diaspro, cristallo di rocca
Alberi: sorbo, alloro, cedro
Animali: lontra, unicorno
Divinità: Brigid, Saraswati, Giunone, Kuan Yin, Diana, Demetra, Persefone, Afrodite


Il mese di febbraio deve il suo nome alla tradizione romana. Il suo nome originale era Februum e prende origine dalla tradizione romana di purificare il questi mesi i templi.
Questo è il mese dove il tempo è propizio per pulire, lucidare, riparare gli strumenti rituali, le statue e le altre opere d'arte religiose.Durante questo periodo, prima dell'inizio della semina, gli agricoltori purificavano i loro campi dai residui dell'anno precedente. Pulivano i campi da erbacce, raccoglievano le pietre, aggiustavano le recinzioni, assistere al parto e alla nascita degli agnelli.

1-2 Febbaraio: Imbolc

imbolc_lg


Tradizione celtica:

Divinità di Imbolc:
Tutte le Dee Virgin / Fanciulla, Brighid, Aradia, Athena, Inanna, Gaia e Februa e Dei dell'amore e della fertilità, Aengus Og, Eros e Februus.
Simboli di Imbolc: Brideo'gas, granate, Fiori bianchi, ruote Candela, Croci di Brighid, Bastoni priapico (ghiande a punta), e Aratri.
Erbe di Imbolc: Angelica, basilico, alloro,mirtillo, Celidonia, farfara, erica, Iris, Mirra, Tanaceto, Violetta, e tutti i fiori bianchi o gialli.
Alimenti di Imbolc: Semi di zucca, semi di girasole, torte di papavero, muffin, focaccine, pane, tutti i latticini, peperoni, cipolle, aglio, uvetta, vini speziati e tisane.
Incenso di Imbolc: Basilico, Bay, Wisteria, cannella, violetta, vaniglia, Mirra.
Colori di Imbolc: Bianco, Rosa, Rosso, Giallo, Verde, Marrone
Pietre di Imbolc: Ametista, Bloodstone, granato, rubino, onice, turchese.
Imbolc, (pronunciato "IM-bulk" o "EM-bowlk"), chiamato anche Oimealg, ("IM-mol'g), dai Druidi, è la festa delle pecore in lattazione. Esso deriva dalla parola gaelica" oimelc "che significa" latte di pecora ". animali da branco che hanno dato la vita alla loro prima progenie entro l'anno o che i loro grembi sono gonfi e il latte della vita sta scorrendo nei loro capezzoli e nelle loro mammelle.
E 'il tempo di benedizione dei semi e consacrazione di attrezzi agricoli. Essa segna il punto centrale della metà oscura dell'anno. E 'la festa della Vergine, perché da oggi al 21 marzo, è la sua stagione per prepararsi alla crescita e di rinnovamento.
In questo giorno Brighid emerge dal grembo della Madre Terra per testare il tempo, (l'origine del giorno Terra Hog), e in molti luoghi i primi fiori di Crocus ha cominciato a germogliare dalla terra gelata.
La Fanciulla è onorata come la Sposa, in questo Sabbat. Brideo'gas paglia (carrelli di mais) sono creati da avena e paglia di grano e messo in cesti con biancheria da letto e fiori bianchi.
Le ragazze poi proseguono con il Brideo'gas porta a porta regalando immagine ad ogni famiglia.
In seguito alla tradizionale festa, le donne più anziane preparano speciali bacchette con ghiande che vengono bruciate, e la mattina le ceneri del focolare vengono esaminate per verificare se la bacchetta magica lasciato segni di buon auspicio.
Le Croci di Brighid sono realizzate con spighe di grano e scambiate come simboli di protezione e prosperità per l'anno a venire. I focolari domestici sono messo fuori e ri-acceso, e una scopa è posto di fronte alla porta a simboleggiare di pulire via il vecchio e accogliere il nuovo. Le candele sono accese e poste in ogni stanza della casa per onorare la rinascita del sole.
Un altro simbolo tradizionale di Imbolc è l'aratro. In alcune zone, questo è il primo giorno di aratura in preparazione della semina delle prime colture. Un aratro decorato viene trascinato da porta a porta, con i bambini in costume che di seguito chiedono cibo, bevande, o denaro.
Dove la famiglia viene ripagato da avere un ampio giardino fronte arato. In altri settori, l'aratro è decorato e poi il Whiskey, "acqua della vita" è versato su di esso. Pezzi di formaggio e pane sono lasciati dall'aratro e nel nuovo girato solchi come offerta agli spiriti della natura. E 'considerato un tabù tagliare o raccogliere piante in questo periodo.
(fonte: http://wicca.com/celtic/akasha/imbolclore.htm )

Nell'antico Egitto oggi si festeggiava Iside il vecchio guaritore. Questa festa ricorda quando Set (il Dio del Caos), avvelenò Horus. Iside allora uccise Set, e guarì Horus.

1-3 Febbraio Festa di mezzo inverno Grundsaudaag, Murmeltiertag( festa della Marmotta)
Segna il passaggio dalla morte alla vita - l'inizio dell'anno agricolo, il risveglio degli animali in letargo, e il ritorno degli uccelli migratori e pesci. Osservato con una processione a lume di candela per benedire i campi e semi, il riconoscimento dei neonati, e la contemplazione della vita. Celebrato dal tramonto 31 gennaio al tramonto 3 febbraio.
Secondo la tradizione, se il cielo è nuvoloso quando una marmotta esce dalla sua tana in questo giorno, allora la primavera sarà vicina, se c'è il sole, e la marmotta si suppone vedere la sua ombra e ritirarsi nella sua tana, e l' inverno continuerà per sei settimane.

Tradizione greca:
Nell'antica Grecia oggi si festeggiava Lesser i Misteri Elusini, si trattava della preparazione per l'iniziazione. Il più importante giorno greco santo celebra la discesa di Persefone negli Inferi e l'unità di tutti mystes, coloro che sono figli adottivi della dea Demetra. Pubblicamente celebrato continuamente ad un sito in Eleusi per oltre 2000 anni.

1-14 Febbraio: Festa di Dioniso
Si trattava delle feste conosciute con il nome di ANTESTERIE. Si trattava di feste che si tenevano a febbraio per tre giorni in onore di Dioniso. Il primo giorno aveva luogo la festa dell'apertura delle botti, durante la quale si beveva in allegre riunioni del vino nuovo e si riempivano i recipienti per il giorno successivo, quando si celebrava la festa delle brocche con una cerimonia religiosa in onore di Dioniso. Il terzo giorno, infine, era dedicato alla festa delle marmitte. Nelle case si cuocevano semi di varia specie, che venivano offerti a Dioniso e ad Ermes Ctonio su quattordici altari, quanti cioè erano i pezzi in cui Dioniso era stato sbranato dai Titani. Per tutta la durata delle Antesterie i templi venivano chiusi.

2 Febbraio
Tradizione romana:
Juno Februa: in questo giorno si festeggiava la Dea del matrimonio. Le ragazze decoravano i loro cuscini con 5 foglie di alloro per poter sognare i loro mariti. S accendevano tradizionalmente delle candele in onore di Februa e per spaventare gli spiriti maligni.

Tradizione romano-britannica:
Festa di Sul-Minerva, dea della conoscenza e della guarigione, il cui santuario presentava un fuoco senza ceneri.

Tradizione Yoruba: Nella tradizione Yoruba / Santeria era la festa di Oya, Orisha della morte e della rinascita, figlia di Yemaya e Orungan. Yoruba / santeria adorare Colui Olodumare Divinità e il Orishas (Olodumare di emanazioni e messaggeri). In Messico, Oya è rappresentato come Nostra Signora di Candelaria, che appare coronata, in piedi su una falce di luna, affiancato da due cherubs.Norse: Barri

Tradizione Giapponese: festa Setsubun, in onore della dea del Sole Amaterasu, la gente butta fagioli e lanterne luminose.

2-14 Febbraio
Tradizione romana Periodo sacro a Giunone Februra, madre di Marte e dea della passione d'amore
5 Febbraio
Giornata dedicata a 3 Dee di diverse tradizioni ma sovrapponibili.
Fortuna presso i Romani, Tyche presso i Greci e Wyrd presso gli Anglo-Sassoni
Si tratta di una data tradizionalmente indicata per la divinazione.

Tradizione romana:
In questo giorno si festeggia Februus. Si tratta di un Dio Romano che è stato onorato con una purificazione rituale. Un composto di farina e sale (mola salsa) si diffondeva in tutta la casa, anche dietro i mobili, e veniva poi spazzato via con un ramo di pino, per la pulizia della casa dagli spiriti maligni.

5-13 Febbraio
Tradizione dei nativi indiani: Iniziavano i festeggiamenti di festa di metà inverno di Iroquois cerimonia si celebra con le offerte di tabacco, la confessione di reati, canto, percussioni, danza, offerte, il racconto di sogni e storie. In questo modo, gli Irochesi, che si consideravano parenti con tutta la natura, e la continuazione di tutte le cose di sostegno vitale.

6 febbraio

Tradizione greca: festa di Afrodite Dea della sessualità e dell'amore
Giorno di Santa Dorotea Segnalatore del tempo. Si dice che il giorno di Santa Dorotea porti la neve.

7 febbraio
Tradizione greca: festa dell'antica Dea Artemisia (nella tradizione romana è Diana ed in quella slava è Diwitsa).
E' l'ostetrica di donne ed animali, protettrice dei giovani, castigatrice di chi fa abusi sui bambini, è anche la protettrice del bosco.
Oggi si festeggia anche la festa di Selene, una delle Dee della luna, patrona della nostalgia amorosa.

9 febbraio
Tradizione greca e romana: Oggi si festeggia in entrambe le tradizioni, la festa si Apollo.
Apollo era il Dio della luce del giorno, della ragione della profezia, della musica e delle arti figurative.

11 febbraio
Tradizione cristiana: oggi si festeggia la prima apparizione della "Signora Bianca" a Bernardette a Lourdes in Francia.
Il sito è stato lungo sacro a Persefone / Proserpina nella Tradizione Gallo/Romana.


12 febbraio
Tradizione romana: Festa di Diana, Dea Vergine della Luna e della caccia.

12- 15 febbraio
Tradizione greca: Inizio della festività di Antesteria festa in onore di Dioniso come Plutone, Dio dei morti, accogliendo con favore i morti in vista dai Campi Elisi. In questi giorni venivano presentati a Dioniso le produzioni del nuovo vino e venivano preparate delle nuove libagioni. si celebrava dall'alba del 12/2 al tramonto del 15/2.

13 febbraio
Tradizione romanaFeralia, festival romano antico dedicato a Fauno-Fauna, Dio / Dea degli animali selvatici che celebrano tutti i tipi di amore, e soprattutto la fertilità. Fauno (dal latino favere, che significa gentile, favorevole), è stato un oracolo. Una persona in cerca di risposta poteva andare nel suo bosco sacro e ascoltando i rumori della notte avrebbe potuto interpretare il messaggio.

13-21 febbraio
Tradizione romana Roman: Parentalia, una festa privata che celebra la morte degli antentati (Manes), che inizia con una Vestale Vergine che versa libagioni in loro onore. Durante la Parentalia, tutti i templi sono stati chiusi, i matrimoni sono stati vietati, non venivano accesi fuochi d'offerta. Gli antenati venivano trattati con amorevole riverenza e questo era un aspetto delle "dii manes" (dal latino gli antenati immortali buoni i figli di Mania). Dalla Idi di Februarius (13) fino a quando finiva Feralia (21), i Romani riservavano un tempo per onorare i mani, o spiriti degli antenati, i templi venivano chiusi, i magistrati non indossavano le loro toghe d'ufficio, e non si celebravano matrimoni.

14 febbraio
<tradizione romana Juno Februata (Juno il fruttifero)
Tradizione norreana Festa di Vali, l'arciere e il figlio di Odino, così come il Dio di amicizia, assorbito dalla chiesa cristiana, come la festa di San Valentino.
Tradizione cristiana Festa di San Valentino portettore degli innamorati, patrono della città di Terni
Tradizione scandinava Tradizionalmente una giornata per percorrere labirinti

14-21 febbraio
Tradizione romana: Roman: Lupercalia, una delle più antiche feste della religione romana, in onore della Dea Giunone-Lupa, la lupa che allattò Romolo e Remo. Due giovani sono tamponate sulla fronte con lana imbevuto di latte.

Questa è stata una festa di amore. Una caratteristica è stata una lotteria in cui sono complitai figlietti (tipici di San Valentino) con i nomi di ragazzi/e single. Si creano così delle coppie che stanno insieme per durata della festa (una settimana).

15 febbraio
Tradizione romana festa di Februum, cermonia di purificazione. Le statue degli Dei sono stati rimossi dai templi per la pulizia. Il Februum è stato fuso con il culto di Fauno, dio delle greggi e l'agricoltura in genere identificati come un Dio Pan ma meno violento.
Tradizione teutonica giorno di vacanza in onore dell'eroe Sigfrid

16 febbraio
Tradizione romana festa della Dea Vittoria. Festa di Diana Lucifera (la Dea portatore di luce, luna calante e la sorella della stella del mattino nella religione etrusca).

16-24 febbraio
Tradizione Navajo Festa in onore di Estsanatlehi / Donna-mutevole, in cui vengono benedetti i campi in preparazione per la semina. I Navajo credono che eserciti il potere di creare costantemente e cambiare il mondo.

17 febbraio
Tradizione romana Fornacalia, festività festività in onore della Dea Fornax, la protettrice dei forni. In suo onore veniva cotto il pane nei nuovi forni. Un tempo sacro per bagnare le piante giovani; iniziare primi impianti in serra oggi, se si dispone di una forte luce.
Oggi si festeggiava anche la festa dei Folli.
Tradizione guatemaltecha si festeggiava Quetzalcoatl, chiamato sotto la dominazione spagnola "Il Cristo Nero".

18 febbraio
Tradizione persiana Oggi si festeggiava Spenta Armaiti, festa delle donne, in onore della dea della fertilità Spandarmat, identificata con la Terra e uno dei sette poteri immortali e per fare del bene. Pregate per la liberazione delle donne oppresse in Iran.

18-21 febbraio
Tradizione romana festività dedicata alla Dea Tacita chiamata anche Dea Muta, dea del silenzio, Madre dei Lari. Collegata ai discorsi ostili e dannosi. Evitata discorso ostili e lingui ostili.

19 febbraio
Tradizione greca Misteri Eleusini secondari, Antica festa greca celebra il matrimonio della Dea Kore e Dio Dioniso, dopo il loro ritorno da Elysium. si festeggia del 20 al tramonto del 27.

21 febbraio
Tradizione egiziana Giorno di Nut (dea egizia della notte cielo stellato), il cui corpo era inarcato per proteggere l'amore e ai cui piedi vi erano i fiori di Dado (anche Nuit). Lo spazio per tutte le stelle del cielo,era in suo onore. Per fare spazio nelproprio cuore per a qualcuno che bisogna che abbiate rispetto e cura del vostro.

22 febbraio
Tradizione romana La festa della Dea Concordia è stato chiamata anche il Caristia o Cara Cognatio (Caro Fratello) la festa della buona volontà, ha celebrato con un comune pasto portafortuna (sacra Mensa), rinnovando amicizie e legami familiari e la pace per porre fine ai litigi.Ultimo giorno di Parentalia, una giornata di purificazione, antenati onorare con le candele bianche. Offerte a tombe incluso fiori o un po 'di vino, pane, forse una spolverata di sale. Parentalia stato un periodo celebrativo in cui sono stati onorati antenati. E 'durato dal 13 febbraio al 21. I templi sono stati tutti chiusi in questo periodo.
Tradizione cattolica Festa di S. Lucia, identificata con la romana Lucia, Dea della Luce. Lucia è stata raffigurata come una donna alata che porta una torcia.

23 febbraio
Tradizione romana festa di Terminalia Terminus onori, il Dio rurale dei confini e della fine, identificato con Janus. I confini dei terreni sono stati fissati e decorato con ghirlande e un altare costruito nel silenzio, grano e l'alveare è stata sacrificato nel fuoco portato dal focolare domestico. Feste sono state condivise dai proprietari terrieri adiacenti. Allo stesso modo, al cippo nel tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio, si è tenuto di conto nel rito del popolo di Roma. Questo è anche un momento casuale di gettare qualsiasi abito non servisse più.


24 febbraio
tradizione romana Regifugium, la fuga del re. Questo rituale ha ricordato la fondazione della Repubblica e la cacciata dell'ultimo re di Roma. Dopo che la repubblica è stata fondata, quasi 3 millenni fa, un rex sacrorum (re per scopi rituali) riempito questo ruolo ogni anno, ma non è stato in realtà sacrificato. Secondo la leggenda, in tempi più antichi, il re fu annualmente inseguito dai senatori. Se lo catturavano, lo uccidevano. Questo è un esempio del sacrificio del re, un modo per rinnovare la nazione, e qualcosa simile ad un referendum. (Dal momento che i senatori sono stati i più anziani maschi delle loro linee di famiglia, questo di solito non è stato un grande rischio a meno che non fossero davvero motivati​​.)

25 febbraio
Tradizione egiziana Mut, dea purificatrice con le ali di un avvoltoio. Associata con la vitalità, l'onore, la lealtà.

27 febbraio
Tradizione indiana nascita di Mira Bai, XVI principessa, poetessa mistica.
Tradizione romana Equirria, un festival dedicato a Marte, dio della guerra e l'agricoltura. Le corse dei cavalli era una caratteristica importante.

28 febbraio
Tradizione romana Amburbium una processione di fedeli circondato la città, cantando e offrendo preghiere e sacrifici come il vino o latte.

Il calendario celtico degli alberi e le pietre degli Dei



lettera L è Luis (Sorbus aucuparia) - dal 21 gennaio al 17 febbraio.

E' il mese della luce, infatti il termine irlandese “luis” ha tra i suoi significati quello di “fiamma”.
Il giorno 21 gennaio è il giorno dedicato al Sorbo.
Il Sorbo è un albero di media grandezza (non supera i 10-15 metri), diffuso in tutta Italia (dalla pianura alla fascia montana) e presente in diverse specie (montano, domestico, degli uccellatori), ma i suoi fiori sono invariabilmente bianchi e profumatissimi.
Le sue bacche (di cui sono molto ghiotti gli uccelli e da qui l'appellativo di “sorbo degli uccellatori”, "sorbus aucuparia" dal verbo "aucupor" cioè “dar la caccia agli uccelli”) sono rosso corallo a forma di minuscole mele e maturano a settembre, pur restando intatte fino ad inverno inoltrato e, per questo, il Sorbo simboleggia la rinascita della luce dopo le tenebre del solstizio, una sorta di aurora invernale.
Ai suoi piedi crescono liberamente piante più piccole xchè il suo fogliame, non troppo folto, permette alla luce di filtrare attraverso i rami.
L’ampia diffusione del sorbo è dovuta principalmente proprio agli uccelli, che inghiottendo le bacche e lasciando cadere il nocciolo a terra, ne inseminano il terreno.
Plinio lo poneva tra gli alberi felici per il colore dei suoi frutti.


Proprietà ed usi
Il legno del Sorbo è duro, flessibile e compatto, di colore giallo/grigio, si lavora e si lucida con facilità ed ha un certo pregio. Viene usato per lavori al tornio, in ebanisteria, per creare mobili, intagli, utensili, sculture, flauti o slitte, ed anche come combustibile. Il suo carbone in passato veniva usato insieme al salnitro e allo zolfo per la produzione della polvere pirica.
Con i rami di Sorbo si decoravano le abitazioni e si sbatteva la panna del latte.
Le bacche del sorbo sono ricchi di acidi organici (l’acido sorbico, malico, citrico e tartarico), di tannini, di pectine, di zuccheri, di carotene, di provitamina A e di molta vitamina C, pertanto sono un ottimo rimedio contro gli attacchi al sistema immunitario e sono adatte sia per purificare il sangue che come antireumatico.
Inoltre, sono dolci e leggermente astringenti e, se mangiate crude, calmano la sete, purificano i reni (grazie alle loro proprietà diuretiche) e calmano la tosse e le infiammazioni della gola.
Si possono consumare anche essiccate e, se lasciate in infusione insieme alle foglie, curano gastrite e dissenteria.
Un tempo, si mescolavano alla pasta del pane o se ne ricavava una salsa x condire la selvaggina o servivano a preparare una bevanda a bassa fermentazione, molto simile al sidro, che i romani chiamavano “cerevisia” e che in Europa centrale si produce ancora adesso.
Sono adoperate spesso per fare ottime marmellate.
Anche la corteccia, raccolta in primavera e seccata al sole, era usata come febbrifugo, antireumatico ed astringente; oggi si usano soltanto i frutti.


Mitologia
Il Sorbo è un albero sacro e le sue bacche, insieme alle mele, sono il nutrimento degli Dèi ed un elisir di lunga vita.
Nel romanzo irlandese “La razzìa della mandria di Fraoch”, infatti, le bacche di un sorbo magico, custodite da un drago, hanno la virtù nutritiva di nove pasti, risanano le ferite ed aggiungono un anno alla vita d’un uomo.
Il Sorbo è amato dalle fate e dalle creature selvatiche, che sono pronte a difenderlo. Secondo una leggenda, a protezione del sorbo veglia un gigante terribile, brutto, con un solo occhio, i denti gialli e rotti e la clava in mano, che mette in fuga qualsiasi malaugurato viandante.
Il Sorbo è sacro alla Dèa Brigit VEDI ALMANACCO GENNAIO (conosciuta anche come Brighid o Brigantia), dea del triplice fuoco (il fuoco della forgia, il fuoco dell'ispirazione artistica ed il fuoco del focolare) e, quindi, patrona dei fabbri, dei poeti e della fertilità e guarigione.
Il Sorbo è infuso della fiamma che illumina l’oscurità, è l’albero del risveglio dei sensi, della consapevolezza, della rigenerazione e vive tra i due mondi presiedendo all’aurora della vita, ovvero alla rinascita dopo il lungo viaggio nelle terre dell’oltretomba.
In Scozia, infatti, si bruciava il suo legno nelle cerimonie funebri per aiutare l’anima del defunto ad incamminarsi verso la rinascita.
I druidi irlandesi lo usavano per costruire delle stuoie sulle quali si sedevano e si concentravano alla ricerca di ispirazione e veggenza, perché il sorbo avvolge e lambisce dolcemente come una calda fiamma e dona una Seconda Vista acuta, favorendo la divinazione. Ancora oggi in Irlanda è sopravvissuto un detto che, riferendosi al passeggiare sopra ai rami del sorbo, dice “camminare sui rametti della Conoscenza”.
Il Sorbo protegge persone e luoghi, pertanto, se crescevano nei pressi delle case erano considerati un dono di buona fortuna.
Le croci di sorbo sono molto conosciute nella magia popolare; un tempo venivano appese all’interno o all’esterno di stalle, granai e ovili, per preservarli dalla cattiva sorte, nonché dalla caduta dei fulmini.
Nelle Highlands scozzesi, le donne creano collane protettive con le bacche del sorbo. D'uso in altri paesi europei, sono i grappoli di bacche si sorbo appesi al seno per difendersi dai cattivi incontri.
Con l’avvento del Cristianesimo, il Sorbo, a differenza di molti altri alberi, non assunse caratteristiche oscure e nemmeno perse le sue antiche proprietà magiche, semplicemente vennero adattate al nuovo modo di concepire la realtà e il Divino.
La Dèa Brigit (patrona di Imbolc) venne cristianizzata come Santa Bridget (familiarmente chiamata in gaelico Bride), la miracolosa levatrice di Gesù Cristo, la cui festa è il 1 febbraio e coincide appunto con la ns Festa di Purificazione, Imbolc.
A Santa Bridget fu consacrato il monastero irlandese di Kildare, dove un fuoco in suo onore era mantenuto perpetuamente acceso da diciannove monache. Ogni suora a turno vegliava sul fuoco per un’intera giornata; giunto il suo turno, la diciannovesima suora pronunciava la formula rituale “Bridget proteggi il tuo fuoco. Questa è la tua notte”. Il ventesimo giorno era la stessa Bridget a tenere miracolosamente acceso il fuoco.
Il numero diciannove richiama il ciclo lunare metonico che si ripete identico ogni diciannove anni solari.
Questa usanza ricorda il collegio delle Vestali che tenevano sempre acceso il sacro fuoco di Vesta nell’antica Roma, ma più probabilmente si ricollega alle Galliceniae, una leggendaria sorellanza di druidesse, che sorvegliavano gelosamente il loro recinto sacro dall’intrusione degli uomini e i cui riti furono mantenuti attraverso molte generazioni.
Infatti, anche nel monastero di Kildare solo le donne potevano entrare nel recinto dove bruciava il fuoco, che veniva tenuto acceso con mantici, come ricorda Geraldo di Cambria nel 120 secolo. Il fuoco bruciò ininterrottamente dal tempo della leggendaria fondazione del santuario (nel 60 secolo) fino al regno di Enrico VIII, quando la Riforma protestante pose fine a questa devozione più pagana che cattolica.
Il Libro di Lisrnore, un antico codice irlandese, riporta una curiosa leggenda: a Roma i ragazzi erano soliti giocare ad un gioco da tavolo in cui una vecchia megera (la
Cailleach scozzese, una personificazone dell'inverno, che pascola cervi, combatte la primavera e il suo bastone gela il suolo) liberava un drago mentre dall’altra parte una giovane fanciulla (Brigid) lasciava libero un agnello che sconfiggeva il drago; la megera allora scagliava un leone contro la fanciulla, la quale però provocava a sua volta una grandine che abbatteva il leone. Papa Bonifacio, dopo aver interrogato i ragazzi e aver saputo che il gioco era stato insegnato loro dalla Sibilla, lo proibì.
La megera, quindi, non è altro che la Vecchia Dèa dell’Inverno sconfitta dalla Giovane Dèa della Primavera (ciclo di morte e rinascita) e il riferimento all’agnello è un altro simbolo del periodo di Imbolc, anche se i commentatori medievali lo considerarono l’emblema di Gesù Cristo.
I Carmina Gadelica sono una raccolta di miti, proverbi e poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine dell’800 dal folklorista scozzese Alexander Carmichael.
Riportano la questa filastrocca:
La mattina del Giorno di Bride
Il serpente uscirà fuori dalla tana
Non molesterò il serpente
Né il serpente molesterà me

Il serpente è uno degli animali-totem di Brigit. In molte culture il serpente o drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rinnovamento.
Nel giorno di Bride il serpente si risveglia dal suo sonno invernale e segna la fine imminente della cattiva stagione.
Il serpente è uno dei molti aspetti dell’antica Dèa della Terra: la muta della sua pelle simboleggia il rinnovamento della Natura e anche la sua dualità (La Vecchia Dèa si trasforma nella Giovane Dèa).
L’animale totemico collegato al Sorbo è il MERLO.
Lo studioso J. Lange ci parla della “scrittura segreta” , ossia le rune, il cui termine è ricollegabile al norvegese “rogn”, allo svedese “ronn” e all'inglese “rowan”.
Egli afferma che gli scritti “runici” erano incisi proprio sul legno di quest’albero.


Ricette
Fino alla fine dell’Ottocento, i frutti del Sorbo venivano appassiti al sole e aggiunti all’impasto del pane per ottenere una specie di dolce.
Ottimo espettorante in caso di tosse: fare un infuso con un po’ di foglie di Sorbo in un litro di acqua bollente; dopo 10 minuti filtrare e bere (zuccherare con del miele).
X sciacqui e gargarismi in caso di gola arrossata ed infiammata: fare bollire per circa un’ora alcuni frutti tagliati a quarti e non privati dei semi e filtrare.
Consumare non più di 8 bacche crude al giorno per calmare tosse e infiammazione della gola o dissenteria.
Maschera per le pelli stanche: schiacciare o macinare bene i semi dei frutti di Sorbo ben maturi fino a renderli come una pappetta.
Maschera di bellezza per visi precocemente invecchiati e con piccole rughe: mescolare polpa di sorbe ben mature setacciate a farina.
Per scurire i capelli: preparare un infuso con 3 cucchiai di rametti fogliati tritati e farlo riposare coperto per circa 30 minuti; lavare i capelli e sciacquare con l'infuso.
Per fare il vino: macerare per un giorno due manciate di foglie sminuzzate in un litro di buon vino bianco e quindi filtrare. Berne un bicchierino prima di ogni pasto in caso di debolezza e inappetenza.
Marmellata di bacche di sorbo: far bollire 1 kg di bacche ben lavate e schiacciare i frutti con una forchetta x velocizzare la cottura; dopo 5 minuti dall’ebollizione aggiungere 1 kg di zucchero di canna, mescolando bene e facendo sciogliere lo zucchero; aggiungere della pectina e, se richiesto dalle indicazioni della pectina, lasciar bollire ancora il tempo necessario; versare la marmellata in vasetti a chiusura ermetica e lasciarla raffreddare.


Usi Magici
Il Sorbo è la pianta magica della sapienza e della rinascita e i Druidi ne traevano le loro bacchette divinatorie, ossia rametti di Sorbo che venivano rovesciati su una pelle di toro ben tesa, e da qui il detto irlandese “camminare sui rami della conoscenza” per dire che si è tentato il possibile per ottenere un’informazione.
I Druidi lo impiegavano anche per accendere fuochi di evocazione degli spiriti, perchè rispondessero alle domande attraverso bacche di Sorbo sparse su pelli di toro appena scuoiati o perchè prendessero parte alle battaglie.
Ma ATTENZIONE xchè un fuoco di legna di sorbo può evocare spiriti sia buoni sia maligni.
Come il suo legno, anche le sue bacche erano usate per trarre risposte e presagi.
Dal legno di sorbo si ricava una verga magica, chiamata “mano di strega”, che serve ai rabdomanti per trovare tesori o metalli preziosi nascosti sotto terra.
Nell’alfabeto Ogham il sorbo è simbolo di rinascita e protezione contro gli spiriti del male, la negatività, gli attacchi magici, l’invidia e la gelosia e protegge anche dalla paura. Un pezzetto di legno di Sorbo, tenuto in tasca, è un ottimo talismano di protezione.
Protegge la casa dalle energie negative, dagli intrusi indesiderati (specialmente gli spiriti malevoli), dai fulmini e dai sortilegi.
I marinai attaccavano dei blocchi del suo legno sulla chiglia della nave perché li difendesse dalla furia delle tempeste marine.
Incenso divinatorio:
Fare una mistura di grani di incenso e bacche/foglie essiccate di Sorbo e bruciare su un carboncino.

Sacchettino protettivo:
Fare un sacchettino, inserirvi dei rametti di Sorbo, chiudere con un nastro e appendere alla porta di casa, oppure indossarlo.

Incantesimo della Croce di Sorbo:
(tratta da “Il Dominio della Magia Nera” di Paul Huson)
Legare insieme in forma di croce due ramoscelli di sorbo, usando filo o spago rosso, cantando queste parole e caricando mentalmente la croce di luce:
Per questa croce di sorbo,
Io (nome) proibisco a tutte le persone e alle fatalità avverse e ostili
Di entrare nell’abitazione e nella casa di (nome del portatore)
Io vi proibisco la sua carne e il suo sangue, il suo corpo e la sua anima.
Io vi proibisco assolutamente di entrare nella sua mente, paure e forze.
Finchè non avrete valicato ogni collina e valletta,
Attraversato ogni corrente e fiume,
Contato ogni granello di sabbia di ogni spiaggia,
E contate tutte le stelle del cielo notturno!”
Quindi appendere la croce di sorbo al collo del portatore con queste parole:
“Sopra il mio/tuo petto questa croce sia
Croce di sorbo, croce di magia;
Possa protegger sempre la tua via
E notte e giorno tenerti al sicuro
Odi le mie parole, io ti scongiuro;
Voglio comando e posso, così sia!

Molti arricchiscono la croce con incisioni varie, come incisioni di Rune o di altri simboli magici. Solitamente questa croce viene fatta in dono, come forma di amore per proteggere la persona a noi cara, ma può essere creata anche per sé stessi.


Personalità dei nati sotto il segno del Sorbo
I Sorbo sono carismatici, con grande foza psichica ed una volontà solida come una roccia.
Si adattano con disinvoltura alle situazioni più intricate. Hanno interessi culturali insaziabili ed un'inguaribile curiosità, oltre ad uno spiccato senso dell'integrità e dell'onestà.
Sono molto indipendenti e creativi, ma poco inclini alle manifestazioni emotive.
Amano realizzare in segreto per poi meravigliare e sono gli idealisti più realisti della ruota cosmica dei Celti.
Sono perseveranti e scrupolosi, con una capacità di lavoro e una concentrazione fuori dal comune. La forza motrice di questo segno è il desiderio inalterabile di fare del bene attorno a sè; dà sempre una mano e in cambio non chiede mai niente per sè.
Ma non bisogna aspettarsi che reciti una parte di secondo piano nella famiglia o nel matrimonio.


Pietre Magiche. - Pietra di Luna

Energia: ricettiva
Pianeta: Luna
Elemento: acqua
Divinità: Diana, Selene, Iside, tutte le divinità lunari
Pietre associate: cristallo di quarzo
Metallo associato: argento
Poteri: amore, divinazione, sensitività psichica, sonno, giardinaggio, protezione, giovinezza, coadiutore delle diete

La pietra di luna o adularia presenta un colore variabile dal bianco al grigio perlaceo con una lucentezza morbida e argentea che richiama il chiarore lunare: questo particolare effetto ottico è chiamato adularescenza. E' spesso confusa con a Labradorite bianca, detta anche rainbow stone, che ha riflessi azzurri ma non presenta il fenomeno dell’adularescenza.
E' una pietra ricettiva, portafortuna e attrae l'amore. È la pietra della speranza e della purezza. Libera dai conflitti familiari, fa superare le difficoltà con l’amore (risolvere i problemi tra innamorati, specialmente tra quelli che hanno litigato aspramente) e aiuta quando si devono affrontare cambiamenti radicali che coinvolgono la sfera emozionale a non reagire in modo eccessivo ed ansioso.
Porta pace emozionale, serenità e armonia. Aumenta l’intuizione, la dolcezza e la compassione. Favorisce i sentimenti e la fertilità.
La pietra di luna permette di entrare in contatto con il proprio inconscio e di accettare più facilmente i propri aspetti irrazionali. Stimola l’ottimismo e fa emergere la creatività.
La pietra di luna è anche leggermente protettiva. Poichè la Luna sembra viaggiare percorrendo lo zodiaco, la sua pietra è amuleto protettivo per i viaggiatori. Le collane ed i pendenti di pietre di luna si portano durante gli atti divinatori e producono generalmente sensitività psichica. Anche la sfera di cristallo viene circondata con pietre di luna, prima di cominciare una visione.
La pietra di luna è di aiuto anche a chi stà cercando di perdere peso. Favorisce il sonno e ha un effetto positivo sui disturbi a esso relativi come l’insonnia. Protegge lo stomaco contrastando la tendenza all’iperacidità.
Ha un’azione lenitiva sui problemi dell’apparato genitale femminile. Stimola la circolazione linfatica, armonizza il ciclo e attenua i dolori mestruali.


Fasi della Luna
Luna piena 27 gennaio 2013 05:40:28
Ultimo quarto 3 febbraio 2013 14:57:36
Luna nuova 10 febbraio 2013 08:22:46
Primo quarto 17 febbraio 2013 21:31:19


Curiosità
-21 Gennaio, Giorno del Sorbo.
-31 Gennaio. Grande Sabba di Brigit.
-01 Febbraio. Imbolc. Festa di purificazione.
-02 Febbraio. Candelora.
-06 Febbraio, Festa di Dioniso.
-07 Febbraio, Giorno della Luna
-14 Febbraio Festa dell’amore.
N.B.:Il 1 Febbraio si festeggia Imbolc, anche noto come Festa della Purificazione, ma spesso vi è anche associata la Candelora che si festeggia però il giorno seguente, 2 Febbraio.

IMBOLC
La parola Imbolc significa letteralmente "nel grembo". E nessun altro nome potrebbe essere più appropriato, perchè questa festività celebra i primi movimenti della Terra mentre risponde al richiamo della primavera.
E', infatti, la “festa del latte” poiché la celebrazione coincide con il primo fiorire del latte nelle mammelle delle pecore, circa un mese prima della stagione della nascita degli agnelli. Questo sottile segnale di ritorno della fertilità era il primo di una serie di eventi che annunciavano il rifiorire della vita sulla terra e, per la tribù, segnava l’urgenza di cominciare un nuovo ciclo di attività.
Questa è la festa più intima e raccolta dell’intero anno sacro: all’interno delle palizzate che circondano il villaggio, chiusi nelle capanne coperte di neve, raccolti intorno al fuoco caldo e crepitante, i Celti ascoltavano le storie del proprio clan, rendevano omaggio alla Dèa e si preparavano al risveglio del mondo.
E' la Festa di purificazione quale presupposto di nuova vita: si eliminano le impurità del passato per far posto alle cose nuove.
La pianta sacra di Imbolc è il bucaneve. E’ il primo fiore dell’anno a sbocciare e il suo colore bianco ricorda allo stesso tempo la purezza della Giovane Dèa e il latte che nutre gli agnelli.
Indicazioni per il cerchio di Imbolc:
Per l'altare usare un panno marrone in modo da rappresenare la Terra; per le decorazioni usare narcisi, giunchiglie, crocus, giacinti o altri fiori di stagione.
Ungere le candele con olio di muschio e metterle in moccioli a spirale ricoperti di edera.
Bruciare l'incenso di Imbolc (fatto con angelica, basilico, alloro e mirra).
Dopo aver tracciato il cerchio con la bacchetta, spazzarne il perimetro con la scopa e recitare:
"Con la scopa che abbiamo caricata
Ogni vetustà andiamo a eliminare
E il gelo della morte a scacciare
Mentre l'inverno il suo ultimo gelido respiro va ad esalare
Spazza, spazza tutt'attorno
E quel che è inutile togli di torno!
Dopo il banchetto, benedite le candele per i mesi a venire, pronunciando queste parole:
Vi benedico creature di cera e luce
La negatività scacciate
Servite il vostro scopo, luminose bruciate
Infuse di magia
Strumenti di luce e potere diverrete
Anche se fatte di cera e stoppino
Quanto basta durerete
Per dare alla creatività un aiutino!
"
Per Imbolc è fisicamente opportuno praticare una dieta più leggera ed è utile purificare la nostra casa e il nostro corpo con il fumo dell’incenso.
Psicologicamente è il momento di purificare la nostra mente dai cattivi pensieri e dai sentimenti inadeguati.
Nelle Isole Ebridi, che forse devono il loro nome proprio alla Dèa Brigit o Bride, le donne dei villaggi si radunano insieme in qualche casa e fabbricano un’ immagine della Dèa, la vestono di bianco e pongono un cristallo sulla posizione del cuore.
In Scozia, la vigilia di Santa Bridget le donne vestono un fascio di spighe di avena con abiti femminili e lo depongono in una cesta, il c.d. “letto di Brid”, con a fianco un bastone di forma fallica. Poi esse gridano tre volte “Brid è venuta, Brid è benvenuta!”, quindi lasciano bruciare torce e candele vicino al “letto di Brid” tutta la notte. Se la mattina dopo trovano l’impronta del bastone nelle ceneri del focolare, è presagio di prosperità per l’anno a venire.
Anche nell’isola di Man veniva compiuta una cerimonia simile, chiamata Laa’l Breesley.
Nell’Inghilterra del Nord, terra dell’antica Brigantia, la ricorrenza veniva denominata “Giorno delle Levatrici”.

CANDELORA
Questa festività è conosciuta negli Stati Uniti come Groundhog Day (il Giorno della Marmotta).

14 Febbraio Festa dell'amore
Oggi maggiormente riconosciuta come festa di San Valentino, il 14 Febbraio si celebra la festa pagana dell'Amore, dedicata al Dio Luperculus chiamata Lupercalia.
L'origine della festa degli innamorati è quindi il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità che veniva celebrato in questo periodo dell' anno.
Il mese di Febbraio, per i popoli pagani, è considerato il periodo in cui ci si prepara all' arrivo della primavera, considerata la stagione della rinascita. Si iniziano quindi rituali volti alla purificazione delle case, si fa ordine e pulizia nella propria vita.
Un rituale di fertilità che si svolgeva ogni anno, in questo periodo, per onorare il Dio Luperculus, consisteva nell' inserire in un urna i nomi di giovani donne e uomini, pescandoli poi casualmente. Le coppie che così si formavano vivevano per un anno in intimità, proprio come segno di devozione a Luperculus. L' anno successivo il rito si riproponeva, formando così nuove coppie.
Fu nel 496 D.C. che la Chiesa decise di sostituire la Festa pagana dell'Amore e della Fertilità con la festa di San Valentino, patrono degli innamorati. Sostituzione che avvenne certamente per nascondere ed eliminare i rituali pagani dediti alla fertilità.
Il santo in questione, San Valentino, nacque nel 175 D.C. e fu il primo vescovo a celebrare un matrimonio tra una pagana ed un cristiano, atto per il quale divenne famoso e per il quale probabilmente venne scelto come santo dedicato a questa giornata di festa.


Fonti:
“Lo spirito degli alberi” , Fred Hageneder, Ed. Crisalide
“Il Vischio e la Quercia”, Riccardo Taraglio, Ed. dell’Età dell’Acquario
“Le erbe officinali, antica medicina dei celti”, Plinio il Vecchio, Diancecht, Ed. Keltia
“Segreti e Virtù delle piante medicinali”, Selezione dal Riders Digest
“Florario”, Alfredo Cattabiani, Ed. Oscar Saggi Mondadori


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Le Rune di Febbraio sono Algiz, Sowelu e Teiwaz
Algiz nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 28 Gennaio al 11 Febbraio
Sowelunel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 12 al 26 Febbraio
Teiwaz nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 27 Febbraio al 13 Marzo


Algiz


ALGIZ


Algiz è la prima runa di Febbraio.
Il suo significato è collegato alla protezione e alla difesa.
L’influenza di questa runa ci invita a prendere coscienza del sacro, nella vita e dentro di noi, riconoscere il grande mistero della vita, riconoscere ed accettare i doni ricevuti.
La Runa Algiz può formato un potente scudo protettivo, se necessario, possiamo quindi utilizzarla per respingere avversità da parte di nemici esterni.

Un altro significato di Algiz è la riconoscenza, la gratitudine, il contatto diretto e senza intermediari con il divino. Accogliere con gioia i doni che ci vengono offerti ma anche le possibilità e le sfide e le sfide che ci vengono sottoposte.

In questo periodo possiamo utilizzare l’influenza di Algiz per rafforzare il collegamento con il divino, per avere la forza di affrontare ogni situazione, Algiz dona protezione personale e collettiva nei confronti di pericoli e minacce, facilita il collegamento con la guida interiore. Dona intuizione, ispirazione e fiducia in se stessi.

Sowelu


Sowelu


Sowelu è la seconda runa del mese di Febbraio. Rappresenta l'energia allo stato puro, il potere sia sotto forma di scarica di luce e di energia (lampo, fulmine) tra cielo e terra, sia come simbolo dei raggi e del calore del sole.
Durante il periodo influenzato dalla runa Sowelo, possiamo lavorare sulla liberazione dalle tensioni, dagli accumuli, sul compimento e sul rilassamento inteso come riposo fisico e mentale.

Il nostro operato è quasi giunto al termine e il percorso verso l’illuminazione procede sempre di più verso la meta.
E' un momento di successo, di compimento, di improvvisa e grande luce che ci scalda e ci illumina. Siamo visibili, a noi stessi e agli altri.

Il periodo di Sowelu ci pone però anche di fronte a grandi interrogativi, a grandi scelte, a grandi tentazioni. Dobbiamo agire con prudenza per capire cosa seguire e cosa lasciare.
Dobbiamo quindi stare attenti a cambiamenti troppo improvvisi, presunzione, altezzosità, arroganza, sdegnosità, esaurimento, distruttività.

Teiwaz


runa_tewaz


Teiwaz è la terza e ultima runa del mese di Febbraio. E’ collegata al Dio Tyr, divinità che mantiene l’ordine, la giustizia e la legge cosmica e dunque Teiwaz rappresenta i concetti di onore, verità, giustizia, autorità, responsabilità.

Il periodo di Teiwaz è un periodo di grande potere, alimentata dall'energia solare di Sowelu, è una periodo di guerra e di vittoria, una guerra però che non può più essere combattuta per motivi individualistici e opportunistici, ma solo come mezzo per difendere il bene comune, una vittoria contro l'ingiustizia. Per questo la runa Teiwaz è come la spada della verità e della giustizia, come Excalibur è lo strumento del potere utilizzato per il bene comune.

Durante questo periodo cerchiamo di renderci coraggiosi, intrepidi, rafforzando il nostro potere personale e permettendo a noi stessi di conquistare tutto ciò che desideriamo.
Dal punto di vista fisico, il periodo influenzato da Teiwaz può essere utile per rinforzare le difese immunitarie, allontanare depressione, scoraggiamento e inerzia, promuovere l’ audacia, l’ intraprendenza e le capacità strategiche.
Dopo un periodo di lotta per ottenere ciò che volevamo, ora, finalmente, grazie a Teiwaz, abbiamo vinto e possiamo godere quindi di ciò per cui abbiamo combattuto. Possiamo esultare per la nostra vittoria!

Calendario Totemico dei Pellerossa


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Febbraio si divide in due diversi animali totem:
Lontra > 20 gennaio - 18 febbraio
Lupo > 19 febbraio - 20 marzo


Lontra
Questo periodo centrale dell'inverno è caratterizzato da un processo di purificazione della Terra, durante il quale essa si prepara alla nuova vita. Le persone nate in questo periodo sono conservatrici e sognatrici.
Similmente al vostro totem animale, siete maniaci dell'ordine e dell'igiene, che pretendete sia a casa dia nell'ambiente di lavoro. Avete la mente sempre immersa in qualche occupazione, amate stare con la gente e spesso correte il rischio di assumervi troppi impegni. Siete riformatori in senso costruttivo, ma rifuggite da leggi e regole che possono inibirvi.
Possedete il dono dell'originalità e siete ricchi di inventiva, ma, talvolta, le vostre idee sono praticabili.
La persona Lontra deve trovare il coraggio di agire secondo il suo sapere interiore piuttosto che sulla base delle aspettative altrui. La lotta e anche le avversità insegneranno loro a trasformare i sogni in realtà.

Lupo
Le persone Lupo sono nate in un periodo intermedio dell'anno, caratterizzato da rapidi cambiamenti, anticipatori del vigore della vita nascente in Natura.
Come il Lupo, queste persone sono estremamente sensibili e intuitivi, capaci di decifrare i comportamenti e le intenzioni altrui.
Talvolta, il senso di compassione e la sensibilità che li contraddistinguono, possono renderli ingenui e vulnerabili ai turbamenti emotivi.
Le persone nate in questo periodo adorano le occupazioni creative e amano impiegare il loro tempo in attività che permettono di esprimere la loro natura.
Le persone lupo devono imparare a scremare le richieste a cui sono costantemente sottoposti.
Liberatevi dei legami superficiali, limitati e restrittivi, per poter ampliare molto di più i vostri orizzonti.

Olio d'Argan

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Cos'è
L'olio di Argan, detto anche oro del deserto, è un olio naturale, prodotto dal frutto dell’albero di Argan o Argania spinosa, è ottenuto dalla spremitura dei suoi frutti, per ottenere un litro d’olio occorrono circa 100 chili di noccioli. L’Argan è una pianta selvatica che risale a circa 80 milioni di anni fa, cresce esclusivamente nella pianura del Souss in Marocco, nelle zone aride a sud-ovest del Marocco, nel triangolo formato da Essaouira, Taroudant e Tiznit, dove occupa una superficie di circa 800.000 ettari. Svolge un ruolo insostituibile per l’equilibrio ecologico e per la conservazione della biodiversità. La straordinaria forza dell’albero gli permette di vivere oltre 200 anni.

L'olio di Argan è ricco di vitamina A ed E (tocoferoli), flavonoidi, e carotenoidi (potenti antiossidanti), ha un alto contenuto di acidi grassi, tra questi l'acido linoleico e l'acido oleico. Questa straordinaria composizione chimica lo rende particolarmente indicato per diverse applicazioni in cosmetica. Per questo la sua diffusione è esponenziale ed in tutto il mondo è sempre più apprezzato ed utilizzato principalmente in preparati anti-age.
È molto fluido e di colore giallo oro intenso, non lascia la pelle unta al contrario di altri olii perchè il suo assorbimento è facile ed arriva fino agli strati più profondi della pelle.

Uso dell'olio di Argan in cosmetica
In cosmetica l'olio di Argan è utilizzato per le sue proprietà antiossidanti, nutrienti, cicatrizzanti, inoltre miscelato ai sali del Mar Morto è usato come peeling naturale. ha anche diversi usi terapeutici ad esempio è un ottimo coaudiuvante in casi di eczema, di rossore della pelle e di irritazioni cutanee.
Le popolazioni Berbere lo usano da sempre anche su capelli e unghie.
È un vero toccasana applicato su capelli secchi, spenti e sfibrati. Lasciato agire per mezz'ora prima del consueto shampoo donerà ai capelli volume, tono e luminosità.
Lo stesso vale per le unghie indebolite, provate l'impacco a base di argan e olio d'oliva le sentirete subito fortificate.
Può essere usato inoltre come olio da massaggio, in caso di contratture o tensioni muscolari. Provate ad arricchirlo con qualche goccia di olio essenziale della profumazione che più gradite.
Applicato dopo lo scrub con sapone nero amplifica le sue naturali proprietà. La pelle sarà visibilmente più tonica, idratata e sana.

Altri Usi per la salute dell’Olio di Argan
Bruciature: Aiuta il processo di guarigione delle bruciature ed allieva il rossore Psoriasi: L’olio elimina il prurito e riduce fino all’80% la desquamazione. Va applicato due volte al giorno.
Piaghe da decubito: Applicare due volte al giorno l’olio di Argan favorisce la scomparsa delle piaghe.

Biscotti alle goccie di miele
Ingredienti:
250 grammi di farina
6 uova intere
20grammi di burro (per ungere la teglia)
200 grammi di miele

Preparazione
Intiepidire a bagnomaria il miele e unirvi i tuorli sbattuti, la farina e gli albumi montati ben sodi. Ungere la piastra da forno con il burro ed aggiungervi il composto a cucchiaiate. cuocere il fonro pre-riscaldato a 180°C, per 25 minuti circa. Quando i biscotti sono ancora caldi spennellarli con un po' di miele. servire freddi.

:new: News dal forum :new:


:green: Far pubblicare libri stranieri (proposte per il forum)
:green: Reiki, i vari lignaggi (divinazione e meditazione)
:green: Magia verde, che cos’è? (ricettario di strega)
:green: Miele hand made senza api (ricettario di strega)
:green: Talismani sacri in tessuto (Amuleti e talismani)

:wiz: Nuovi utenti approdati sull'isola di avalon :wiz:




:rosa: athriel
:rosa: brigit_moon
:rosa: Sirah
:rosa: Eilinor Rigby
:rosa: Nihirei
:rosa: Hiranya
:rosa: Vanessa Dylan
:rosa: Armena
:rosa: )O(Etain


:bluu: Adelfo
:bluu: Willow89
:bluu: Ilsun

:clap: Ringraziamenti :clap:
:orange: Faye per le rune e il calendario totemico del Pellirossa
:orange: Eledhwen. per Olio d'Argan
:orange: Hard46 per Il calendario celtico degli alberi e le pietre degli Dei
:orange: Chiccaherbana per la luna di febbraio, la ricetta dei biscotti e le festività di febbraio
view post Posted: 18/1/2013, 09:54 Tradizione avaloniana - Tradizioni
esiste una discussione che tratta quest'argomento qui. http://sacerdotessediavalon.forumcommunity...927657#lastpost prima di postare doppioni sarebbe meglio utilizzare il tasto cerca in alto a destra nel forum...
view post Posted: 12/1/2013, 10:20 10 consigli e rimedi naturali per proteggere la pelle dal freddo - Ricette e Rimedi
CITAZIONE (Bat_Cat @ 5/12/2012, 22:21) 
io sto avendo problemi con mani e labbra! cercherò di mettere in pratica almeno qualcuno di questi consigli!

per le labbra potresti privare a farti una cremina con olio d'oliva. basta prendere della cera naturale quella gialla (15 gr) e 100 gr di olio (ti sconsiglio l'extravergine che puzza un po', meglio qualcosa di più neutro tipo quello di mais di semi etc). Metti l'olio a bagnomaria in un pentolino. La cera se è naturale ti consiglio di farla fondere e poi di filtrarla con un colino (uno vecchio da tisana o tè meglio di metallo, usane uno vecchio perchè la cera lo rende inutilizzabile per il resto) e metterla dentro l'olio a bagnomaria. appena la cera si sarà sciolta del tutto nell'olio aggiungi per aumentare la conservazione qualche goccia di propoli il macerato alcolico che trovi il erboristeria o nei banchetti che vendono il miele nelle fiere. Poi quando è calda versala nei vasetti da crema se nei hai o qualsiasi vasetto piccolino di vetro (vanno bene quelli piccolini per le marmellate, quelli da omogeneizzati, basta che siano di vetro o plastica piuttosto spessa e resistente). Dura circa 7 mesi poi controlla l'odore della crema per sentire se si è irrancidito l'olio...va bene per le labbra le lascia molto unte ma belle nutrite. puoi metterlo per esempio quando sei sola a casa...spero di averti aiutata...va anche bene come crema mani...bisogna solo massaggiarla un po' per farla assorbire...
view post Posted: 10/1/2013, 15:53 Almanacco di gennaio - Almanacco

~ Almanacco di Avalon ~

Gennaio 2013


Luna di Gennaio


fasi-lunari


Ultimo Quarto - 5 gennaio
Luna nuova - 11 gennaio h.19:45
Primo Quarto - 19 gennaio
Luna Piena - 27 gennaio alle 04:40



Luna del Lupo, Luna del Grande Inverno, Luna dei Ghiacci


WolfMoonSymbolism
La natura in questo mese affronta il momento più freddo e più duro del ciclo annuale del seme: la fase del sonno.
Con Yule il Sole ha segnato il punto di svolta del suo ritorno, ma il tempo dalla piena espressione della sua forza e del suo calore è ancora lontano.
La terra di Gennaio è spoglia, gli animali sono per lo più in letargo e la vegetazione appare avvolta in un sonno profondo, rivestita per buona parte del tempo da una patina di ghiaccio che dà l'idea di una grande immobilità.
Non c’è dubbio che occorre una grande forza per superare la durezza di questo momento, che per analogia coincide con il segno più “severo” dello zodiaco, il Capricorno.
Ma in natura come nell’uomo questo è un tempo dove le energie non sono realmente “addormentate”, ma semplicemente rivolte all’interno, in una concentrazione che è il preludio di nuovi risultati che si manifesteranno in seguito, con il risveglio di Primavera.
Capricorno, terzo segno di terra, si confronta con uno dei più elevati traguardi nella vita di un uomo: il conseguimento dell’autonomia e dell’autosufficienza, sul piano materiale, psicologico, ed affettivo.
E così l’individuo di questo segno, proprio come la natura invernale, talvolta appare "congelato" nelle emozioni, controllato nei suoi istinti, poco espansivo e quasi corazzato, mentre questa apparente freddezza è per lo più una difesa messa in atto per tutelare una parte sensibile molto più fragile di quanto possa sembrare.
Al di sotto delle apparenze in realtà l’attività interiore del Capricorno è intensa, e lo porterà a conseguire i suoi elevati traguardi, di cui il più ambito è proprio l'elevazione spirituale.
Nel fare questo esso esercita la qualità invernale per eccellenza: la pazienza, il saper attendere il giusto tempo per ogni cosa, pianificandola passo dopo passo, con profondo senso di responsabilità ed anche una non comune capacità strategica.
L'archetipo divino femminile che meglio incarna tali qualità è la Dea greca Atena, l'invincibile stratega patrona delle arti e delle vittorie, cui dedichiamo la meditazione per la luna di Gennaio.
Infatti è questo un mese particolarmente adatto per pianificare e porre così le premesse di nuovi e futuri raccolti.
La luna di Gennaio è anche chiamata luna del lupo, per ricordare che nei tempi passati esso ululava sulle colline durante le fredde notti invernali.
Sebbene oggi sia difficile sentire ancora il suo ululato, da questa affascinante e misteriosa creatura possiamo apprendere alcune importanti lezioni di vita: il lupo infatti è un animale per certi aspetti solitario,
ma è all’interno del suo branco che trova il calore e la forza necessarie per affrontare le fatiche dell’inverno.
Il lupo inoltre dedica un tempo considerevole ogni giorno ad un'attività molto importante: giocare con i cuccioli!
Come gli animali si stringono l’un l’altro nella tana per donarsi calore, anche noi possiamo trovare protezione nell’intimità del nostro nido, e godere di quei doni che anche la stagione più fredda sa offrire!
Il 20 del mese il sole passa nel segno dell'acquario e con questo ci ricorda che è giunto il tempo di volgere l'attenzione all'esterno e di muovere le energie, preparandoci psicologicamente ad accogliere la rinascita di Primavera, che per gli antichi celti aveva già inizio con Imbolc, o candelora.
Spiriti di Natura: gnomi, folletti
Piante: maggiorana, cardo selvatico, noci, pigne
Colori: bianco brillante, blu-violetto, nero
[color=#FF7171]Fiori: [/color]bucaneve, crochi
Profumi: muschio, mimosa
Pietre: granato, onice, giaietto, crisoprazio
Alberi: betulla
Animali: volpe, coyote
Divinità: Freya, Inanna, Sarasvati, Hera, Ch'ang-O

Il cielo di gennaio 2013



Il 2013 ci accoglie come sempre con la forza pianificatrice del Capricorno, segno maestro di questo mese invernale.
Favoriti sono i segni di terra, che apprezzeranno il dinamizzante passaggio di Mercurio in capricorno fino al 19 del mese.
Anche Venere collabora nel creare benessere ed armonia, e rende più permeabile ai sentimenti l'apparentemente gelida terra del capricorno, a partire dal 9 fino alla fine del mese.
Continua nel frattempo la lenta ma inesorabile azione di metamorfosi e destrutturazione dei vecchi parametri, proposta dalla strana coppia Plutone - Urano, che nel corso del 2012 ha riguardato prevalentemente la prima decade del segno, mentre per quest'anno andrà progressivamente rivolgendo la sua attenzione alla seconda decade del capricorno.
Per quanto riguarda gli altri due segni di Terra, anche per essi Plutone in aspetto armonioso coincide con un processo di profonda riappropriazione del proprio "potere personale", sebbene il Toro debba fare anche i conti con l'opposizione di Saturno che insinua un senso di instabilità e precarietà per niente gradito a questo segno che più di altri ha bisogno di sicurezza e prevedibilità.
Lo stesso vale per la Vergine, che pur godendo dell'appoggio di Plutone e di Saturno, deve confrontarsi con la confusione nettuniana, per scoprire che "controllare" a volte non è la sola possibilità!
Anche Giove, dai Gemelli insinua una sottile insoddisfazione che può essere lo stimolo giusto per impegnarsi a trovare una soluzione ottimale ai conflitti interiori di questo cervellotico segno.
I segni d'aria, specialmemte la prima decade, continuano a godere invece del passaggio benefico di Giove, che indietreggia fino a 6° di Gemelli e torna finalmente diretto dal 30 di gennaio.
Naturalmente per ognuno si tratta di affrontare sfide diverse: gemelli (primi gradi) infatti è alle prese con la quadratura di Nettuno, che produce non pochi disorientamenti in un segno che già di per sè è alle prese con il suo insito dualismo.
Bilancia invece continua a cercare l'equilibrio tra i due piatti, mentre si confronta con i cambiamenti repentini e a volte destabilizzanti, proposti da Urano all'opposizione.
Acquario dal canto suo se la vede con il severo Saturno, che obbliga a fermarsi per riflettere sulle proprie reali aspirazioni, compiendo bilanci che non sempre sono in attivo.
Per questo mese comunque Marte, transitando in questo segno, mette a disposizione una carica di energia che potrà essere utilizzata al meglio dai tre segni d'aria.
I segni di fuoco della prima decade continuano ad essere elettrizzati dal passaggio di Urano, che questo mese avanza di un passo fino a 6° di Ariete.
Ariete, che in questo mese parte un po' a rilento per via della quadratura di mercurio, oltre a quella ben più profonda di Plutone, che continua il suo processo di metamorfosi attraverso l'erosione di ogni egoica certezza arietina.
Anche Leone, pur perseguendo il cambiamento proposto da Urano, è alle prese con la quadratura di Saturno che obbliga a frenare gli entusiasmi e fare il passo in base alla propria gamba e non ai propri sogni.
Questo mese poi anche Marte in opposizione suggerisce di dosare l'energia e rallentare un attimo.
Aspetti più armoniosi colorano il cielo del Sagittario, che può contare su Venere fino all'8 e poi sul sestile Marte per tutto il mese. Solo Giove all'opposizione insinua il solito "scontento divino", e insieme con Nettuno in quadratura spinge a interrrogarsi sul senso di ogni cosa e soprattutto della vita.
Decisamente favoriti per il 2013 i segni d'acqua, che già godono dell'armonioso passaggio di Saturno e Nettuno e nel corso dell'anno troveranno altri importanti alleati come Giove.
Per questo mese tuttavia Cancro e Scorpione devono portare ancora pazienza, infatti rispettivamente fanno i conti con Mercurio all'opposizione che bloocca qualche progetto, e Marte in quadratura che potrebbe lavorare come un bastone tra le ruote.
Ma si tratta solo di una fase iniziale, perchè come detto, nel corso dell'anno saranno proprio i segni d'acqua a godere dei passaggi più interessanti, a partire da quello del folletto Mercurio che corroborerà questo elemento, solitamente resistente ai cambiamenti, con lunghi anelli di transito che renderanno la vita certamente più frizzante favorendo una grande apertura verso le tante occasioni propozie che Giove offrirà.
(fonte: www.ilcerchiodellaluna.it/central_Luna_Gen06.htm)

Festività pagane di gennaio



Capodanno - 1° Gennaio
Nonostante il calendario pagano prevede l'inizio del nuovo anno dopo la festa di Samhain, quindi col 1° di novembre, nel mondo odierno il capodanno cade invece il 1° Gennaio.
Alcune tradizioni e alcuni popoli, quindi, usano festeggiare anche in occasione del "nuovo capodanno".

I festeggiamenti per l'anno nuovo cominciano alla vigilia del capodanno e culminano a mezzanotte. Una poesia tradizionale propone per quest'occasione una formula magica per l'allontanamento di tutte le cose brutte successe durante l'anno vecchio e la loro sostituzione con cose belle:
Annuncia la fine del vecchio
Annuncia l'inizio del nuovo
Annuncia l'uscita del falso
Annuncia l'entrata del vero
Il 1° Gennaio è anche la festa del Dio Giano.
Divinità appartenente al pantheon romano, è legato simbologicamente agli inizi, materiali ed immateriali, per tanto si può capire poiché la sua festa venga celebrata proprio in questa data.
La Dodicesima Notte / Epifania - 6 Gennaio
La notte dell'Epifania è la vigilia dell'ultimo giorno delle celebrazioni dello Yule, in alcune tradizioni come ad esempio quella nordica, ed è quindi il momento in cui si portano via gli avanzi della festa e ci si inizia a preparare per il ritorno a lavoro.
Nell'antico calendario Giuliano, questo era il giorno del Natale.

Il 6 Gennio è dedicata anche alle Dee Frigg, Holla, Fulla e Barchata.
Nonostante la festa ricada in questo giorno, la Dea Frigg viene anche celebrata il giorno successivo, 7 Gennaio, giorno di Santa Conocchia.
Giorno di Santa Conocchia - 7 Gennaio
Quest giorno prende il nome da un utensile consacrato, la conocchia, e rappresentava il giorno in cui le donne riprendevano il loro lavoro di filatura, dopo i festeggiamenti dello Yule. E' un giorno consacrato alla Dea Frigg, che veniva raffigurata a cavallo, anzichè di una scopa, di una conocchia.

Festa di Selene - 9 Gennaio
Selene è la Divinità greca legata alla Luna. Selene è la Luna Piena, insieme con Artemide (la Luna Crescente) ed Ecate (la Luna Nuova).

Il vecchio Capodanno - 13 Gennaio
In alcuni luoghi si usa ancora considerare il Capodanno durante questa data, poichè veniva considerato il momento giusto nel ciclo naturale per eseguire tali rituali e festeggiamenti.

L'incanto dell'aratro - 17 Gennaio
Questa festa, appartenente alla tradizione dell' Asatru moderno, è una nuova versione datata della festa che cadeva il lunedì dopo l'epifania, che è la controparte maschile del giorno di Santa Conocchia.

Questo giorno è anche sacro al Dio Odino, divinità maschile principale del pantheon norreno, nonchè compagno della Dea Frigg.

Giorno del Sorbo - 21 Gennaio

Giorno di San Paolo - 25 Gennaio
Questa giornata, oltre ad essere un importante punto di riferimento nel vecchio calendario runico, è, inoltre, un importante segnalatore del tempo, poichè si ritiene che le condizioni metereologiche di quel giorno rispecchino quelle dell'estate che giungerà:
Se il giorno di San Paolo è bello e chiaro
Avremo un anno felice, raro
Ma se piovere o nevicare dovesse,
pagheremo caro ogni tipo di messe
Se foschia e nuvole fanno il cielo scuro
per tanti uccelli sarà un inverno duro
E se i venti in alto soffieranno,
spesso le guerre il regno opprimeranno


Grande sabba di Brigit - 31 Gennaio
Brigit, Dea della Poesia, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conservatrice della tradizione perché, per gli antichi Celti, la poesia era un’arte sacra che trascendeva la semplice composizione dei versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale delle popolazioni.
Sotto la protezione di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione, e di questo sono testimonianza le numerose “sorgenti di Brigit”.
Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio è strumento di divinazione e simboleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è il centro ruotante del cosmo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono.

Alcune celebrazioni per la festa di Brigit.
Nelle Isole Ebridi (che forse devono il loro nome proprio a Brigit o Bride) le donne dei villaggi si radunano insieme in qualche casa e fabbricano un’immagine dell’antica Dea, la vestono di bianco e pongono un cristallo sulla posizione del cuore. In Scozia, la vigilia di Santa Brigit, le donne vestono un fascio di spighe con abiti femminili e lo adagiano in un cesto, il “letto di Brigid”.

Nell’Inghilterra del nord questa ricorrenza veniva denominata “Giorno delle Levatrici”.

Simbolo di Brigit e della festa a lei dedicata sono le “croci di Brigit”. Queste consistevano in una croce formata da fasci di rametti con i quattro bracci uguali e al centro un cerchio che simboleggia la ruota solare.
Lo stesso giorno vengono bruciate le croci di Brigit fabbricate l’anno precedente e conservate proprio per questo scopo.

Brigit è la Dea alla quale è collegata la festa di Imbolc (1 Febbraio), per questo motivo le celebrazioni ad essa collegate perdurano anche per tutto il giorno di Imbolc.

Festa di Thor - Thurseblot
Questa festa non ha una giornata stabilita poichè coincide con la luna piena di Gennaio.
Thurseblot è una festa minore in onore del Dio Thor, il protettore di Midgard. Durante questo periodo, il potere del Dio Thor viene invocato per far si che allontani il gelo, invitando il ritorno della Primavera.

Il calendario celtico degli alberi e le pietre degli Dei



lettera B è Beth (Betula Pendula) - dal 24 dicembre al 20 gennaio.

Il giorno 24 dicembre è il giorno dedicato alla Betulla.
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La Betulla è un albero slanciato appartenente alla famiglia delle Betulaceae (dal celtico betu che significa appunto "albero"), che comprende oltre 40 specie originarie dell'emisfero nordico, specialmente delle zone scandinave. Cresce un po’ ovunque in tutta Italia, tranne nelle zone mediterranee e sopra ai 2000 metri e, per la sua regale bellezza, viene chiamata la Signora delle foreste.
La Betulla può raggiungere i 30 metri di altezza e si caratterizza per la corteccia bianca argentata, dovuta alla presenza di granuli di betulina; la sua chioma è rada e leggera e si estende in verticale, con i rami terminali ricadenti; le foglie sono variamente formate e sfumate di verde a seconda della specie o varietà. La specie più diffusa è la Betulla pendula (volgarmente detta anche Betulla bianca o d'argento), da alcuni considerata una sottospecie di Betulla alba, che predilige terreni acidi, poveri, sabbiosi o ciottolosi.
Le betulle resistono a condizioni ambientali avverse, quali geli improvvisi e prolungati e lunghi periodi di siccità. Vengono coltivate come piante ornamentali, in parchi o giardini, o utilizzate per il rimboscamento o per consolidare frane e detriti di falda.

Proprietà ed usi
Per la tradizione nordica, la Betulla è un albero di buon auspicio dalle qualità terapeutiche straordinarie.
Le foglie e la corteccia hanno proprietà tintorie. Dalla corteccia si estrae un olio che viene utilizzato come medicinale e in conce speciali del cuoio.
Incidendo il tronco fuoriesce una linfa molto zuccherina che, lasciata fermentare, produce bevande alcooliche o aceto e che, se lasciata condensare, prende la consistenza ed il sapore della manna.
La raccolta della linfa viene fatta all'inizio del mese di marzo, praticando, di preferenza sulla parte del tronco esposta a sud, alcuni fori a circa un metro da terra, profondi da due a cinque centimetri, leggermente obliqui verso l'alto, nei quali si introduce un tubicino da cui poi la linfa defluisce nei recipienti posti a terra.
Un tronco di 50 cm di diametro fornisce in quattro giorni una media di 3-4 litri di linfa. La raccolta risulta più proficua quando le betulle sono di media grandezza, crescono in luoghi elevati e quando l'inverno è stato rigido.
La foglia è un eccellente depurativo, antireumatico, antisettico delle vie urinarie ed anti-infiammatorio; è utilizzata per litiasi renale (l'incremento della diuresi previene la formazione di renella), calcoli urinari, albumina alta, azotemia alta, edema, colesterolo alto, obesità (esercita effetti benefici sul metabolismo dei lipidi e del colesterolo), ritenzione idrica, cellulite e gotta (se associata all’Artiglio del Diavolo). Ha azione cicatrizzante e sudoripara. E' immunostimolante, rimineralizzante, tonico, in alcuni casi stimola la attività sessuale, aiuta anche nei casi di impotenza e di frigidità, specie la scorza delle radici. Le foglie di betulla esercitano un effetto diuretico molto deciso xchè agiscono in maniera diretta sull'epitelio renale.
Le gemme di Betulla sono impiegate come tonico per i capelli e l'infuso di foglie è usato, esternamente, contro la caduta dei capelli.
Con la corteccia si preparano pediluvi utili contro il sudore profuso dei piedi.
La corteccia ed il legno di Betulla danno per distillazione secca un catrame che viene utilizzato nella cura delle affezioni cutanee.
L'olio essenziale ottenuto dal catrame di Betulla si usa in pomata (8%) contro il reumatismo e può essere impiegato in prodotti per il massaggio sportivo.
Il carbone, finemente polverizzato, possiede azione assorbente, per cui trova indicazione nelle affezioni gastrointestinali accompagnate da meteorismo.
Il legno di Betulla è elastico e resistente; è un combustibile di ottima qualità e trova impiego nella fabbricazione di oggetti di uso domestico e un tempo anche per gli sci.

Mitologia
La Betulla, insieme al Sambuco, è stata il primo albero a comparire sulla terra dopo lo scioglimento dei ghiacci ed è simbolo di rinascita. La Betulla è l'albero sacro alla Dèa gallese Ceridwen (chiamata anche Cerridwen, Kerridwen, Keridwen o Kyrridwen), una delle più antiche divinità del mondo celtico, patrona della magìa e dell'ispirazione creativa.

Il nome potrebbe derivare da Cerru (calderone) o Caer (fortezza) ed è stato tradotto sia come calderone di saggezza che come forza di saggezza, oppure potrebbe provenire da Cerd (poesia) o da KER (porta) e DOUE (Dio) quindi rappresenta la porta verso Dio.
Ceridwen viveva su un’isola (Penllyn), nel mezzo del lago di Bala (oggi chiamato Llyn Tegid) nel Galles settentrionale, insieme al nobile marito Tegid Foel ed ai figli Morvran bello e luminoso, la dolce Creirwy e Afagddu il più brutto bambino del mondo (una delle sue gambe era più lunga dell'altra, il suo corpo era coperto di peli ispidi e neri e le sembianze del suo viso lo facevano assomigliare più ad un animale che ad un bambino).
Per compensare a tali deformità, Ceridwen decide di preparare una pozione magica (il Greal, ed è possibile che la parola (Sacro) Graal derivi proprio da qui) che avrebbe donato a suo figlio Afagddu intelligenza e una grande saggezza.
Comincia a preparare un calderone di ispirazione e sapienza (il calderone di Cerridwen è conosciuto come Awen, il calderone del profondo ed è simbolo di rinnovamento, di rinascita spirituale, di trasformazione e di abbondanza inesauribile e rappresenta il grembo della Grande Dea da cui tutte le cose sono create e nutrite; in esso sono presenti i quattro elementi della vita: l’acqua che lo colma, il fuoco che lo fa ribollire, le erbe al suo interno che provengono dalla Madre Terra e, nell’aria, il vapore e il profumo), che dovrà bollire incessantemente per un anno e un giorno. Lei stessa raccoglie le sei erbe necessarie alla pozione e mette a sorvegliare la bollitura e mescolare un ragazzo di nome Gwion Bach e chiama il cieco Morda a badare al fuoco. Solo le prime tre gocce della pozione donano la saggezza, il resto è un veleno mortale. Verso la conclusione dell'anno, tre gocce bollenti schizzano sul pollice di Gwion, scottandolo. Istintivamente Gwion porta il pollice in bocca e la magia lo avvolge.
Gwion fugge impaurito e Ceridwen lo insegue: quando Gwion si trasfroma in una lepre Ceridwen diviene un levriero, allora Gwion diventa un pesce e si tuffa in un fiume ma Ceridwen si muta in una lontra, poi Gwion diventa un uccello e Ceridwen un falco e non gli dà tregua per tutto lo spazio del cielo. Alla fine Gwion esausto vede un mucchio di frumento sul pavimento di un granaio e si trasforma in un chicco di grano. Ceridwen allora diventa una gallina e lo mangia. Il seme di Gwion dà inizio, nel corpo della Dèa, a una nuova vita; infatti Ceridwen, incinta, dà alla luce un bambino bellissimo il ventinovesimo giorno di aprile. Ceridwen non ha più il coraggio di uccidere il bimbo appena nato, come aveva invece progettato per tutta la gravidanza e lo depone in un coracle, un canestro rivestito di cuoio, e lo lascia alla deriva in un fiume (o nel mare). Il bimbo è poi salvato da un principe (Elffin, figlio di Gwiddno Garadnhir) il primo di maggio, giorno di Beltane e viene chiamato Taliesin (che in gallese significa “splendida fronte”), conosciuto anche col nome di Merlino...
Per Ronald Hutton, Ceridwen fu creata solo per la Storia di Taliesin, il cui testo più antico giuntoci risale al XVI sec. Ma riferimenti a Ceridwen, al suo calderone, a Taliesin come bardo di Elfinn, si trovano nelle opere dei Poeti dei Principi, per esempio Cynddelw Brydydd Mawr, databili al XII sec. Riferimenti al calderone di Ceridwen si trovano anche in alcune poesie attribuite a Taliesin nel Libro di Taliesin.
Il poeta d'epoca vittoriana Thomas Love Peacock scrisse una poesia intotolata Il Calderone di Ceridwen. Scrittori successivi, identificano Ceridwen con un'originaria dèa pagana. Nel 1878 John Rhys si riferì alla teoria del mito solare di Max Müller secondo cui Gwenhwyfar e Ceridwen erano dee dell'alba. Nel 1882 Charles Isaac Elton la definì una fata bianca. Più tardi Robert Graves la adattò al suo concetto di Dea Triforme, in cui interpretava l'aspetto distruttivo della dea.


Cerridwen è la Madre saggia associata al volto calante della luna, per talune tradizioni rappresenta tutte e tre le manifestazioni lunari delle divinità femminili (fanciulla, madre e anziana). E' la Dèa legata ai cicli continui della morte e della rinascita, necessari per ottenere la sapienza e la conoscenza, benedice i poeti e i cantori ed è la protettrice della fertilità, della morte e della rinascita. La festa in suo onore è il 3 luglio.
Come Ceridwen, anche la Betulla è associata alla luna per la sua colorazione bianco-argentea. E' l’albero del Mondo, l'albero totem, utilizzato dai Celti per mettersi in contatto con i Sidhe, il Popolo delle Colline un popolo fatato e semidivino dell’Annwyn (l’aldilà celtico) e si narra che gli elfi siano tutto ciò che resta di questo popolo.
Ceridween è anche chiamata Danu (o Dana), Anna o Annys, la Grande Dèa Madre, e gli Dèi sono detti Tuatha De Danann (”figli della dèa Dana”). Con l’arrivo del Cristianesimo, viene trasformata in Sant’Anna e diviene, in Bretagna, la regina dei defunti regnando sugli Annan, i trapassati.
Successivamente, Danu viene identificata come Boand (”Mucca Bianca”), Brigid, Etain. Nella leggenda di Merlino, Etain/Brigid potrebbe aver ispirato la figura della Dama del Lago. Con la cristianizzazione, Brigid (Santa Brigida d'Irlanda) diviene la nutrice di Gesù, figlia del druido Dougal e spesso accomunata alla Madonna, dato che anch'ella era vergine e madre. Il primo febbraio, attualmente dedicato a Santa Brigida, è la festa di Imbolc.

La Dèa Brigid è figlia di Dadga (Dio solare dei Tuatha de Dannan) e di sua moglie Morrighan, e sorella di Ogma (dio del sole) e del creatore Ogham. Brigid (il cui nome ha origine dalla radice “birgh”, che significa betulla) è la Dèa del Fuoco, della guarigione (numerose sorgenti di Brigit dalle prodigiose qualità guaritrici sono diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche), della fertilità (di levatrici, ostetriche e partorienti) e della poesia, del focolare, della filatura e della tessitura, degli artigiani ed in particolare dei fabbri, nonchè della divinazione. Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio è strumento di divinazione e simboleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è il centro ruotante del cosmo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dèa da cui tutte le cose nascono.

Per gli sciamani, la Betulla è l’albero sacro per eccellenza, il guardiano della porta per raggiungere la dimora dei Dèi. Durante l’iniziazione, il futuro sciamano si arrampica su di una betulla, per acquisire i doni della guarigione e divenire protettore del suo villaggio, cui donerà prosperità.

La betulla è la prima lettera dell’alfabeto Ogham. “Beth” rappresenta la chiave, l’iniziativa e la sua Runa corrispondente è Berkana (dall'islandese bjork e dall'inglese antico beorc) letteralmente è il "ramo di betulla".
Berkana dona quindi ricchezza, fertilità, amore, abbondanza, spensieratezza e felicità; è l’energia cosmica legata alla natura ed alla terra, l’albero i cui rami si estendono al cielo e i cui frutti non sono materia, bensì estro, ispirazione e saggezza; è simbolo del rinnovamento e per questo motivo nei riti popolari si usano fruste di betulla per allontanare lo spirito del vecchio anno.
In Russia esiste un proverbio che dice che la betulla possiede ben quattro poteri: dà la luce (dalla corteccia arrotolata si ricavano delle torce), placa le grida (il catrame era usato per oliare le ruote cigolanti dei carri), guarisce (ha proprietà curative) e purifica (attraverso le fustigazioni nelle saune e nei bagni russi per accentuare la sudorazione e quindi l’eliminazione di sostanze di rifiuto).
La betulla, oltre a possedere poteri purificatori, protettivi e propiziatori, è anche legata all’amore e alla protezione dei legami di amore sincero. In Svezia il tradizionale Palo di Maggio era costituito da un tronco di betulla, mentre fra i Celti erano numerosi i poemi amorosi che contenevano riferimenti alle betulle. Le ragazze e i ragazzi usavano farsi doni di ghirlande di rami e foglie di betulla, come promessa d’amore, e numerosi erano i giacigli amorosi fatti con le fronde di quest’albero.
Era consuetudine piantare un albero vicino alla casa degli sposi per propiziare la fortuna nel matrimonio e tenere lontani gli spiriti, le disgrazie e le malattie. Rami di betulla venivano regalati a coloro che stavano passando un periodo difficile della loro vita.

Ricette
Tisana Di Betulla, Tarassaco e Ortica
Ingredienti: 5 G Betulla, 5 G Tarassaco, 5 G Ortica.
Fare bollire l'acqua e lasciare in infusione per 5 minuti le erbe, quindi filtrate.
La tisana, molto utile nelle giornate molto calde, deve essere consumata durante il giorno e non prima di andare a dormire.

Grappa Di Betulla
Ingredienti: 100 Cl Grappa, 1 Pugno Foglioline Di Betulla Fresche, 20 G Zucchero, 50 G Miele
Macerare le foglie di betulla in 25 cl di grappa per circa venti giorni. Agitare ogni tanto e, trascorso il periodo, filtrate. Fare sciogliere il miele nei 75 cl di grappa, ponendoli dentro un pentolino da scaldare pazientemente a bagnomaria. A questo punto unire i 25 cl filtrati ed i 75 cl col miele. Agitare bene il tutto ed il liquore è pronto per essere consumato fresco e lontano dai pasti.

Infuso: 2-4 g per tazza d'acqua bollente, lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e bere.

Il vino di betulla si prepara bollendo in un litro di vino bianco e due abbondanti manciate di foglie di betulla. Consumare nella misura di un abbondante bicchiere al mattino e di uno, altrettanto abbondante, alla sera.

Decotto per migliorare l’incarnato
versare 60g di corteccia di betulla in un litro d’acqua fredda e portare il tutto ad ebollizione. Lasciar bollire per 10 minuti e lasciar riposare per altri 10. Filtrare e applicare la lozione sul viso aiutandosi con dei batuffoli di cotone imbevuto.

Frizione per ostacolare la caduta dei capelli
lasciare in infusione in un litro d’acqua bollente dai 30 ai 50gr di corteccia di betulla e frizionare sul cuoio capelluto.

Bagno o pediluvio per combattere i reumatismi
lasciare in infusione in 3 litri di acqua bollente dalle quattro alle sei manciate di corteccia di betulla. Unire alla vasca del bagno oppure usare calda (ma non troppo) per immergervi le parti affette, due volte al giorno.

Lavaggi per curare piccole piaghe
in un litro d’acqua fredda aggiungere 60g di foglie di betulla. Portare ad ebollizione e lasciar bollire per 10 minuti. Lavare le piaghe con il decotto così ottenuto.

Per la Gotta fare un infuso con 60g di foglie essiccate e sbriciolate di betulla; lasciare a riposo in 1 litro d’acqua bollente per 15 minuti. Bere tre tazze al giorno.

Per il Colesterolo fare un infuso con 25g di foglie di betulla in un litro d’acqua bollente, lasciare intiepidire e filtrare. Bere una tazza ai pasti principali.

Mettere in infusione 20g di foglie in 1L di acqua, mantenere per 10 minuti in un recipiente coperto, filtrare ed addolcire con miele. Berne tre tazze al giorno per combattere la ritenzione idrica.

Infuso per ostacolare il formarsi di renella e calcoli e contro la cistite
bere tre tazze al giorno di infuso di betulla, nelle quantità di 25g di foglie in un litro d’acqua bollente.

Effetti collaterali e controindicazioni della betulla
La letteratura non segnala effetti secondari e tossici alle dosi terapeutiche, a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale.
L'estratto della monografia della Commissione E (1986) segnala di non utilizzare la pianta in presenza di edemi causati da insufficienza cardiaca e/o renale. Nel caso si utilizzi per la disinfezione del tratto urinario è bene ingerire una maggiore quantità di liquidi.
Esiste una segnalazione che le foglie di Betulla possono causare dermatite da contatto.
Si consiglia vigilanza in caso di assunzione contemporanea di farmaci antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti.
Come per tutte le piante ad azione diuretica, prestare attenzione alla contemporanea assunzione di farmaci diuretici (possibile sommazione d'effetto).
Poiché non sono disponibili dati sugli effetti dell'uso in gravidanza e durante l'allattamento la Betulla non dovrebbe essere utilizzata in queste due condizioni senza avere prima avvisato il proprio medico.

Usi Magici
La Betulla ha grandi poteri di protezione ed esorcismo, dona guarigione spirituale e fisica, allontana gli influssi negativi ed è il simbolo della purificazione fisica, mentale, spirituale.
Lavarsi gli occhi, ogni settimo giorno del mese, con rugiada raccolta sulle foglie di betulla preserva dalle malattie della vista.
Si costruiscono le culle dei neonati con il legno e si ricoprono i corpi dei defunti con le foglie per allontanare le forze maligne.
In sacchetti appesi alle testate dei lettini o in cima alle porte per proteggere le camerette dei bambini e la casa.
Per purificare stanze e ambienti, costruire una scopa di betulla per spazzare via le energie cattive e legare dietro la porta d’ingresso.
Un incenso esorcizzante, purificatorio e protettivo si ottiene pestando foglie e corteccia di Betulla in un mortaio, mischiando poi il tutto a grani di mirra (o benzoino) e fare bruciare su un carboncino (l’odore è poco piacevole ed il livello di tossicità è assente, l’unica Controindicazione è per i soggetti allergici all’aspirina e più in generale ai salicati), magari prima di svolgere meditazioni o piccoli rituali, o semplicemente per favorire la tranquillità in amore e per proteggere i propri sentimenti e quelli del proprio compagno (o della propria compagna) da invidie o incomprensioni.
Amuleto per la protezione dei bambini: con uno spago legare insieme nove ramoscelli di betulla ricchi di germogli, in modo da formare un piccolo fascio e appendere l’amuleto nella camera dei bambini, magari proprio sulla testata del loro lettino (proteggerà il loro sonno e custodirà la loro giovane vita).
Bruciare ceppi di Betulla (o falò rituale) nella notte del solstizio d'inverno favorisce la fortuna e scaccia la negatività.
Con la resina di Betulla si ottiene un liquore che, consacrato per acquisire potere magico, va bevuto dopo i pasti alla sera per favorire esiti positivi in imprese difficili.
Gettare nel fuoco le foglie polverizzate come “purificanti e scaccia-negativita”.
La parte bianca della corteccia (che tende a desquamarsi in modo abbondante dal tronco principalmente in inverno ad opera degli sbalzi termici; nelle foreste del Nord è facile sentire gli schiocchi della corteccia delle betulle che si stacca al primo sole del mattino dopo le notti freddissime), messa in acqua a bollire per circa 30-40 minuti, diventa morbida e perde la sua forma “arrotolata”. Lasciandola poi asciugare sotto pressa (saranno sufficienti qualche foglio di carta assorbente fra cui disporre la corteccia ed un peso), diventa un ottimo supporto per la scrittura di invocazioni votive o di intenzioni da bruciare durante un rito.
Poiché la Betulla è sacra alla Madre Terra, ogni richiesta fatta sotto i suoi rami è esaudita.
In antichi scritti di magia si racconta che gli amori più belli e poetici sono sbocciati proprio sotto questo gentile albero.
Mettere una foglia di betulla sotto al cuscino nel settimo giorno della Luna crescente per sognare il futuro sposo.
Piantare, con intenzione, la notte del solstizio d’inverno una betulla accanto alla casa assicura una vita amorosa e un matrimonio felici, propizia fertilità e protezione per gli abitanti della casa.
La betulla è sacra anche al Dio Thor (onori particolari le vengono riservati durante il 28 Luglio, la festa di Thor) e qualsiasi danno provocato a questo albero scatena le sue ire; è consigliabile, quindi, prendere ciò che serve raccogliendo, ad esempio, i rami sparsi per terra.

Personalità dei nati sotto il segno della Betulla
I betulla hanno carattere raffinato, cortese, elegante e fragile solo in apparenza, in realtà sono dotati di una eccezionale elasticità e capacità di resistenza, che li rende capaci di adattarsi ad ogni situazione.
Intelligenti e creativi, ma poco socievoli; si orientano più volentieri sui piaceri intellettuali e artistici piuttosto che fisici.
Lo Stile di vita che contraddistingue i Beth è sobrio e caratterizzato dall’incapacità (volontaria) di lasciarsi andare completamente. Prediligono perciò ambienti tranquilli, protetti dalla confusione e dalla volgarità, luoghi dove regnino l'armonia e la sobrietà; nel gioco sessuale sono tenere e un pochino inibiti, poiché non amano scoprire i propri lati deboli, neppure con il proprio partner..
Dimostrano serietà e competenza nella professione, senza mai pretendere riconoscimenti: una volta assunto un impegno lo portano al termine con la massima dedizione.
Per loro l’affidabilità è una caratteristica naturalmente intrinseca e, dunque, non tollerano che gli altri si comportino diversamente. Godono di fortuna e protezione contro le avversità.
L' Animale che più somiglia ai nati in questo periodo è il gufo (un uccello sacro e magico, simbolo della saggezza e delle conoscenze antiche), che ha molti nomi, tra cui Bodach oidche (fantasma della notte) ed essendo, come la civetta, un simbolo legato al passaggio dalla morte alla vita viene anche chiamato "Occhio della Dea".
Il Colore tipico dei Beth è il bianco: contiene tutti i colori dello spettro cromatico e, come il nero, simboleggia un confine (quello iniziale della vita).
La parola chiave del segno è "iniziativa".



Pietre Magiche. - ZIRCONE

zircone
La pietra dei nati sotto il segno di Beth è lo zircone.
Lo zircone è un nesosilicato, a volte fluorescente, spesso radioattivo (a causa della vicarianza tra zirconio ed uranio). Viene usato come refrattario, vetro speciale, abrasivo ed anticorrosivo in reattori atomici; inoltre, lo zircone viene anche tagliato per fini gemmologici xchè un'ottima imitazione del diamante (anche se quest'ultimo ha una durezza molto più elevata ed è un minerale monorifrangente).

Energia - Proiettiva.
Pianeta - Giove
Elemento - Terra.
Poteri –Intelletto, saggezza, onore, sonno

Lo zircone è una pietra semi-preziosa associata al pianeta Giove, simbolo della crescita, dell'espansione, della prosperità e della buona sorte, così come del senso interiore di giustizia, della moralità e dei suoi più alti intenti e ideali.
Il nome zircone deriva probabilmente dalla parola persiana zargunche significa ”colorata d’oro”, benchè lo zircone sia disponibile in una vasta gamma di colori (dal giallo-bruno, al marrone, al blu, al grigio, al dorato-rosso, al verdastro e al nero). La pietra incolore o di colore giallo trasparente, somiglia appunto al diamante, tanto da venir chiamato diamante di Matara.
Lo zircone è usato durante i riti magici, come uno strumento in grado di donare ad una persona poteri soprannaturali, come la chiaroveggenza.
Questa pietra è un ottimo talismano di protezione per gli affari e contro l'inganno e la frode.
Aiuta nella guarigione delle malattie delle coronarie e nella stimolazione della tiroide e del fegato. La pietra blu è, talvolta, utilizzata nel trattamento dell’obesità.
Protegge dai disturbi depressivi, dalla tristezza e dalla disperazione in generale; guarisce tutti i tipi di nevrastenia; apporta al suo possessore l'energia di cui ha bisogno, aiutandolo a superare l’ansietà e le paure. Aiuta ad affrontare le perdite.
Lo zircone libera da dubbi inutili, dall’angoscia, dona un ego imbattibile e fiducia in se stessi e fà aspirare a grandi ambizioni.
Aiuta la persona a liberarsi dal materialismo, inducendola a sviluppare una visione spirituale della realtà e a mettersi alla ricerca del significato della propria esistenza.
Rafforza la capacità di resistere alle tentazioni e a rendere più ragionevoli e meno testardi.
Nell'antica India e altri paesi, lo zircone era usato come mezzo magico per prevenire le gravidanze indesiderate.
Lo zircone nella sua varietà arancione è una pietra solare benefica, sopratutto per i nativi della bilancia e del sagittario, ma utile e adatta ad ogni segno. E’ una pietra legata al periodo di Samhain e posta sotto il cuscino favorisce il sonno e i sogni premonitori.
Attenzione, se si riceve uno zircone in eredità, bisogna purificarlo bene!!!

Curiosità
25 Dic, Natale, Sol Invictis. Festa di Ecate. Festa di Dagda.
31 Dic, Festa di Artemide. Notte del Popolo Fatato.
01 Gen, Capodanno. Festa di Giano.
06 Gen, Festa di Iside. Festa di Holla, di Frigg e di Fulla. Festa di Barchta. Festa dei miracoli. Battesimo di Osiride.
09 Gen, Festa di Selene.
17 Gen, Festa di Odino.

Il Canarino come animale totemico


canarino

Caratteristiche chiave: Potere del suono e della voce
Ciclo di potere: tutto l'anno

Il canarino non è un animale dell'Europa, infatti originariamente deriva dalle isole Canarie ((Insulae Canariae). E' originario della famiglia del frimguello e per questo per conoscerlo bene sarebbe necessario approfondire le caratteistiche della famiglia del fringuello.
Originariamente i canarini avevano un colore verde oliva o giallo verdolino piuttosto smorto, striato con del nero o del giallo, ma secoli di allevamento hanno prodotto un canarino completamente giallo.
L'allevamento ha anche migliorato notevolmente la sua voce ed il canto.
In Germania infatti esisteva un centro d'allevamento di canrini atti a cantare. Le persone coinvolte fanno parte del popolo di Harz Mountain[1]. Questo è uno dei nomi più conosciuti oggi specie per la produzione forniture per uccelli.
Questo collega i canarini al loro uso antico come Maestri cantanti. Venivano anche utilizzati in Europa durante il Medioevo dai menestrelli.
Era utilizzato dalla Confraternita della Corona di Strasburgo creata da San Nicholas a Vienna nel 1288.
In Germania in particolare esisteva una confraternita a Nuremburg. Questa scuola era in grado d'insegnare la potenza del suono, la musica e la voce, fisicamente e spiritualmente.
Infatti questa confraternita faceva parte della tradizione bardica così come la conosciamo oggi.Coloro che hanno un canarino come un totem possono aver avuto in vite passate connessioni con questa guida.
Questa guida fa riflette su fatto che si sta imparando molto sui misteri del suono, della musica, della voce, in modo da guarire e benedire la propria vita e quella degli altri.
Il potere della propria voce verrà risvegliato. Questo non indica necessariamente che un formazione musicale.
Il suono sia parlato che cantato, è una delle più potenti forze dell'universo.
Con esso si può guarire, illuminare, eccitare, stimolare, risvegliare l'intuizione, e manifestare gioia.
Quando il canarino si presenta come un totem, è il momento di chiedersi quale canzone si ha cantato fino ad ora. Ci sono note cupe che riecheggiano nella propria vita? Da dove provengono? Potreste scoprire che le cose che dirai con amore sembreranno ancora più amorevoli. Invece quello che dirai in modo netto saranno molto più taglienti.
Quello che dirai avrà un impatto maggiore come il canarino risveglia il potere del suono, la musica, e la voce.
I canarini in genere riflettono il risveglio e la stimolazione della gola, e del centro del cuore e del corpo.
Questo stimolerà maggiore capacità di percepire ed esprimere i sentimenti.
Imparare ad utilizzare la voce per portare la luce nella vita degli altri fa parte del processo di guarigione.
I canarini erano utilizzati nelle miniere di carbone per rilavare i gas. Erano così sensibili che se ci fossero stati gas sarebbero morti in poco tempo.
Ancora una volta questo riflette la sensibilità del centro della gola, del cuore o dei chakra del corpo.
Riflette anche che è necessario fare attenzione per quanto riguarda il tipo di atmosfera crei con le tue parole così come quando ti esponi agli altri.
L'aria fresca è essenziale per il canto del canarino, e diventerà sempre più così anche per voi.
Osserva l'atmosfera a cui ti esponi. Con il tempo e la pratica troverai che la vita assumerà nuove tonalità e le note cupe verranno eliminate.
(tratto da Ted Andrews- Animal speak)


Note:

[1]Origine: Germania.
Nome originale: Harzer Edelroller.
Razza risalente al 1600. Discende dai canarini che i minatori tirolesi portavano con se come indicatori di fughe di gas tossici. Questi canarini iniziarono ad imitare i suoi dell'acqua e degli attrezzi che erano presenti in miniera. Il loro canto divenne quindi unico. I primi uccellini selezionati per questo scopo vennero chiamati con il nome di "Usignoli Tirolesi"; nel corso degli anni la loro selezione si sposta nella Regione montuosa dell'Harz, nella quale viene creata la razza attuale.
L'Harzer o Harz roller, selezionato in Germania, è la più antica e conosciuta fra le razze di canarini da canto. Il suo nome "harzer", significa "originario della regionale dell'Harz"; il nome "Edel" significa "nobile, puro", e "roller" non è altro che il suono onomatopeico del suo canto tipico.


rune2


Le Rune di Gennaio sono Ehiwaz, Perth e Algiz
Ehiwaz nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 28 dicembre al 12 gennaio
Perth nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 13 al 27 gennaio
Algiz nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 28 gennaio all’ 11 febbraio


Eihwaz

eihwaz


Eihwaz è la prima runa del mese di Gennaio.
E’ una runa di consapevolezza, ci invita ad accettare e riconoscere il processo di vita, con tutti i suoi passaggi.
Per poter amare maggiormente la vita occorre accettarne ogni passaggio, anche la morte.
E’ anche la runa del viaggio sciamanico, del viaggio fra i mondi, dei misteri della vita.

Il periodo influenzato dalla runa Eihwaz ci può essere utile per risolvere i problemi, accettarli, affrontarli come nuove possibilità; ripartire, trovare nuovi inizi o cambiamenti alle cose che non ci vanno bene della nostra vita.
Possiamo provare a superare i conflitti che abbiamo, sia con noi stessi che con il mondo circostante.
Questo periodo è poi sicuramente adatto per lavorare con le meditazioni, i viaggi sciamanici, i viaggi fra i mondi, sfruttiamo questa influenza positiva data da Eihwaz .

Se abbiamo problemi nella sfera sentimentale, Eihwaz ci insegna ad essere più spontanei, più naturali, a dedicar maggior tempo alle persone che ci stanno a cuore.
Se i problemi sono nel campo lavorativo, invece, possiamo pensare di trovare nuovi schemi, una nuova organizzazione per affrontare al meglio la nostra attività.
Infine Eiwhaz aiuta anche la nostra salute; è utile per alleviare i problemi causati dallo stress, e per far ciò è necessario ridurre al minimo le situazioni che ci provocano questo tipo di problema.

Perth

perthro


Perth è la seconda runa di Gennaio. Ci ricorda che il ciclo è concluso, come un seme che è stato piantato nella terra ed ora è pronto ad uscire per ricevere i caldi raggi del sole.
Perth indica il superamento delle difficoltà, indica purificazione, chiarezza e lucidità mentale.
Questo periodo che viene influenzato dalla runa Perth, è chiaramente un momento di rigenerazione, da tutti i punti di vista: fisico, spirituale, emotivo..
Stiamo ad ascoltare il cambiamento che in noi si sta attuando, lasciamo che questo si compia, stiamo crescendo giorno dopo giorno ad una nuova consapevolezza, bisogna solo aver pazienza e attendere che il processo si compia.

Perth indica anche il gioco, il divertimento, la leggerezza.
Dopo il periodo di maggior buio nell’arco di tutto l’anno, ora le paure vanno diradandosi, possiamo sorridere alla vita che ritorna a nascere, ad un nuovo giorno che ricomincia.

Utilizziamo quindi il periodo di Perth per godere della sensazione di cambiamento che può avvenire in noi, guardiamo la natura che comincia a risvegliarsi dopo il periodo invernale.

Algiz

algiz


Algiz è l’ultima runa di gennaio.
Il suo significato è collegato alla protezione e alla difesa.
L’influenza di questa runa ci invita a prendere coscienza del sacro, nella vita e dentro di noi, riconoscere il grande mistero della vita, riconoscere ed accettare i doni ricevuti.
La Runa Algiz può formato un potente scudo protettivo, se necessario, possiamo quindi utilizzarla per respingere avversità da parte di nemici esterni.

Un altro significato di Algiz è la riconoscenza, la gratitudine, il contatto diretto e senza intermediari con il divino. Accogliere con gioia i doni che ci vengono offerti ma anche le possibilità e le sfide e le sfide che ci vengono sottoposte.

In questo periodo possiamo utilizzare l’influenza di Algiz per rafforzare il collegamento con il divino, per avere la forza di affrontare ogni situazione, Algiz dona protezione personale e collettiva nei confronti di pericoli e minacce, facilita il collegamento con la guida interiore. Dona intuizione, ispirazione e fiducia in se stessi.

Calendario totemico dei pellerossa


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Gennaio si divide in due diversi animali totem:
Oca > 22 dicembre - 19 gennaio
Lontra > 20 gennaio - 18 febbraio

Oca
Le persone Oca sono nate nel periodo più desolato dell'anno e, allo stesso tempo, con l'inizio di un nuovo ciclo che si sta avvicinando.
Come l'animale che li contraddistingue, le persone Oca sono lungimiranti e disposti ad esplorare territori non ancora familiari. Prediligono il fare e l'agire e sanno affrontare ogni impegno con entusiasmo. Il loro stimolo interno al perfezionismo gli permette di raggiungere ottimi risultati in qualsiasi campo. Le persone Oca si irritano facilmente in compagnia di persone di livello inferiore o con attività prettamente diverse, che non suscitano in loro interesse.
Sono persone prudenti di natura e possiedono un acuto senso dei valori.
Le persone Oca devono però maggiormente imparare ad avere fiducia in loro stesse e ad essere autonomi, così da poter sviluppare al meglio la loro identità.

Lontra
Questo periodo centrale dell'inverno è caratterizzato da un processo di purificazione della Terra, durante il quale essa si prepara alla nuova vita. Le persone nate in questo periodo sono conservatrici e sognatrici.
Similmente al vostro totem animale, siete maniaci dell'ordine e dell'igiene, che pretendete sia a casa dia nell'ambiente di lavoro. Avete la mente sempre immersa in qualche occupazione, amate stare con la gente e spesso correte il rischio di assumervi troppi impegni. Siete riformatori in senso costruttivo, ma rifuggite da leggi e regole che possono inibirvi.
Possedete il dono dell'originalità e siete ricchi di inventiva, ma, talvolta, le vostre idee sono praticabili.
La persona Lontra deve trovare il coraggio di agire secondo il suo sapere interiore piuttosto che sulla base delle aspettative altrui. La lotta e anche le avversità insegneranno loro a trasformare i sogni in realtà.

[Tratto da La Via degli Sciamani - Kenneth Meadows]

Lo yogurt come cosmetico naturale


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Lo yogurt, scoperto probabilmente per caso da popolazioni nomadi che abitavano le steppe bulgare e diffuso in tutto il mondo antico, ha delle proprietà benefiche ed è ideale per maschere e impacchi naturali. Ne erano a conoscenza gli Egizi, i Fenici, i Greci, i Romani: ne troviamo le tracce già nella raccolta di fiabe “Le mille e una notte” e, arrivato in India, lo yogurt è diventato una delle basi alimentari del subcontinente. Oggi conosciamo bene questo prodotto e sappiamo che oltre a fare bene all’organismo, contribuendo a ristabilire la flora batterica delle vie digestive grazie ai fermenti lattici vivi, ha delle proprietà benefiche anche nella cosmesi naturale.

Ricette a base di yogurt per il viso
Yogurt naturale: senza aggiunta di altri ingredienti, lo yogurt naturale è ideale per attenuare le macchie scure della pelle. Applicalo come maschera ogni giorno per 30 minuti, dopo aver lavato il viso con acqua calda. La pelle dopo risulterà più chiara e morbida.
Yogurt, cetriolo & succo di limone: ecco una maschera rinfrescante e purificante, ideale per pelli miste o grasse: lascia ammorbidire una fettina di cetriolo in acqua bollente e tritala, aggiungi un vasetto di yogurt e un cucchiaio di succo di limone, poi mescola bene. Applica la maschera sul viso e lasciala agire per 10 minuti. Sciacqua poi il viso e tampona la pelle con un batuffolo di cotone imbevuto di succo di limone.
Yogurt, kiwi & argilla verde: questa ricetta è ideale per pelli grasse, grazie all’uso del kiwi e dell’argilla (da acquistare in erboristeria). Trita un kiwi intero, mescolalo a due cucchiai di yogurt naturale e aggiungi un cucchiaino di argilla verde. Applica la miscela uniformemente sul viso massaggiandolo con movimenti circolari e lascia agire per 10 minuti. I semini del kiwi avranno un effetto peeling ideale per eliminare le cellule morte.

Anche per la bellezza e la salute dei capelli lo yogurt è prezioso. Soprattutto in combinazione con gli effetti benefici della frutta, lo yogurt è alla base di impacchi per tutti i tipi di capelli.
Capelli chiari: ecco un golosissimo impacco a base di yogurt, banana, avocado e melone. Frulla mezza banana, mezzo avocado e un po’ di polpa di melone, aggiungi poi qualche cucchiaio di yogurt naturale e applica l’impacco sui capelli, lascia agire per 15 minuti e poi risciacqua bene. Yogurt e avocado rendono morbidi i capelli, mentre la banana e il melone ne favoriscono la brillantezza.
Capelli fragili: stendi una mistura di yogurt con qualche cucchiaio di miele su tutta la lunghezza dei capelli. Avvolgi i capelli nella pellicola trasparente e lasciali in posa per un’ora – il risultato sarà eccezionale!

Impacco rinforzante per le unghie: mescola due cucchiai di olio d’oliva, un cucchiaio di succo di limone, tre cucchiai di yogurt e uno di latte. Applica l’impacco sulle unghie pulite e lascialo agire per venti minuti, poi risciacqua. Ripeti il trattamento costantemente e noterai subito la differenza: le unghie saranno forti e meno tendenti a spezzarsi o curvarsi.

Elisir degli Ent


ent


Ingredienti per 4 persone:
1 litro d'acqua
10 foglie di malva
alcune fogliette di timo
40 foglie di salvia
2 fiori di lavanda
1 bel mazzetto di menta
miele d'acacia
alcune gocce d'essenza di menta (facoltattivo)

Mettere le erbe pulite e prive del gambo dentro a una teiera. Fate bollire l'acqua, quindi versatela nella teiera, lasciate i tutto in infusione per circa 10/15 minuti.
Filtrate e dolcificate con un po' di miele d'acacia. si può servire calda, ma è ottima anche fredda con l'aggiunta di 1 0 2 gocce di olio essenziale di menta.
(tratto da A tavola con gli Hobbit)

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:new: Nuove discussioni su Sacerdotesse di avalon

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:clap: Ringraziamenti :clap:
:green: Faye per: le festività di gennaio, le rune,Calendario totemico dei pellerossa,
:green: hard46 per: Il calendario celtico degli alberi e le pietre degli Dei
:green: Eledhwen. per: lo yogurt come cosmetico naturale
:green: chiccaherbana per: Luna del Lupo, Luna del Grande Inverno, Luna dei Ghiacci, Il Canarino come animale totemico, Elisir degli Ent, stesura finale dell'almanacco.
view post Posted: 10/1/2013, 10:50 Finalità ultima - Novizi & Novizie
Penso che la finalità ultima della wicca come quella di qualsiasi religione sia quella di avvincinarsi sempre di più verso la grazia divina.
In pratica è il raggiungimento dell'illuminazione spirituale. Ogni religione ha questo scopo, cambiano solo i modi che ogni religione ha di raggiungerlo.
La wicca cerca di raggiungere l'illuminazione tramite la meditazione,la preghiera il rispetto della natura in ogni sua forma, l'armonizzazione dei cicli naturali.
La domanda è veramente interessante anche se all'inizio penso che fosse un po' vaga...
concordo comunque anche con quello che ha detto Marzio lui è sicuramente più esauriente ed edotto di me >_>
view post Posted: 18/12/2012, 18:49 Come trovare il proprio animale guida? - Studi e Ricerche
CITAZIONE ()O(Claudia)O( @ 27/11/2012, 19:32) 
Faye, la discussione mi interessa e ho provato a cliccare sul link da te postato ma mi dice: Permesso negato! :(

hai ancora dei problemi ad accedere?
strano a me funziona tutto alla perfezione...
view post Posted: 30/11/2012, 18:03 Almanacco di dicembre - Almanacco

~ Almanacco di Avalon ~

Dicembre 2012


Luna di Dicembre


fasi-lunari


05/12/2012: Massima librazione
06/12/2012: Massima librazione
06/12/2012: Ultimo Quarto
13/12/2012: Novilunio
17/12/2012: Massima librazione
19/12/2012: Massima librazione
20/12/2012: Primo Quarto
28/12/2012: Plenilunio



Luna del fuoco della conoscenza, luna della neve



snmoonl
La mitezza dell’autunno ha ceduto lentamente il passo alla stagione del grande freddo, che rapidamente si avvicina.
Il vento autunnale ha staccato dai rami anche le ultime foglie, che ora ricoprono la terra spoglia nel momento del suo riposo.
In molti luoghi, questo è il tempo della prima neve.
Come Madre Terra ha lasciato cadere tutti i suoi ornamenti, per concentrarsi sull'essenza delle cose, anche la nostra attenzione può rivolgersi verso il nucleo interiore della nostra spiritualità.
Durante la fase di trasformazione scorpionica abbiamo potuto lasciare andare tutto quanto è superfluo ed incontrare l'ombra dentro di noi, ma ora il tempo del buio sta per terminare e anche noi possiamo prepararci ad una rinascita spirituale; è infatti nel sonno invernale della natura che nascono i semi dei progetti futuri.
In natura come dentro di noi, siamo infatti nel tempo del Sagittario, terzo della triade del fuoco.
Questo non è il fuoco iniziatore dell’ariete, né il fuoco del cuore leonino. Questo è il segno che apre le porte allo spirituale, insegnandoci che la natura umana per essere completa ha anche bisogno di credere in qualcosa, ha bisogno di una fede.
E così il fuoco del Sagittario, domicilio del grande Giove, è una freccia che punta verso l’alto e vibra nella ricerca di verità, di conoscenza, di significato.
La fase buia dell'anno sta giungendo al suo apice, ma proprio allora un nuovo dio sole nascerà, dando inizio ad un nuovo ciclo, ad un rinnovamento.
E' questo il solstizio d'Inverno, Yule, o ritorno della luce, che ha luogo il 21 dicembre, e il cui significato etimologico è ruota, a indicare che un altro giro è stato dato, negli eterni cerchi della ruota della vita.
In questa magica notte un vecchio Sole si sacrifica spegnendosi, mentre dal grembo notturno di Madre Terra nasce un nuovo Sole Bambino, il “figlio della promessa”, che rinasce dall’utero della grande madre all’alba, e si prepara a fecondarla con nuovi raccolti, garantendo la continuità della vita.
Molti furono i miti con cui gli uomini celebrarono questo importante momento di passaggio in ogni tempo.
Le popolazioni nordiche mettevano in scena la battaglia tra il Re Agrifoglio (che rappresenta l’anno trascorso) e il Re Quercia (che rappresenta il nuovo anno), che vince sul precedente. Oppure le nozze fatali tra la notte più lunga ed il giorno più breve, rappresentati dal sole e la luna, il Dio e la Dea.
Le popolazioni agrestri si riunivano, accendevano fuochi propiziatori e seguivano tradizioni le cui tracce troviamo ancora nelle moderne feste di Natale e Capodanno.
Nell’antica Roma si celebrava il “Dies Natali Solis Invicti”, il giorno della nascita del Sole Invincibile, in seguito assorbita dal Natale cristiano.
Anche la stessa festa di Santa Lucia, che si celebra il 13 dicembre, è un evidente richiamo al ritorno della Luce.
Yule è da sempre un momento propizio per tutti, in cui contattare la propria luce interiore, ed esprimere nuovi propositi e nuovi desideri.
Accogliamo anche noi il ritorno della Luce con la sacralità che è dovuta a questo evento, e nella profondità del nostro essere contattiamo la scintilla del nuovo Sole nascente, e il messaggio di speranza e di rinnovata fiducia che sempre accompagnano ogni rinnovamento.
Spiriti di Natura: fate della neve, fate delle tempeste, fate dei pini
Piante: agrifoglio, edera, abete, vischio
Colori: rosso, bianco e nero
Fiori: agrifoglio, cactus
Profumi: violetta, patchouli, geranio, incenso, mirra, lillà
Pietre: serpentina, giacinto, crisolito
Alberi: pino, abete, agrifoglio
Animali: topo, cervo, cavallo, orso, cornacchia, pettirosso
Divinità: Hathor, Ecate, Neith, Atena, Minerva, Ixchel, Osiride, Norns, le Parche
Energia: resistenza, morte, rinascita; giro delle maree sulla Terra. Oscurità. Tenebre. Piccoli artifici personali. Sentieri spirituali. Incontro con amici e famiglia, i solitari e i poveri.


Il cielo di dicembre 2012



Il ritorno della Luce, viene celebrato da ogni tradizione a partire dal solstizio d'inverno (Yule) fino alle gioie del Natale, con il significato che ognuno può scegliere di dare a questi sacri momenti di passaggio e nuovo inizio.
Sul piano astrologico il mese di dicembre vede il sole transitare nel segno del Sagittario fino al giorno del solstizio, 21 dicembre alle ore 12:11 locali, quando l'astro dorato entra in capricorno e dà così inizio alla stagione invernale.
Tuttavia per la prima del mese i pianeti veloci si trovano ancora nell'elemento acqua, che continua a godere dei frutti di tale passaggio.
Più precisamente troviamo Mercurio che, ripreso il moto diretto in scorpione il 27 novembre, entra in sagittario a partire dall'11 di questo mese. Anche Venere, ancora in scorpione fino a metà mese, passa nel fuoco del sagittario a partire dal 16.
Per quanto riguarda Marte, entrato in capricorno da metà novembre, lascerà il segno il 26 dicembre, non prima di aver formato aspetto di quadratura con Urano e di congiunzione con Plutone.
In parole povere il guerriero dello zodiaco, con la forza determinata che attinge dal passaggio in Capricorno, va a stimolare una tensione che già è in corso da tempo, legata all'aspetto disarmonico tra Urano e Plutone, evidente nel continuo intensificarsi dei conflitti politici e sociali degli ultimi tempi.
Su un piano individuale tale tensione sarà maggiormente avvertita dai segni cardinali: Ariete e Bilancia (che però sono ben sostenuti dal passaggio di venere e mercurio in sagittario) e Cancro (che per la prima metà del mese gode del passaggio dei suddetti pianeti veloci, mentre dovrà armarsi di tanta pazienza nella seconda metà).
Altro evento particolarmente significativo di questo mese è la ripresa, a partire dal giorno 14, del moto diretto di Urano, il grande signore del cambiamento e del rinnovamento, che dopo una retrogradazione durata 5 mesi, mette il turbo e promette ancora grandi e importanti trasformazioni per ognuno di noi e in particolare per i segni cardinali della prima decade, a partire dagli Arieti.
La controparte saggia e prudente, Saturno, avanza di due passi nel segno dello Scorpione e continua a donare la sua energia costruttiva e laboriosa ai segni d'acqua.
Per ovvie ragioni, giacchè la ruota gira, sono i restanti segni fissi della prima decade (leone, acquario e toro) a dover fare i conti con le prove che il vecchio saggio sempre chiede di affrontare.
Il caro Giove dal canto suo continua con il moto retrogrado in Gemelli, dove indietreggia fino agli 8°, mentre Nettuno avanza di un passo a 1° dei Pesci e Plutone di un passo fino a 9° di capricorno.
Il novilunio questo mese si compie il 13 dicembre alle 9:41 locali, mentre la luna piena ha luogo il 28 dicembre.

Festività pagane di dicembre



3 Dicembre - Festa di Myrddyn (Merlino)

merlino
Alla nascita gli era stato dato, secondo l'Historia Brittonum il nome di Emrys (o Ambrosius), ed era avvenuta a Caer-Fyrddin (l'attuale Carmarthen, nel sud del Galles).
Nella Historia Brittonum, attribuita al monaco Nennius (anche se la critica più recente tende a considerare l'opera il prodotto di più mani), si parla di Re Vortigern, e del giovane ragazzo profeta Ambrosius (donde il Merlino Ambrosius di Geoffrey di Monmounth), che vede i due draghi sotto la torre del re, che crollava sistematicamente.
Il primo riferimento a Merlino è dunque in questa Historia Brittonum, attribuita a Nennius, un testo latino del 796 d.C., basato su precedenti scritti del monaco gallese Gildas.
Myrddin appare poi in alcuni resoconti gallesi (Armes Prydein, Y Gododdin) dell’inizio del X secolo come un profeta, ma il suo ruolo diviene presto quello di mago, profeta e consigliere, incantatore, attivo in tutte le fasi del regno di Re Artù.
La denominazione Merlinus venne utilizzata per la prima volta da Geoffrey di Monmouth nell'Historia Regum Britanniae, nelle Prophetiae Merlini e nella Vita Merlini, e dunque solo più tardi viene conosciuto come Merlino (Merlin), una versione latinizzata del suo nome originale in gallese, Myrddin, derivante dal suo luogo di nascita, la città di Caermyrddyn dove era nato.
Quando il ragazzo che era stato condotto da Re Vortigern , a Dinas Emrys dove voleva innalzare la sua inespugnabile fortezza, cambiò nome: da An ap y lleian a Myrddin, perchè trovato a Caer Fyrddyn. Secondo l'antico racconto gallese Il sogno di Macsen Wledig, Caer Fyrddyn aveva questo nome perchè costruita da una miriade di uomini, e la parola gallese myrddyn significa miriade. Da cui CAer Fyrddyb, La città della MIriade, con la m rimpiazzata in gallese dalla f, mentre appunto Myrddin viene tradotto in latino con Merlinus, Merlino in italiano.
Nella latinizzazione, Geoffrey sostituì la /d/ con una/l/, altrimenti ne sarebbe uscito un irriguardoso appellativo scatologico.
Nel mondo secondario disegnato da J. R. R. Tolkien nell'imponente trilogia Il Signore degli anelli, il mago Gandalf è chiamato anche dagli elfi Mithrandir ('Il Grigio Pellegrino'), prima che diventi il capo del 'Bianco Consiglio', e il nome di Myrradim (Merlin, in inglese) è il nome dello smeriglio, un piccolo 'falco grigio'.
Merlino era il figlio illegittimo di una Principessa reale del Dyfed, poi monaca.
Il padre della dama, Re Meurig ap Maredydd ap Rhain, non è stato trovato negli annali di questo regno, e probabilmente era un sovrano minore della regione al confine di Ceredigion. Il padre, è detto, era un angelo che visitò la ragazza e la lasciò incinta. I nemici di Merlino dissero il padre che era realmente un demone incubo, uno spirito del male che aveva agito mentre la donna dormiva. Il figlio del male si supponeva fosse un contrappeso all’influenza di Gesù Cristo sulla terra. Myrddin, per fortuna, raccontano, fu subito battezzato, un evento che aveva annullato la sua natura maligna, ma lasciato intatti i suoi poteri.
Questa storia era chiaramente inventata per salvare la madre dallo scandalo pubblico di avere avuto un rapporto .con un Morfyn Frych (“the Freckled”), un principe minore della casata di Coel.
Secondo la versione gallese del Brut di Wace, afferma invece che il nome originale del mago era An ap y lleian, che può tradurzi "la disdetta di una monaca" o "Ap, il figlio della monaca" (P. Sims-Williams, The Bullettin of the board of Celtic Studies, vol. XXXVIII, 1978, pp. 90-93).

6 dicembre - Giorno di San Niccolò
San Niccolò è Santa Claus, che oggi viene più comunemente associato al periodo dello Yule. Santa Claus, anche identificato come Babbo Natale, è un aspetto del Dio Thor che viene tradizionalmente rappresentato mentre, a cavallo di una capra, porta con se una coppa di Wassail. Alla vigilia di San Niccolò i bambini mettono fuori dalla porta paglia, fieno e carote, che si supporre servano al suo destriero affinchè egli le cambi, durante la notte, con dei regali.

8 Dicembre - Festa d'Inverno dei 4 Elementi
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Le streghe moderne vivono in questo giorno una delle festività minori del calendario pagano, la seconda dell’anno collegata agli elementi ed al loro importante ruolo nella vita e nella filosofia magica.
Abituati a darli per scontati spesso ci dimentichiamo di riconoscere la loro presenza in ogni cosa che ci circonda. Questo giorno ci viene quindi in aiuto per rinfrescare nuovamente la nostra consapevolezza ed intensificare il nostro legame con le loro energie. 
Non servono grandi rituali o elaborate cerimonie; prendetevi un momento per riflettere e una pausa per meditare.
Potreste preparare un piccolo altare all’aperto (freddo, pioggia, neve o gelo permettendo) ed allestirlo solamente con simboli ed oggetti legati ad ogni direzione.
Usate doni della natura (piante, fiori, conchiglie etc) o create voi i simboli da utilizzare (gnomi intagliati nel legno o trecce di paglia per il nord, una piccola fontanella con pietre di fiume per l’ovest, create composizioni di girandole, piume, sinfonie musicali per l’est, un falò o nuove candele per il sud). Servitevi dei colori tradizionali delle direzioni.
Chiudete il cerchio e soffermatevi al suo interno per meditare sul ruolo degli elementali nella vostra vita, riconoscete la loro presenza in voi e attorno a voi. Invitateli a raggiungervi attorno al cerchio e chiedete loro consigli ed aiuto nel comprendere i misteri che custodiscono, fate loro un offerta o mostrate loro ciò che avete creato perché lo infondano di energia.
E’ un ottimo momento per chiedere la benedizione dei vostri strumenti a seconda dell’elemento a cui sono collegati. Congedate poi i Guardiani ed aprite il cerchio.
Un altro bellissimo modo per festeggiare è preparando un piatto speciale (o il vostro preferito) per onorare questo giorno. Niente meglio del cibo svela il mistero della loro fondamentale e universale presenza all’interno della nostra vita.
In alternativa preparatevi un bel bagno caldo con un pugnetto di sale (o erbe profumate) ed allestite il bagno con qualche candela ed un cono di incenso. Durante il bagno cercate di visualizzare gli elementi raccolti intorno a voi ed utilizzatene le energie per purificarvi.

12 Dicembre - Festa degli Gnomi

13 Dicembre - Festa di Santa Lucia

E' la festa delle luci. Era tradizione, in Danimarca la notte di Santa Lucia indovinare le identità dei futuri mariti.

20 Dicembre - Festa di Cernunnos

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Uno strano personaggio attraversa la storia mitica d'Europa. Una creatura virile, dalle braccia muscolose e il viso altero, la testa ornata di alte corna di cervo. Confuso con il Diavolo in epoca più tarda, era invocato dalle streghe nei sabba, e non di rado lo vediamo raffigurato al centro di danze demoniache in molti quadri e raffigurazioni.
Ma chi è questo essere dalle corna da cervo? Un dio o un diavolo? E da quanto tempo accompagna la storia spirituale dell'uomo in Europa?
Vi era in effetti un antico dio celtico dalle corna di cervo, conosciuto in Gallia, in Italia settentrionale, lungo il Danubio, in Celtiberia. Il centro del suo culto si stendeva probabilmente nella Gallia orientale a nord del Giura, in un'ampia fascia compresa tra la Senna e il Reno, fino ai confini della Gallia Belgica. Troviamo, in tutta quest'area, molte figurazioni monumentali di questo Dio Cervo: in sculture, incisioni e bassorilievi provenienti da tutta la Gallia. Importanti sono i monumenti di Autun e Sommérécourt, la stele di Reims, gli altari di Saintes e di Vendeuvres, la figurazione di Nuits-Saint-Georges e il Pilastro dei Naviganti di Parigi. Nelle immagini, il Dio Cervo è spesso accompagnato da altre divinità gallo-romane, oppure da curiosi serpenti dalla testa d'ariete.
La figurazione più raffinata si trova sul meraviglioso Calderone di Gundestrup (I secolo a.C.), oggi custodito al Nationalmuseet di Copenhagen. Qui, in uno dei riquadri interni, il Dio Cervo appare a gambe incrociate. Indossa un vestito e delle brache a strisce verticali, con una cintura in vita. Porta un torques al collo e ne tiene un secondo nella mano destra. Nella sinistra tiene stretto un serpente. Alla sua destra si stagliano un grande cervo e un toro, a sinistra un leone e un lupo; poco lontano sta un piccolo uomo a cavallo di un delfino [vedi immagine].
Come si chiamava questo personaggio? Tutti i monumenti sono anonimi, tranne uno. Esiste una sola figurazione del Dio Cervo che sia accompagnata da un'iscrizione. È il Pilastro dei Naviganti di Parigi, trovato sotto il coro della cattedrale di Nôtre-Dame nel 1711. Qui, in uno dei riquadri ritroviamo il Dio Cervo vestito con una tunica senza maniche che lascia nuda la spalla destra e un torques al collo; la testa, calva e con la fronte corrucciata, ha orecchie e corna di cervo oltre alle normali orecchie umane. Ad ogni corno è appeso un torques [vedi immagine].
Il nome, scritto in cima alla figura, è mutilo nella parte iniziale. Si legge soltanto:
...ERNVNNOS
Nella frattura manca una sola lettera, e fin dall'anno della scoperta fu proposta la lettura Cernunnos. Questa parola richiamava il latino cornu ["corno"] e l'aspetto del dio suggeriva l'accostamento.
Da allora la maggior parte degli studiosi si è pronunciata a favore di questa interpretazione, anche se non sono mancati alcuni dissensi. Si è fatto notare che "corno" in gallico non si diceva cernos, ma carnos. Altri hanno invece pensato pensato alla radice gaelica cern- (da cui l'irlandese moderno cearn ["angolo"] e cearnach ["quadrato"]), chiedendosi se il nome del dio non significhi pressappoco "quattro punte", nel senso de "l'aguzzo", con riferimento alle sue corna. Tale accostamento è giustificata dal fatto che la radice cern- designa anche la fronte dei giovani bovidi rigonfiata dallo sviluppo delle corna. Ma si tratta di voci isolate: fino ad oggi non è stata proposta alcuna teoria che possa opporsi con successo con quella tradizionale.
Dunque, per quanto non si possano escludere etimologie alternative, Cernunnos significa probabilmente "cornuto".
Quale fosse la personalità di questo dio non si sa con precisione. Si pensa che Cernunnos sia stato il sovrano di tutti gli animali, delle fiere e del bestiame. Dio dal grande fallo, signore della fertilità, Cernunnos possedeva forse la forza combattiva e la potenza sessuale del cervo, nonché il perpetuo rinnovamento simboleggiato dalle sue corna ramificate, che cadono d'inverno per rinascere di nuovo rigogliose a primavera. In certi casi Cernunnos reggeva un sacco da cui dispensava abbondanza e ricchezza... in una figurazione lo vediamo addirittura spargere monete. Al proposito, gli studiosi hanno fatto notare un rilievo a Differdange dove una testa di cervo sputa monete d'oro.
Ma Cernunnos era una divinità celtica?
cernunnos_plaque
In realtà ci sono buoni motivi per pensare che questa figura risalga a tempi anteriori l'arrivo degli stessi Celti in Europa. Ne troviamo una traccia in Val canonica, sulle Alpi italiane, in un luogo ben transitato dai Celti. Qui si può ammirare una grande incisione rupestre, databile al IV sec. a.C., che ritrae un personaggio dotato di corna e di grande fallo, accompagnato da un piccolo uomo. La figura cornuta porta un circolo intrecciato intorno al braccio destro che potrebbe anche essere un torques; con la sinistra tiene invece un oggetto allungato non ben definibile, ed è forte la tentazione di pensare ad un serpente [vedi immagine].
Dunque si può pensare che il dio Cernunnos sia l'esito celtico di una figura assai più antica. Non si può non riandare con la memoria (ma qui il paragone è piuttosto debole) allo strano uomo-bestia dalle grandi corna di cervo affrescato nella grotta di Les Trois Frères, presso Montesquieu-Aventes [vedi immagine]. Questa figura risale addirittura al neolitico e non è chiaro se si tratti di una divinità o di un antenato totemico. Si pensa a una figura associata a riti magici o sciamanici per il buon esito della caccia. In tal caso vi era già una figura dai palchi cervini a rappresentare il signore della selvaggina, di cui favoriva la moltiplicazione, assicurando al tempo stesso il rispetto del patto tra preda e cacciatore.
Se così è, i Celti avrebbero preso la figura del Dio Cervo dai popoli indigeni dell'Europa centrale, reinterpretandola secondo le proprie esigenze culturali e religiose.
L'invasione romana della Gallia, e quindi, con l'introduzione del Cristianesimo, la fine totale della cultura celtica, provocò la perdita di quasi tutto il patrimonio tradizionale dei Galli, e quindi la ristrutturazione delle antiche figure mitiche in un nuovo ordine di idee. I miti celtici scomparvero quasi del tutto, e solo poche figure sopravvissero nel folklore posteriore, ormai irrimediabilmente trasformate e travisate. Nel caso di Cernunnos, qualche reminescenza del suo personaggio può essere ancora intravista nella posteriore mitologia dei Celti insulari. Si è pensato all'eroe irlandese Conall Cernach (si noti la radice cern), ma anche al guerriero feniano Finn mac Cumaill e a suo figlio Oisín, le cui leggende sono strettamente legate a immagini di cervi. Tutto ciò, però, potrebbe solo indicare un culto del cervo da parte dei Celti e non necessariamente un esito irlandese del Dio dei Palchi Cervini.
Ma lo stesso non si può dire di una strana divinità gallese, il dio Gwynn ap Nûdd, il re cimrico delle fate, descritto nel folklore con un bel paio di palchi cervini. E non è un mistero che, almeno etimologicamente, la parola gaelica finn vuol dire "bianco splendente", ed è corradicale col gallese gwynn, che ha lo stesso significato.
Vi è poi il genio dai palchi cervini della tradizione inglese, Herne, tarda emanazione di Gwynn ap Nûdd, che Shakespeare evoca nell'ultimo atto de "Le allegre comari di Windsor", dove vediamo John Falstaff travestirsi da Herne, con un bel paio di corna da cervo in testa, per poi farsi gabbare dalle fanciulle che intendeva sedurre.
Ora, la maggior parte degli studiosi è cauta nel voler equiparare Herne a Cernunnos, e a ben ragione. Vorrei però far notare che l'etimologia classica del nome Cernunnos ["cornuto"] presenta qualche difficoltà, perché "corno" si diceva in gallico carnos e in latino cornu, e quindi bisognerebbe spiegare la transizione di [a/o] > [e]. Questo punto ha dato qualche filo da torcere ai filologi.
Ora, però, mentre la parola "corno" è in inglese horn (con il regolare passaggio tipico delle lingue germaniche [k] > [h]), il genio inglese ha appunto nome Herne (e quindi di nuovo con trasformazione in [e]). A questo punto, senza voler dare una spiegazione filologica, c'è da chiedersi perché due distinti personaggi, dotati entrambi di bei palchi cervini, portino tutti e due la medesima trasformazione vocalica in [e]. Piuttosto che ipotizzare la medesima trasformazione fonetica, è più probabile supporre che la figura di Herne sia derivata direttamente da quella di Cernunnos.
Si può anche pensare a un culto del Dio Cervo, legato probabilmente alle feste della fertilità di Beltaine (1° maggio) che sia sopravvissuto, irrimediabilmente distorto e travisato, ma sempre con corna e fallo prominente, nei sabba delle streghe medievali. Non è un caso che, procedendo nella ricerca degli esiti posteriori del Dio Cervo, si arrivi alle figurazioni medievali del diavolo. Si vedano in tal caso le corna che spuntano dalla testa del diavolo sui monumenti irlandesi (Ahenny e Clonmacnoise) e romanici (cattedrale di Parma), nonché su molti manoscritti miniati. Anche qui si può pensare a una tarda sopravvivenza del dio Cernunnos, dio di un paganesimo ormai sconfitto, e trasformato in un dèmone.
Il culto del Dio Cervo da parte delle combriccole stregonesche è ritornato in auge con il neopaganesimo moderno, che comunque si nutre di "new age" e romanzi fantasy. Robert Graves ha dato parecchio da pensare ai risorti culti druidici con il suo "La dea bianca", e Marion Zimmer Bradley reinventa i riti della fertilità di Beltaine, ipotizzando le nozze sacre tra le vergini e il Re Cervo ne "Le nebbie di Avalon". In ogni caso, ci sono molti motivi, legati alla fertilità, alla ricchezza, alla primavera, al potere fecondante del maschio, che continuano a intrecciare magiche suggestioni intorno a questa affascinante figura.

21/23 Dicembre - Yule o Yuletide

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La notte del solstizio invernale è la notte più lunga dell'anno. L'oscurità trionfa, e già prepara il cammino e si trasforma in luce. Il respiro della natura è sospeso. Tutto aspetta nel calderone, Il Re Oscuro si trasforma nella luce infante. Aspettiamo l'alba non lontana, quando la Grande Madre da vita al Sole Bambino, che porta con se speranza e la promessa dell'estate. Chiamiamo il Sole dal grembo della notte. La nostra Donna Benedetta lo porta nel suo giovane grembo, grembo che ha dato la vita a tutte le cose. La Donna gira la ruota ancora una volta. Poichè è una festa solare, è celebrata col fuoco e il nome di Yule. E' il tempo in cui lasciar andar via le nostre paure,i nostri dubbi,le idee logore e i progetti finiti - qualsiasi cosa della nostra vita che ci tiene lontani dai nuovi inizi che ci porteranno ad una nuova crescita. E'' il momento di lasciar andare il passato e di camminare verso la luce. Alcune streghe accendono una candela dorata nel calderone e lo saltano, il calderone della rinascita esprimendo il desiderio di essere persone migliori nell'anno che verrà. In questa lunga notte, noi rinnoviamo e diamo nuova vita ai nostri corpi e spiriti. In questo momento piantiamo i semi del cambiamento.
Yule è il solstizio invernale. E' il momento in cui le ore del giorno sono le più brevi dell'anno, e ovviamente, vi è la notte più lunga. La Dea da vita al Dio, rappresentando la rinascita della luce. E' il momento dell'anno in cui gli spiriti della Terra (e dei boschi) sono spinti a riposare, per prepararsi al lavoro che ci sarà nel ridare alla Terra i nuovi boccioli di vita, con la Primavera.
La parola Yule si crede derivi dalla parola scandinava o anglosassone "Iul", o addirittura dal norvegese "jul" che significa "ruota", quindi una data che segna il punto definitivo nella Ruota dell'Anno.
Inoltre Jolfoor (padre di Yule) e Jolnir (Yule) sono nomi di Odino. Alcuni credono che in realtà Odino fosse colui che desse i regali. Prima che Babbo Natale diventasse popolare nell'epoca vittoriana come un elfo grasso e felice, era mostrato alto e longilineo, con un lungo vestito nero, invece che rosso e bianco. Le prime legende raccontano che Babbo Natale guidasse un cavallo bianco, non una slitta piena di renne. Questo ci ricorda per l'appunto Odino e Sleipner. Il vecchio "Babbo" era anche una figura molto particolare, a tratti terrorizzante, soprattutto per le persone cattive e con intenti poco onorevoli.
Gli antichi Greci festeggiavano una celebrazione simile per assistere il Dio Cronos in battaglia contro Zeus e i Titani. I Romani invece festeggiavano il Dio Saturno. La festa difatti si chiamava Saturnalia e iniziava a metà dicembre per finire il primo di Gennaio. Si era soliti dire "Jo Saturnalia" quando ci si incontrava mascherati per le strade e si utilizzava queste giornate per fare grossi e lauti pranzi, andare a trovare gli amici e parenti e per scambiarsi dei regali di buona fortuna chiamati Strenae (da qui la tradizione delle strenne natalizie). Decoravano le loro case con ghirlande di alloro e sui sempreverdi venivano accese candele. Gli schiavi venivano resi liberi.
Celebrazioni venivano tenute in onore degli spiriti dei boschi. Gli alberi venivano portati nelle case e decorati con campanelle, candele e con nastrini dai colori brillanti per attrarre gli spiriti. Pane, frutta e noci venivano appesi sui rami per dare cibo agli stessi. Canti di gruppo erano anche un modo per guidare gli spiriti al rifugio delle case e i ceppi venivano accesi per dare calore.
Questa festa è stata adattata dalla tradizione Pagana nella celebrazione più famosa del Natale.
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I Sassoni celebravano Modranect il 24-25 Dicembre. Significa la notte della Madre. Era la celebrazione della nascita del sole per il solstizio d'inverno. Il giorno che seguiva la notte della Madre era per festeggiare la Dea.
Yule coincide con la celebrazione del Natale. Questo Sabbat rappresenta la rinascita della luce, nella notte più lunga dell'anno, la Dea da alla luce il Sole Bambino e aspetta la nuova luce. Alcune covens celebrano un Festival della Luce per commemorare la Dea Madre. Altri celebrano la vittoria del Signore della Luce su quello dell' Oscurità.
Il solstizio invernale è stato spesso associato alla nascita del " Re Divino", molto prima della nascita del cristianesimo. Yule è la rinascita, il ritorno della speranza e della vita. Non ha mai cambiato il suo significato nel tempo. Del resto Yule e Natale non sono poi così diversi. Entrambi celebrano l'arrivo del Dio/Sole, così come Cristo è stato chiamato, la luce del mondo.
La tradizione cristiana dell'albero di Natale ha le sue origini nella celebrazione pagana di Yule. Famiglie pagane portavano un albero in casa così che gli spiriti dei boschi avrebbero avuto un posto dove restar caldi nei mesi invernali. Campanelle erano appese ai rami così che si poteva riconoscere quando uno spirito era presente. Il cibo era appeso per farli mangiare e una stella a cinque punti, il pentagramma, simbolo dei 5 elementi, era messo a capo dell'albero. I colori della stagione, rosso e verde, sono anche di origine pagana, così come l'abitudine di scambiarsi i regali.
Così come gli alberi da frutta, anche i sempreverdi sono un elemento fondamentale delle celebrazioni del solstizio invernale. L'albero sempreverde, che mantiene le sue foglie tutto l'anno, è un ovvio simbolo della persistenza della vita anche attraverso il freddo e l'oscurità dell'inverno. La birra e il pane venivano offerti agli alberi in Scandinavia. L'albero di Yule rappresentava la fortuna per una famiglia così come un simbolo della fertilità dell'anno che sarebbe arrivato.
Come festa del sole, Yule è celebrato attraverso il fuoco e l'uso di un ceppo. Un pezzo del ceppo è salvato e tenuto durante l'anno per proteggere la casa. Questa antica tradizione di matrice inglese era fatta con un ceppo di Quercia che era tagliato, decorato con aghi di pino e pigne e quindi bruciato nel caminetto per simbolizzare il sole che ritorna.
Un tipo diverso di ceppo di Yule, sicuramente più utile per i praticanti moderni, è quello che viene usato adesso e che ha la base per tre candele. Trovate un ramo piccolo di quercia o pino, fate tre fori per tenere tre candele: rossa, verde e bianca (stagionale), verde oro nera (il dio sole) o bianca, rossa e nera (la Grande Dea). Decoratelo con del verde (io preferisco l'edera e il vischio), boccioli di rosa, chiodi di garofano, usate della farina per mimare la neve. Questo ceppo può essere bruciato dopo Yule o conservato per l'anno seguente. Fate attenzione che qualsiasi ceppo prendiate non sia preso da un albero vivo e che il permesso sia stato chiesto e sia stato ricompensato con un'offerta.
I bimbi venivano portati di casa in casa a regalare mele speziate ai chiodi di garofano e arance pieni di chiodini infilati nella buccia, che tenevano in cesti di rami di pino insieme a dei gambi di grano ricoperti di farina. Le arance e le mele rappresentavano il sole, i rami l'immortalità e il grano simboleggiava il raccolto. Infine la farina era la consapevolezza del trionfo, della luce e della vita. Il vischio, il pungitopo e l'edera non solo erano decorazioni di esterni ma anche di interni. Un rametto di agrifoglio veniva tenuto tutto l'anno per assicurare fortuna alla casa e a chi ci risiedeva.
Ricordiamo anche l'importanza della ghirlanda, in quanto simbolo di Yule, perchè rappresenta la ruota che sempre gira e il cerchio senza fine che ogni volta si compie. Insomma, la natura infinita della vita. E' tradizione fare una ghirlanda di vischio e rami di abete per simboleggiare l'antica ruota attraverso cui passavano i pagani dei tempi.
L'angioletto sopra l'albero di Natale, in realtà in molti posti della Germania, diventa una streghetta, per rappresentare la Crona, la vecchia Dea che presiede su questa fase dell'anno. Anticamente si era soliti posizionare una luce, proprio per simboleggiare la rinascita del sole.
Nei tempi antichi si diceva che le tribù germaniche sacrificassero i prigionieri al Dio della vittoria, impiccandoli agli alberi per nove giorni, così come Wodan era stato impiccato all'albero della Vita per ottenere la sacra conoscenza delle rune. Quando le guerre finirono, sostituirono gli uomini con degli uomini di marzapane, per chiedere allo stesso Wodan, aiuto per attraversare il nero inverno.
Bere Wassail a Yule è una delle tipiche tradizioni inglesi dai tempi dei tempi. La parola Wassail deriva da Wes Hal che significa "alla tua salute". Questa bevanda è a base di vino e/o sidro con frutta e spezie. Veniva inoltre offerto agli alberi di mele perchè continuassero a produrre i loro frutti.
Anche se cade nel momento più scuro dell'anno, Yule è un momento sacro e di pace. La concentrazione del singolo dovrebbe essere verso la famiglia, gli antenati, la pace e la serenità.


Corrispondenze:


Luna: Fredda, Quercia, Luna delle Notti Lunghe
Simboli: Ceppo, l'albero, candele, vischio, l'edera, gli abeti
Divinità: Tutte gli Dei nascenti e del Sole, tutte le Dee Madri e le Dee triplici.
Colori:Rosso, Verde, Oro e Bianco
Cibi tradizionali:Noci, frutti come le mele e le pere, Maiale, Idromele, patate, cipolle, Dolci con il cumino
Erbe:Agrifoglio, Vischio, Edera, Cedro, Alloro, Ginepro, Rosmarino, Pino, Valeriana, Mirra
Oli:Rosmarino, Mirra, Noce Moscata e Cedro
Incenso:Pino e Cannella
Animali:Cervi, scoiattoli e il pettirosso
Gemme: Quelle dal colore rosso, rubini, corniole e granato
Scopo di Yule:
E' la notte più lunga dell'anno. Portiamo in noi e analizziamo le attività che abbiamo svolto nei precedenti mesi estivi. Yule è il momento del risveglio e dei nuovi progetti, lasciando i rimorsi alle spalle.
Il lavoro magico dovrebbe essere sull'equilibrio, la bellezza, la pace e l'armonia.

24 Dicembre - Giorno della Betulla

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La Betulla, è una pianta magica chiamata anche Betulla, Betula Alba L., Betula Pendula, Vituddu, Bedollo, Bedola, Gray Birch, White birch, Bouleau blanc, Betula verrucosa Ehrh, Betula pendula Roth, Betula pubescens Ehrh.
La Betulla è della Famiglia delle betullacee, è legata al Sole, agli elementi di Fuoco e Aria, al Pianeta Giove, alle Divinità di Thor e Giove e ai Segni Zodiacali del Leone e Ariete e più in generale tutti i segni di fuoco
Nel periodo di Aprile – Maggio l’aroma è maggiormente intenso e duraturo, i principi attivi della pianta sono molti: Betulina, Quercitina, Miricetina, Olia essenziale, Estere Butilico, Saponine, Acido nicotinico, Clorogenico, Caffeico, Acido Betulinico, Flavonoidi.
Il livello di tossicità è assente e l’unica Controindicazione è per i soggetti allergici all’aspirina e più in generale ai salicati.
Se la pianta viene usata assieme a Verga D’Oro, Spirea Olmaria, Pungitopo, Vite Rossa, Frassino Comune, Tarassaco, Ortica, Ribes Nero, Sambuco, Carciofo, Lespedeza, Levistico, Ononide, Lampone.
Uso Terapeutico: Capelli, colesterolo, colorito, cure di primavera (depurativi), dermatosi, efelidi, gotta, intossicazione, litiasi, obesità, pelle, piaghe, reumatismi, sudorazione, urea.
Nella magia la pianta ha un ruolo importante nelle tradizioni magiche dell’Est Europeo e paesi scandinavi, ad essa vengono associate caratteristiche di protezione ed esorcismo. La betulla viene usata sia per la fertilità che per la protezione, essa veniva piantata nei pressi della propria dimora durante il solstizio d’inverno. Nei paesi nordici si faceva liquore ricavato dalla resina di questa pianta che veniva consacrato, bevuto per favorire esiti positivi. In magia si usano le foglie polverizzate che vanno gettate nel fuoco come purificanti e scaccia-negativita. Le foglie essiccate sono difficili da polverizzare poiché la cellulosa le rende, piuttosto robuste, quindi se ne consiglia il trattamento con strumenti affilati.
Nella betulla viene utilizzata anche la parte bianca della corteccia che tende a staccarsi in modo abbondante dal tronco, specialmente durante l’inverno ad opera degli sbalzi termici. In nord europa spesso si sentono dei scricchiolii particolari provenienti dalle cortecce, le popolazioni rurali attribuiscono a questi rumori un significato soprannaturale. La corteccia, messa in acqua a bollire per circa 30-40 minuti, diventa morbida e perde la forma arrotolata.
Lasciandola asciugare sotto pressa, potrà costituire un supporto per la scrittura di invocazioni votive o da bruciare durante un rito. Il giorno tradizionale della betulla è lo Yule (21 Dicembre) e, il 24 Dicembre era detto “Giorno della betulla”, è legata a Thor, e particolari onori le venivano attribuiti durante il 28 Luglio, la festa di questa Divinità.

25 Dicembre - Festa di Ecate - Sol Invictis -Festa di Dagda
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Letteralmente natale significa “nascita”. La festività del Dies Natalis Solis Invicti (“Giorno di nascita del Sole Invitto”) veniva celebrata nel momento dell’anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d’inverno: la “rinascita” del sole.
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”).
Infatti nell’emisfero nord della Terra tra il 22 e il 24 dicembre il sole sembra fermarsi in cielo (fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore). In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”. Questa interpretazione “astronomica” può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, per quanto possa apparire sorprendente, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.

26 Dicembre - Giorno di Santo Stefano

Era, in molte zone della Gran Bretania, il giorno in cui si praticava la caccia allo scricciolo. La gente del villaggio usciva di casa per dare la caccia allo scricciolo, l'uccello più piccolo e se lo catturavano lo si metteva in una lanterna e lo si faceva sfilare per il paese. Spesso veniva poi ucciso, in opposizione alla proibizione di uccidere gli scriccioli negli altri periodi dell'anno. lo scricciolo veniva infine appeso ad un ramo sacro e portato in funerale dai Ragazzi Scricciolo o Droluns.

28 Dicembre – Giorno dei Santi Innocenti

In alcune tradizioni, come quella nordica, questo è il giorno più sfortunato dell'anno, in cui non si può iniziare alcun lavoro senza decretarne la rovina.

31 Dicembre - Festa di Artemide - Notte del Popolo Fatato

Artemide
Artemide , di cui tra l’altro oggi è anche festa, è la madre della Luna, satellite che influenza maree ed umanità. Signora della notte, Artemide è in ognuno di noi, è colei che ci da forza di combattere, vivere e meditare.
Artemide, divinità della caccia e della luna nuova, è figlia di Zeus e Latona (Ninfa) e sorella gemella di Apollo.
Essa è nata nell’ isola di Delo prima di Apollo, ed aiutò la madre a partorire il fratello. A soli tre anni Zeus la prese sulle ginocchia e le chiese quali doni avrebbe gradito.
Lei rispose: l’eterna verginità, l’ eterna giovinezza, tanti nomi quanti ne ha mio fratello Apollo, un arco e delle freccie come i suoi, il compito di portare la luce, una tunica da caccia color zafferano con un bordo rosso che mi giunga fino alle ginocchia, sessanta giovani Ninfe oceanine, tutte della stessa età, come mie damigelle di onore, venti Ninfe dei fiumi, perchè queste si curino dei miei calzari e nutrano i miei cani quando io non sono impegnata nella caccia. Artemide allungò la mano per accarezzare la barba del padre, lo ringraziò, e poi scelse molte Ninfe di nove anni come Sue ancelle.
Artemide è una delle dodici grandi divinità del Monte Olimpo, i Romani la identificavano come Diana. A volte Artemide viene confusa con altre tre divinità che sono in realtà diverse: Selene (Dea della luna piena), Ecate (Dea della luna calante) e Siria (Dea della metamorfosi).

Il calendario celtico degli alberi e le pietre degli Dei



lettera R è Ruis (Sambucus nigra) - dal 25 novembre al 22 dicembre.

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Il 25 Novembre si festeggia il Giorno del Sambuco, l’albero sacro alla Dea.."Sia il Sambuco l'albero eletto non lo bruciare o sarai maledetto".
Il Sambuco è considerato l’albero magico per eccellenza, perché con il suo legno si realizzava lo zufolo rituale e con le bacche si preparava la bevanda sacra dei Druidi.
Il nome scientifico è Sambucus Nigra; sambucus è una parola latina derivata dal greco sambyke (un antico strumento musicale in uso anche tra i Romani, costruito con i rami di questa pianta), nigra invece si riferisce al colore nero dei frutti.

Il Sambuco raramente prende la forma di un albero, tranne che non sia vecchissimo; normalmente ha, infatti, l'aspetto di un bellissimo cespuglio. Ha fiori piccoli e bianco-giallastri, uniti come a formare degli ombrelli profumati, che vengono raccolti da aprile a maggio (meglio se con la luna piena), recidendoli alla base e poi si lasciano essiccare all’ombra; infine si battono delicatamente per staccare i petali dai peduncoli (che vanno eliminati). Invece, per raccogliere le bacche si deve aspettare agosto…
Il sambuco cresce un po' ovunque, in luoghi abbastanza umidi. Lo si può trovare in giardini, lungo le sponde dei fiumi, in periferia di bosco, all'interno di siepi e addirittura nelle vicinanze di discariche, dove il contenuto di azoto nel suolo è alto (con lo scopo di riequilibrare il terreno). I semi vengono diffusi dagli uccelli che si nutrono delle sue bacche.
Tutta la pianta, fatta eccezione per i fiori e i frutti privati dei semi, è velenosa.

Rituali per la Festa del Sambuco
Accendere una candela e meditare su cosa abbiamo avuto dal mese appena trascorso. Chi ha la fortuna di vivere in posti dove cresce il sambuco (che si trova anche in città, lungo le strade di periferia e nei giardini pubblici) può raccogliere qualche rametto o un grappolo di bacche e porle sull'altare.

Proprietà ed usi del Sambuco
Il Sambuco protegge durante i lunghi viaggi ed era d'uso inchinarsi sette volte, quando lo si incontrava lungo il cammino..sette volte come sette sono i doni che il Sambuco elargisce: la resina, la radice, la corteccia, le foglie, i frutti, i fiori ed i germogli.
L'infuso ottenuto con i fiori di sambuco si utilizza per curare raffreddore (per le proprietà sudorifere, febbrifughe e rilassanti), tosse, asma ed anche i reumatismi; grazie alla presenza di flavoni nei fiori, la tisana produce benefici anche alle vene e all'apparato circolatorio in generale.
Le bacche di sambuco, invece, hanno proprietà principalmente lassative e purgative, mentre la corteccia è essenzialmente impiegata a scopo diuretico e nella cura delle nevralgie e delle cisti.
Il decotto ottenuto con fiori e bacche di sambuco insieme ha proprietà curative e preventive nei confronti dell'arteriosclerosi. Per la preparazione fare bollire 100 gr. di fiori e bacche in due litri d'acqua per 20 minuti circa. Una volta raffreddato e filtrato, berne per tre volte al giorno, un bicchiere per tre settimane.
In caso di ascesso ai denti pestare in un mortaio una manciata di foglie fresche in unione con un cucchiaio di aceto ed un pizzico di sale e, tramite una garza, applicare il tutto sull'ascesso per un paio di ore.
In caso di tachicardia, procurarsi 200 grammi di seconda corteccia secca (quella che si trova sotto la parte grigia esterna del fusto) di sambuco e metterla a macerare per un paio di giorni in un litro di vino rosso di buona qualità; dopo aver filtrato il tutto, lasciare a riposo per altri due giorni. Berne poi due/tre bicchieri al giorno per regolarizzare il battito cardiaco.
Un decotto di sambuco, ottenuto con la seconda corteccia, è invece indicato nella cura della gotta, nella misura di due bicchieri al giorno.
Per le emorroidi è sufficiente tritare delle foglie fresche ed applicarle nella parte interessata per almeno 15 minuti.
L'estratto delle radici è usato come purgante.
Tinture vengono ricavate da parti diverse dell’albero: nera dalla corteccia, verde dalle foglie, blu o lilla dai fiori.
Dissetante e semplice da preparare è lo sciroppo di sambuco: mettere in un contenitore 10 fiori, 4 limoni (sia il succo che la buccia poiché hanno funzioni diverse), 1 litro d’acqua. Lasciare macerare il tutto per 3 giorni (al sole) poi filtrare il composto accuratamente. Aggiungere al liquido dorato così ottenuto 700 g. di zucchero di canna e far bollire un po’ lo sciroppo finché non si ritira ed addensa leggermente. Lasciar freddare quest’acqua profumata e versarla in bottiglia. Infine si può sterilizzare la bottiglia nel forno a vapore. Conservare in ambiente fresco (come la cantina). Diluire in acqua e berlo.
Al primo raffreddore: una tazza bollente di infuso con sambuco e fiori di tiglio bevuta prima di andare a letto provoca un’abbondante sudorazione, migliorando lo stato di congestione. Al risveglio ci sentiremo rinati; stessa formula per curare anche la fastidiosa influenza o una tosse persistente.
Le bacche del sambuco sono ricche di vitamine e rinforzano il sistema immunitario; possono essere conservate sotto forma di succo (ottimo antisettico), sciroppo o marmellata. Per preparare il succo, le bacche vengono cotte per pochi minuti, poi schiacciate e filtrate. La bevanda calda si può addolcire con del miele.
Dai frutti e dai fiori si ottengono distillati e marmellate eccellenti, ricche di vitamina C.I fiori vengono anche consumati in frittate o frittelle.
Le frittelle di sambuco (un piatto tradizionale del solstizio d'estate) si preparano aggiungendo al normale impasto, prima di metterlo in padella, la testa di un fiore; friggere lentamente.
Il legno, che è tenero e bianco-giallastro, può essere usato per realizzare piccoli oggetti, quali giocattoli, pettini e cucchiai di legno. Generazioni di bambini hanno svuotato i fusti di questa pianta per farne fischietti e cerbottane.

Mitologia
tree+goddess
Il sambuco è l'albero rappresentativo della Grande Madre. I suoi colori mostrano la Dea nel suo triplice volto: i fiorellini delicati, profumati e bianchi sono la Dèa Fanciulla (associata alla luna crescente), il verde dei rami e delle foglie sono la Dèa Madre rigogliosa (associata alla luna piena) e le bacche nero violacee sono la Dèa Anziana (associata alla luna calante).

Il sambuco rappresenta il tredicesimo mese lunare perché conserva i suoi frutti fino a dicembre. Il tredicesimo mese si conclude nei giorni del solstizio invernale, cui corrisponde il buio, la sterilità ed il freddo. Lo stesso numero tredici simboleggia la fine di un ciclo, ma anche il passaggio, il rinnovamento ciclico, la rigenerazione che comporta anche la "morte" nel perenne ciclo di trasformazione e rinnovamento.
Il sambuco era considerato, quindi, una Porta di Morte, ma anche di rigenerazione e nutrimento, dato che ogni sua parte recava aiuto all’uomo contro malesseri e malattie, e le sue bacche erano fonte di cibo.

I nomi con cui veniva chiamato rispecchiano tutti l’amore e il rispetto reverenziale nutrito nei confronti di questo splendido essere vegetale. Per i celti il Sambuco è detto “Nostra Signora” o "Madre Sambuco" (Hollemoer) e per i germani è l'“Albero di Holle” (holun tar).
"Frau Holle" è una fiaba germanica contenuta nella raccolta "Fiabe" (1812) dei fratelli Grimm, in cui Frau Holle è una vecchia dai denti lunghi e affilati che vive in un luogo bellissimo, paradisiaco.
Il personaggio di Holle affonda le proprie radici nella mitologia norrena ed è associato a numerose divinità. C'è un'assonanza e forse anche un legame etimologico tra il nome Holle, il nome Hel e la dimora dei morti (in tedesco Hölle, uno dei nove mondi della cosmologia scandinava). Hel, infatti, è la regina dei morti ed ha un aspetto raccapriciante, con metà viso cadaverico e l'altra metà normale.
Hel fu in origine la grande madre dea terra, che sfama gli affamati e dà loro ristoro, ma successivamente divenne molto simile ad un Plutone femminile e il suo regno divenne paragonabile all'Ade greco..Sotto questo suo aspetto originario, Holle si lega a Hertha, dea della pace e della fertilità, conosciuta anche come Hlodyn nell'Edda. La stessa Hlodyn era più comunemente chiamata Jord, personificazione della Terra primitiva, non popolata e non coltivata.
Holle è anche associata alla figura germanica di Perchta (o Berchta, o Bertha) che ha due forme: può apparire bella e bianca come la neve oppure vecchia ed anziana. Perchta è la benefica protettrice dell’agricoltura, delle semine e dei raccolti; conduce un carro e insegna l'arte della filatura.
La filatura è l'arte più amata anche da Frigg, celeste sposa di Odino e Grande Madre divina che ha generato tutte le divinità e tutti gli spiriti e le creature naturali, e che per questo è chiamata “Colei che viene prima di tutti gli altri”.
Come a Frigg, anche a Berchta ed a Holla è sacro il periodo invernale e i dodici giorni e le dodici notti che seguono il solstizio d’inverno, durante i quali le giovani non devono filare per alcun motivo, poiché le Dèe si offenderebbero se in tali giorni il fuso non venisse lasciato riposare. In queste dodici notti – oppure in quelle che intercorrono fra Natale e la Befana – sia Frigg che Holla e Berchta, si recano a far visita alle case, compiacendosi se le trovano ben pulite e ordinate, ed irritandosi se sono poco curate e sudice, perchè mal sopportano la pigrizia; proteggono i bimbi, vivi e morti, e hanno molto a cuore le filatrici.
Infatti, le filatrici che lavorano bene, con amore e attenzione, sono da loro ricompensate, mentre quelle che lavorano in malo modo vengono severamente punite.
A Frigg sono sacri i gatti, che trainano il suo magnifico carro (altro aspetto in comune con Berchta) nelle notti in cui corre per il cielo; e poi le rondini, il cucù dallo spirito profetico e la cicogna, che vola in aiuto dei bambini che cadono nelle paludi o nei corsi d’acqua, salvandoli dalla morte e restituendoli alle loro mamme.
Pertanto, Holla, Berchta e Frigg si somigliano e coincidono fra loro in modo sorprendente e si possono considerare divinità dai diversi nomi ma un'unica essenza.

Il Sambuco (come il Biancospino) è molto amato dalle fate che abitano al suo interno e dalle luminose entità che popolano il Sidhe (un mondo parallelo felice in cui vive il "Piccolo Popolo").
Durante la festa di Mezz’Estate, è d'uso danzare intorno al Sambuco con tra i capelli delle coroncine fatte con i suoi fiori e, si pensa, che anche le fate si uniscano alle danze, mentre il Re degli Elfi e la sua corte sfilano gioiosamente.
Posizionare il Sambuco sotto al più vecchio albero durante la festa del solstizio d’estate, oppure porlo vicino al cerchio di funghi delle Fate, può aiutare a vedere il “Piccolo Popolo”.
Le fate mostrano benevolenza nei confronti di chi coccola con amore e cure costanti il Sambuco. Tra i celti vi era spesso l'usanza di incaricare un membro della famiglia per ogni generazione alla cura del Sambuco. Molti doni venivano posti ai suoi piedi; in Scozia venivano lasciati biscotti e latte, in Svezia del latte, i tedeschi offrivano pane e birra. Tra i celti il sambuco veniva piantato vicino a case, stalle e castelli, perché avrebbe protetto la famiglia da malefici e serpenti velenosi. Naturalmente era vietato sradicare o tagliare la pianta, e bruciarla avrebbe recato una grave offesa alla Dea.
Si riteneva che l'odore eccelso dei suoi fiori avesse un effetto soporifero e che conducesse negli inferi l'anima di chiunque si fosse addormentato alle sue radici, perchè rapita dalle creature fatate non sarebbe più riuscita a tornare ad abitare il corpo, abbandonato al sonno eterno.
Si evitava di far dormire i bimbi piccoli in culle fatte con il suo legno per non fargli patire i dispetti delle fate.
Il succo verde (linfa) interno alla corteccia di Sambuco è una magica sostanza che, passata sulla fronte, dona la Vista (o seconda vista), cioè mostra la verità oltre il visibile..
Il sambuco cela tra le sue venature e i solchi della sua ruvida corteccia gli Occhi Nascosti, quelli in grado di vedere oltre il velo della materia. Il suo Dono è la Visione Divina, la magia che fa scostare i veli della nebbia e fa intravedere il Mondo al di là di essi e le eteree creature che lo abitano.
Ma per mostrare l’Incanto, esso mette alla prova il corpo e lo spirito di coloro che intraprendono il Cammino, anche con malattie e dolore, al di là dei quali, però, si cela la chiave della Vita e della Guarigione.
Il sambuco ha proprietà divinatorie che venivano così interpretate: se in estate i suoi fiori erano di un bel colore giallo, o meglio ancora, ruggine, era in arrivo un bimbo; se aveva, invece, fiori piccoli e sottili, il raccolto sarebbe stato povero, ma se i fiori erano corposi e forti il raccolto sarebbe stato ottimo.
Con i ramoscelli svuotati dal midollo si costruivano i famosi flauti magici, al cui suono, che probabilmente richiamava l’attenzione degli spiriti silvestri, tutte le malie sarebbero scomparse, insieme alla sfortuna, alle negatività e alla tristezza.

Con l’avvento del cristianesimo, poi, il sambuco seguì un triste destino, insieme alle creature ed alle donne che lo adoravano.
Se prima queste erano considerate guaritrici e conoscitrici di erbe e cure mediche, e il sambuco era rispettato come Madre di vita e di morte, con il sopraggiungere della nuova religione furono privati di potere e sacralità, e la conoscenza delle erbe fu condannata.
Il sambuco divenne un albero legato solamente alla morte in senso fisico, al dolore e alla malattia, e si iniziò ad usarlo nei riti di sepoltura.
Il becchino poneva, infatti, una corona di foglie e corteccia sul capo del defunto, perché così, si diceva, sarebbe stato aiutato nel suo viaggio verso l’aldilà.
In Tirolo si portava invece una croce di sambuco davanti alla bara fino al luogo di sepoltura e poi la si conficcava sulla terra, laddove il corpo era stato interrato.
Molte tradizioni e leggende furono (com’è risaputo) rigirate e rivisitate dai primi cristiani che, non riuscendo ad estirparle, non potevano far altro che appropriarsene, manipolandole a proprio vantaggio.
Così, se prima il succo del sambuco aiutava ad acquisire la Vista dei popoli fatati, ora si diceva che spalmandolo sugli occhi (o usandolo come collirio) si sarebbero potute vedere le streghe, per scovarle ed ucciderle; se prima bruciarne il legno avrebbe offeso la Dea, ora bruciarlo avrebbe portato il Diavolo in casa.
Chiare manipolazioni delle antiche leggende per sostituire i vecchi “idoli” con quelli nuovi, almeno laddove era possibile.
Ma dove non era possibile i cristiani cercavano in tutti i modi di vietare e proibire, anche con la forza, il persistere delle antiche memorie.
Così, ancora nel XIII secolo, in Francia, un monaco lamentava il perdurare, nonostante i divieti, dell’usanza secondo cui le donne portavano i loro bambini ai piedi del magico sambuco per recarvi doni e offerte, mentre le fanciulle incinte continuavano a baciarne la corteccia per ottenere un parto facile.
E nonostante tutti i tentativi, ciò che si voleva eliminare continuò a vivere, giungendo fino a noi.

Il legno di Sambuco è il più antico utilizzato per costruire le bacchette magiche, da queste il sambuco prende anche il nome volgare inglese di "Lady Elder". Le bacchette magiche di Sambuco possono essere utilizzate per allontanare gli spiriti maligni o qualsiasi pensiero malvagio. I rami di questo arbusto venivano anche utilizzati come flauto e la sua musica aveva lo stesso potere di una bacchetta magica. Il pifferaio di Hamelin pare avesse appunto un piffero fatto di sambuco.

Usi Magici:
Attenzione! E' una pianta tossica e foglie, semi e corteccia non vanno mai ingeriti. Maneggiare con cautela!
In magia il sambuco è utilizzato prevalentemente per la divinazione, la protezione e la propiziazione. Veniva usato, ad esempio, per profetizzare il sesso dei nascituri.
Coltivata in giardino dona prosperità e protegge la casa contro le stregonerie e dai fulmini; se non ci è possibile piantare un albero di sambuco nei pressi della casa, si può appenderne dei rametti al di fuori a protezione dai ladri e dai serpenti.
Indossato, protegge da ogni genere di attacchi, mentre appeso sull’uscio di casa (non tenere mai in cucina) o alle finestre allontana le negatività, e le bacche portate addosso proteggono dal male e dalle energie negative.
Il Sambuco viene regalato agli sposi come portafortuna ed è baciato dalle donne incinte affinché il nascituro sia fortunato.
Per benedire una persona, un oggetto o un luogo, è sufficiente spargere alle quattro direzioni foglie e bacche di Sambuco, pronunciare il nome della persona, dell’oggetto o del luogo da benedire, e spargervi sopra ancora un po’ di foglie e bacche.
Qualche bacca posta sotto il cuscino allontana l’insonnia, mentre portata con sé allontana la tentazione di commettere adulterio ed ha il potere di annullare le maledizioni.
Con i rami si possono intagliare dei pifferi da usare per chiamare gli spiriti e le creature fatate, in particolare a mezzanotte in un luogo deserto.
Il suo legno può essere inoltre impiegato per creare il pennino con cui scrivere il nostro grimorio, ammesso che si desideri usare la china.
Ha il potere di costringere i maghi neri ad annullare possibili incantesimi o maledizioni che siano stati fatto contro di noi.
La corteccia è utile per creare un incenso protettivo e propiziatorio, con base in mirra. L'incenso prodotto con i fiori essiccati, invece, è utile nella divinazione se fatto con base di benzoino.
La Luna presiede al potere del sambuco, a livello astrologico e, come molte altre piante, è utilizzato sia per proteggere che per ferire, anche se la sua natura sacra predilige i rituali di protezione alle fatture. Si ritiene inoltre che se cresciuto all'ombra di un salice, un sambuco acquisisca poteri incredibili. Il legno di questo albero cresciuto in questa particolare condizione, tagliato nei giorni e le ore legati alla Luna, sembra sia utile alla creazione di talismani di enorme potere che proteggono nei viaggi, procurano visioni profetiche a livello onirico e favoriscano i poteri psichici.

Personalità dei nati sotto il segno del Sambuco
Colui che nasce sotto il segno del sambuco ha un carattere indipendente, adattabile ma incostante. E' capace di navigare indenne tra le peggiori difficoltà, ma è spesso schiavo delle emozioni, alternando momenti di euforia a cupe depressioni. E' vittima di desideri inconsueti in amore: ha pretese infantili che condisce con simpatia e tanta dolcezza.

Pietre Magiche. - CORALLO

corallo
Il Corallo è un organismo di origine marina che cresce soltanto in acque limpide, non inquinate e non soggette a fenomeni di marea. È lo scheletro prodotto da minuscoli organismi (Cnidaria Gorgonacea Corallium) che secernono un carbonato di calcio che permette loro di vivere aggregati in vaste colonie che con il tempo formano atolli e scogliere.
Il Corallo è una delle pietre sacre alla Grande Madre che, tra le sue diverse personificazioni, è anche l'amorevole Dèa Frigg, Signora delle acque che scorrono lungo le venature terrestri (le fonti, i fiumi, i laghi, le infinite distese blu dei mari) e delle nuvole e della pioggia che disseta la vegetazione...

Energia: Ricettiva
Pianeta: Venere
Elementi: Acqua (riguarda la sfera delle emozioni e della femminilità (amore, guarigione, compassione, riconciliazione, intuizione))
Divinita': Iside, Venere, La Grande Madre.
Metalli associati: Argento, rame
Poteri: Guarigione, regolatore delle mestruazioni, agricoltura, protezione, pace, saggezza.
Chakra: Primo chakra Muladhara (“Radice”) e Quarto chakra Anahata (“Cuore”)


Il corallo è l'"albero", la dimora oceanica della Dea Madre e, quindi, contiene "la sua essenza di vita" e x questo magicamente potente se non lavorato dalle mani dell'uomo, cioe' non smerigliato, tagliato o scolpito, xchè qualunque operazione compiuta sul corallo ne "uccide" le magiche energie interne.
Secondo Ovidio il corallo rosso nacque dal sangue di Medusa, una delle Gorgoni, quando Perseo la decapitò. Le Gorgoni avevano la capacità di pietrificare lo sguardo e il sangue di Medusa, al contatto con la schiuma delle onde, pietrificò alcune alghe che col sangue divennero rosse.

Per la natura, la forma e il colore, il corallo sembra ricongiungere prodigiosamente i tre regni animale, vegetale, e minerale.
Ne esistono diversi tipi e di varie tonalità di colore, dal rosso al bianco, blu, marrone e nero. Il 90% del corallo rosso proviene dal Mediterraneo e le tipologie più valutate sono il rosso cupo, detto "moro", e il rosa pallido delicato e uniforme detto "pelle d’angelo"; poi ci sono il corallo di Sciacca, arancione, anche detto “fossile”, e i coralli asiatici, che hanno diverse colorazioni soprattutto con macchie bianche.

Poiche' il corallo non è una pietra nè una pianta, pescarlo per uso magico equivale a sacrificare una creatura vivente..nulla di male invece se si raccoglie un pezzo di corallo portato a riva dal mare.
Il corallo ha avuto un ruolo importante nei riti religiosi e magici.
In un'antica credenza indù, l'oceano era considerato la dimora delle anime dei morti e, perciò, il corallo era ritenuto un potente amuleto di lunga vita. Veniva anche posto sui corpi dei defunti per impedire che venissero occupati dagli "spiriti maligni" e veniva usato per la costruzione dei templi insieme alla pietra lavica.

Un uso speciale del corallo era popolare nell'antico Egitto e in Grecia: il corallo in polvere veniva mescolato con le sementi e sparso sui campi appena seminati per proteggere, dai temporali e dagli insetti, il raccolto durante la sua crescita . Il corallo veniva anche appeso agli alberi da frutto per aumentarne la fruttificazione.
In Oriente, il corallo viene sfruttato moltissimo perchè dona sicurezza, fiducia e allegria. Nei tempi passati preservava dalle epidemie e la tradizione vuole che il corallo impallidisca quando muore una persona amata.
Le donne dell'antica Roma portavano orecchini di corallo per attirare gli uomini; polveri di corallo erano usate come incensi di Venere nel XVI secolo e candele rosse o rosa circondate da pezzi di corallo venivano accese per attirare l'amore.
Indossato in modo da essere pienamente visibile, il corallo è un amuleto protettivo. E' usato contro il malocchio, previene gli incidenti, protegge dagli atti di violenza, dai veleni, dai ladri, dalle possessioni demoniache e dalla sterilità (specialmente nelle donne). Esprime la sua forza contro ogni tipo di incantesimo se, indossandolo, spicca al massimo il suo colore rosso fuoco.
Per le sue associazioni con il mare, il corallo è anche portato come talismano protettivo durante la navigazione o il viaggio per mare e protegge le navi dal naufragio. A volte viene portato anche come protezione dagli attacchi degli squali.
Il corallo è l'amuleto ideale per le donne che aspettano un bimbo.
E' usato nelle magie relative ai bambini: se donato a un bambino, ne garantisce la salute futura; una collana di corallo o un pendente allevia i dolori a un bambino che sta mettendo i denti e un sonaglio di corallo lo protegge; mettere un pezzo di corallo nella stanza di un bambino o di una bambina per proteggerli magicamente.
Il corallo è indossato anche per favorire i cambiamenti interni. Scaccia via la follia, il nervosismo, la paura, la depressione, i pensieri criminali, il panico e gli incubi notturni. Conferisce ragione, prudenza, calma, pace, coraggio e saggezza. Messo sotto il cuscino procura un sonno tranquillo, allontanando gli incubi.
Tutti i coralli hanno proprietà guaritorie e svolgono un’azione purificante e rafforzante dell'organismo. Il corallo rosso ha il potere di segnalare a chi lo porta le malattie e gli avvelenamenti, perdendo il suo colore. La varietà bianca è un calmante del cuore e un antidepressivo; quella rosa combatte la debolezza del fegato; quella rossa, invece, aiuta la circolazione linfatica e del sangue ed è particolarmente indicata per chi soffre di anemia, è l'ideale per rafforzare la colonna vertebrale, per favorire la solidità delle ossa e per sciogliere i blocchi articolari. Inoltre, il corallo rosso veniva usato per curare l'indigestione, tutti i malanni dell'intestino, le malattie degli occhi e bloccare le emorragie.
Il corallo e' usato come portafortuna per la casa. Prendere un pezzo di corallo e toccare con esso ogni porta e finestra muovendoci in senso orario, poi mettetelo in un luogo dove sia in piena vista e lasciare che compia la sua magia.
Se un corallo usato in magia si rompe per qualunque ragione, significa che ha perduto il suo potere e bisogna cercarne un altro, restituendo il pezzo rotto all'oceano.

Note
ARGENTO - L’Argento è associato alla Luna (quindi alla Grande Madre) e all’elemento Acqua. E’ un metallo bianco, malleabile e grande conduttore di calore ed elettricità. In natura si trova sotto forma di agglomerati e filamenti e, siccome veniva ritrovato nella sua forma pura, è stato uno dei primi metalli ad essere usato dagli uomini.
L’energia dell’Argento è ricettiva. Durante i rituali del plenilunio si usa mettere oggetti d’argento sull’altare e si suonano campanelle d’argento durante i riti per invocare la presenza della Dèa.
L’Argento è anche considerato un amuleto protettivo (poiché come la Luna riflette la luce del Sole così il suo metallo riflette le forze negative lontano da chi lo porta) ed è il metallo delle emozioni, dell’inconscio, dell’amore e della buona salute.
Gioielli d’argento o pietre ricche di potere quali smeraldi, perle, giade e lapislazzuli montati su anelli d’argento sono indossati per attrarre l’amore.
Talvolta, indossare monili d’argento durante il plenilunio rende esausti o emozionalmente oppressi. In tal caso, ci si può semplicemente togliere di dosso tutto l’argento oppure indossare contemporaneamente dell’oro per ritrovare l’equilibrio.
L’argento indossato stimola la consapevolezza psichica "addormentando" la mente cosciente, per un miglior contatto con l’inconscio.
Indossare gioielli d’argento quando si dorme aiuta ad avere sogni e visioni. L'effetto è ancora più potente se i gioielli hanno incastonata una Pietra di Luna o Ametista o Acquamarina o Giada.
Viene usato negli incanti e nei rituali per ottenere denaro.

RAME - Il Rame è associato al pianeta Venere, all'elemento Acqua, a pietre quali Cristallo di Quarzo e Smeraldo, alla pianta della Mimosa e, come Divinità, ad Afrodite, Astarte ed Ishtar (ed in genere a tutte le Dee dell'Amore dei vari pantheon). E' un metallo rosso chiaro, diffuso in natura sia allo stato nativo sia sotto forma di sali. L'energia del Rame è ricettiva.
Il Rame è utile per direzionare l'energia (indossato durante i riti dirige l'energia verso un determinato obiettivo), per la guarigione, come portafortuna, per attrarre l'amore (montare in rame degli smeraldi), per la protezione da mali e infortuni e come amuleto per attrarre denaro.
Lo si porta addosso per alleviare i reumatismi, l'artrite ed i dolori in genere, si dice che un filo attorcigliato alle gambe ed alle braccia guarisca dai crampi, secondo alcune usanze ponendone una moneta sull'ombelico prima di intraprendere un viaggio se ne evitano i disturbi. In ogni caso, in moltissime culture il rame puro in qualsiasi forma viene spesso portato addosso per preservare la salute in generale e prevenire l'insorgere di malattie. Per essere più efficace, viene portato in genere a sinistra dai destrorsi e sulla destra dai mancini.

Fasi della Luna
Ultimo quarto 6 dicembre 2012 16:32:49
Luna nuova 13 dicembre 2012 09:42:24
Primo quarto 20 dicembre 2012 06:19:53
Luna piena 28 dicembre 2012 11:22:40

Curiosità
30 nov Festa di Diana.
03 dic Festa di Myrddin ( Merlino ).
08 dic Festa d’Inverno dei Quattro Elementi.
12 dic Festa degli Gnomi.
20 dic Festa di Cernunnos.
21/23 dic Solstizio d’Inverno. Grande Sabba d’Inverno.

Festa di Diana
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Diana è una dea italica, latina e romana, signora dei boschi e delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice della fertilità della natura e protettrice delle donne (da cui era venerata come dea della fecondità che assicurava parti non dolorosi) e dispensatrice della sovranità.
Diana è identificata con la dea greca Artemide (figlia di Zeus e di Leto, gemella di Apollo e nata nell'isola di Delo) protettrice delle Amazzoni, come lei guerriere e cacciatrici, e come lei indipendenti dal giogo dell’uomo. Come Apollo è il dio del sole, così Artemide è la dea della caccia, armata di arco e di frecce e seguita dal suo corteo di venti Ninfe dei fiumi, provenienti da Amniso in Creta.
Artemide/Diana è anche Dèa della Luna, insieme a Selene/Luna ed Ecate...una triade lunare in cui Selene è la personificazione della Luna piena, Artemide della Luna crescente (alla quale è a volte assimilata) ed Ecate della Luna nuova.
Artemide era rappresentata come una giovane dal viso delicato e bellissimo, con l'arco e la faretra e con la veste corta; per la sua qualità di dea della Luna aveva sul capo una corona di stelle o, più spesso, una falce di luna. Le erano sacri (tra gli animali) l’aquila, il cane, il lupo, l’orso, il cervo, il daino, il cavallo selvatico, l’alce, la lepre e il cinghiale; (tra le piante), l'alloro, l’artemisia,il vischio, il melo, la rosa, il cedro e l'olivo.
Il 30 nov è un giorno particolarmente adatto per consacrare il proprio Athame.

Il merlo
Druid dhubh, Lon Dubh


blackbird



Caratteristiche chiave: comprensione dell'energia di Madre Natura

Ciclo di potere: estate



Il merlo è da dal caratteristico colore nero viene sempre associato con i presagi ed il misticismo. Il suo colore da solo, ha evocato sia la paura che la promessa. Sebbene sia conosciuto come un uccello tutto nero, solo i maschi hanno questo colore.
Le femmine sono a strisce e hanno un piumaggio marrone.
E neanche tutti i merli sono neri. Una varietà ha la testa gialla fino al collo e si nota bene la diversità tra il nero ed il giallo. Questo tipo di merli di colore giallo e nero sono spesso associati all'arcangelo Auriel.
Auriel è considerato il più alto degli angeli, ed ha occhi che possono vedere attraverso l'eternità. Questa vista è superiore e controlla tutta la natura e tutte le creature spirituali.
Un altra varietà di merlo ha le ali rosse e delle strice gialle.
Questo colore viene collegato con l' Albero della Vita Binah presente nella Cabala.
Questo è anche il livello di associazione con la Madre Oscura, che rappresenta le energie femminili primordiali. Questo uccello è collegato anche con le forze primordiali della Natura.
Nell' Albero della Vita il nero ed il rosso sono i colori di Geburah (energia guerriera come quella di Marte).

Druid_Animal_2
Il giallo o l'ambra sono il colore di collegamento tra il rosso ed il nero,ed è rappresentato dal Cancro, il segno madre dello zodiaco.
I maschi di merlo dalle ali rosse, perderanno la lucentezza delle loro piume durante l'inverno. Questo dimostra come sia l'estate il periodo della vibrazione e della vitalità per questi animali totemici.
Indica il bisogno di utilizzare l'inverno come riposo della vita in modo da poter prendere della nuova energia ed espressioni d'energia per la nuova estate.
I merli nidificano nelle paludi con canne basse, a pochi piedi dall'acqua.
In questo caso così si forma un legame con l'acqua e con gli antichi simboli della forza femminile della Natura.
I merli spesso utilizzano le tife (canne di palude) , come posatoio.
Un approfondito studio sulle caratteristiche delle tife e delle erbe di palude, aiuterà ad avere una visione più completa della vita del merlo.
I merli sono noti per essere dei feroci difensori del loro territorio, dove picchiettano e scacciano qualsiasi altro animale del loro genere ci sia nelle vicinanze.
A causa di questo la vista di due merli seduti insieme è considerata un buon auspicio, in Europa i merli sono associati a San Kevin e una storia racconta di come i merli fecero un nido nella sua mano. Sempre per quest'associazione, avere un nido di merlo sul proprio tetto è una qualcosa di positivo. San Kevin era conosciuto come una persona con molta dolcezza ed amore.
Gli antichi Europei tradizionalmente mangiavano una torta di merli, ma molte volte i merli vivi venivano nascosti nelle tortiere: per fornire divertimento durante le riunioni serali.
Se il merlo vi si è manifestato come animale totemico sarete aperti verso nuove cose e aumenterà la vostra comprensione delle forze della natura che verranno nella vostra vita.
La leggenda celtica dice che gli uccelli di Rhiannon sono tre merli, che sono appollaiati e cantano sull’albero della vita ai confini con i mondi ultraterreni. Il loro canto, mette l’ascoltatore in uno stato di trance, che gli consente di recarsi nei mondi paralleli. Il merlo è anche il detentore dei segreti della magia.

rune2


Le rune di Novembre sono Isa, Jera e Eihwaz.
Isa nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 28 novembre al 12 dicembre
Jera nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 13 al 27 dicembre
Eihwaz nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 28 dicembre al 12 gennaio

Isa

isa


Isa è la prima runa di Dicembre.
Isa è una Runa legata al concetto di morte, di vuoto, di separazione.
Se con le rune precedenti abbiamo imparato ad affrontare il dolore e le difficoltà, Isa ci insegna ad accettare quel senso di vuoto dettato da una separazione. Ci aiuta ad ascoltare il silenzio, a convivere con la solitudine. La morte è solo un’altra fase della vita, fa parte del ciclo naturale e capendo ciò possiamo imparare ad accettarla anche nella vita.
Isa può indicarci un momenti di stallo, di riflessione che precede però un nuovo progetto, qualcosa di nuovo che sta nascendo in noi.

Possiamo lavorare con Isa per allontanare le preoccupazioni per il futuro e i rimpianti del passato, ci aiuta a rilassarci e ad aumentare la concentrazione. Tiene a bada le emozioni forti e le reazioni impulsive, donando fermezza, forza interiore e calma.

Jera

jera


Jera è la seconda runa di Dicembre.
Il significato del nome Jera è “stagione” o “anno”. Questa runa simboleggia il cerchio della vita, l’anno, composto da tutte le sue stagioni che si susseguono.
Jera aiuta a raccogliere i frutti di quel che è stato seminato nei mesi precedenti, a tirare le somme di quello che abbiamo ottenuto.
Jera è perfezione, intesa come completamento del ciclo vitale. Jera è il concetto del tempo, che scorre e non può essere fermato ma che porta i suoi frutti sempre, se si ha la pazienza di aspettare.
Jera è conclusione e rinascita, sia nel mondo materiale – inteso come conclusione di affari, di situazioni, raccolta di guadagno percepito dal lavoro svolto, ma anche rafforzamento dei rapporti sociali, oppure nuove conoscenze, nuovi rapporti – sia nel mondo spirituale, inteso come fine di un periodo buio, dove poi si può ancora credere nella rinascita, nella luce che ritorna, splendente.

Sfruttiamo l’influenza di Jera per lavorare su alcuni punti in questo periodo dell’anno;
Sviluppare la pazienza, evitare invece l’ansia e lo stress,
Imparare ad attendere, perché solo così potremo raccogliere il frutto del tempo,
Entrare in armonia con i cicli naturali, i nostri cicli personali e migliorarci nel rapporto con i tempi delle altre persone.

Eihwaz

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Eihwaz è l’ultima runa del mese di Dicembre.
E’ una runa di consapevolezza, ci invita ad accettare e riconoscere il processo di vita, con tutti i suoi passaggi.
Per poter amare maggiormente la vita occorre accettarne ogni passaggio, anche la morte.
E’ anche la runa del viaggio sciamanico, del viaggio fra i mondi, dei misteri della vita.

Il periodo influenzato dalla runa Eihwaz ci può essere utile per risolvere i problemi, accettarli, affrontarli come nuove possibilità; ripartire, trovare nuovi inizi o cambiamenti alle cose che non ci vanno bene della nostra vita.
Possiamo provare a superare i conflitti che abbiamo, sia con noi stessi che con il mondo circostante.
Questo periodo è poi sicuramente adatto per lavorare con le meditazioni, i viaggi sciamanici, i viaggi fra i mondi, sfruttiamo questa influenza positiva data da Eihwaz .

Se abbiamo problemi nella sfera sentimentale, Eihwaz ci insegna ad essere più spontanei, più naturali, a dedicar maggior tempo alle persone che ci stanno a cuore.
Se i problemi sono nel campo lavorativo, invece, possiamo pensare di trovare nuovi schemi, una nuova organizzazione per affrontare al meglio la nostra attività.
Infine Eiwhaz aiuta anche la nostra salute; è utile per alleviare i problemi causati dallo stress, e per far ciò è necessario ridurre al minimo le situazioni che ci provocano questo tipo di problema.

Calendario degli Animali Totem


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Dicembre si divide in due diversi animali totem:

Gufo > 22 Novembre - 21 Dicembre
Oca > 22 Dicembre - 19 Gennaio

Gufo
Le persone nate in questo periodo dell'anno rispecchiano l'aria fresca e limpida caratteristica di questo momento, sono quindi persone che hanno le idee chiare dei propri bisogni e dei propri obiettivi.
Come il gufo, le persone nate in questo periodo sanno analizzare bene i dettagli e si distinguono per una natura curiosa.
Sono in grado di districarsi velocemente nelle situazioni pesanti, sono ricchi di risorse, hanno molta fiducia in loro stessi e sono in grado di adattarsi ad ambienti estranei e a nuove sensazioni.
Molto importanti per loro sono i rapporti con le altre persone; i nati sotto il segno del gufo sono infatti inclini ad appoggiarsi su coloro che si dimostrano comprensivi e che offrono il proprio sostegno.
Sono spesso persone ricche di energia positiva, ma devono imparare ad incanalarla in modo costruttivo per non rischiare di sprecarne inutilmente.

Oca
Le persone Oca sono nate nel periodo più desolato dell'anno e, allo stesso tempo, con l'inizio di un nuovo ciclo che si sta avvicinando.
Come l'animale che li contraddistingue, le persone Oca sono lungimiranti e disposti ad esplorare territori non ancora familiari. Prediligono il fare e l'agire e sanno affrontare ogni impegno con entusiasmo. Il loro stimolo interno al perfezionismo gli permette di raggiungere ottimi risultati in qualsiasi campo. Le persone Oca si irritano facilmente in compagnia di persone di livello inferiore o con attività prettamente diverse, che non suscitano in loro interesse.
Sono persone prudenti di natura e possiedono un acuto senso dei valori.
Le persone Oca devono però maggiormente imparare ad avere fiducia in loro stesse e ad essere autonomi, così da poter sviluppare al meglio la loro identità.

Fonte: La Via degli Sciamani - Kenneth Meadows

Burro di Karitè


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Il Karité è un albero ad alto fusto che può raggiungere i quindici metri di altezza e un metro di diametro. Presente nella vasta zona dell'Africa centrale, tra il Senegal e il Nilo, il suo aspetto ricorda un po' la nostra quercia, con una chioma verde scuro e le foglie raggruppate alle estremità dei rami. Ha fiori profumati e il suo frutto carnoso, simile a una prugna, racchiude al suo interno un nocciolo da cui si ricava il prezioso burro dalle proprietà rigeneranti straordinarie.

I Benefici e utilizzo in cosmetica
Il burro di Karitè è ricco di vitamine ( A, D, E, F, K) . Oltre ad essere usato nel campo alimentare come condimento dalle popolazioni africane, ha funzione di balsamo per massaggi contro i reumatismi, gli indolenzimenti, le bruciature, gli eritemi solari, le ulcerazioni e le irritazioni della pelle. Le donne africane lo utilizzano come protettivo contro l'azione del sole, del vento e della salsedine.

Nella moderna dermatologia gli sono riconosciute proprietà cicatrizzanti, emollienti, antismagliature, antirughe, elasticizzanti, idratanti, antiossidanti, lenitive e riepitelizzanti, filmanti e protettive; ma la caratteristica esclusiva del burro di Karitè, il segreto che lo rende davvero unico, è l'altissimo contenuto di insaponificabili (dal 12 per cento al 18 per cento), sostanze indispensabili e fondamentali per il mantenimento della naturale elasticità della pelle.

Il burro di Karitè è un cosmetico con proprietà:
-filtranti nei confronti dei raggi solari UV
-idratanti
-lenitive
-filmanti e protettive
-emollienti
-eudermiche grazie alle quali mantiene la pelle giovane, levigata, di un bel colorito.
E' indicato nei seguenti casi:
●pelle matura
●pelle molto secca
●mani affaticate dal lavoro
●smagliature da gravidanza
●prima e dopo i bagni solari (molto consigliabile!)
●eritema da pannolino nei bambini neonati
●mescolandolo con un olio di base per i massaggi

Oltre alle sue proprietà idratanti, il burro di karitè aiuta a curare la pelle, dunque può essere usato su piccole ferite ed escoriazioni, e su labbra, mani e piedi quando la pelle è screpolata o fissurata.

Ricette


Crema fluida Protettiva all'Olio di Mandorle Dolci e Burro di Karité
Ingredienti:
50 gr di Olio di Mandorle Dolci Bio;
20 gr di Burro di Karitè puro;
3 gocce di O.E. di Ylang Ylang (facoltativo, oppure altro O.E. a vostra scelta)

Preparazione:
Sciogliere il Burro di Karité a bagnomaria e mescolate con l'olio di Mandorle Dolci. Aggiugere l'O.E. a scelta (non più di 3 gocce), amalgamate bene e travasate subito. Se volete rendere la crema un po' più solida potete tenerla qualche ora in un luogo fresco (anche in frigo!).

Indicazioni:
Questa ricetta ci fa ottenere una crema molto fluida, di facile applicazione. Utilizzarla per proteggere la pelle nei giorni di forte vento, di grande freddo, oppure per proteggerla dagli ambienti molto secca (con aria condizionata).

Crema Antirughe all'Olio di Jojoba e Burro di Karité
Ingredienti:
50 gr di Burro di Karité puro;
40 gr di Olio di Jojoba bio;
10 gr di Olio Extra vergine di oliva.

Preparazione:
Sciogliere il Burro di Karité a bagnomaria. Toglierlo dal fuoco ed aggiungere sia l'olio di Jojoba che quello di Oliva. Travasate immediatamente nel vasetto (o flacone).

Indicazioni & Effetti sulla pelle
Questa crema nutre e idrata la pelle alleviando le rughe. Si può utilizzare benissimo sia sul contorno occhi che sul contorno labbra. Con la sua protezione vegetale, scherma molto bene la pelle dall'azione del freddo (quindi utilissima ora che arriva l'inverno). Non lascia assolutamente la pelle unta, anzi, è di facile assorbimento ed ha anche azione riducente delle smagliature idratando profondamente la pelle e rendendola elastica. Si possono aggiungere anche degli oli essenziali, ma data la delicatezza della parte del corpo che andiamo a trattare (viso e contorno occhi e labbra) è sempre bene chiedere consigli a qualche esperto (erborista, medico naturopata).

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view post Posted: 30/11/2012, 13:22 ~BANNER DEL FORUM~ - Bacheca
CITAZIONE (Cenereblu @ 26/11/2012, 15:08) 
Ne ho preso uno :) spero non sia un problema!

sono lì per essere presi :)
view post Posted: 5/11/2012, 15:09 Almanacco di novembre - Almanacco

~ Almanacco di Avalon ~

Novembre 2012



Luna di Novembre


fasi-lunari


Ultimo quarto 7 novembre 2012 01:36:55
Luna nuova 13 novembre 2012 23:08:20
Primo quarto 20 novembre 2012 15:32:36
Luna piena 28 novembre 2012 15:47:28



Luna di Novembre è conosciuta come Luna della Trasformazione, Luna degli Antenati, Luna Oscura, Luna della Nebbia, Luna del Castoro, Luna del Dolore, Luna Matta, Luna dei Cervi che perdono le corna, Luna di Povertà.



La luna di Novembre corrisponde in natura ad un "tempo di sogno e di riposo".
Il ciclo agricolo è ormai terminato, la terra dà pochi ultimi frutti mentre il buio avanza sovrano proteggendo il riposo della Dea Terra, che giace accanto al Dio Sole, in un'unione più spirituale che fisica.
Con Samhain, o capodanno celtico, ha inizio un nuovo giro nella ruota dell’anno.
E' questo il periodo più misterioso e magico di tutto l’anno, e in particolare dalla notte del 31 Ottobre/1° Novembre per circa dieci giorni, il velo sottile che ci separa dall’altra dimensione si fa ancor più impalpabile.
Nell’antichità si pensava che, in occasione di Samhain, gli spiriti dei defunti tornassero a camminare sulla terra, facendo visita ai vivi: da ciò deriva l’usanza di onorare la memoria dei propri avi il 1° Novembre, ripresa da altre tradizioni religiose.
Per onorare i loro cari defunti, i nostri antenati solevano lasciar del cibo sulla soglia di casa, e scrivere messaggi da gettare nel fuoco affinchè giungessero nell’aldilà, ai loro cari.

Anche per noi questo è un tempo particolarmente adatto per riflettere, contemplare, guardarsi dentro e trasformare ciò che ha bisogno di essere trasformato. Come la natura si spoglia, s'arresta e si addormenta, altrettanto noi possiamo utilizzare questo riposo rigeneratore per prepararci ad affrontare un nuovo ciclo.
Non a caso questo è il tempo dello Scorpione, il cui governatore è Plutone, o Ade, dio dell’oscurità e sposo di Persefone, la Dea dei due mondi.
Scorpione è il segno della trasformazione, della crisi che precede la rigenerazione, che poi incontreremo in Sagittario.
In questo segno l’uomo affronta il difficile compito di superare la paura della perdita, anche la più estrema, fino a comprenderne i doni.
La leggenda di Inanna, mito dello scorpione, narra infatti di un viaggio nel regno degli inferi, per incontrare la propria parte oscura, o rimossa, la sorella Ereshkigal. Un viaggio doloroso, al ritorno del quale Inanna incontra tanti doni quanti i gioielli che ha lasciato lungo la discesa, per accorgersi una volta in superficie che il valore di questi doni è di gran lunga superiore rispetto a quanto ha perso.
Come Inanna, permettiamoci anche noi un viaggio nell’interiorità, per rivedere l'anno che è passato riconoscendo quei lati del nostro Io che è bene lasciar “morire”, dando così spazio a nuove possibilità.
Approfittiamo di questo tempo anche per confrontarci serenamente con quel fenomeno della vita che tanto ci spaventa, ma sul quale non abbiamo alcun possibile controllo: la morte.
Rielaboriamo i nostri lutti, onoriamo i nostri cari e ricordiamo che ad ogni perdita segue una rinascita, è la natura stessa che ce lo insegna.


Il cielo di Novembre 2012

Il tempo dello Scorpione ha avuto inizio con l’ingresso del sole nel segno, congiunto al severo Saturno, che collabora con nettuno (in trigono dai pesci) affinchè gli amici scorpione e in generale i segni d’acqua possano sperimentare dentro di sé la ricerca del punto di incontro realismo e visione magica, lucidità razionale e sogno, controllo della mente e abbandono all’istinto e all’irrazionalità.
Privilegiati dunque gli Scorpioni e i restanti segni d’acqua a parte qualche seccatura per Cancro e Pesci nella prima metà del mese, quando venere e marte si trovano rispettivamente in bilancia e sagittario e formano aspetto di quadratura.
Nella seconda metà del mese dunque troviamo mercurio che, iniziato il suo anello di sosta, torna a far visita allo scorpione, retrogradando fino al 27 per poi riprendere il moto diretto.
Il pianeta dell’amore, Venere, si trova come già detto per buona parte del mese nel segno di cui è maestro, Bilancia, per entrare anch’essa in scorpione, favorendo i segni d’acqua, dal giorno 22.
Per quanto riguarda il guerriero marte, lo troviamo a corroborare i segni di fuoco fino al 16 novembre, quando passa dal sagittario al capricorno, dove porta il suo impulso attivo ai segni di terra, che tanto ne hanno bisogno.
Giove e Urano ancora retrogradi per tutto il mese. Nettuno torna diretto il 12 novembre mentre Plutone fa un passo avanti nel suo lento procedere e giunge agli 8° di capricorno.
Da segnalare il potente novilunio del mese, il 13 novembre, nel segno delle ombre e nel tempo del mistero (samhain), accompagnato da un’eclissi di sole.

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Festività



- 31 ottobre è Halloween
- 01 novembre è Samhain (il capodanno celtico)
- 02 novembre è la festa degli antichi spiriti, festa di Epona, festa di Loki ( dio che rappresenta il male necessario per il mantenimento dell’ordine cosmico)
- 11 novembre è la festa di Sucellus (uno dei più importanti dei celtici)
- 18 novembre è la festa di Artia (dèa celtica dell'abbondanza e della caccia)

Festa degli Antichi
Onorare i morti è una ricorrenza comune a moltissime culture. A Samhain il velo che ci separa dagli spiriti dei defunti è più sottile ed è, quindi, più facile creare un contatto con loro utilizzando gli strumenti di divinazione. Accendere in loro omaggio un incenso di alloro, noce moscata e salvia. In Giappone questa festa è chiamata Oban e si festeggia il 15 agosto.

Festa di Epona
Epona è la dea dei cavalli e il suo nome deriva dalla parola celtica "epos" che significa appunto "cavallo". Per i celti il cavallo era molto importante, tanto che non ne mangiavano per alcun motivo le carni, per questo Epona era una delle divinità più venerate.
Montava lateralmente, alla maniera antica femminile e niente, nel linguaggio figurato, consente di definirla una divinità di guerra (anche se è venerata soprattutto in ambienti militari). Infatti, Epona reggeva spesso oggetti di fertilità e nutrimento, piuttosto che armi: un piatto da cui un puledro si alimenta, della frutta o una cornucopia (simbolo di protezione e di elargizione di doni e fertilità).
Epona viene associata, anche, all'acqua dei fiumi e al latte, nutrimento essenziale per i Celti.
In alcune raffigurazioni, porta appesa alla cintura una chiave (che rappresenta la sua capacità di aprire le porte dell'oltretomba e di favorire così una "rinascita") o con in mano la ruota del destino e della rinascita o in presenza di gufi, usignoli e aquile che cantano al suo passaggio x risvegliare i morti.
Epona è l’unica dea celtica adottata dai romani. Da lei deriva l'antico nome (Eporedia) dell'attuale città di Ivrea, in Piemonte, nella quale ancora oggi si effettua una delle più importanti fiere di cavalli d'Italia.

Festa di Loki
Nella mitologia norrena Loki è figlio del gigante Fárbauti e della dea Laufey e fratello di Helblindi e Býleistr. E' un mutaforma e in diversi racconti appare sotto forma di un salmone, del mare, di una foca, di una mosca, e anche di una donna anziana.
Il suo rapporto con gli altri dèi è molto variabile. Loki a volte li assisteva e a volte causava loro dei problemi. Rappresenta il male necessario per il mantenimento dell’ordine cosmico.

Festa di Sucellus
Dio dei Celti della Gallia, Sucellus è raffigurato con sembianze umane, avvolte da abiti di pelle di lupo. Porta nelle mani un martello dal manico lungo ed un vaso (una coppa, un corno, un otre od altri oggetti usati per contenere oltre che acqua anche sidro, birra e idromiele) o con un cane al suo fianco (che rappresenta la forza e l'abilità nel combattimento e nella caccia).
Sacellus è il guardiano delle foreste ed il patrono dell'agricoltura e delle feste. E' il Dio degli antenati che dispone della vita e della morte (come il Dagda e Ade, Dio Greco dell’Oltretomba),infatti, presiede in terra e sotto di essa, nel mondo dei Viventi e dei defunti; in pratica presiede i cicli della vita e della morte, della ciclicità della terra, delle stagioni e quindi della fertilità. Si preoccupa anche di accompagnare le anime nel mondo dei morti e là presiede a tutti i festeggiamenti.
Onorarlo nel Suo giorno accendendo una candela e bruciando erbe di questa stagione, come la salvia ed il rosmarino. Porre sull’altare un’offerta d’uva.
Questa festa è stata sostituita dai cristiani con la festa di san martino, considerato il patrono dei soldati e dei cavalieri e, per il suo atto di carità, dei medicanti.

Festa di Artia
E' una dèa celtica molto conosciuta in bretagna ed il suo nome deriva dalla parola gallica artos, che significa orso. Artia è la dèa della caccia, dell'abbondanza e della natura; è la dèa dispensatrice di vita in quanto madre ed orsa.
La si può onorare con qualsiasi gesto d'amore verso un animale o una pianta nel Suo giorno.


Il calendario celtico degli alberi e le pietre degli Dei


tiglio



lettera P è Peith (Tilia cordata) - dal 28 ottobre al 24 novembre.

Il 28 ottobre si festeggia il Giorno del Tiglio. Il Tiglio era considerato un albero sacro; veniva piantato nelle strade dei paesi per proteggere i contadini dal malocchio e raccoglieva all'ombra della sua ampia e fitta chioma le adunanze più solenni della popolazione.
Famoso è il tiglio che si trova a Macugnaga, in provincia di Novara, perchè sotto le sue fronde ci si incontrava per discutere e prendere decisioni politiche ed amministrative. Il tiglio era, quindi, anche simbolo della Giustizia e lo si trovava spesso lungo i viali che conducevano alle dimore di chi rivestiva importanti cariche pubbliche.

Quest'albero si adatta a qualsiasi terreno, anche calcareo, ma richiede umidità dell’aria e del suolo ed esposizione al sole, anche se vive bene in mezz’ombra. Si propaga per semi ed per talea ed ha uno sviluppo molto veloce (per questo motivo è impiegato per il rimboscamento). Può raggiungere altezze considerevoli, dai trenta ai quaranta metri, e può superare i settecento anni di vita, come quello di Macugnaga, che sembra sia il più vecchio d'Italia (risale al 1400). Un altro dei più vecchi e grossi tigli esistenti è quello di Samueus (altra Savoia), piantato nel 1436 in ricordo delle franchigie accordate al borgo dal duca di Savoia Amedeo VIII; è grande nove metri di circonferenza e venti di altezza.
La corteccia del tiglio, liscia e di colore bruno, si fessura invecchiando; i suoi rami sono robusti e presentano una densa peluria dal verde al rossastro. Ha foglie cuoriformi con piccoli ciuffi di peli rossicci sulle nervature principali. Fiorisce a giugno; i fiori ermafroditi, raramente unisessuali, hanno colore bianco-giallognoli ed un dolce profumo, e sono ricchi di nettare. E' spesso infestato dagli afidi che, nutrendosi della linfa delle foglie, producono melata vischiosa; può essere attaccato anche dal ragnetto rosso.

Nel corso del mese di Peith, il tiglio dà i suoi frutti, che sono capsule grigiastre e legnose, coperte di peli.
Del tiglio si utilizzano principalmente i fiori, che si raccolgono a mano (staccando il fiore con tutta la brattea) all'inizio della fioritura (quindi tra giugno e luglio).
Una volta raccolti vanno messi ad essiccare in un luogo ben aerato e poco illuminato e poi, una volta secchi, si conservano in un recipiente di vetro sigillato e al riparo dalla luce. Viene utilizzata anche la corteccia, raccolta in primavera.

Mitologia.
La mitologia greca racconta che Filira o Fillira (in greco Φιλύρα, Filùra), una ninfa figlia di Oceano e Teti, per sfuggire al dio Crono, che la voleva per sé, si fosse tramutata in giumenta, ma che il dio, tramutatosi a sua volta in cavallo, anche per non attirare l'attenzione di sua moglie Rea, l'abbia violentata. Rifugiatasi sui monti Pelasgi, Filira partorisce il centauro Chirone (metà uomo e metà cavallo). Spaventata e in preda alla vergogna e al dolore, chiede a Zeus di essere mutata in un'altra specie, e il dio la trasforma in tiglio (in greco Filùra). Da allora, il tiglio divenne simbolo della femminilità e della sensualità e per questo sacro ad Afrodite (in greco Aφροδίτη), dea dell'amore, della bellezza, della sessualità, della sensualità, della lussuria e dei giardini. Il centauto Chitone divenne invece da adulto un famoso guaritore, grazie anche alle doti ereditate dalla madre e che si sono trasferite al tiglio (può essere utilizzato in ogni sua parte ed ha numerose virtù benefiche).
Erotodo racconta che, in Persia, vivevano strani esseri, gli Emarei che erano uomini e al contempo donne; esseri che Afrodite aveva privato della loro virilità per aver saccheggiato il suo tempio ad Ascalona in Siria. Li aveva puniti, ma li aveva resi in grado di predire il futuro e per la profezia, veniva usata la corteccia del tiglio divisa in tre e passata tra le dita.
Il tiglio è inoltre da sempre considerato l'albero dell'amore coniugale per via di un'antica leggenda. Nell'ottavo libro delle "Metamorfosi" di Ovidio Nasone (43 a.C. - 18 d.C.) si racconta di Filemone e Bauci, due vecchietti della medesima età, che avevano vissuto insieme fin dalla giovinezza in un'umile capanna, dove erano invecchiati senza vergognarsi della loro povertà e sopportandola tranquillamente. Zeus e Hermes (scesi sulla terra con sembianze di poveri pellegrini), dopo aver bussato di porta in porta chiedendo ospitalità e ottenendo solo rifiuti, furono accolti prontamente e con grande gentilezza dai due anziani, che offrirono loro tutto ciò che avevano, scusandosi per i rustici cibi. Come premio, gli dei trasformarono la loro capanna in tempio e concessero ai due sposi di restare uniti anche dopo la morte sotto forma di quercia e di tiglio, uniti per il tronco.

Le Proprietà e gli usi del Tiglio
Il Tiglio ha molteplici proprietà terapeutiche e magiche. Come scriveva nel 1848 il naturalista Duchatre, tutte le parti del tiglio sono utili, ognuna a modo suo.
I greci conoscevano le proprietà calmanti dei fiori di tiglio e ne facevano risalire l’uso ai tempi di Cronos (età dell’oro). Ma, oltre ai fiori, i greci utilizzavano il libro del tiglio, che si trova tra la corteccia e il legno e che chiamavano phlyra, e ne ottenevano da questo carta, stuoie e reti da pesca.
Mentre dalla corteccia lasciata a macerare nell’acqua, ottenevano una flora tessile (le cui fibre venivano separate attraverso una tecnica detta “stigliatura”, operazione usata successivamente con il lino e la canapa) utilizzata per produrre tessuti e corde.
I romani usavano le foglie di tiglio come foraggio per gli animali; ancora oggi, in Svizzera e nell’Europa settentrionale vengono usate per il bestiame. Invece, con la linfa e i fiori si fabbricava zucchero e se ne faceva cioccolato.
Il tiglio è una pianta molto ricercata in erboristeria. E' usato come rimedio all’insonnia e alle nevrosi, ma anche come lenitivo delle infezioni aeree e delle coliti. Ha proprietà calmanti, sedative, antireumatiche, diaforetiche. Svolge, inoltre, un'eccellente azione antispamodica a livello dell'apparato digerente, soprattutto se legata ad ansia e nervosismo.
Dalla tradizione erboristica popolare si apprende che l'infuso di tiglio, chiamato "tilleul" (termine francese), è una bevanda rilassante che può curare i sintomi catarrali secondari e i raffreddori. I fiori di tiglio sono impiegati inoltre per curare l'emicrania, l'isterismo e l'ipertensione arteriosa.
Anche il carbone, ottenuto dal suo legno, ha diversi utilizzi: si usa a scopo terapeutico per la preparazione del carbone vegetale, per produrre la cipria e per il carboncino da disegno (che è di ottima qualità).
Per lenire le scottature si può, invece, impiegare un decotto di foglie e corteccia che, grazie alle mucillagini che contengono, ha proprietà emollienti. Molto apprezzato anche il miele di tiglio il cui aroma è inconfondibile.
Recentemente è stato scoperto che il tiglio (fiore e corteccia) ha la capacità di diminuire la viscosità del sangue e di migliorare la circolazione favorendo la prevenzione dell’infarto e della trombosi.
Il legno, bianco e tenero, viene spesso intagliato e usato per fabbricare strumenti musicali (come le casse di risonanza ed i tasti di pianoforte ed organo) perchè non si deforma; generazioni di artisti e di artigiani lo hanno usato per le loro sculture.

Personalità dei nati sotto il segno del Tiglio
I nativi sotto il segno del Tiglio hanno una personalità semplice ed una natura socievole, generosa e spontanea. Il loro carattere è distante dalla menzogna e dalla falsità.
Dedicano all'amicizia e alla compassione per gli altri buona parte della loro vita. E' un segno che ha forti legami con il sonno e l'ipnosi. I Tiglio credono fermamente nei loro ideali e seguono una condotta coerente con il loro pensiero. Sanno infondere calore e vivacità intorno a loro e si rendono indispensabili, creando con facilità una certa dipendenza negli altri. Malgrado siano dotati di una naturale autorità, spesso scendono a compromessi per non offuscare l'immagine che vogliono dare di se. Sanno godere dei piaceri concreti della vita e hanno esigenze intellettuali che spaziano su una varietà d'interessi, anche se non sanno sempre dare continuità ai loro progetti. Si animano per un'iniziativa coraggiosa e si entusiasmano quando riescono a trascinare altri nelle loro esperienze migliori, ma se mancano gli stimoli l'energia si spegne e si adagiano.
I Tiglio comunicano con molto slancio i loro sentimenti amorosi, riescendo a trasmettere sicurezza al partner e a conquistarne la fiducia. La loro natura appassionata li rende degli ottimi amanti. In un'unione richiedono la massima libertà, non amano, infatti, sacrificare amici e divertimenti per la famiglia. Hanno bisogno di partner tranquilli e ricchi di fantasia dato che i Tiglio sono dotati di un'intelligenza concreta e razionale, di corto raggio. Normalmente sanno essere molto in sintonia con i bambini e sanno dimostrarsi genitori forse un po' apprensivi ma affidabili.
Hanno carattere penetrante ed aggressivo e sono in perenne conflitto con loro stessi, soggetti a tentazioni, crisi di coscenza e tormenti. Sono grandi lavoratori, capaci di profonda e sottile analisi.
Essendo persone dinamiche e impulsive, i Tiglio, sono adatti ad attività che richiedono il movimento, il viaggio, il contatto con ambienti diversi. Possono dunque svolgere professioni come quelle di rappresentante, di giornalista, di pilota e di agente turistico.
Punti delicati del tiglio sono i polmoni e le vie respiratorie.
Unioni favorevoli: Abete
Colore: Giallo

Cura del corpo
L'infuso di tiglio è utilizzato per l'insonnia ed il nervosismo, grazie alla sua azione sedativa a livello cerebrale. Inoltre è efficace per la tosse e le influenze, o per fare lavaggi, sciacqui e gargarismi.
I fiori di tiglio servono anche per preparare deliziose tisane calmanti e per diminuire gli spasmi gastrici o per preparare tisane da aromatizzare con miele, bevande o liquori.
Il decotto aggiunto all'acqua del bagno ha un effetto sedativo per combattere l'insonnia ed il nervosismo.
Le compresse imbevute di infuso di tiglio messe sugli occhi alleviano la stanchezza, il rossore, le borse sotto gli occhi.
Per le scottature, gli eritemi solari, le irritazioni delle emorroidi e delle zone intime esterne preparare una tintura oleosa con 10 g di fiori con brattee in 100 ml di olio (a macero per 10 giorni in ambiente caldo e poi filtrare il tutto attraverso un telo sottile). Frizionare leggermente sulle zone interessate.
Il pediluvio con l'infuso combatte i piedi stanchi e gonfi.
L'infuso inoltre è un ottimo depurativo per la pelle, distende le rughe ed aiuta nei casi di arrossamenti cutanei.
I fiori essiccati e sbriciolati si utilizzano per aromatizzare dolci o sciroppi.
In Spagna l’utilizzo dell’infuso di fiori è diffuso, come da noi, l’uso della camomilla e questo stesso infuso può essere utilizzato per risciacquare i capelli: li rende infatti lucidi e morbidi.

Ritualità
Un talismano per assicurarsi un amore longevo e fedele è costituito da un ramo di tiglio e uno di quercia legati con un nastro verde.
Per aumentare il potere di seduzione e per assicurarsi un amore fedele si possono mischiare il profumo di tiglio e quello di rosa.
Fiori di tiglio tenuti dentro a un sacchetto di seta proteggono dai cattivi influssi e assicurano calma e serenità.
I suoi fiori sono utilizzati per i rituali d’amore di protezione e per propiziare il sonno e i sogni.
Il Tiglio viene inoltre inserito nei sacchetti talismanici per proteggersi dai pericoli del corpo.
Per predire il futuro è sufficiente <<tagliare dei pezzi di corteccia in strisce che arrotolate e srotolate attorno alle dita potevano predire il futuro >>.

Note - Ermafrodito (in greco antico Ἑρμαφρόδιτος) è figlio di Ermes e di Afrodite e da loro prende il nome. Secondo il mito di Ovidio, il dio venne allevato dalle Naiadi (ninfe che presiedevano a tutte le acque dolci della terra e possedevano facoltà guaritrici e profetiche) nelle grotte del Monte Ida, una montagna sacra in Frigia (l'attuale Turchia). Quindicenne, durante un viaggio esplorativo del mondo, il bellissimo dio giunse in Caria, sulle rive di un grande lago. Qui incontra la ninfa Salmace, che si innamora subito di lui e cercò di sedurlo, ma fu respinta. Quando pensò che Salmace fosse andata, Ermafrodito si spogliò ed entrò nelle acque della piscina vuota, ma Salmace saltò fuori da dietro un albero e si gettò in piscina. Si avvolse intorno al ragazzo, con la forza lo baciò e gli toccò il petto. Mentre Ermafrodito si dibatteva, lei gridò agli dèi che non si sarebbe mai separata da lui. Il suo desiderio venne accolto e i due divennero un essere solo, metà uomo metà donna. Ermafrodito ottenne dagli dei che chiunque si fosse immerso in quel lago avrebbe subito perduto la virilità.



Pietre Magiche. - Malachite.


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Il nome deriva dal greco malake, ovvero “malva”, poiché ricorda il colore delle foglie della pianta. Alcuni, invece, sostengono che derivi dalla parola “malakos” che significa “morbido” in relazione alla sua forma e alla sua durezza.
La malachite è la pietra sacra ad Afrodite (ma anche a Freya e ad Hathor) perchè simboleggia la femminilità, la seduzione, la sensualità, la bellezza e l’amore per le arti.
La malachite è uno dei minerali che si trova citato più spesso in miti e leggende.


Energia: ricettiva
Pianeta: Venere
Elemento: terra
Erbe associate: malva
Poteri: potere, protezione, amore, pace, successo in affari

Usi Magici
La Malachite è una delle più antiche pietre conosciute e da migliaia di anni è impiegata come pietra di trasformazione.
Nel corso della storia tutti i regnanti e i guerrieri hanno scelto questa pietra come simbolo di forza e al contempo di intelligenza.
In Egitto era usata dalle caste nobili. I copricapo dei Faraoni ne erano orlati per conferire loro saggezza nel governare. Veniva anche polverizzata e usata come cosmetico e sollievo per la cura degli occhi.
Nel Medioevo era consigliata per i problemi mestruali e per alleviare i dolori del parto.
Si narra che veniva fatta indossare dai bambini per preservarli dalle cadute e che la pietra andasse in frantumi nei casi di pericolo incombente.
Veniva anche usata come pigmento pittorico; il pigmento era conosciuto con i nomi: verde azzurro di Spagna, verde azzurro, verde tedesco, verde minerale, verde azzurro di Magna Grecia e verde d'Alemagna.
Questa gemma ricorda i colori della natura, il verde rilassante dei prati e dei boschi, ed ha il potere di connettere l’individuo con questa vibrazione svolgendo un’azione calmante e rasserenante.
La sua azione assorbente le permette di assimilare le disarmonie, le dissonanze e le energie negative indesiderate presenti nei corpi più sottili e di deviarle.
La malachite può essere usata in qualsiasi zona del corpo dove vi sia necessità alleviare il dolore.
Esercita un’azione antispastica ed anti-infiammatoria, riassorbe i gonfiori alle articolazioni e ne favorisce la flessibilità. E’ inoltre consigliata per trattare i disturbi neurovegetativi (ansiosi) che possono provocare l’ulcera.
Rafforza gli organi sessuali femminili e aiuta a guarirne le affezioni. Agisce contro la sterilità e favorisce l’aumento della produzione del latte dopo la nascita del bambino.
Aumenta il flusso del sangue, favorisce la rigenerazione dei tessuti, decongestiona gli occhi, rafforza il cuore (armonizza il 4° chakra) e il sistema circolatorio (è in sintonia anche col 3° chakra), dà sostegno al pancreas, alla milza, alle ghiandole, al cervello; stimola il fegato e agisce come disintossicante ed è utile contro gli avvelenamenti.
Usata durante la meditazione fa affiorare emozioni statiche e represse, permettendo all’energia di circolare liberamente tra i chakra.

E' bene pulire la malachite, dopo l'uso, sotto un getto di acqua corrente (NON usare il sale perchè la danneggia) e ricaricarla alla luce del sole.
Se la pietra viene usata a lungo può succedere che si esaurisca, diventando opaca e spenta. In questo caso è preferibile posarla su una drusa di quarzo ialino o interrarla in un vaso di fiori, per qualche giorno.
Può anche accadere che la pietra si sacrifichi per noi al punto tale da non riprendersi o di rompersi in moltissimi pezzettini, avendo portato a termine il suo compito.
Non buttarla mai nella spazzatura, ma renderla alla Madre Terra.
Pietra del Sagittario.

Le Rune



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Le rune di Novembre sono Hagalaz, Nauthiz e Isa
Hagalaz nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 28 ottobre al 12 novembre
Nauthiz nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 13 al 27 novembre
Isa nel ciclo solare corrisponde al periodo che va dal 28 novembre al 12 dicembre


Hagalaz

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Hagalaz è la prima Runa di Novembre.
Ricopre anche il periodo di Samhain, ed il suo significato è molto collegato a quello di questa festività.
Hagalaz è una runa di morte, ma non da intendere obbligatoriamente come concezione negativa, morte come distruzione, rinnovamento, epurazione, spazio per la crescita, pulizia ecc.
Il suo significato è piuttosto complesso poiché sembra simboleggiare aspetti anche diversi fra loro.
E’ una Runa che permette di accedere a nuovi livelli di conoscenza, attraverso l’esperienza di morte e rinascita.
Hagalaz è separazione dal passato, accettazione di conti in sospeso.
Questi sono i suoi significati anche nella divinazione, Hagalaz non può uscire rovesciata.

Per poter sfruttare al meglio l’influenza di questa runa, possiamo lasciarci guidare dalla nostra natura, vivere in sintonia con il nostro essere, accettando situazioni positive e negative.
E’ il momento opportuno per lasciarci alle spalle il passato, liberarci da blocchi che ci soffocavano e vivere la vita con purezza.

Nauthiz

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Nauthiz è la seconda Runa di Novembre.
Probabilmente proprio per il periodo dell’anno buio e freddo che va a rappresentare, questa Runa indica sofferenza, oppressione, incapacità nell’agire e ci pone innanzi ai nostri blocchi, alle prove che non riusciamo a superare.
Ci mostra come sta procedendo la nostra vita e ci aiuta a capire quanto siamo disposti a pagare per ottenere ciò che vogliamo e per raggiungere i nostri obiettivi.
Nauthiz è associata all’inconscio e ai lati oscuri della nostra personalità.
Non dobbiamo vederla come Runa negativa, Nauthiz ci ricorda che conoscendo il dolore conosceremo anche la gioia e che dopo l’oscurità la luce ritorna sempre.

E’ un periodo opportuno per lavorare con noi stessi, fare il punto della situazione, pensare a ciò che vogliamo per la nostra vita e Nauthiz può aiutarci a capirlo.
Sarebbe opportuno chiudere le questioni in sospeso.
Inoltre questa Runa ci può essere di aiuto per non fuggire dinnanzi ai problemi ma affrontarli, accettare le nostre responsabilità invece che evitarle.

Isa

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Isa è l’ultima Runa di Novembre.
Isa è una Runa legata al concetto di morte, di vuoto, di separazione.
Se con le rune precedenti abbiamo imparato ad affrontare il dolore e le difficoltà, Isa ci insegna ad accettare quel senso di vuoto dettato da una separazione. Ci aiuta ad ascoltare il silenzio, a convivere con la solitudine. La morte è solo un’altra fase della vita, fa parte del ciclo naturale e capendo ciò possiamo imparare ad accettarla anche nella vita.
Isa può indicarci un momenti di stallo, di riflessione che precede però un nuovo progetto, qualcosa di nuovo che sta nascendo in noi.

Possiamo lavorare con Isa per allontanare le preoccupazioni per il futuro e i rimpianti del passato, ci aiuta a rilassarci e ad aumentare la concentrazione. Tiene a bada le emozioni forti e le reazioni impulsive, donando fermezza, forza interiore e calma.

Calendario degli Animali Totem


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Novembre si divide in due diversi animali totem:

Serpente > 24 Ottobre – 21 Novembre
Gufo > 22 Novembre - 21 Dicembre


Il serpente è un potentissimo animale totem, coloro che sono nati sotto questo segno possono beneficiare della sua influenza.
Il Serpente è simbolo di ciclicità della vita: nascita, morte e rinascita.
Anche per questo motivo ha acquisito in alcuni casi una sfaccettatura negativa, legata solo all’aspetto della morte.
Il Serpente è un animale saggio e scaltro e queste due caratteristiche si ripercuotono nel carattere dell’uomo che porta questo segno.
Nonostante le numerose connotazioni negative, gli indiani d’America consideravano molto importante questo totem, proprio per la sua simbologia legata alla vita e al Grande Spirito, in grado, con la sua saggezza, di accedere alla conoscenza del tutto.

Gufo
Le persone nate in questo periodo dell'anno rispecchiano l'aria fresca e limpida caratteristica di questo momento, sono quindi persone che hanno le idee chiare dei propri bisogni e dei propri obiettivi.
Come il gufo, le persone nate in questo periodo sanno analizzare bene i dettagli e si distinguono per una natura curiosa.
Sono in grado di districarsi velocemente nelle situazioni pesanti, sono ricchi di risorse, hanno molta fiducia in loro stessi e sono in grado di adattarsi ad ambienti estranei e a nuove sensazioni.
Molto importanti per loro sono i rapporti con le altre persone; i nati sotto il segno del gufo sono infatti inclini ad appoggiarsi su coloro che si dimostrano comprensivi e che offrono il proprio sostegno.
Sono spesso persone ricche di energia positiva, ma devono imparare ad incanalarla in modo costruttivo per non rischiare di sprecarne inutilmente.

L'argilla


argilla


Questo mese parleremo di un prodotto molto usato in erboristeria, sia a scopo salutistico che cosmetico: l'argilla.
L'argilla è uno dei materiali più antichi usati dall'uomo per curare un grandissimo numero di disturbi; essa può essere usata per uso interno e per uso esterno. Dal punto di vista fitoterapico, l'argilla viene utilizzata per trattare disturbi legati all'apparato gastro-intestinale, come gonfiore addominale (in quanto essa è in grado di assorbire i gas intestinali), dolore, stipsi, diarrea e sindrome da color irritabile.
In cosmesi, l'argilla viene usata contro la caduta dei capelli, per combattere la cellulite, le smagliature, per esfoliare la pelle (molto richieste in erboristeria sono le maschere a base di argilla verde o bianca). E' inoltre un ottimo rimedio contro i disturbi della pelle quali brufoli, eczemi, infiammazioni, acne, punti neri e scottature.

Argilla verde
Possiede una fortissima azione assorbente; solitamente è indicata per le applicazioni esterne (per esempio sotto forma di maschere depurative per eliminare le impurità della pelle).
Argilla bianca
Chiamata anche Caolino. Le proprietà riequilibranti, cicatrizzanti e stimolanti sono maggiormente marcate rispetto all'argilla verde.
Argilla rossa
Ricca di ferro, è indicata per l'anemia, per disturbi epatici e per complicanze a livello della mucosa intestinale.

Usa l'argilla:
●Per preparare un bagno o un pediluvio per trattare anche artriti e reumatismi. Versa in una vasca colma di acqua tiepida, mezzo kg di argilla verde e del sale grosso, immergiti quindici minuti. Per il pediluvio versa sale marino e argilla in una bacinella.
●Per preparare una maschera anti-sebo per i capelli.
●Per preparare una maschera nutriente per le mani: mescolate quattro cucchiai d’argilla verde con un cucchiaio di olio di mandorla dolce e un po’ di acqua minerale per ottenere un impasto morbido e untuoso. Applicatelo sulle mani, lasciatelo agire 10 minuti e risciacquatelo con acqua tiepida.
●Come impacco anti-brufolo: applicate sulla pelle irritata l’argilla verde, mischiata con un po’ d’acqua (o limone). Ripetete questo gesto ogni sera, lasciano in posa l’impasto per 5 minuti.

Ricetta: bevanda depurativa all'argilla verde
Ingredienti:
●Argilla verde ventilata
●Acqua tiepida o calda

Mettete un cucchiaio di argilla in un bicchiere di vetro e mescolatelo con un cucchiaio di legno. Coprite il bicchiere con una garza e lasciate riposare il tutto almeno per 10-12 ore. Il mattino successivo si deve bere solo l’acqua sopranatante, lasciando il deposito sul fondo del bicchiere. L’argilla verde deve essere assunta sempre lontano dai pasti e preferibilmente di mattina a digiuno.


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Edited by chiccaherbana - 28/11/2012, 15:10
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