Posts written by Helyanwes

view post Posted: 8/11/2016, 14:21 Arianrhod - La Dea

Arianrhod



La notte lenta avanza con il suo lungo manto, avvolge silenziosamente il mondo ricordando agli uomini che come esiste la vita, così esiste la morte. L'una non può esistere senza l'altra, in un dualismo che molto spesso noi vivi facciamo fatica ad accettare, considerando la morte spesso come un tabù doloroso, qualcosa che ci spaventa e ci strappa con crudeltà le persone che amiamo, facendoci il più grave dei torti. Arianrhod è la Dea celtica della morte, del destino e della Luna, il suo nome significa letteralmente ruota d'argento. Tra i suoi compiti principali vi era quello di guidare le anime dei morti nel suo castello, Caer Arianrhod, sopratutto durante il fenomeno delle aurore boreali. Il castello sarebbe ubicato su un'isola abbandonata a largo delle coste anglosassoni. Lì le anime, accolte da fanciulle spettrali, attendevano che il tempo passasse e la ruota d'argento girasse permettendogli di rinascere a nuova vita. La leggenda vuole che Arianrhod, Dea Vergine e Madre, fosse la figlia più potente di Danu, la grande madre dei Celti, il suo viso era diafano e misterioso, come la Luna. L'animale preferito dalla Dea è il gufo, animale in cui ella stessa può mutare per sorvolare il nostro mondo e osservare le vite degli uomini. Arianrhod è dunque Signora del Destino personale, colei che ci mette alla prova per testare la nostra integrità e farci scoprire quella forza interiore, quella consapevolezza a cui solo nei momenti di dolore e difficoltà riusciamo ad accedere. Può apparire una divinità dall'aspetto duro e spietato, come il destino a cui ella presiede, ma in realtà è soltanto una madre giusta, che ci spinge a realizzare il nostro pieno potenziale, a vivere pienamente ed essere ciò che siamo nate per divenire.

Samhain è la festa annuale associata alla Dea, in questo giorno il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti è estremamente sottile e le comunicazioni sono molto più facili rispetto al resto dell'anno. Secondo le antiche usanze per l'occasione si lasciava apparecchiato un posto in più al tavolo, offrendolo ai defunti, assieme a offerte di cibo o vino. Tradizione che con il tempo ha tramutato fino a diventare il classico dolcetto e scherzetto fatto dai bambini, casa per casa, nella notte di Halloween. Samhain ci fornisce l'opportunità di ricordare i nostri cari che non ci sono più, di onorarli, di parlare con loro, eventualmente di chiedergli scusa per cose passare o protezione per il presente o il futuro. E' il momento più propizio per guarire le ferite dell'anima e contemplare la nostra mortalità. Allestite un piccolo angolo per onorare gli antenati, usate una tovaglietta nera e accendete una candela dello stesso colore, posate sul piano i simboli della Dea Arianrhod, una ruota d'argento, una piuma di corvo, fiori recisi o ossa. Procuratevi anche un foglietto, una matita e un piattino di ceramica dove lascerete bruciare successivamente il foglietto di carta. Siate prudenti. Prendetevi qualche minuto per voi, rilassatevi e accendete la candela. Pensate alle persone che sono passate oltre, agli animali che siete state costrette a lasciare andare. Lasciate che i vostri pensieri prendano forma, riflettete sulle cose lasciate in sospeso, ciò che vi manca ... scrivete tutto sul foglietto, con calma e senza fretta. Rileggete quanto scritto e quindi bruciate il foglietto con la fiamma della candela, ponendolo sul piattino per evitare di bruciarvi. Osservate il fumo sottile che si solleva e immaginate che le vostre parole e i vostri pensieri si disperdano nell'aria assieme ad esso, raggiungendo le persone a cui avete pensato. Una volta concluso questo piccolo rituale potete lasciare sul piano delle offerte per i vostri cari, le cose che più hanno amato in vita. Disperdete le ceneri del foglietto ormai bruciato nel vento.

Fonti:
Seasonal Dance: How to Celebrate the Pagan Year - J. Broch V. MacLer
La Dea Interiore - Kris Waldherr
view post Posted: 8/11/2016, 14:20 Gaia - La Dea

Gaia



Nomi: Gea

Dea della Terra, fecondo ventre cosmico scaturito dal primordiale spazio interstellare del Caos, Gaia è esistita, secondo gli antichi Greci, prima di qualsiasi forma di vita. Ella ha generato il cielo, Urano, affinché le tenesse compagnia e facesse l'amore con lei, ma senza anche il suo aiuto diede vita ai monti e alle sue Ninfee e a Ponto, il Mare. Il cielo che si protendeva sopra la Terra ha creato molti figli nel grande ventre di Gaia ma Urano, temendo che la loro forza superasse la sua, proibì alla Dea di partorirli: dodici Titani, tre Ciclopi e tre Centimani. A uno dei suoi figli, Kronos il Tempo, dona una falce affinché potesse liberare lui e i suoi fratelli così, in un momento in cui il padre si avvicina alla Dea, lo evira. Il sangue caduto sulla terra genera le Erinni, dee della vendetta, i Giganti e le Ninfe Melie. Gea è dunque la progenitrice di ogni cosa esistente, esistita e che esisterà, la Madre di tutti gli Dei e quindi di tutti gli uomini, è il simbolo dell'importanza della terra nelle civiltà agricole antiche, ma anche del ruolo della donna nel procreare e allevare i figli. Presso un suo tempio innalzato a Delfi in suo onore, si recavano le sacerdotesse che gettavano manciate di erbe sacre all'interno di un calderone, ricorrendo al fragrante fumo che ne scaturiva per invocare l'eterna saggezza della Dea. In un antico inno greco "A Gea, madre di tutti i viventi" la dea è invocata così:

"Gea io canterò, la madre universale, antichissima,
che nutre tutti gli esseri, quanti vivono sulla terra;
quanti camminano, quanti sono nel mare e quanti volano,
tutti si nutrono dell'abbondanza che tu concedi.
Grazie a te gli uomini sono fecondi di figli e ricchi di messi"



Omero scrisse l'Ode alla Madre Terra:

"Mi accingo a cantare alla Terra,
Madre universale dalle solide fondamenta,
vecchia venerabile, che nutre quanto si trova sulla superficie di essa.
Da te procede la fecondità e la fertilità, o Sovrana!
E da te proviene dare e togliere la vita agli uomini mortali.
Beato colui al quale tu, benevola, rendi onori;
questi ha tutto in abbondanza ... Dea augusta, generosa divinità!
Salve, Madre degli dei, sposa del Cielo stellato!
Concedimi una vita felice come premio al mio canto!
D’ora in poi mi ricorderò di te nei rimanenti canti"



In questo periodo mi sono ritrovata a pensare molto spesso alla Dea con suo aspetto più naturale e primordiale, alla Dea della Terra e Grande Madre, sopratutto ora che il nostro territorio è percorso da scosse che causano terremoti e distruzione, spezzando vite e sogni. L'uomo appare in questo frangente più fragile che mai, ogni cosa costruita, ogni progetto, ogni desiderio si sbriciola e frana, diventando polvere in un attimo, generando paura e sconforto. C'è chi dice che sia una punizione divina, chi maledice la natura, chi prega affinché questa si plachi. Personalmente non riesco a dare una "colpa" alla nostra amata Terra, sempre si è mossa e sempre si muoverà, ma non per danneggiarci o farci un torto. Semplicemente Gaia è Gaia, la Terra è Terra e come tale si comporta, siamo noi, umani, che nei secoli ci adattiamo alle sue colline, al suo paesaggio, alle fonti di nutrimento che ci dona, al suo corpo e mai il contrario .. e così sarà sempre. La Grande Madre non è cattiva. La Grande Madre non è buona. Lei è semplicemente Lei, è equilibrio, è movimento, è vita e morte allo stesso tempo, ogni nostra vita non è neanche un singolo respiro della sua infinita esistenza. L'attività che consiglio questa settimana è una meditazione, un'attività molto semplice ma risulta anche piuttosto impegnativa se si vuole fare correttamente. Fate in modo di non essere disturbate per nessun motivo per qualche minuto, eliminate ogni cosa possa interrompervi o disturbarvi: radio, televisione, telefono, rumori esterni, citofono, famigliari, animali un po' troppo euforici e invadenti .. scegliete un posto tranquillo, potete sedervi sul divano, sdraiarvi sul letto o accomodarvi tra dei cuscini a terra. L'importante è trovare una posizione il più comoda possibile, facendo attenzione a non addormentarvi. Potete abbassare le luci, mettere una musica in sottofondo che si adatta alla meditazione, accendere qualche candela e un incenso leggero. Una volta accomodate respirate a fondo, rilassatevi poco a poco, prendendovi tutto il tempo necessario, tenendo gli occhi chiusi. Rilassatevi. Concentratevi sul respiro se può aiutarvi. Cominciate a non prestare più attenzione ai rumori che vi circondano, nè alle sensazioni che avvertite con il vostro corpo. Allontanate ogni pensiero che si affaccia sulla vostra mente, potrebbero essere molti ... con pazienza accantonateli e rimandateli, concentratevi sul presente, sul "qui e ora", liberate la mente il più possibile. Attraverso questo gesto che consiste nel distaccarsi dalla propria consueta esistenza, avete fatto sì che il vostro spazio diventasse sacro, separato dall'ordinario. Cominciate quindi a pensare a Gaia, alla natura che ci circonda, ai campi vicino casa, ai boschi, al lagno, alla montagna e al mare. Viaggiate con la mente, osservate le piante e gli animali che abitano il pianeta, cercate di percepirne la vastità e la varietà. Pensate alla vita, alla nascita ma allo stesso anche alla morte, e di come queste due cose siano collegate le une alle altre, in un ciclo infinito e in perfetto equilibrio. Pensate al ciclo delle stagioni e a tutti i loro doni, all'inverno che è alle porte, pensate allo stupore che vi dona la neve ogni volta che cade e ammanta tutto di bianco, pensate alla primavera che poco a poco si fa strada, ai germogli e ai fiori, al calore del sole, all'estate e alla gioia che porta con sè, pensate poi all'arrivo dell'autunno con le sue foglie gialle e rosse. Mentre riflettete su tutto questo considerate i cicli della nostra Terra, degli altri pianeti, del Sole e del cosmo, onorandoli con la vostra attenzione, non siete meno creatrici di Gaia. Quando sarete pronte, tornate a concentrarvi sul vostro corpo, sulla respirazione e l'ambiente circostante e aprite gli occhi.

Fonti:
Enciclopedia Treeccani
La Dea Interiore - Kris Waldherr
view post Posted: 8/11/2016, 14:19 Donna Cangiante - La Dea

DonnaCangiante



Nomi: Estsanatlehi, Donna che si rinnova, Donna della conchiglia, Donna Turchese
Simboli: mele, acqua piovana

La Donna Cangiante, o Estsanatlehi, e forse la più amata fra le divinità Navaho. In quanto benevola dea della fertilità,è spesso associata al granoturco, con i suoi chicchi nutrienti che permettono a molti di potersi sfamare. La Donna Cangiante muta con il trascorre dell'anno, in primavera ella assumere le sembianze di una fanciulla, ma alla fine dell'anno si manifesta nella forma di un'anziana signora. La leggenda vuole Che sia andata in sposa al Sole, Tsohanoai.
Oltre ad essere l'artefice dei Quattro Punti Cardinali che contraddistinguono la Terra e le sue energie, la Donna Cangiante ha creato gli esseri umani: con i gusci di bianche conchiglie ha modellato le ossa e il cervello, ha tessuto la nostra capigliatura dalle profonde tenebre preesistenti alla vita, e con le pietre bianche e rosse ha realizzato incarnati di vari colori. Animata da una grande generosità, la Donna Cangiante ha insegnato agli uomini in che modo controllare gli elementi della Natura, trasmise al popolo Navajo le chiavi per aprire le porte della conoscenza e della saggezza, regolamentò i cicli lunari e quelli mestruali. I suoi insegnamenti sono contenuti nel Sentiero della Benedizione, che racchiude una serie di riti e canti fondamentali di cui e considerata l'autrice. Questi riti rendono omaggio alle importanti trasformazioni che avvengono durante la vita, fra cui occorre annoverare le circostanze gioiose, come il matrimonio e l'ingresso nella maggiore età.

Il Kinaalda onora uno dei principali aspetti dell'esistenza femminile: la trasformazione da fanciulla in donna, è una parte preponderante dei riti del Sentiero della Benedizione. Per le giovani donne che hanno appena sperimentato le prime mestruazioni esiste un rito attraverso cui i Navajo festeggiano il loro ingresso nell'età adulta. Partecipando al Kinaalda, le fanciulle sono benedette con la generosa saggezza vitale della Donna Cangiante e preparate ad assolvere ai loro nuova ruoli di donne nell'ambito della loro comunità.

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Il Kinaalda copre un periodo di quattro giorni. Alla fanciulla festeggiata viene fatto indossare un costume speciale e i suoi capelli vengono tirati indietro per evocare i disegni fatti con sabbie colorate e minerali in polvere che riproducono la Donna Cangiante. Durante in quattro giorni viene preparato un amuleto magico che dovrebbe raccogliere tutti i poteri della divinità e che verrà custodito dalla ragazza per poterlo poi utilizzare in caso di necessità. Quasi per modellare il suo carattere oltre che il suo corpo, il corpo della fanciulla viene massaggiato dalla decana della tribù, secondo la credenza, in quel periodo il corpo di una giovinetta è morbido come quello di un neonato.

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La parte più importante del Kinaalda avviene forse l'ultimo giorno, momento che coincide con l'ingestione dell' Alkaan, un'immensa torta preparata in occasione di questo rito. Durante la prima parte del Kinaalda, il grano utilizzato per questo dolce è stato macinato precedentemente dalla fanciulla. Nel corso della cottura notturna, si ode cantare:

Con la bellezza al mio cospetto, io viaggio,
Con il mio sacro potere, io viaggio,
Con la bellezza alle mie spalle, io viaggio,
Con il mio sacro potere, io viaggio



Per evidenziare le miracolose trasformazioni che avvengono nella donna nonché per sottolineare la ciclicità della vita, riunite le vostre donne predilette per preparare un dolce insieme a loro. Secondo la tradizione, il dolce di Alkaan cotto durante il Kinaalda rappresenta la Madre Terra e viene offerto al Sole come ringraziamento per il suo aiuto nel far crescere il grano. Il vostro dolce potrebbe altre si costituire un'offerta al Sole oltre che un riconoscimento della saggezza della Donna Cangiante, una saggezza che tutte noi racchiudiamo in noi stesse con spirito intuitivo. A Differenza del dolce di Alkaan, il vostro dolce non dovrà essere enorme né tanto meno cotto all'interno di una cavità; semplicemente utilizzate una ricetta che prevede l'impiego di ingredienti tradizionali. Una volta che con le vostre amiche avrete ultimato la preparazione del dolce, riunitevi e un turno prendetene alcuni pezzetti da donare a ciascuna componente del gruppo. Non dimenticate di serbarne un pezzo per la Donna Cangiante, la Dea che elargisce insegnamenti sui cicli della vita, sulla trasformazione del seme nel granoturco e viceversa.


Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
Wikipedia.org

Per maggiori informazioni:
navajopeople.org/blog/kinaalda-celebrating-maturity-of-girls-among-the-navajo
www.vibrani.com/Kinaalda.htm
view post Posted: 8/11/2016, 14:16 Huldra - La Dea

Huldra



Significato del nome: nascosto, celato
Nomi: Skogsrå, Skogsfru, Skovfrue, Tallemaja , Ulda
Elemento: terra e acqua
Oggetti: arpa

Huldra è uno spirito della foresta, protettrice delle greggi e delle mandrie, confusa spesso con la Dea Holda, madre di tutto il popolo delle huldre e dei huldrekall, femmine e maschi, da noi conosciuti come troll. Huldra ha un aspetto umano, femminile, estremamente seducente e ammaliante, dai lunghi capelli biondi, dotata di coda, di mucca o di volpe, e un buco sulla schiena, più o meno ampio, ricoperto di corteccia d'albero. Si aggira nuda per le foreste del nord Europa, completamente immersa nella natura, con un contatto diretto e simbiotico con la terra. Il suo ambiente naturale è formato, come detto, di fitta boscaglia ma anche di grotte e torrenti, tra le persone che protegge in primis vi sono i carbonai: veglia su di loro mentre riposano nelle miniere e li sveglia in caso di pericolo, quest'ultimi le lasciano delle offerte e nel caso anche dei suggerimenti su come poterli aiutare. Tutte le huldre sono creature legate alla fertilità e alla terra, le caratteristiche bovine danno sostegno a questa ipotesi, in quanto la figura della vacca era simbolo di fertilità e prosperità in moltissime culture antiche.

Nella cultura vichinga, gli uomini partivano spesso per mare, alla ricerca di luoghi da depredare, ed erano le donne a occuparsi del bestiame e della cura nella casa. Nei momenti di sosta, Huldra e i suoi spiriti intervenivano con benedizioni per il bestiame. Ancora oggi "burro e uova" sono di proprietà inalienabile della padrona della cascina. Burro e uova di possono intendere come ricchezza, denaro e merce di scambio, estremamente importante e di valore. Huldra quindi, è una divinità molto legata alle donne, sopratutto a quelle che si danno da fare e che con il proprio impegno provano a portare avanti il sostentamento di un'intera famiglia. Huldra è legata anche al bestiame, di allora, e agli animali domestici, di oggi, e possiamo invocarla durante i rituali legati a questi aspetti, per celebrare e ringraziare la natura per il sostentamento che ci dona, anche tramite il consumo di uova, latte, carne e pesce, per mantenere i greggi e le mandrie in buona salutem così come per la presenza e la compagnia dei nostri animali domestici. Huldra apprezza offerte di origine animale e vegetale consumabili, di ossa, di sangue, oggetti decorativi bianchi e rossi.

Per quanto riguarda l'associazione con Holda probabilmente ha origine da una stessa comune figura di entità femminile, per poi adattatatisi ai vari contesti culturali e religiosi. Holda era una delle più importanti divinità germaniche, dea del focolare, la matrona delle filatrici, la protettrice delle partorienti, la guardiana della casa e degli animali domestici ed è inoltre associata all'inverno, alla caccia, e alla magia femminile. La stessa Holda viene identificata con uno degli aspetti della Dea Frigg. Parleremo di entrambe le Dee successivamente.

E' possibile svolgere assieme a Huldra un rituale molto semplice che si può. Sarebbe ideale potersi recare una notte in un posto tranquillo e completamente immerso nella natura, meglio che mai in un bosco vicino a una piccola caverna o un torrente, ovviamente prendendo sempre le dovute precauzioni! Procuratevi una grossa candela di colore rosso, potete decorarla con delle semplici incisioni che ricordano le rappresentazioni preistoriche nelle caverne di animali e uomini, se siete esperti di rune potete tracciarne alcune di energia protettiva. Il rituale consiste nel prendere coscienza dell'importanza del mondo animale, in generale, nella nostra vita. Dopo aver trovato un posto tranquillo e aver acceso la candela, ringraziamo Huldra per la compagnia e la presenza che i nostri animali domestici ci donano, la fedeltà che dimostrano, la gioia di vivere, ricordiamo i momenti gioiosi e dolorosi che abbiamo vissuto con loro, riportiamo alla memoria coloro che sono passati oltre lasciando un vuoto nelle nostre vite. Allo stesso tempo (sopratutto per chi non è vegetariano) ringraziamo gli animali che hanno dato la loro vita perchè la nostra possa continuare, o che forniscono prodotti alimentari che permettono di sostenerci o ci danno addirittura da vivere. Riflettiamo su quanto profondo e inestimabile sia questo dono, ricordiamocene ogni volta che ci nutriamo, che sia un pasto di origine animale o di origine vegetale.

Fonti:
www.northernpaganism.org
Norse Goddess Magic - Alice Karlsdóttir
wikipedia.org
view post Posted: 8/11/2016, 14:15 Kuan Yin - La Dea

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Nomi: Guanyin, Quan Shi Yin, Kuan Yin, Quan'rsquo Am (Vietnam), Kannon (Giappone) e Kanin (Bali).

Dea cinese della misericordia e della compassione, il miro narra che Kuan Yin era la figlia di un uomo ricco e crudele che desiderava per la figlia un matrimonio di interesse, ma lei, con il desiderio di raggiungere l'illuminazione spirituale, disse al padre che si sarebbe sposata solo con un uomo che sarebbe stato in grado di alleviare tre tipi di sofferenza: la sofferenza della vecchiaia, la sofferenza della malattia e la sofferenza della morte. Solo un medico avrebbe potuto corrispondere alla richiesta della giovane ma il padre si rifiutò perchè desiderava per la figlia un uomo ricco e facoltoso. Kuan Yin trovò rifugio dalla rabbia del padre in un tempio dove fin dall'inizio si è fatta amare per il suo atteggiamento gentile e caritatevole. Il padre accecato dalla rabbia la fece uccidere ma, in virtù delle buone azioni svolte dalla giovane in vita, è stata concessa a Kuan Yin l'illuminazione e l'estasi eterna. Mentre si accingeva a varcare i cancelli del Cielo, la ragazza udì un grido provenire dalla Terra, un grido di una persona sofferente e che aveva bisogno d'aiuto. In quell'istante, Kuan Yin giurò di non abbandonare il mondo degli uomini fintanto che tutti, nessuno escluso, fossero stati ancora in preda al tormento. Così si tramutò in una Dea alla quale viene ancora oggi attribuita la facoltà di guarire coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, proteggendo madri e figli così come marinai sorpresi dalla tempesta. Secondo un altro mito che la riguarda, la Dea cercava in tutti i modi di eliminare la sofferenza nella vita di uomo e donna, per lo sforzo il suo capo si divise in undici pezzi. Il Budda Amitabha, dopo aver notato la situazione, le donò undici delle sue teste per aiutarla a sentire le grida di tutti coloro che soffrivano. Ma poco dopo anche le braccia di Kuan Yin andarono in frantumi e ancora una volta Amatabha intervenne in suo aiuto donandole mille braccia per aiutare i bisognosi. In molte versioni himalaiane, le braccia sonate sono otto con le quali la Dea garantisce l'osservanza delle leggi del dharma, le leggi della natura, ogni mano possiede una particolare applicazione.

Nella vita ci sono momenti sereni e di felicità ma anche periodi carichi di problemi, di sofferenza e dolore, ci si sente bloccati e senza forze, incapaci di reagire. Per chiunque sia afflitto dalla sofferenza o dalla malattia, la Dea Kuan Yin costituisce un valido punto di riferimento. Numerose sono le famiglie cinesi che tengono in casa una statuetta della Dea, avvolta in un manto bianco, seduta su un trono composto da un fiore di loto mentre stringe tra le braccia tra un neonato. A lei vengono offerti frutti, fiori e incenso. E' diffusa la credenza secondo la quale pronunciare il nome di Kuan Yin sortisca il magico effetto di aiutare soffre a ricevere confronto. Altri scelgono di recarsi in pellegrinaggio presso il tempio della Dea situato sul monte Miao Feng Shan, sonagli e campanelle vengono agitati durante le preghiere allo scopo di attirare la sua attenzione.

L'idea di recarsi in pellegrinaggio dalla Dea è decisamente valida, in quanto evidenza come la natura ci offre il risanamento delle nostre disgrazie con il suo abbraccio generoso e avvolgente. Se vi capitasse di sentirvi sopraffatti dall'ansia, trascorrete un po' di tempo tra gli spazi aperti della natura. Scegliete un luogo piacevole e rilassante, se abitate in città potete recarvi in un grande parco o allontanarvi prendendo il treno o una corriera. Postate qualche fiore e qualche frutto da offrire a Kuan Yin.
Una volta giunti a destinazione concedetevi un po' di tempo per passeggiare. L'atto di camminare è associato al tempo che scorre: con il tempo passeranno anche i vostri problemi, per quanto sembri difficile crederci. Una volta trovato un angolo silenzioso dove nessuno possa arrecarvi disturbo, sedetevi e fare dei lungo respiri per rilassarvi. Confidate a Kuan Yin ciò che vi opprime, spiegate ad alta voce cosa di angoscia e perchè. Lei capirà in virtù del suo spirito caritatevole. Non abbiate fretta. Non dimenticate che solo pronunciando il nome della Dea ad alta voce, basterà a infondere pace e anche nell'animo più tormentato. Quando avrete finito lasciate la vostra offerta alla Dea e ringraziatela per l'aiuto concesso. Se per problemi di salute non avete assolutamente la possibilità di uscire di casa (ma solo in questo caso estremo!) potete svolgere lo stesso rituale tra le quattro mura, fate in modo di restare da soli e di poter dedicare del tempo a Kuan Yin, se vi fa piacere l'idea, potete concedervi un bagno caldo e lasciare fluire le lacrime e con esse il dolore e la tristezza.

Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
Wikipedia.org
view post Posted: 8/11/2016, 14:13 Wawalak - La Dea

Wawalak



Le dee Wawalak sono due sorelle legate alla fertilità dell'Australia aborigena, testimonianza della forza e dell'immensità dell'amore che solo una madre può provare per i propri figli. Durante la mitica era dei sogni, quando gli dei e le dee vagavano attraverso la terra, la maggiore divinità era rappresentata da Yurlungur, il grande Serpente dell'Arcobaleno il quale aveva creato la preziosa pioggia, era venerato in quanto Grande Madre e Grande Padre e abitava all'interno della sua sacra sorgente. Le Wawalak contaminarono per sbaglio la sorgente di Yurlungur con del sangue fuoruscito dal loro ventre dopo che avevano partorito. La rabbia del dio non si fece attendere: una pioggia torrenziale si riversò dal cielo investendo le donne e i loro piccoli. L'acqua della sorgente iniziò a traboccare, minacciando di trascinali via con la sua furia. Le Wawalak stringono a se le loro creature, facendo da scudo con i loro corpi, cantano senza tregua per placare le ire del Serpente dell'Arcobaleno. Ma nell'attimo in cui le sorelle si fermano per prendere fiato, il grande Yurlungur emerse dalla sorgente e divorò le duee e i loro piccoli. Quasi subito, però, Yurlungur si vergognò di aver preso tale azione così drastica. Così aprì la bocca e rilasciò andare le due sorelle. Mentre lo faceva, non poteva fare a meno di prendere atto del fatto che le madri erano ancora aggrappati saldamente ai loro bambini. La loro determinazione nel proteggere i loro piccoli a tutti i costi toccò Yurlungur profondamente.

Il culto aborigeno del Kunapipi celebra la miracolosa rinascita delle Wawalak, attraverso un complesso rito che implica anche una serie di danze che ripercorrono la vicenda di queste dee. Questa cerimonia della fertilitá celebra il ritorno al ventre materni (simboleggiato dal Serpente dell'Arcobaleno) nonche i poteri della donna che le consentono di creare una nuova vita (simboleggiati dalle dee). Due donne vengono scelte per interpretare il ruolo Due delle sorelle Wawalak e i loro corpi vengono dipinti con dell'ocra, un pigmento la cui consistenza é simile a quella del sangue. Nel corso del rito si assiste alla rinascita di queste donne da Yunlungur. Secondo il Kunapipi, in origine donne erano a conoscenza di ogni divino segreto ed erano in possesso di tutti gli oggetti sacri oltre che della conoscenza speciale che donavano alle loro proprietarie. In seguito, gli uomini li hanno rubati onde limitarne i poteri. A quelle donne che si sentono sopraffatte si mettono in discussione nel corso delle molteplici prove a cui il loro ruolo di madri le sottopone, possiamo dire che questa vicenda ci riconferma puntualmente che la saggezza di cui abbiamo bisogno é già dentro di noi. Disgraziatamente, il mondo e le sue folli esigenze finiscono per minare la nostra fiducia. Tuttavia, non dobbiamo far altro che creare una condizione che ci permetta di confidare in una nostra rinascita.

Per favorire l'instaurarsi delle condizioni necessarie alla fiducia nella vostra forza di madri, concedetevi un attimo di tranquillità lontano dai vostri figli, affinché possiate ricaricarvi. Chiudete gli occhi. Mentre siete sedute e avvertite i movimenti regolari del, sentitevi sempre più calme e rilassate. Cercate di visualizzare un grande paesaggio rosso e dal cielo azzurro. Il terreno circostante é brullo ma intensamente bello, disseminato di rocce spettacolari e cangianti. Mentre sedete al centro di quel paesaggio, avvertite la presenza di una calda energia che pizzica la base della colonna vertebrale. Man mano che l'energia sale dalla colonna vertebrale su su fino alla testa, essa si trasforma in un serpente a strisce che ha in se tutti i colori dell'arcobaleno. Il serpente vi circonda, ma non vi minaccia ne vi fa alcun male. Yurlungur, il serpente dell'Arcobaleno, è emerso. Infine, dopo aver ricevuto da Yurlungur la forza di cui avete bisogno, lasciate che l'energia ritorni nel luogo da cui è scaturita, alla base della colonna vertebrale Quando siete pronte, aprite gli occhi. Come le Wawalak, voi siete rinate e pronte a rivivere l'esperienza materna.

Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
http://wetbin.com/the-australian-myth-of-the-wawalak
view post Posted: 8/11/2016, 14:12 Demetra - La Dea

Demetra



Nome: Cerere
Piante: grano, papavero
Offerte: porcellini di creta, torte di mele, cereali, vino, formaggio, olio
Rituali: tesmoforie, 26-28 ottobre
Animali: serpente, maiale

Demetra, letteralmente madre terra, è la Dea del grano e dell'agricoltura, sorella di Zeus, artefice delle stagioni, protettrice del matrimonio e delle leggi sacre. Rappresenta l'amore materno, viene descritta come una Dea dai biondi dorati raccolti in trecce che ricadono dietro la schiena, vesti profumate e un mantello scuro, talvolta con una corona di grano sul capo.

L'amore di Demetra nei confronti della figlia Persefone era grande, quando questa si legò al dio dell'oltretomba, per diventare sua sposa, la Dea ha iniziato a vagare sulla terra, cercandola con disperazione, rabbia e dolore. Affinché sulla terra potesse riflettersi il suo tormento, Demetra ha bloccato la fioritura di ogni pianta e la maturazione del grano. Per la prima volta, sulla terra, giunsero l'autunno e poi l'inverno, il suolo diventò arido, neve e ghiaccio ammantavano ogni cosa, gli uomini rischiavano di morire per la mancanza di cibo. Il padre degli dei, Zeus, si prodigò per ammansire Demetra e chiese ad Hermes di andare da Ade e di recuperare la fanciulla la quale però si era già nutrita di alcuni chicchi di melograno, legandosi per sempre all'oltretomba. Persefone tornò dall'amata madre ma solo per sei mesi, quindi dovette tornare dal marito divino per altri sei mesi durante i quali Demetra avrebbe lasciato riposare la terra e facendo morire gran parte della vegetazione.

Oltre ai misteri eleusini, di cui abbiamo parlato in precedenza, il più grande rituale associato a Demetra erano le tesmoforie, le cerimonie del dolore celebrate nel mese di ottobre da spose e madri.Riproponendo il tormento di Demetra dovuto al distacco da Persefone, questo rito improntato sul dolore e sulla catarsi, forniva alle donne l'opportunità di esprimere sentimenti profondi connessi alla maternità e al matrimonio. Per molte di loro si trattava dell'unica possibilità nell'arco di un intero anno, per affrancarsi dalle responsabilità domestiche e familiari ed aggregarsi ad altre donne. I riti delle tesmoforie duravano tre giorni, svolgendosi in segretezza, e le donne sentivano che Demetra avrebbe compreso i loro tormenti, confortandole con la sua accettazione. Il primo giorno del rito, Kathodos e Anodos, discendente e ascendente, le donne sacrificavano maiali sospingendoli in una tana di serpenti, assieme a delle sagome fatte di grano e farina che riproducevano uomini e serpenti. Sempre nella stessa tana, raccoglievano ciò che restava del sacrificio dell'anno precedente, mescolandolo al grano da semina. Secondo alcuni studiosi, utilizzavano questo miscuglio per modellare oggetti religiosi. Il secondo giorno, Nesteia, digiuno, le donne davano libero sfogo a ogni singola sfumatura del loro dolore, digiunavano, piangevano e si confidavano tra loro. Il terzo giorno, Kalligeneia, nato puro, delinea la catarsi che una simile messinscena delle emozioni collettive innescava in quelle donne.

Una madre lo è dal primo istante in cui scopre di essere in attesa di un bambino, talvolta anche prima. Dopo nove messi di vita in simbiosi, è difficile pensare che proprio nell'attimo in cui si partorisce ha inizio il distacco dal proprio figli. Giorno dopo giorno, il bambino cresce imparando cose nuove: impara a mangiare, muove i primi passi, impone le proprie scelte e le proprie idee, fino alla completa indipendenza. Per alcune madri questo può essere un processo doloroso. Demetra da conforto attraverso i secoli alle donne che lottano con l'ansia della separazione dai figli. Così come vi sono madri che assistono serenamente all'abbandono della dimora familiare da parte del figlio adulto, così altre non vivono questa fase all'insegna di questo stato d'animo. La nostra cultura impone alle madri di reprimere la sofferenza, senza esprimerla apertamente. Questa mancanza, l'impossibilità di dare sfogo al proprio dolore, ha conseguenze su tutta la famiglia. Se lo si desidera, è possibile compiere un rito moderno ispirato alle tesmoforie, in prossimità della luna piena. Invitate le amiche più care, quelle con cui vi sentite a vostro agio nel condividere emozioni e sentimenti, e prendetevi un paio di giorni tutti per voi, andate a fare una piccola vacanza nella casa fuori città, se avete questa fortuna, evitate lavoro, impegni e responsabilità per una volta. Organizzate una cena da dividere con le amiche, cucinate assieme se volete, a tavola lasciate un posto vuoto per il figlio assente e riempite suo piatto con del cibo. Raccontate qualche aneddoto su vostro figlio/figlia senza però lasciarvi andare al dolore, pensate ai traguardi raggiunti e all'indipendenza che è riuscito a raggiungere. Dopo il banchetto, cercate di digiunare fino alla seconda notte dedicata al rito quando potrete abbandonarvi ai vostri sentimenti più cupi. Permettete alle lacrime di scorrere e lasciate che le amiche vi consolino, cercate di esprimere i vostri sentimenti e di esternarli quanto più possibile, sfogatevi. Appena la tempesta delle vostre emozioni si sarà placata, rompete il digiuno bevendo del succo di melograno. Il giorno successivo, avvertite il cambiamento dentro di voi, passeggiate con le amiche, meditate sul cerchio della vita di cui fate parte, se vi sentite pronte discutete dei vostri progetti per il futuro: cosa volete fare ora che avrete più tempo per voi? Ora che avrete meno responsabilità? Come cambierete il rapporto con vostro figlio/figlia? Non dimenticate che, come Demetra, siete sopravvissute all'inverno del vostro dolore, anche se ora vi appare tutto arido e triste, sbocceranno nuove gemme, apportatrici di nuova vita.

Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
view post Posted: 8/11/2016, 14:10 Saga - La Dea

Saga



Colori: blu, azzurro, bianco
Offerte: idromele, vino o birra
Luoghi: coste, scogliere, rive

Saga è una Dea appartenente alla mitologia norrena, alla famiglia degli Æsir, e dimora nella sala Søkkvabekkr, ad Asgard. Il suo nome significa colei che vede, veggente o annunciatrice. Alcuni studiosi ritengono che Saga possa essere uno dei nomi con cui si può identificare Frigg, Dea del Focolare, sposa di Odino; questa supposizione nasce dal fatto che il nome di questa Dea ricorda la capacità di Frigg di conoscere ogni cosa del passato e del futuro, senza però mai rivelarlo, inoltre il gesto di condividere le vivande con Odino, il padre degli Dei, è un gesto che indica intimità e confidenza, tipica tra due sposi. Il poema norreno Grimnismal cita:

"Søkkvabekkr si chiama la quarta,
là dove possono gelide
onde sopra scrosciare.
Là Odino e Sága
bevono tutti i giorni,
lieti, in coppe d'oro."



Lo studioso Rudolf Simek ritiene che Saga dovrebbe essere considerata un'antica Dea protettrice delle donne, antecedente a Æsir e Vani. E' una Dea misteriosa e indipendente, una guida nell'arte della divinazione e per chi ha particolari capacità psichiche, ma è vicina anche agli scrittori, ai bibliotecari, ai ricercatori e agli amanti dei libri in generale, può essere in qualche modo considerata l'archivista del sapere degli Dei. Al tempo le leggende e i miti non erano semplici favole o racconti, erano considerate storie di avvenimenti che erano avvenuti o che sarebbero accaduti un giorno, erano reali e veritieri. Una saga registra la storia dell'anima di un popolo piuttosto che meri eventi, è un legame tra gli antenati e le generazioni presenti e future. Saga è una Dea legata all'acqua, alle coppe, ai pesci, quindi alla femminilità e alla gentilezza. Viene rappresentata con classici abiti vichinghi, una lunga treccia di capelli biondi e in mano una pergamena o una brocca, un calice colmo di vino da condividere con chi lo riterrà opportuno, cordialmente. La Dea beve con Odino, Dio dell'ispirazione poetica, che si è privato di un occhio per donarlo al gigante Mimir, in modo da poter bere un sorso di idromele da Mímisbrunnr, la fonte della saggezza. La coppa che Saga gli offre, il suo collegamento con le acque, richiama fortemente questo episodio. La sua dimora infatti, come riporta il poema Grimnismal, è posta vicino all'acqua, a una cascata o a un fiume.
Saga è associata al rito pangao di offerta e libagione chiamato Symbel o Sumble. Durante questo una bevanda alcolica, generalmente contenuta all'interno di un corno, passa di mano in mano e viene consumata dai partecipanti che onorano gli Dei e richiamano alla mente le gesta e le fortune della propria famiglia, del proprio popolo. Questo rito rafforza i rapporti e il valore di ogni partecipante, celebra i valori pagani, la cultura eroica, la comunità, l'impegno per gesti futuri. Una donna, generalmente la padrona di casa, è legata al calice o al corno colmo della bevanda rituale, lo accompagna per tutto il rituale, porgendolo prima ad un partecipante e poi all'altro, ricoprendo un ruolo d'onorificenza e di grande importanza. Si ritiene che le donne abbiano un legame speciale con il destino, più degli uomini.

Chi vuole onorarla può dar vita a un cerchio di narrazione di miti norreni, fare ricerche legate alla propria famiglia e ai propri antenati, tenere quotidianamente un diario. Saga può essere una mUsa per scrittori e poeti, un'aiuto concreto per chi effettua ricerche e sopratutto si occupa del passato e della storia. Può essere invocata anche per risolvere discussioni e incomprensioni, non è una dea vendicativa ma piuttosto estremamente giusta e oggettiva, schietta e acuta. Se volere invocare questa Dea, per uno dei motivi sopra elencati, comprate un buon vino, che vi piaccia, e procuratevi qualcosa che rappresenti il vostro desiderio: delle foto dei vostri nonni se volete fare una ricerca sul vostro albero genealogico, un nuovo libro di poesie che volete scrivere, i testi che dovrete consultare per una vostra ricerca, un blocco degli appunti da riempire per iniziare la stesura di un racconto o di un libro. Prendetevi del tempo per voi, concedetevi un momento di pace e di tranquillità, di raccoglimento, quindi chiamate Saga, invitandola:

"Hail Saga, padrona di Søkkvabekkr
custode della memoria e dei ricordi senza tempo,
patrona dei poeti e degli scrittori.

Io ti celebro con questa coppa di vino,
con la penna fluente, con le parole del passato,
quando ricordo le gesta dei miei antenati
e quando scruto nel futuro.

Sii per me fonte d'ispirazione,
che i miei gesti e le mie azioni siano giuste,
che io possa comprendere la trama del Wyrd
e le tue fresche acque cancellare ogni menzogna.

Vieni Saga, coppiera di Odino,
Vieni Saga, tu che tutto vedi,
Vieni Saga, guardiana delle tradizioni."



Bevete con sorso di vino, assaporatelo e rilassatevi, lasciate la mente sgombra per qualche minuto, cercate di non pensare a nulla. Quindi con calma e tranquillità concentratevi su quello che desiderate, fate la vostra richiesta alla Dea Saga a voce alta, chiaramente, concentrandovi su quello che desiderate. Lasciate che l'ispirazione giunga a voi, forse questo non avverrà immediatamente ma potrebbe manifestarsi nei prossimi giorni. Se vi vengono in mente delle idee, grandi o piccole, scrivetele su un blocco per gli appunti, anche se possono sembrarvi al momento assurde. Se non avete la possibilità di bere alcolici, potete sostituire il vino con qualcosa di analcolico, ideale sarebbe acqua e menta, con una spruzzata di limone.

Fonti:
wikipedia.org
Norse Goddess Magic - Alice Karlsdóttir
view post Posted: 8/11/2016, 14:08 Yemaya - La Dea

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Periodo: Sabato, 8 gennaio, 2 febbraio, 31 dicembre
Elemento: Acqua
Nomi: Yemana, Ymoja, Yemanja, Imanje, Imanja, Jemanja, Yemalla, Yemayah, Yemoja
Simboli: conchiglia aperta, luna, ancora, salvagente, scialuppa
Fiori: violetta, verbena, lillà, frangipani, sandalo, rosa canina, fiori acquatici
Pietre: perla, pietra di luna, coralli, acquamarina, lapislazzuli
Animali: pesci, pavoni, oche

L'Acqua è l'elemento che più simboleggia la nascita e la vita, il grembo materno che protettivo accoglie il microcosmo del fertile oceano da cui trae origine ogni essere vivente, un mondo governato da Yemaya, Sacra Regina del Mare. Questa meravigliosa Dea, apparteiene al pantheon della Santeria cubana, regna sulla fertilità e sulla maternità, nata dalla spuma del mare e madre di tutti gli Orisha a cui ha insegnato l'amore. La luna, il mare, la donna e tutti i cicli rientrano nella sua sfera. La religione della Santeria è stata diffusa dall'etnia schiavizzata Yoruba, deportati a Cuba dalla loro terra per lavorare nelle piantagioni di zucchero. Poiché era loro vietato praticare la loro fede religiosa, spesso hanno camuffato la loro fede e i loro riti con quelli cristiani. Yemaya è spesso identificata con Maria Vergine. Viene rappresentata con un abito bianco o blu composto da diversi veli e serpentine, con un ventaglio d'oro e madreperla, decorato con conchiglie, e una collana di pietre azzurre.

Per compiacere la Dea i suoi fedeli, prima di pronunciare il suo nome, toccano con i polpastrelli a terra e poi le labbra, inoltre vengono donate al mare collane di perle e di conchiglie, a queste ultime da sempre sono stati attribuiti poteri magici. Utilizzate nell'ambito dei riti nuziali, funebri o in onore del raccolto, il loro delicato profilo e il loro interno dall'apparenza enigmatica, rievocano l'essenza della donna. Simboleggiano le energie sessuali e rigeneratrici femminili, le energie dell'oceano e della luna che danno origine a nuova vita.

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Yemaya è una Dea della fertilità e dell'amore, spesso viene invocata per chiedere la benedizione di un figlio e per una gravidanza serena. Si dice sia particolarmente generosa con le donne che hanno difficoltà a concepire donando loro il dono de..a fertilità. Il rito che vi proporrò a breve può avere come scopo principale proprio la richiesta di poter rimanere incinta ma, poiché la fertilità non è una qualità che appartiene esclusivamente al corpo, si può modificare a piacere il rituale secondo le proprie necessità, chiedendo alla Dea Yemaya abbondanza in generale nella propria vita, ispirazione creativa, prosperità economica o una salute rigogliosa. Ricollegandoci a Persefone, anche in questo caso useremo un melograno che, con i suoi molteplici frutti color rubino, rappresenta perfettamente le ovaie, ricche di semi pronti a nascere e crescere. Dividete a metà il frutto e cospargetelo di miele il quale simboleggia la dolcezza della vita e dell'amore, la sua consistenza appiccicosa simboleggia la capacità di attrarre e trattenere il desiderio che si cela dentro di voi. Scrivete su un pezzo di carta il vostro nome e il vostro desiderio, quindi collocatelo tra le due metà del melograno. Mentre procedete, concentratevi sul vostro desiderio e chiedete a voce alta a Yemaya di potervi aiutare. Dite: "Che la mia fertilità sia pari al numero di semi di cui è ricco il melograno". Accendete una candela blu, nuova, in onore della Dea. Fate bruciare un pezzetto ogni giorno, fino al primo giorno delle mestruazioni successive. Meditate ogni giorno, per qualche minuto, sul proprio intento. Un'altra offerta/richiesta che può essere fatta alla Dea consiste in una metà di melone o anguria, frutti che pare Ella gradisca molto, usata come barca da lasciare alla corrente del mare, con all'interno doni vari per la dea come fiori, perle e candele blu, tassativamente non inquinanti. Caricate la vostra piccola barca con offerte, preghiere e speranze e compiete qualche passo nel mare, con calma e rispetto: state entrando nel suo regno. Quindi lasciate il tutto alla corrente e osservatelo allontanarsi poco a poco, sedute sulla spiaggia. Per avere un'idea, guardate il film "Per incanto o per delizia"!!

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Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
view post Posted: 8/11/2016, 14:05 Persefone - La Dea

Persefone



Periodo: Autunno, Settembre
Elemento: Terra
Nome: Kore, Kora o Core, cioè giovinetta, Proserpina tra i romani
Riti: Miseri Eleusini

Persefone è conosciuta principalmente per essere la figlia di Demetra, Dea del raccolto, che si è vista costretta a diventare la moglie di Ade, Dio dell'oltretomba, passando metà dell'anno solare con il marito e l'altra metà in superficie con la madre. Il frutto a lei associato è il melograno, l'unico cibo tra i tanti offerti che la Dea ha mangiato, gesto che potrebbe palesare la sua riluttanza ad accettare la sessualità e il suo ruolo di consorte; pochi chicchi che l'hanno legata a quel mondo per sempre. Per quanto può sembrare crudele, non è certo se la Dea è stata obbligata a mangiare il frutto con l'inganno o ha scelto lei stessa di cibarsene in modo da cambiare la propria vita, da figlia amata e coccolata a moglie, accanto al marito, come sua uguale al governo di un regno.

Il mito della dea Persefone costituisce per molti versi la vicenda di una fanciulla iniziata al ciclo del suo sangue in cui è racchiuso il segreto della maturazione sessuale. La bambina che prende coscienza del proprio corpo, un fiore che sta sbocciando e che la prepara a una nuova vita. Non più bambina, presto ragazza e poi donna, dovrà iniziare ad affrontare molte probe, a farsi strada nella vita, a scoprire con la propria madre un nuovo rapporto, più paritario e complice. Non tutte le donne sono pronte emotivamente a vivere la sessualità nel momento in cui sopraggiunge il primo mestruo, sopratutto in una cultura dove l'argomento è tabù, non se ne parla, neanche tra le donne della stessa famiglia. Molte ragazze arrivano alla maturità senza neanche sapere che cosa siano le mestruazioni, spaventandosi quando queste sopraggiungono per la prima volta. In alcune culture le donne mestruate vengono allontanate dalla comunità, considerate impure e deboli, ma anche nella nostra ho sentito spesso donne affermare che non possono toccare o occuparsi delle piante perchè potrebbero farle morire, che non possono lavarsi i capelli o non riescono a montare le uova e fare i dolci.

Melograno



I principali riti associati a Persefone, e a Demetra, sono i Misteri Eleusini, non si sa esattamente come venissero svolti ma una cosa era certa, chi vi partecipava ne uscita irrimediabilmente trasformato. A tale proposito Cicerone ha scritto: "ci è stata fornita una ragione non solo per vivere gioiosamente ma anche per morire con una speranza migliore." I primi Misteri Eleusini si svolsero vicino ad Atene e si diffusero in tutta la Grecia fino a raggiungere Roma. Prima del vero e proprio rituale, gli iniziati subivano un digiuno di diversi giorni, si recavano in riva al mare per immergersi portando con loro un porcellino che sarebbe stato poi sacrificato. Un'enorme processione partiva poi da Atene verso Eleusi e, passando sul ponte Kephisios, uomini mascherati lanciavano insulti contro i cittadini più importanti. Al calare della sera, una volta raggiunto il tempio, si partecipava a danze e a canti in onore delle dee. Il giorno dopo gli aspiranti all'iniziazione offrivano i loro sacrifici e si preparavano, bendati, a partecipare al rituale. Ben poco si sa a riguardo su ciò che avveniva dopo. Secondo alcuni, gli iniziati venivano condotti bendati lungo un labirinto, secondo altri veniva mostrato loro con covone di grano, che simboleggiava il ritorno di Persefone da Ade, nonchè i miracolosi poteri di Demetra. Una volta ricondotti alla luce del giorno, gli iniziati interrompevano il digiuno con un buon pasto e il Kykeon, bevanda a base di acqua e menta.

Ho voluto iniziare con questa Dea per vari motivi, in primo luogo è in armonia con l'inizio del mese di Settembre e l'arrivo dell'Autunno, inoltre si avvicina per me, e so anche per qualche mia cara amica, il periodo delle mestruazioni, colgo quindi colgo l'occasione di approfondire maggiormente la mia conoscenza, e spero anche la vostra, su questa misteriosa Dea. Nella nostra società non esistono rituali di passaggio che celebrano il potere miracoloso delle prime mestruazioni e credo sia ora di rimediare!

Ovviamente la ragazza che deve onorare le sue prime mestruazioni deve sentirsi a suo agio con questa nuova situazione, senza provare eccessivo imbarazzo o fastidio, pronta ad essere accolta nella comunità delle donne. Ispirandosi ai Misteri Eleusini, la ragazza deve indossare un abito rosso, come l'abbondante sangue della vita, e sulla testa portare una corona di grano. Se la ragazza se la sente, potrebbe digiunare mezza giornata, arrivando alla celebrazione del rito con un po' di appetito! Una volta vestita, la ragazza viene accompagnata in una stanza scura, illuminata da qualche candela, dove le viene raccontato il mito di Persefone, mentre mangiucchia assieme alle altre donne dei chicchi di melograno. Per rompere il digiuno si bevono acqua e menta, mangiando qualche semplice biscotto, perfetti quelli con i cereali, o un dolce a base di farina e menta. Trovo che sarebbe molto bello scambiarsi consigli, parlare senza vergogna di assorbenti come di dolori e rimedi, magari anche fare dei piccoli e semplici doni per l'occasione: una tisana specifica, una borsa dell'acqua calda, del cioccolato e via dicendo.

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Il rituale qui sopra ovviamente può essere fatto solo in occasioni speciali! Per chi è già donna da tempo, può attendere l'inizio delle mestruazioni e dedicarsi a se stessa. Prendersi del tempo per sè, rilassarsi con un bagno caldo o con una tisana e qualche biscotto, chiudere gli occhi e ascoltare il proprio corpo, nel vero senso della parola, provare ad avvertire dentro di sè l'utero, anche nella altre varie fasi del mese. Con un po' di allenamento si può imparare a conoscere il proprio corpo, a comprendere in quale fase del ciclo siamo, se in ovulazione o se stanno arrivando le mestruazioni. Permettetevi il lusso di rallentare, di lasciarvi circondare da pace e da tranquillità, allo stesso modo, se il vostro corpo vi dice di muovervi, anche se avete il ciclo, muovetevi, uscite con le amiche, fate una passeggiata, fate l'amore con il vostro partner. Segnate con cura i sogni fate durante il ciclo. Se siete creative o avete qualcuno che può aiutarvi, create un braccialetto del vostro ciclo, sono bracciali con con 28 perline di colore differente, generalmente 5 sono rosse e indicano il periodo delle mestruazioni, poi ci sono perline di colore diverso che indicano la fase prima dell'ovulazione, l'ovulazione e la fase dopo questa. Ogni braccialetto ha un piccolo ciondolino, attaccato al braccialetto tramite un piccolo moschettone, che si può spostare di giorni in giorno di una perlina, creando una sorta di piccolo calendario portatile!

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Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
view post Posted: 8/11/2016, 13:57 Progetto : Avvicinarsi alla Dea - La Dea
Buongiorno! Ho meditato diverso tempo fa sulla realizzazione di un piccolo progetto che volevo creare da tempo e la "bella stagione" mi ha dato la carica per dargli vita! Ogni venerdì, giorno che considero sacro alla Dea, pubblicherò una scheda su una Dea con una breve descrizione e un suggerimento pratico per avvicinarsi o comunicare con lei, qualcosa da realizzare, una meditazione o altro. Prenderò spunto da un paio di libri che possiedo oppure creerò io qualcosa in quanto vorrei poter lavorare anche con Dee poco conosciute, sopratutto del pantheon norreno. Quindi ... appuntamento a venerdì! Ho già fatto diverse schede che ho riportato sulla mia pagina Fb e sul mio blog (Seguendo la Via dell'Arte) che riporto anche qua in modo da aggiornarvi :)

Lascerò questo post fisso in alto e lo aggiornerò con i Link delle varie discussioni

:red: Persefone - Onorare le prime mestruazioni
:bluu: Yemaya - Rito di fertilità per una gravidanza
:Yellow: Saga - Rito per ricercare l'ispirazione creativa
:green: Demetra - Rito per il distacco dai figli cresciuti
:viola: Wawalak - Meditazione per le madri, per ricaricarsi
:red: Huldra - Prendere coscienza dei doni del mondo animale
:withe: Kuan Yin - Alleviare il dolore e l'angoscia
:bluu: Arianrhod - Onorare e ricordare i defunti
:green: Gaia - Meditazione guidata per riunirsi alla Terra
:orange: Donna Cangiante - Iniziazione all'età adulta con le prime mestruazioni
:Yellow: Lakshmi - Rito di ricchezza
:red: Oya - Il potere delle parole

Edited by Helyanwes - 29/11/2016, 14:27
view post Posted: 14/9/2016, 22:02 Divinità - Primo Cerchio
Io ero nella stessa situazione in cui siete voi e lo sono stata per una decina di anni, diciamo! Nella mia vita c'era la Dea e il Dio ai quali mi rivolgevo in modo generico, pur ogni tanto lavorando con uno dei loro mille aspetti. E va benissimo così, non c'è nulla di errato, basta che lo sappiate. Mi mancava però dopo anni un'identificazione più precisa, una "chiamata" per così dire .. che è arrivata dopo anni e anni, tra coincidente, sogni e riscontri. Non cercate, quando i tempi saranno maturi, qualcuno arriverà da voi.
view post Posted: 14/9/2016, 21:55 meditazione help me!! - Divinazione & Meditazione
Sposto la discussione nella sezione adatta
Lì potrai trovare risposta ai tuoi dubbi
view post Posted: 29/8/2016, 14:26 Consiglio su libri - Libri
Concordo con Obetron ^_* ti avrei consigliato le stesse cose!
view post Posted: 29/8/2016, 14:26 Sogno di un'amica - Il mondo di Morpheus
Tagliarsi i capelli durante un sogno indica il desiderio di cambiare qualcosa nella propria vita, un cambio di identità, di modo di fare, i capelli rappresentano la propria forza personale, il proprio coraggio anche ... in questo caso però la tua amica viene in qualche modo costretta, non ne è felice, quindi magari sente che qualcuno o qualcosa la obblighi a cambiare aspetto, personalità. Dipende poi cosa pensa la tua amica delle persone down, anche solo inconsciamente .. cosa le viene in mente a riguardo? A cosa le associa?
1862 replies since 25/9/2008