Domande su Culto Romano ed Hellenico, la donna, l'omosessualità, i riti, la percezione degli Dei

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Isiuret
view post Posted on 19/9/2016, 08:32




Io credo che uno dei grossi errori e lacune del neopaganesimo sia invece quello di giudicare le civiltà antiche usando come metro di misura la propria e, anzi, voler adattare tutto alla mentalità odierna. In tal modo non vi è alcun rispetto di quella cultura antica, ma solo un tentativo di distorcerla senza nemmeno sforzarsi di comprenderla. Io considero questo etnocentrismo.
La condizione femminile in molte culture antiche era semplicemente lo specchio di un determinato contesto. Se pensiamo, ad esempio, al mundio longobardo ( e dei germani in genere ), la donna doveva essere sotto la tutela di un uomo ( il padre, il marito, il figlio primogenito, il re stesso, ecc ) non perché era sminuita e considerata un mero oggetto, bensì perché a quei tempi una donna non poteva nemmeno pensare di vivere senza la protezione di un uomo senza rischiare di essere rapita, violentata o uccisa. Quindi il mundio in sé non era un'istituzione intenzionata ad assoggettare la donna, bensì a proteggerla...benché ovviamente ne limitasse la libertà, ma evidentemente si è preferito sacrificare un po' di libertà individuale in cambio di protezione fisica, che ripeto, era qualcosa di indispensabile in quei contesti.
Tuttavia sappiamo che per la legge longobarda la donna non poteva essere costretta alle nozze, pena l'annullamento del matrimonio e una multa di 900 soldi ( cifra elevatissima ). Questo ci fa capire che la donna non era affatto considerata un mero oggetto, la sua opinione era tenuta in considerazione, ma fisicamente meno forte dell'uomo e andava protetta. Bisogna sempre cercare di comprendere il contesto storico e culturale entro cui si sviluppano certi fenomeni.
 
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view post Posted on 10/11/2016, 20:05

il censore
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CITAZIONE (SilverDream @ 12/8/2016, 12:07) 
Nutro alcune perplessità sul culto romano e su quello ellenico. Scrivo qui per cercare delucidazioni in merito.
Prima di ogni altra cosa, Parlando con alcuni ellenici, ho constatato un po' di confusione, perché c'è chi avalla la prima posizione e chi la seconda. C'è chi dice che, ad esempio, Venere sia uno spirito che si occupa dell'amore e chi invece che sia l'amore stesso, un'icona impersonale. Trovo la prima situazione un po' strana, perché ogni singola divinità del pantheon romano e di quello greco si è evoluta nel tempo, cambiando ruolo o assimilando quello di altre divinità affini. Sempre parlando di Venere, essa in principio era la Dea del mondo, della fertilità e veniva venerata da sola. Da anima mundi è quindi passata a spirito dell'amore. Peraltro questo passaggio di ruolo è stato voluto dagli uomini, per fini politici e sociali. Per quanto concerne la seconda ipotesi, ovvero che gli dèi sono i fenomeni stessi, questo va bene per quelle divinità che riguardano fenomeni reali. Quando però si parla di divinità del pensiero, della caccia o delle selve, ovvero di cose astratte, si sta teorizzando che tutto, anche la verginità, sia una sostanza concreta.
Seconda cosa, la ritualità. Perché i ricostruzionisti tengono ad osservare la ritualità di 2000 anni fa? I tempi sono cambiati, gli stili di vita sono cambiati ed anche il modo di porsi nei confronti della spiritualità. Perché poi tutta questa ortodossia nei riti e nelle tradizioni, che spesso sfocia in sessismo, discriminazione e omofobia? Sia romani che elleni rifiutano il matrimonio egualitario. Un elleno mi ha risposto che Era è la dea del matrimonio ed è etero e quindi solo gli etero possono sposarsi. Gli ho quindi fatto presente che Era, essendo lo spirito del matrimonio, è evidentemente favorevole, visto che nel mondo si celebrano i matrimoni gay. Mi è stato risposto che la questione è molto difficile, in quanto in Grecia il matrimonio era solo per nobili e sacerdoti. E quindi? Altro punto, è la spasmodica ricerca di confini nazionali e di redifinizione di razza, quando sappiamo bene che i pantheon greci e romani sono frutto di assimilazioni da altri popoli e Paesi. Venere, a esempio, è di origine etrusca.
Quando un culto non è istituzionalizzato tutti possono dire il contrario di tutto e vorrei che qualcuno di assennato mi chiarisse quanto scritto.

Innanzi tutto faccio le mie scuse per il ritardo nonostante l'"invocazione" di Flavius ahahahahahah

Dunque Silverdream metti un sacco di carne al fuoco, provo a risponderti su tutto ed in ogni caso ti allego un articolo scritto da me con l'aiuto di una larga fetta del "nuovo" paganesimo romano ("nuovo" perché da pochi anni si è iniziato a riprendere la realtà storica antica, studiando le fonti, in contrasto con quanto avvenuto fino adesso dove vi era più esoterismo massonico e filosofia "superomista" che altro), in questo testo "mia" è la forma mentre "nostri" sono i contenuti. Questo articolo può aiutarti a capire la situazione attuale del tradizionalismo romano.

Due premesse vanno fatte:
A) Greci, Hellenici e Romani non sono la stessa cosa. Quando si parla di grecità e ci si riferisce ad un preciso ambito storico e geografico, relativo alla Grecia precedente ad Alessandro Magno. Hellenismo invece si riferisce ai culti Greci successivi ad Alessandro Magno ma precedenti all'occupazione da parte dei Romani.
Per Romani si intendono i Romani, che a loro volta si dividono in Romano-Italici, Cultori (da Culto) Romani, e semplicemente Romani. Nota che questi termini sono del tutto arbitrari e non ufficiali, ma servono per darti un'idea.
I Romano-Italici sono quelli che hanno un grande legame con la loro terra, e molto spesso fanno più affidamento ai culti preromani che a quelli veri e propri romani.
I Cultori Romani, prendono a riferimento la religiosità Romana prima che questa venisse invasa dalla cultura greca (per interessi politici da parte del governo di Roma, a partire dal c.d. Circolo degli Scipioni, siamo durante la seconda guerra punica).
I Romani, ri-nati per primi, e che invece fanno maggior riferimento ai culti di età imperiale, per cui con larga mescolanza con la religione greca, ed altri culti orientali e venerano il Genius di alcuni imperatori.

Queste divisioni sono a livello di divinità venerate, la divisione reale è su piani filosofici di base che trovi nell' articolo di cui ti dicevo e che ho linkato più giù.

Io ti risponderò prevalentemente per quanto concerne il mondo Romano, perché riguardo i greci ne so davvero poco.

B) Alcune domande che fai partono dal concetto sbagliati che esistessero dei dogmi, dogmi non ce ne sono, dalle fonti antiche abbiamo opinioni, a volte contrastanti, di quello che pensavano filosofi o ricconi, sul resto possiamo soltanto fare ipotesi basandoci sui resti materiali (l'archeologia è l'unica materia che ti permette di leggere nella mente di un plebeo, perché soltanto i ricchi avevano tempo per scrivere e pubblicare i testi arrivatici). Quindi tieni sempre a mente questo, e tieni a mente che a livello di Culto privato ognuno in Roma era pienamente legittimato a fare quello che voleva in casa propria, soprattutto a livello religioso, fintanto che questo non ledeva la comunità (infatti sono state soltanto 3 le persecuzioni religiose a Roma: la cacciata di indovini e santoni del IVsec ac di cui parla Livio -perdonate non ricordo la data-; il divieto dei Baccanali; e la cacciata dei filosofi greci da Roma).



Con queste premesse possiamo cominciare a disquisire delle questioni che per semplicità nell'eventuale dibattito, numererò:

1) "le divinità del culto moderno sono considerate spiriti o fenomeni naturali? Ovvero, esse dominano i fenomeni o esse lo sono?"

Tutte e due e nessuna delle due. La religiosità romana si è evoluta nei secoli (più di 1000 anni di storia scritta, e non si sa quanti altri millenni di storia non scritta prima, ti sia noto che la formazione della cultura Laziale si stabilizza attorno al IXsec ac, ma fin dal XVIIsec ac nella zona dove sorge Roma ci sono resti di fornaci!!!!!! Vuol dire che questi 4 caprari che poi faranno i romani vicino l'isola tiberina, cuocevano cose -probabilmente elementi architettonici- già 3600 anni fa!!! Greci please!).
Da quanto è stato possibile ricostruire ipoteticamente, inizialmente le divinità erano concepite più come una forza intrinseca a degli oggetti o a dei luoghi, per esempio Marte era un lancia, tenuta nel tempio, ed il cui spontaneo vibrare era interpretato come segno divino; mentre Giove era una pietra. Gran parte del culto doveva essere di natura familiare, infatti sembra che il Culto Romano Pubblico sia nato proprio dall'unione delle singole religiosità private delle famiglie che formarono il primo abitato di Roma.
Da qui abbiamo con l'influenza etrusca abbiamo un lento trasformarsi in divinità vere e proprie, con raffigurazioni antropomorfe, e di conseguenza un allontanamento dal concetto di "mana" con nome come era prima. Di seguito questo si concretizza sempre più fin quando arriviamo nella tarda repubblica-inizio impero dove le divinità sono concepite come scollegate dal nostro mondo, ma estremamente personificate (e di questo "ringraziamo" i romani grecofili). Perdonate la superficialità ma ho cercato di concentrare in poche righe la storia del concetto di divinità presso i romani.

Detto questo, una risposta precisa alla tua domanda non c'è: i romani di quale epoca? I romani più o meno legati alle tradizioni dei propri antenati?
Ti dico che, in linea di massima dalle fonti scritte (e quindi dove già si concepisce una divinità vera e propria) possiamo dire che si concepiva un "nume" il quale è l'energia essenziale della divinità, il pensiero prima (l'idea platonica se vuoi), e che è immanente (sta dentro) alla materia, su questo nume gli uomini ci "attaccano" una sorta di maschera, una forma, che gli serve per entrarci in contatto. Per questo i romani avevano grande rispetto per tutte le religioni, perché per loro ogni popolo si limitava a chiamare e venerare con nomi diversi i loro stessi numi.
Se ci pensi ha anche un senso: così come non puoi pensare un concetto in modo assoluto e nella sua totalità, ma soltanto per frammenti ed immagini (es. la guerra: gente morta, fucili, carri armati, aerei, sono tutte immagini non è il concetto assoluto; la guerra è il nume, il resto è l'immagine che tu ci appiccichi; l'insieme di queste due cose i romani lo chiamavano Marte... sempre per semplificare).

2) "Peraltro questo passaggio di ruolo è stato voluto dagli uomini, per fini politici e sociali. Per quanto concerne la seconda ipotesi"

questo lo dici tu, e lo dice la Gimbutas, che per quanto abbia fatto un lavoro di ricerca formidabile ed essenziale NEL TEMPO IN CUI LO FECE, oggi è AMPIAMENTE superata da tutta la critica accademica.
Anche perché abbiamo palate di materiale antropologico e archeologico, oltre a più recenti studi etnografici che dimostrano che non c'è mai stata una contrapposizione uomo-donna come la vede la Gimbutas (indoueuropei patrilineari, patriarcali, che opprimono i preindoeuropei matrilineari, matrilocali), ma anzi che vi furono delle necessità di natura economica e di sopravvivenza che hanno portato ad uno spostamento della centralità sull'uomo. Ma sono state delle necessità, non una imposizione violenta.
Inotlre ci dimentichiamo che questi processi non furono traumatici perché diluiti in migliaia di anni. La stessa "invasione" dei popoli indoeuropei, solo in Italia ha richiesto quasi più di 6000 anni, di cui l'ultima in età storica con l'illirizzazione della Puglia, ed è avvenuta in misura del tutto pacifica.
Per altro questa cosa non riescono a capirla nemmeno la parte politicamente schierata e maschilista del tradizionalismo romano perché tanto toglie fondamento ideale al femminismo contemporaneo, quanto gli fa ammosciare il priapo a questi......... ma vabè, tanto della verità non gli è mai fregato niente nessuno, interessa soltanto darsi legittimità.... millenni di storia umana e siamo ancora fermi a giocare a chi ha la mazza più grossa (donne comprese).


3) "Seconda cosa, la ritualità. Perché i ricostruzionisti tengono ad osservare la ritualità di 2000 anni fa? I tempi sono cambiati, gli stili di vita sono cambiati ed anche il modo di porsi nei confronti della spiritualità."

Tu dici che i tempi sono cambiati, io ti dico che siccome il sole sorge sempre ad est, il ciclo lunare è lo stesso, le stesse stelle, lo stesso cielo, animali piante ed umani si riproducono allo stesso modo, l'odio l'amore e tutte le emozioni sono le stesse. Persino la stupidità è identica, come o scritto poco sopra.
Cos'abbiamo di diverso? Automobili e internet? E perché pensi che i Romani non avessero divinità che proteggevano i viaggi e le comunicazioni? I Romani avevano una coppia di divinità persino per le tubature di casa!
Poiché i numi degli Dei che si manifestano su questa terra sono gli stessi di 2000 anni fa, e poiché i riti sono rivolti a loro, non vedo ragione di cambiarli. Tanto più che l'essere umano non è cambiato per nulla, anche se -sempre per il bisogno di legittimarsi- gran parte delle persone è convinta di si.
Potrei farti un lungo elenco di azioni tanto a livello privato, quanto a livello pubblico della Roma antica che sono perfettamente identici a quelli contemporanei. Leggiti, se hai occasione, Lettere a Lucilio di Seneca, e lì vedi la vita quotidiana di un romano, e dimmi se non è quella nostra..... mi viene in mente così anche da paragonare l'attesa della "spunta" blu di whatsapp alle lamentele di Cicerone perché Attico non gli risponde mai alle sue lettere.

In fine il fatto che il mondo abbia un modo di approcciarsi alla spiritualità che non è il mio, non significa che io non debba approcciarmi alla spiritualità come voglio. E così tutti quanti.
Pensa che dopo i monoteismi la prima religione è il buddhismo, per questo dovremmo tutti concepire la spiritualità come loro? Io credo che ognuno sceglie come concepire la spiritualità come si sente, con la piena libertà di cambiare anche idea.

4) " Perché poi tutta questa ortodossia nei riti e nelle tradizioni, che spesso sfocia in sessismo, discriminazione e omofobia? Sia romani che elleni rifiutano il matrimonio egualitario."

Non ho capito il collegamento "ortodossia nei riti"------> "sessismo etc."
Mi dispiace che tu abbia avuto brutte esperienze con degli HELLENICI, ma questo non significa che tutti gli hellenici o tutti i ROMANI siano uguali.

Nemmeno è vero che i Romani rifiutavano il matrimonio egualitario, tanto è vero che quella Romana era l'unica cultura del mediterraneo dove le donne potevano studiare, e lasciare il marito, al contrario della Grecia.
In Roma antica la donna non aveva diritti politici ed erano limitati i diritti civili per una questione legale.
Dunque: a Roma non esisteva la polizia, quindi se tu subivi un torto sai come funzionava? Dovevi andare a casa di quello che ti aveva -magari- fracassato la testa, con un po' di amici, lo prendevi a forza e lo trascinavi in giudizio nel Foro, e lì alla presenza di un giudice il popolo decideva. Se per esempio uno ti prendeva ti portava nel Foro, e ti reclamava come suo schiavo, a meno che un parente non venisse a reclamarti entro 30 giorni tu diventavi suo schiavo.
Immagina una società simile, dove per un buon 60% della sua storia tutti gli uomini avevano fatto più o meno una campagna militare l'anno, e dove quando non andavi ad ammazzare i vicini che cercavano di ammazzare te, te ne stavi nel tuo campo a coltivare o ti trascinavi le capre su e giù per le montagne.
In una situazione simile, pensi davvero che una donna non potesse essere, se non altro per oggettiva differenza fisica, preda di qualche atto violento?
Inoltre come in tutte le società a vocazione contadina, anche i Romani reputano la prole come un bene preziosissimo, e di conseguenza la donna era vista come un bene infinitamente prezioso da tutelare per la sopravvivenza dell'intera comunità.
Da qui si rende evidente di per sé perché all'epoca vi era questa differenza.... anche se poi trovi situazioni per cui, durante i riti esclusivamente femminili (come i matronalia) i mariti erano cacciati fuori di casa dalle mogli che organizzavano questi riti, e se qualcuno vi si intrufolava era messo a morte; oppure per decreto del Senato era obbligatorio cedere il passo alle Matrone; come già detto solo a Roma le donne studiavano e potevano lasciare il marito (bastava che dormissero in un luogo a lui ignoto per 3 notti consecutive).

Non dico che sia giusto, dico che all'epoca era così, ed era sensato per via della condizione sociale. Oggi grazie agli Dei esistono i corpi di polizia, e quindi anche i deboli sono tutelati (sicuramente più che all'epoca), e dunque queste necessità non esistono più...... ed infatti per quel che vedo io, anche dal punto di vista religioso problemi non ce ne sono.

Non so cosa ti riferisci esattamente parlando di "discriminazione", forse di razzismo?

Più che "omofobia" diversi tradizionalisti non hanno paura degli omosessuali, ma hanno disprezzo per loro. La ragione non la conosco, ma senza dubbio è un problema di carattere neurologico.
Ho molti amici che sono gay e tradizionalisti romani, alcuni dei più ortodossi.
Per altro in Roma antica l'omosessualità era socialmente accettata in privata, in pubblico solo se attiva (come segno di virilità, sottomettendo un altro uomo). La questione del matrimonio omosessuale in antichità non esisteva in nessun popolo della terra, per quanto ho detto prima sull'importanza della prole, ed un matrimonio omosessuale con un rapporto sessuale naturale non produce prole.
Inoltre, ma questa è una mia considerazione, in uno dei riti matrimoniali romani la donna tocca l'acqua e tocca il fuoco, che rappresentano il femminile ed il maschile a livello di energie. Per quanto un omosessuale possa essere efemminato sarà comunque un uomo, di conseguenza quel rito non è fattibile.
Ovviamente la sto mettendo su un piano religioso, non sociale. Se due omosessuale vogliono sposarsi per ragioni di natura pratica (pensione, presenza in ospedale, etc. etc. etc.) va benissimo, ma per il senso e la sostanza che ha il rito matrimoniale romano, purtroppo non si può fare rispettando la tradizione.
Tutto questo sempre tenendo presente che ognuno ha il pieno dovere di fare come si sente finché non rompe le scatole agli altri.

Su tutte queste cose comunque, ti rimando all'articolo di cui ti accennavo sopra:
www.athame.it/nuova-segnaletica-per...ana-agli-dei-2/
(l'articolo citato all'inizio è sempre pubblicato da Athame se vuoi leggertelo descrive esattamente quella parte di tradizionalismo di cui parli tu)

Per altro lasciati dire che i tuoi amici hellenici dovrebbero leggere più libri di storia e meno vaccate di internet. Tra l'altro non hanno capito un caxxo delle ragioni per cui i popoli mediterranei facevano una differenza tra divinità maschili e divinità femminili.
In area mediterranea le divinità maschili rappresentano un'energia che è attiva, mentre le divinità femminili rappresentano un' energia che è passiva.
Per esempio.
Il Sole (non Apollo, il Sole è una divinità a sé) è una divinità maschile, ed è un'energia attiva.
La Luna (altra divinità, con un tempio proprio a Roma) è una divinità femminile, ed è un'energia passiva, perché? Perché il Sole brilla di luce propria, mentre la Luna brilla di luce riflessa.
Ho fanno un esempio banale ma che è chiarificatorio per farti capire il concetto.
Il sesso delle divinità, ed il rapporto uomo-donna in antichità non centrano un fico secco tra loro!
La guerra era un'attività esclusivamente maschile, eppure due divinità su 3 legate alla guerra sono femminili (Marte, Minerva, Bellona). Lo Stato era gestito solo da uomini, ma 2 divinità su 3 dello Stato, la Triade Capitolina (Giove Giunone e Minerva) erano femminili.
Marte, la guerra è energia prima. Minerva rappresenta l'aspetto strategico della guerra, quindi filtra l'energia marziale in un aspetto specifico.... ma senza di quello essa è priva di senso, e quindi è passiva (come la Luna e il Sole).
Questo deve essere molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto CHIARO.
Non esiste in Roma antica una forma di maschilismo paragonabile a quella del medioevo cristiano, o dei secoli successivi! Devi levartelo dalla testa! E' come dire che siccome il paguro e le noci hanno il guscio allora sono la stessa cosa!
Il medioevo ha una sottomissione della donna per motivi religiosi di pregiudizio!
In Roma antica la donna non è sottomessa, ma non ha diritti politici e ha limiti nelle libertà civili per motivi PRATICI.
Infatti in nessuna legge antica c'è scritto "alla donna è vietato fare questo", mentre nel medioevo si! Eccome se c'è scritto!!!!!!!
E' molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto molto CHIARO questo punto?



5) "la spasmodica ricerca di confini nazionali e di redifinizione di razza, quando sappiamo bene che i pantheon greci e romani sono frutto di assimilazioni da altri popoli e Paesi. Venere, a esempio, è di origine etrusca."

Venere non è di origine Etrusca ma è di origine mediorientale. I Romani non si sa da dove la importino, se la importino, certamente ha un proprio culto a Roma talmente antico che le fonti ne danno per scontata la presenza da sempre (mentre per esempio Apollo, che pure diventa strettamente legato al pantheon romano, Livio di scrive la data esatta d'importazione... tra l'altro dai Greci, e non dagli Etruschi che pure loro ce l'avevano, e questo è interessante).

A questo non so risponderti bene.
Posso dirti che i tradizionalisti in generale sono prima di tutto amanti della propria terra d'origine. Riconoscono bene o male un profumo, un sentimento, preciso nella terra in cui vivono.
Per dirti io fuori dall'Italia ho un'autonomia di 14 giorni, oltre questo periodo inizio a star male fisicamente, mi manca l'aria, sono stanco, e mi manca quel "sentire" le divinità della mia terra.
Io vivo a Verona, ma sono molto legato a Roma per tante ragioni (anche di sangue), e lo sento quando passo da una città all'altra... c'è un qualcosa che cambia, che non so spiegarti bene cosa sia, ma per cui stare in una o nell'altra città, o in qualunque altro posto, è diverso! E questo qualcosa sono le divinità del luogo, che soltanto lì ci sono e si manifestano.
E questo vale per qualunque posto tu vada.

Sulla redifinizione della razza, anche lì non saprei cosa risponderti........ io appartengo alla razza umana, ogni tanto mi piacerebbe rinascere sotto forma di qualche rapace, ma al momento ho problemi più urgenti che spulciarmi le penne :P


Devi sapere una cosa: purtroppo, e dico purtroppo perché mi piange il cuore ogni volta che ci penso, la religione romana è stata fatta risorgere in modo malato, sgangherato, da un gruppo di esoteristi, poeti, artisti e filosofi (si noti che non c'è né uno storico né un archeologo) chiamato Gruppo di Ur.
Questi, che avevano una gran confusione in testa dato che Ur non è una divinità romana, pare avessero aiutato magicamente il fascismo a salire al potere. Si dice che donarono allo stesso Mussolini un fascio littorio consacrato. Poi ci fu l'accordo con la chiesa, e quindi lo abbandonarono.
Nel dopoguerra, risorse il mito del gruppo di Ur negli ambienti della destra. Per altro la differenza tra neofascisti e neonazisti si è andata nel mente via via assottigliando (per esempio, il fascismo era inizialmente un movimento di carattere socialista, e che non aveva nulla contro altre razze o contro gli ebrei), nel dopoguerra si è fatto un mischione, e parte gli stessi appartenenti ad Ur, parte i loro eredi, hanno proseguito con queste pratiche usando come bacino di reclutamente gli ambienti della destra estrema.
La cosa peggiore non è tanto quello, è che si è finito per mescolare idee politiche, con concetti religiosi, ed ecco venuto fuori il pastrocchio di cui sono vittime i tuoi ammici Hellenici, ma anche buona fetta degli Asatru, molti tradizionalisti romani, e tutte queste belle persone che i libri li usano epr decorare le pareti.... tranne poi scriverne altri. Ereticamente che è un blog baluardo di tutta questa bella gente qui, è il maremagnium di queste stronz**e, con false affermazioni storiche..... ma non dico opinabili, dico proprio FALSE, negate dalle stesse fonti antiche che nessuno pare aver letto nella sua vita!
Ripeto che è solo da pochi anni che portiamo avanti una ricerca sulla religione romana che sia più onesta e veritiera a com'era in antichità, senza entrare nelle questioni della politica, ma soltanto parlando di dato storico..... poi ognuno facesse come gli pare.


Quello che voglio dire, ti ho smontata in modo magari anche aggressivo, ma non è "te" che voglio attaccare, ma queste idee malate che non sono la realtà oggettiva della Roma Antica.
Tradizionalisti Romani si vantano di cosa che non erano vere in antichità, e neopagani pregni di filosofia contemporanea si scagliano contro di loro........ il tutto su questioni che non sono mai state vere.


Siccome hai detto che ognuno dice quello che vuoi non essendo una religione istituzionalizzata, io ti dico che se ti serve una bibliografia di tutto quello che ho detto, basta chiedere e ti facico l'elenco... ma poi devi giurarmi sugli Dei che te la leggerai.


In ultimo, nel mio riprendere le attività da forum, ho deciso che al termine di ogni post scriverò quanto tempo ho impiegato a rispondere.... dato che ho abbandonato il mio blog proprio per il poco valore dato a quello che scrivevo (ma non ai titoli dato che per 100 condivisioni, ottenevo una sola persona che lo leggeva).


TEMPO IMPIEGATO A SCRIVERE: 1 ore, 45 minuti
 
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view post Posted on 14/11/2016, 11:41

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ho avuto il tempo adesso di leggere gli altri commenti dei partecipanti.

Le domande sono legittime, non è legittimo l'intento provocatorio. Cosa ci sta o non ci sta su questo forum lo decidono i fondatori, i quali hanno reputato che si potesse anche parlare di Culto Romano.


Ho fatto un topic apposta in questa sezione dedicata alla donna nel mediterraneo antico.
 
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17 replies since 12/8/2016, 12:07   265 views
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