Marzio de li Trabucchi |
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il censore ★★★★★★★★★ - Group:
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| Stai mischiando due discorsi diversi. Cioè stai argomentando che, siccome le maledizioni (semplifichiamo) sono illegali, allora le forme magiche straniere non vanno utilizzate. I due discorsi non sono legati tra loro.
Non ci dimentichiamo il fatto che, entro i limiti imposti dal Senato, a livello di culto privato ogni romano poteva praticare qualsiasi forma religiosa volesse, anche importandone di straniere. Sulla scissione tra Culto Pubblico e Culto Privato parla in modo completo ed esaustivo Attilio de Marchi, Il Culto Privato in Roma Antica (edito Victrix), e spiega -numerose fonti alla mano- che il Romano poteva praticare qualunque cosa volesse in casa propria, purché non fosse illegale. Questo è il presupposto fondamentale che spesso noi tradizionalisti dimentichiamo. Volendo essere oggettivi, è una scelta personale quella di essere più o meno puristi, non è un'imposizione di "dogma religioso romano".
A livello privato ogni Pater Familias si assume la responsabilità di quello che fa (o non fa) sia sul piano di Culto, sia sul piano magico. Ma è una questione tra lui, la sua famiglia, e gli Dei, criticare quali esterni trovo che sia irreligioso, in quanto vai a mettere il naso in questioni cultuali altrui. Credo invece che sia importante dare consigli ed opinioni.
Ora: questo affare non nasce nella Roma prisca certamente, ma è un affare che spunta in un periodo di grandi mischioni culturali e religiosi tra una Roma già grecizzata e l'oriente. Non è un attrezzo che ho mai usato, quindi non ho gli strumenti per valutarlo oggettivamente. Ma ribadisco che il "purismo romano" è una scelta individuale, non a livello di dogma.... altrimenti facciamo a gara a chi è più romano (non diversa da quella che fanno i monoteisti a chi è più santo)
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