Cultus Romanum Deorum, la Via Romana agli Dei

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eforos
view post Posted on 29/7/2013, 19:51




Dove? Sarei curioso di leggerla.

Edited by eforos - 29/7/2013, 23:03
 
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view post Posted on 29/7/2013, 23:14

il censore
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Ti ho già scritto in PM, forse non era proprio questa ma il taglio era il medesimo.

Credo di aver capito a quali spunti ti riferisci, anche se io personalmente amo moltissimo Seneca proprio perché spiega in termini concreti e semplici, senza usare un linguaggio troppo ermetico, qual'è l'indirizzo evolutivo da prendere.
La realtà è già troppo ermetica di suo, se poi iniziamo ad usare simboli legati ad una mitologia che nel nostro quotidiano non ha più alcun senso, ci perdiamo totalmente: ovviamente a mio parere.
Seneca trovo che dia più spiegazioni in termini di evoluzione spirituale, che semplici indicazioni etiche, e lo fa in un linguaggio comprensibile a chiunque anche ad un moderno in modo chiaro. E penso che i filosofi moderni, o esoteristi, o alchimisti o "grandi maestri" hanno sprecato tanto inchiostro nel cercare di spiegare ermeticamente cose che lui e altri autori antichi hanno fatto in poche pagine chiarissime, e che s eseguite alla lettera danno più risultati di anni ed anni di grandi meditazioni. Forse l'unica eccezione a questa regola sono gli esercizi di meditazione di Scaligero, sul quale personalmente non condivido tutta la filosofia che gira intorno, eppure gli esercizi funzionano, quindi bene così!

Per fare un esempio, Seneca non ha mai detto di uccidere gli istinti animali e le passioni, lui parla solo di dominio. E non è troppo distante dal mito dei titani, quindi per quale ragione usare archetipi non sempre facilmente comprensibili?
 
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eforos
view post Posted on 2/8/2013, 14:54




Prima di tutto mi fa piacere e mi onora che ricordi alcune cose che scrivo, significa che destano almeno un minimo di interesse.
Scrivere per me è una fatica, ma mi affascina.
Troppi concetti mi frullano in testa ed esporli in maniera comprensibile e corretta è un’impresa; questo è l’unico modo per far conoscere i propri pensieri ed esperienze.
I precedenti scritti di cui parlavamo in privato, erano meno elaborati, più acerbi con alcune incertezze ma ricalcavano in linea di massima alcuni principi espressi nel testo a monte.
Lo stile e la linea, insistente verso determinate direzioni è lo stesso.
Poco prima della chiusura del sito in questione (Gentilitas) li ho cancellati.

Rileggendo l’ultimo post:

Vorrei ricordarti che non siamo soli, ma in un forum che è pubblico.
Le persone che leggono i nostri commenti vivono diverse fasi esperienziali del proprio percorso.
Scrivere in maniera un po’ criptica mi permette di valutare quale esperienza ha il mio interlocutore e, nello stesso tempo, dare degli spunti per generare delle fasi nuove di intuizione, per chi ha la pazienza di leggermi.
Saltando alcuni passaggi o filtri ci si può bruciare; come Tu mi riporti: “era necessario che le scovassi da solo”.
Mi sembra che mettere in guardia alcuni associati del forum nel non addentrarsi in certe cose, senza la dovuta conoscenza, sia giustamente una delle Tue preoccupazioni più grandi … O sbaglio?

Concordo con la Tua disamina riguardo gli autori antichi, opto volentieri per i presocratici.

Il Tempo, la Memoria e la Necessità (i Titani) nella vita sono realtà percettibili e misurabili dall’uomo, quindi sono nel nostro quotidiano. Mancando queste realtà non esisterebbe l’uomo che conosciamo, tantomeno le divinità che veneriamo.

In ben identificati riti: gli istinti, la passione e le emozioni vengono portati al limite delle possibilità umane, creando una tensione immane per generare un passaggio di rottura …
La quotidianità la può gestire chiunque, e il dominio di questi in una situazione di normalità non fa testo.
Differente è: la capacità di governare simili avvenimenti in un ambiente ostile, ecco perché si ricorre con artificio ad esperienze (riti) sempre più faticose e ostiche.
A parole è facile, la difficoltà sta nel poterle vivere!
Seneca, nell’esempio che descrivi ha: perfettamente ragione!

Ciò riportato sopra non ha nulla a che fare con la meditazione che considero un esercizio preparatorio.
Bisogna anche capire: che il 99% delle persone nella meditazione raggiunge la fase più elevata della propria esperienza mistica e non va oltre.

Riporto quello che scrissi in una discussione sugli iniziati ai riti Orfici.

“... Affermare che un iniziato raggiunga l'apoteosi con la meditazione equivale ad affermare che un pilota di F1 gode e ha i brividi correndo sulla pista di Monza con il triciclo, mi sembra una affermazione un po' ardua, bastasse solo la meditazione saremmo tutti iniziati”.

Marzio, ho l’impressione che non siamo così distanti. Stiamo utilizzando esempi diversi che appartengono al nostro bagaglio culturale per arrivare a conclusioni simili.

Vale.
 
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view post Posted on 2/8/2013, 16:26

il censore
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CITAZIONE (eforos @ 2/8/2013, 15:54) 
Saltando alcuni passaggi o filtri ci si può bruciare; come Tu mi riporti: “era necessario che le scovassi da solo”.
Mi sembra che mettere in guardia alcuni associati del forum nel non addentrarsi in certe cose, senza la dovuta conoscenza, sia giustamente una delle Tue preoccupazioni più grandi … O sbaglio?

Riconfermo che per me era necessario, però è anche vero che io e pochi altri abbiamo quella volontà/testardaggine/orgoglio (come è il mio caso)/assiduità che ci spinge avanti. Ma ci sono tante persone che hanno molte virtù tra cui purtroppo non queste, quindi scelgono volontariamente di abbandonare una via troppo in salita per loro. Ad esempio ho un conoscente che ha abbandonato il Culto Romano in favore dell'ateismo dopo esser finito in una setta romana (assieme a me e altri ragazzi) ed esserne usciti, dedicandosi interamente all'ateismo, tale fu il "trauma" subito.
Io non credo nell'elitarietà, io credo che ogni persona sia inseribile in un settore proprio a se funzionale, una sorta di socialismo della religione (se mi passi il termine).
Quindi per me Marzio de li Trabucchi, per come sono fatto io, in ogni mio corpo, in ogni mio pregio e difetto, il fatto di dover scalare una montagna ripidissima in solitaria (e della quale realizzo per primo di essere solo ad uno dei primi capi base) è utile!
Ma magari abbiamo pessimi scalatori, ma ottimi Arditi, ottimi Paracadutisti, ottimi Carristi, ottimi guidatori di treni e aerei, i quali appena vedono una montagna gli piglia il voltastomaco. E non si tratta sempre di volere la pappa pronta come si muove spesso l'accusa. Sono semplicemente personaggi che se anziché lasciarli a loro stessi, gli si dicesse studiati questo quello e quall'altro, diventerebbero delle "macchine da guerra", invece abbandonati a se stessi o abbandonano tutto a loro volta sentendosi in un certo senso "traditi" (ed io mi ci sono sentito varie volte, ma ripeto per le persone come me è motivo di sprono) oppure cadono nel primo che gli offre quello che cercano: cioè le sette dei grandi "maestroni trombaragazzine".
Ovviamente è poi innegabile che esistono invece i bimbiminkia che non aspettano altro che avere tutto in mano per fare la pozione di magia, o il rito al Genio del Duce (nell'ambito romano) e poi tornare alla loro inutile vita. Ma non sono tutti così.

Anche perché il sistema elitario lo vediamo ancora oggi, non funziona. Bisogna valutare secondo me di volta in volta chi si ha di fronte.
Io nel dubbio se posso aiutare, aiuto tutti, ma in modo ragionato. Al ragazzino che vuole un rito far nevicare ad Ancona (esempio reale, non inventato) gli dico che è un demente, per tutte le motivazioni per le quali è un demente. Uno che sinceramente chiede come si fa un rito romano, lo mando in biblioteca a cercarsi Catone.

Anche perché con l'elitarietà si finisce come il gruppo di UR del quale oggi tutti sono loro eredi! La madonna sto gruppo di UR c'ha più eredi che membri originali!!!
Perché essendo segreto ed elitario chiunque può inventarsi una discendenza.

Anche perché chi cade, cade da solo pur offrendogli tutte le possibilità. L'altro giorno una cercava aiuto e gli ho suggerito di seguire la meditazione di Scaligero e soprattutto di leggersi, studiarsi e far proprio Seneca. Questa di tutta risposta mi ha chiesto quali titoli di Scaligero. E chiaro che sei decaduta in partenza, perché vai alla ricerca di ciò che secondo te è facile (è infatti comune il pregiudizio che gli autori antichi sono noiosi, inutili, e faticosi; nulla di più falso!) invece di cercare ciò che è utile. Ma sei decaduta non perché "io" non ti ho aiutata o non ti ho dato un'indicazione in base ad una mia personale analisi sul tuo grado di comprensione, ma sei tu che hai scelto la tua strada, al momento impostata in modo -a mio parere- fallimentare. Voglio dire che non esistendo maestri in quest' Età del ferro per definizione, nessuno ha diritto di non aiutare qualcuno perché questi per ignoranza non capisce/conosce certi simboli. Siamo tutti sulla stessa barca, chi non ci vuole stare è inutile buttarlo fuori bordo, tanto si tuffa in pasto agli squali da solo, mentre decidendo noi rischiamo solo di buttar fuori chi è utile a qualcosa secondo canoni non nostri.


CITAZIONE
Il Tempo, la Memoria e la Necessità (i Titani) nella vita sono realtà percettibili e misurabili dall’uomo, quindi sono nel nostro quotidiano. Mancando queste realtà non esisterebbe l’uomo che conosciamo, tantomeno le divinità che veneriamo.

Non nego questo, nego che possano essere capiti dai più usandoli come simboli.
In quanti sono in grado di capire il significato che sta alle spalle del mito di Amore e Psiche? E non sempre questo accade per stupidità o de-evoluzione, ma a volte solo per una cultura diversa. Magari io e te lo capiamo perché siamo infarciti di cultura classica, ma il ragazzo pieno di potenzialità figlio di un operaio no. Eppure egli pur non capendo i simboli è in grado di comprendere, far proprio (se non lo è già) il significato di quel mito.

CITAZIONE
In ben identificati riti: gli istinti, la passione e le emozioni vengono portati al limite delle possibilità umane, creando una tensione immane per generare un passaggio di rottura …
La quotidianità la può gestire chiunque, e il dominio di questi in una situazione di normalità non fa testo.
Differente è: la capacità di governare simili avvenimenti in un ambiente ostile, ecco perché si ricorre con artificio ad esperienze (riti) sempre più faticose e ostiche.
A parole è facile, la difficoltà sta nel poterle vivere!

Forse non ho capito a fondo quello che intendi dire, ma secondo me la necessità di vivere quotidianamente secondo dettami precisi è funzionale poi per poterlo fare nelle grandi situazioni.
E' ingenuo chi crede che non viviamo in un mondo ostile, è ostile a se stesso, si basa sul caos e chi vive di ordine diventa in automatico nemico! E' talmente caotico che le persone non distinguono più cosa venga dal loro organo genitale, cosa dal cuore e cosa dal cervello...... per lasciar perdere quello che viene dal divino che è talmente distante che tra una persona media e un cadavere non passa molto di differenza.
Quindi la lotta quotidiana fa si che nei momenti importanti si sia pronti!
Per i riti, secondo me non sono funzionali ad evolverci, ma solo a rispettare un universo di cui facciamo parte. Si rompe un tubo dell'acqua? Faccio un'offerta espiatoria a Fistula e chiamo l'idraulico, questo -in chiave ironica ovviamente- è il mio concetto di rituaria.

CITAZIONE
Ciò riportato sopra non ha nulla a che fare con la meditazione che considero un esercizio preparatorio.
Bisogna anche capire: che il 99% delle persone nella meditazione raggiunge la fase più elevata della propria esperienza mistica e non va oltre.

Riporto quello che scrissi in una discussione sugli iniziati ai riti Orfici.

“... Affermare che un iniziato raggiunga l'apoteosi con la meditazione equivale ad affermare che un pilota di F1 gode e ha i brividi correndo sulla pista di Monza con il triciclo, mi sembra una affermazione un po' ardua, bastasse solo la meditazione saremmo tutti iniziati”.

Daccordissimo. Anzi secondo me in un certo senso la cd "evoluzione spirituale" è un concetto privo di senso, e che avviene in modo naturalmente in base alle necessità che ha l'universo. Quindi perché forzarla?
L'unico nostro compito è restituire l'anima almeno almeno uguale a come l'abbiamo trovata (possibilmente migliore di come ci è stata data), tanto evolveremo tutti quando sarà necessario.
Non a caso tutti quelli che l'hanno inseguita spasmodicamente sono impazziti.

Del resto al tempo solo la materia è soggetta, se scelgo che a comandarmi è il mio Dio interiore, la mia mente e la mia anima (chiaramente l'ordine non è casuale), perché dovrei preoccuparmi di illuminarmi in questa vita o tra 70000 Eoni?
Io nella mia attuale integrità durerò il tempo che gli Dei vorranno, ma il resto è già di suo destinato all'eternità, e se non lo è si dissolverà per andare a comporre un nuovo Cosmo (alla fine di questo) diventando parte di altre cose per le quali i corpi che mi compongono avranno collaborato -spero- a migliorarlo. Anche se -ad esempio- il mio Spirito dovesse essere dissolto, ciò che lo compone ne creerà altri, ed ecco che pur sparendo l'insieme "spirito di marzio" le sue componenti saranno da altre parti.
Ed in ogni caso se non va temuta la morte perché se c'è un'altra vita al di là non c'è ragione di temerla, e se non c'è nulla non c'è ragione ugualmente, perché questo dovrebbe valere anche per un finale di non illuminazione?

Quindi a mio parere (e mi ricollego al discorso precedente sulla quotidianità) il vero lavoro di evoluzione è quello del quotidiano, dove il superamento in modo corretto (ovvero conforme alle leggi divine, espresso poi in modo chiarissimo da Seneca) delle avversità, anche piccole, fa si che l'uomo che debba evolversi si evolve in modo conforme alla natura tutta. Ovvero nel modo più corretto possibile.


Vale Optime!
 
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eforos
view post Posted on 2/8/2013, 22:02




Sulla prima parte sono d’accordo.
Il sottoscritto è altamente allergico alle discendenze.
Un appunto: Chi rimane sulla barca fa parte di una elitè?
Meglio dire inizianti di un cammino, però una selezione avviene.

Secondo,
Io sono l’espressione che tu stesso hai elencato: figlio di un operaio, non infarcito di cultura classica (indoctus felix) … Tuttora. Mi avvicinai ai classici per capire alcuni accadimenti, aggrappandomi con tutte le mie forze a quella barca, per Necessità.

Terzo,
Penso che vivere secondo dettami precisi e funzionali è utile, che questo basti anche nelle grandi situazioni non ne sono sicuro.
Ovviamente è una mia opinione.

Quarto,
Nell’ultimo punto tutto ha una logica condivisibile.

Queste riflessioni sono di stimolo e vivificano pensieri in maniera ordinata, ma non è facile visti gli argomenti scendere in dettami ancor più profondi, almeno in un forum. Specialmente nel terzo punto si entrerebbe troppo nello specifico e affrontato con questo strumento di comunicazione può dare dei fraintendimenti.
Molto probabilmente, se ci sarà la possibilità o l’occasione ci incontreremo a Roma.
Sarà un piacere da parte mia conoscerti di persona.

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view post Posted on 2/8/2013, 22:23

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naturalmente lo sarà anche per me :)
 
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Lokendil88
view post Posted on 11/8/2013, 23:30




Complimenti, ottimo lavoro, sei una grande fonte di sapere
 
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36 replies since 25/5/2010, 18:27   1362 views
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