Cultus Romanum Deorum, la Via Romana agli Dei

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view post Posted on 22/1/2011, 13:58

il censore
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tranquilla ;)

non l' avevo messo in Tradizione, perché in effetti non è una vera e propria tradizione wicca, bensì è una religione a se stante! ;)
 
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view post Posted on 22/1/2011, 14:12

~WARHEART ~

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no ma tanto Marziuccio beddu qui Tradizioni è intesa come Correnti Pagane, quindi dalla wicca, al celtismo, druidismo, sciamanesimo, woodoo, alla stregheria italiana ecc...e tutte le loro sottocorrenti e tradizioni.
e quindi anche la tua corrente religiosa che cmq sta "sotto il paganesimo" qui ha il suo giusto posto!
no?
 
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view post Posted on 22/1/2011, 19:28

il censore
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si assolutamente ;)

No pensavo che per "tradizione" si alludesse a sotto-forme (nel senso di forme sottostanti) della Wicca ;)
 
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Orphic_Daimon
view post Posted on 20/3/2012, 21:57




Mi fa molto piacere notare che c'é un'intera sezione del forum dedicata a questa tradizione.
Roma, la sua storia, la religione, le sue tradizioni e i suoi miti mi affascinano moltissimo, ma non sono ancora riuscito a trovare qualcuno con cui confrontarmi su questi temi e da cui, soprattutto, imparare; quindi leggerò con attenzione i tuoi post, Marzio.
E, se posso, mi farebbe piacere portare anche il mio (piccino) contributo... :)
 
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Sunne
view post Posted on 11/7/2013, 22:08




Mi sento leggermente una rompi***** ma sono mesi che fremo...Io mi aggancio qui non sapendo, come sempre, in quale sezione è giusto postare, se qui non va bene chiedo scusa in partenza!

Allora sarà un post un po' lunghetto ma cercherò di non tediarvi troppo. Forse però questo mio contributo potrà servire a coloro che desiderano approfondire la conoscenza nei confronti di una tradizione così complessa, che spinge a cambiare prospettiva e a ragionare in termini diversi dai consueti.
Ecco, per una serie di motivi personali che ovviamente sarebbe lungo e noioso spiegare, ho da qualche mese ripreso la lettura dei testi classici. Avendo la fortuna di possedere una non disprezzabile biblioteca domestica, composta nel corso degli anni, mi sono data allo "studio" degli autori classici partendo da una visione differente rispetto a quando, anni fa, lessi i medesimi testi. Non dico di aver mutato completamente il mio modo di vedere certe cose, ma un thread letto qualche tempo fa e una frase in particolare, non so, mi ha dato modo di riflettere e di agire di conseguenza.

Ok, premessa finita, prima di iniziare ci terrei a far sapere che quanto scriverò è detto con cuore sincero, nel senso che pacatamente esporrò le mie perplessità, senza voler polemizzare, giudicare, pormi in modo arrogante o invadere lo spazio personale di qualcuno. Provo molta ammirazione nei confronti di chi riesce a intraprendere e vivere giorno per giorno un percorso così complesso e a superare i molti ostacoli (o almeno io li vedo così) che si presentano a coloro che seguono questa tradizione. Se a livello concettuale ritengo che certe idee vadano oltre il contesto storico e socio-culturale, a livello pratico vedo molti grattacapi.

Da quanto ho capito, si tratta di ricostruire, il più fedelmente possibile,la religione degli antichi. Ok, non sono così ingenua da pensare che in una frase sia condensato tutto il concetto nella sua totalità. In ogni caso questo è ciò che fa la differenza con qualsiasi gruppo neo-qualcosa.
Come partire? Andare alle fonti. Fonti che, in questo caso, fortunatamente sono numerose. Come già detto in altro luogo per me qui nasce già un problema: come calarmi nella mente di un antico romano, io persona del XX! secolo? Vivo in una società strutturata in modo differente, con valori, pensieri e azioni in un certo senso anni luce da quella in cui si è sviluppata la religione romana.
Vivo in uno stato laico (....) infarcito di morale cattolica (....)...a questo punto leggo che è possibile superare il problema dedicandomi al culto privato. Però, a questo punto, io, seppur per forze di causa maggiore, mi sto adattando. Anzi no, sto adattando alle circostanze esterne qualcosa che in realtà sarebbe imprescindibile. Sottolineo che non si tratta di una critica, mi interessa solo avere un'opinione.
Il culto privato. Alcuni giorni fa mi imbatto, non a caso, in un saggio di un tale J. Scheid dove viene subito evidenziato il ruolo delle donne nella vita religiosa dei romani. E qui torna a galla il mio secondo grattacapo.
Sarebbe lungo riassumere tutto il saggio, considererò le parti principali. Viene evidenziato come la vita religiosa si esplicasse su più piani: pubblico, nel Foro, nei templi; culto semi pubblico, nei crocicchi dei quartieri e nei gruppi; privato, in ambito domestico.
Il tema che mi sta a cuore è questo: il ruolo della donna. Tralasciando la parte delle funzioni pubbliche, dove, a parte certe figure che voi tutti ben conoscete, la donna non aveva parte veramente attiva. Ho cercato ancora. Nelle Questioni Romane, Plutarco, parla di un tempo in cui, in certi "sacra" alle donne era vietato assistere ai sacrifici. Alle donne, ai prigionieri e agli stranieri. Continuo la mia ricerca, trovo che la presenza delle donne era importante durante i riti per le None Caprotinae, Matronalia, la feste di Venere Verticordia, Fortuna muliebris, le Pudicitia, Bona Dea ecc..
Tuttavia, la donna comune, a quanto pare, non era però una figura così essenziale nella vita religiosa e molte cose le erano negate. Mi direte che ho scoperto l'acqua calda, ma c'è un ma.

Il culto domestico: Catone sottolinea con chiarezza come, nei precetti agronomici, il pater familias, il dominus, sia la figura responsabile dei sacrifici, delle libagioni ai Lari, degli uffici religiosi privati.
Vorrei sapere come si può conciliare questo aspetto. Come gestite la figura del pater (perchè immagino che se vivete in famiglia non coinvolgiate vostro padre e tutta quanta la famiglia, o forse sono io ad essere prevenuta? :) ). E chi vive solo?
Leggo che, ad esempio, i Parentalia e i Lemuralia erano celebrati dal padre di famiglia e addirittura nei funerali il corteo era guidato dagli uomini che pronunciavano gli elogi e celebravano i sacrifici. Quindi si torna sempre allo stesso personaggio.
Sto sintetizzando al massimo, giusto per mettere in risalto il problema che mi assilla.
Una donna in che modo dovrebbe accostarsi a questa tradizione? Accettando un ruolo che, forse anche a causa della mia ignoranza, mi sembra molto marginale? Si in linea con l'epoca, forse anche più"moderno" rispetto ad altre epoche e luoghi, ma pur sempre limitante se rapportato alla società attuale. Compreso che figure importanti quali le Vestali o la flaminica di Giove non penso siano "rievocate" (passatemi il termine!).
Non voglio fare discorsi femministi, per carità, chiedo a voi perchè confido nella vostra maggiore esperienza.


Tralasciando i libri, nella rete ho visto che esistono svariati gruppi che seguono la via romana. Non lo so, ma immagino che cerchino nei limiti del possibile di far rivivere il culto. Tuttavia mi hanno lasciata perplessa alcune cose, soprattutto il tono generale con cui si propongono. Ora, non sono qui a dar giudizi su persone che non conosco, però penso che nel momento in cui un gruppo di persone, che professa di attenersi a quanto detto dagli antichi, cerca di imporre idee che sinceramente mi sembrano più opinioni personali che fedeli ricostruzioni, ecco allora direi che siamo già lontani da ciò che sto cercando di capire. Poi magari mi sbaglio eh.

Per concludere, sono sinceramente interessata a leggere l'opinione di quanti abbracciano questa tradizione, come fanno a superare, soprattutto le donne, i diversi problemi da me descritti.
Ringrazio per l'attenzione e per chi vorrà condividere il suo pensiero con me!
 
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view post Posted on 12/7/2013, 19:14

il censore
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Carissima Sunne, le tue affermazioni e domande non sono per nulla stupide come pensi! Anzi ti dirò di più: tutte le realtà romane che esistono si contrappongono proprio su questi punti da proposti, perché sono effettivamente dei problemi reali dai quali non se ne riesce ad uscire, o almeno nessuno riesce a trovare la mediaizone accettata da tutti. (se ti ponevi pure il problema di come fare il calendario luni-solare avevi citato tutti i problemi maggiori che chi ricostruisce il culto romano affronta).
Pertanto io ti esporrò la mia idea personale sulle varie questioni, e alcune di quelle che ho sentito da altri.

CITAZIONE (Sunne @ 11/7/2013, 23:08) 
Da quanto ho capito, si tratta di ricostruire, il più fedelmente possibile,la religione degli antichi. Ok, non sono così ingenua da pensare che in una frase sia condensato tutto il concetto nella sua totalità. In ogni caso questo è ciò che fa la differenza con qualsiasi gruppo neo-qualcosa.
Come partire? Andare alle fonti. Fonti che, in questo caso, fortunatamente sono numerose. Come già detto in altro luogo per me qui nasce già un problema: come calarmi nella mente di un antico romano, io persona del XX! secolo? Vivo in una società strutturata in modo differente, con valori, pensieri e azioni in un certo senso anni luce da quella in cui si è sviluppata la religione romana.
Vivo in uno stato laico (....) infarcito di morale cattolica (....)...a questo punto leggo che è possibile superare il problema dedicandomi al culto privato. Però, a questo punto, io, seppur per forze di causa maggiore, mi sto adattando. Anzi no, sto adattando alle circostanze esterne qualcosa che in realtà sarebbe imprescindibile.

Diciamo che su questo punto normalmente ci sono 2 grandi gruppi.

-Quelli che si avvicinano al culto per il fatto di riconoscersi nel Valori romani, e quindi rifiutano questa società, rispettando di per se stessi quei valori e quella moralità a rischio di essere danneggiati da questa società che è immancabilmente diversa (e a questi appartengo anche io).
-Quelli che sono "fedeli" al mondo moderno, e pertanto applicano il sistema romano (chiamiamolo così) alle necessità odierne. E di norma a questi appartengono i vari che ci mischiano l'esoterismo, o che si ispirano molto ad autori del '900 come Julius Evola, Righini, etc. (ovviamente non ammetteranno mai di essere di fatto dei "Modernisti") i quali normalmente usano la romanità come posa, o come momento fomentoso per il loro nostalgismo o per volerci guadagnare in potere o denaro (tutti comunque morti di tumore, o uccisi, o sono finiti sulla sedia a rotelle)

Il problema che in questi termini devi porti è: io credo negli Dei Romani, o nei Valori Romani?
Tenendo sempre presente che all'interno dei Valori sono compresi anche gli Dei. Ma se opti per la prima, allora al mondo contemporaneo puoi approcciarti senza problemi, se opti per la seconda -secondo me è quella più corretta, perché non si può scindere la religione di un popolo dall'etica, dalla morale, e dalla visione del mondo- avrai difficoltà sociali, dalle quali però sarai in realtà incredibilmente immune e con risultati anche concreti stupefacienti.
Gli Dei amano gli Eroi, e cosa c'è di più eroico di combattere inutilmente una causa già persa in partenza?
Ma non per vanto, per sincera convinzione che sia la cosa Giusta (e la Giustizia è una divinità per altro, come il Valore, l'Onore).
Quindi si fa fatica a conciliare la vita contemporanea con il culto romano tradizionale il più possibile?
Si, e anche molta. Però devi valutare tu di volta in volta, a casa mia però le cose se si fanno, si fanno fatte bene :P

Comunque tieni presente che io personalmente nasco come filosofo, ed ho come modelli di Romanità Catone (sia il Vecchio che l'Uticense) e Seneca, quindi la mia visione è così. Chiaro che se i tuoi modelli sono invece gli Scipioni, o Cesare cambierà la tua visione.
I Romani non erano tutti uguali, anzi erano tutti diversi! Ogni casa aveva i suoi Dei raccattati in chissà quale lontana campagna militare, o rituali privati ereditati dal nonno, con cosa anche considerate al limite della stessa religione romana. In questo modo si sono diffusi i culti greci prima e quelli orientali poi.
Quindi se per esempio io vado a casa del Ricercatoredellavia (che è un iper arcaicista) e gli dico che non va bene come vede lui la romanità perché invoca solo le divinità prettamente romane, lui a buon diritto mi può mandare a quel paese. Perché nel privato ognuno fa come gli pare, dato che in antico la proprietà privata era sacra e difesa dai Penati di una famiglia.

Per quanto riguarda il "come" calarsi nella mente di un antico non è per nulla semplice.
Chiunque comunque ti dica che non si può fare è un idiota. Punto.
La mente, per grazia divina, ancora non è soggetta alle pulsioni bestiali che muovono gli esseri umani contemporanei. Pensare come una antico significa semplicemente svegliare la mente dal torpore contemporaneo.
Come fare?
1) buttare la televisione
2) prendersi come sacrosantissimo impegno quello di leggere principalmente testi classici (non per mania, ma perché inconsciamente la mente assorbe quello che le si presenta, e leggere un romanzo rosa può far più danni di un terzo governo berlusconi)
3) scegliere con grandissima attenzione cosa si legge, cosa si guarda, per lo stesso motivo di sopra (un solo film di "Natale a..." o guardare anche una puntata di un talk show può rischiare di indirizzarti verso quella direzione).
4) comprati il "de vita beata" e le lettere a Lucilio e applicali alla lettera.
5) Impara a conoscere in ogni istante della tua vita quale delle 4 componenti del nostro corpo (corpo, anima, mente e spirito) ci sta muovendo in quel momento. Lo scopo e scinderle per poterle gestire separatamente ed avere il totale dominio su se stessi.
6) non concedersi tregue, e cercare di superare qualsiasi limite
7) mettere in dubbio qualsiasi nostra idea, anche quella più banale (es. cerco di contestare a tutti i costi l'affermazione che l'uomo viene dalle scimmie), e a quel punto mettere in dubbio le basi su quell'antitesi. Anziché il processi di testi, antitesi, sintesi, bisogna seguire quello di tesi antitesi, antiantitesi, antiantiantitesi..etc.etc.etc.. Lo scopo è esercitarsi a generare pensiero, mentre noi siamo abituati ad assorbire il pensiero altrui e basta. In fatti improvvisamente scoprirai che la persona che eri, non eri tu. Per me fu così, e forse è stato più faticoso accettare questo, che non tutto il resto.
8) non risparmiarsi un istante, ogni momento della nostra vita deve essere dedicato a produrre pensiero e ragionare fino a farsi scoppiare il cervello.
9) essere coerenti fino anche a subire dei danni dall'esterno (che i primi anni quasi fossero delle Prove che la vita ci mette davanti, ne vieni bombardato)

Perché tutta sta sofferenza? Non è sofferenza, è come dovrebbe essere l'essere umano normale, siamo noi che siamo impigriti nella mente. Solo che una volta venivamo tirati su con questo sistema fin da piccoli, con un genitore che ci costringe a farlo. Oggi sono i nostri genitori i primi ad essere impigriti, e quindi doppia fatica doverlo fare da soli.

CITAZIONE
Sottolineo che non si tratta di una critica, mi interessa solo avere un'opinione.
Il culto privato. Alcuni giorni fa mi imbatto, non a caso, in un saggio di un tale J. Scheid dove viene subito evidenziato il ruolo delle donne nella vita religiosa dei romani. E qui torna a galla il mio secondo grattacapo.
Sarebbe lungo riassumere tutto il saggio, considererò le parti principali. Viene evidenziato come la vita religiosa si esplicasse su più piani: pubblico, nel Foro, nei templi; culto semi pubblico, nei crocicchi dei quartieri e nei gruppi; privato, in ambito domestico.
Il tema che mi sta a cuore è questo: il ruolo della donna. Tralasciando la parte delle funzioni pubbliche, dove, a parte certe figure che voi tutti ben conoscete, la donna non aveva parte veramente attiva. Ho cercato ancora. Nelle Questioni Romane, Plutarco, parla di un tempo in cui, in certi "sacra" alle donne era vietato assistere ai sacrifici. Alle donne, ai prigionieri e agli stranieri. Continuo la mia ricerca, trovo che la presenza delle donne era importante durante i riti per le None Caprotinae, Matronalia, la feste di Venere Verticordia, Fortuna muliebris, le Pudicitia, Bona Dea ecc..
Tuttavia, la donna comune, a quanto pare, non era però una figura così essenziale nella vita religiosa e molte cose le erano negate. Mi direte che ho scoperto l'acqua calda, ma c'è un ma.

Il culto domestico: Catone sottolinea con chiarezza come, nei precetti agronomici, il pater familias, il dominus, sia la figura responsabile dei sacrifici, delle libagioni ai Lari, degli uffici religiosi privati.
Vorrei sapere come si può conciliare questo aspetto. Come gestite la figura del pater (perchè immagino che se vivete in famiglia non coinvolgiate vostro padre e tutta quanta la famiglia, o forse sono io ad essere prevenuta? :) ). E chi vive solo?
Leggo che, ad esempio, i Parentalia e i Lemuralia erano celebrati dal padre di famiglia e addirittura nei funerali il corteo era guidato dagli uomini che pronunciavano gli elogi e celebravano i sacrifici. Quindi si torna sempre allo stesso personaggio.
Sto sintetizzando al massimo, giusto per mettere in risalto il problema che mi assilla.
Una donna in che modo dovrebbe accostarsi a questa tradizione? Accettando un ruolo che, forse anche a causa della mia ignoranza, mi sembra molto marginale? Si in linea con l'epoca, forse anche più"moderno" rispetto ad altre epoche e luoghi, ma pur sempre limitante se rapportato alla società attuale. Compreso che figure importanti quali le Vestali o la flaminica di Giove non penso siano "rievocate" (passatemi il termine!).
Non voglio fare discorsi femministi, per carità, chiedo a voi perchè confido nella vostra maggiore esperienza.

Nella mia interpretazione il Pater Familias è chi si occupa dei riti, quindi a casa mia sono io. Il che però significa anche avere la responsabilità sugli altri.
Io per esempio vivo con altre persone come ogni buon studente universitario, però mi sento responsabile di loro anche in termini religiosi fintanto che vivono sotto questo tetto, anche se non lo sanno o non gli interessa.
Ad esempio agli ultimi Lemuria io gli ho detto di non uscire quelle 3 notti se non volevano impazzire, poi loro hanno fatto come voleva, però era mia responsabilità dirglielo. Quando avrò una famiglia mia sarò impositivo sulle questioni rituali, per il semplice motivo che so cosa si sta facendo, quali sono i rischi (non voglio un figlio pazzo solo perché ha pensato bene di andare a guardare i Mani che raccolgono le fave durante il rito!)

La mia ragazza ha lo stesso problema, ed è così un po' per tutti.
Il discorso è questo: in teoria una donna fino a quando non si sposa è di proprietà del padre, ma c'è un però. Se la donna non veniva reclamata per un mese poteva diventare di proprietà di chiunque la dichiarasse propria, quindi in teoria nel periodo che intercorre tra l'uno e l'altro la donna non è di proprietà di nessuno (questo però non significa che fosse di propria proprietà).
Nel 2013 abbiamo accettato il fatto di aver fatto la cazzata e aver ceduto il diritto alle donne di esprimersi, e di votare XD
(naturalmente sto scherzando :P )
Quindi essendo oggi la donna di proprietà di se stessa in teoria può ritualizzare serenamente senza problemi. In realtà poteva farlo anche prima, però sotto il permesso del marito fatta eccezione per cose che il marito non doveva sapere e che quindi veniva sbattuo fuori di casa; come ai Matronalia, che comunque non credo fosse l'unico caso, ce ne saranno stati altri minori che non erano feste pubbliche anche perché questa festa veniva organizzata dalla matrona della zona, e quindi dubito che tutte le altre donne non potessero farlo in altri casi, e solo in un secondo momento sarà stata resa ufficiale.
Considera poi che in casa la donna si occupava del fuoco domestico, che all'epoca non era poco! Se si spegneva erano cazzi amari!!! Soprattutto in età arcaica, da dove viene tutta la sua simbologia. In termini simbolici lo spegnimento del fuoco domestico equivaleva al fatto che la donna non si curava dell'amore, la cura e la concordia nella famiglia, quindi che non compiva i propri doveri coniugali, quindi che violava il giuramento del matrimonio, e siccome responsabile per lei era il marito davanti agli Dei sono cazzi di tutti e due e pure dei figli!!
Quindi il ruolo della donna era fondamentale quanto quello dell'uomo, solo che ai romani piaceva menar le mani, e quindi ci raccontano solo di quello. Ma non dimentichiamo le numerose azioni compiute dalle donne romane per salvare il culo a Roma, per le quali meritarono grande rispetto.
Ed in una società dove la religione entrava in qualsiasi ambito, le donne avrebbero avuto così poco valore in termini religiosi se invece in termini sociali e storici ne avevano tanto? Ricordiamo che il senato fece una legge che imponeva di cedere il passo alle matrone romane.

Detto questo la mia opinione personale è che oggi la donna sia tenuta a compiere i riti per tutte le feste esclusive per le donne, che faccia un discernimento escludendo le feste a cui sono dichiaratamente non ammesse e quelle palesemente legate all'uomo (quindi quelle marziali, quelle legate al pan e ai satiri, quelle che prevedono situazioni di pericolo -es. Lemuria-, in quanto per contrastare una forza aggressiva ne serve un'altra che sia marziale, mentre la donna ha una forza protettiva e curativa.... parlo in termini di energie, quindi la personalità non conta nulla in questo discorso). Per il resto invece offri come ti pare e quando ti pare tenendo sempre presente che la donna si occupa di un certo ambito del benessere della famiglia e della rituaria (quindi es. occhio ai Satiri). Così come l'uomo per se, io non ho mai in vita mia fatto un'offerta ad Ebe o a Diana, per dire, perché non mi compete perché il mio sesso mi limita (poi.... limita.... nella realtà non vi è una reale necessità da parte di un sesso di invocare divinità che preferiscono il sesso opposto).
Quando poi un giorno se ti sposerai, lì troverai un accordo con tuo marito, e risolverai una volta per tutte il problema XD
Per dirti che il problema non è solo delle donne, io uomo da solo come faccio a tenere acceso il fuoco su cui sarebbe mio dovere bruciare le offerte di cibo prima di ogni pasto? Non lo posso fare, perché non ho una moglie che lo tenga sempre acceso.
Purtroppo si deve un po' abbozzare, e gli Dei portassero pazienza pure loro, che se ammazzavano qualche migliaio di persone in più all'epoca non ci lasciavano così nella merda oggi..... anzi che c'è qualcuno che alza ancora i calici in loro onore! :P

CITAZIONE
Tralasciando i libri, nella rete ho visto che esistono svariati gruppi che seguono la via romana. Non lo so, ma immagino che cerchino nei limiti del possibile di far rivivere il culto. Tuttavia mi hanno lasciata perplessa alcune cose, soprattutto il tono generale con cui si propongono. Ora, non sono qui a dar giudizi su persone che non conosco, però penso che nel momento in cui un gruppo di persone, che professa di attenersi a quanto detto dagli antichi, cerca di imporre idee che sinceramente mi sembrano più opinioni personali che fedeli ricostruzioni, ecco allora direi che siamo già lontani da ciò che sto cercando di capire. Poi magari mi sbaglio eh.

Per concludere, sono sinceramente interessata a leggere l'opinione di quanti abbracciano questa tradizione, come fanno a superare, soprattutto le donne, i diversi problemi da me descritti.
Ringrazio per l'attenzione e per chi vorrà condividere il suo pensiero con me!

Su questo ti devi fidare: lascia perdere i gruppi romani attuali.
Sto adesso partecipando all'ennesimo tentativo di crearne uno nuovo ma già mi pare di vedere i frutti come saranno: marci al pari degli altri. O almeno cresceranno santi giusto finché ci staranno persone come me e il fondatore e pochi altri, perché è già pieno di gente con manie di grandezza, o squilibrati che vogliono farei i riti via skype o tecnopaganate sul generis.
Se vuoi ti posso fare un elenco con la descrizione di questi gruppi (tanto li ho passati tutti tranne l'ARSI della quale me ne hanno parlato già abbastanza male).

Il problema generale di questi è che (se ne vuoi un assaggio cercati nella sezione dei diari, il diario che ho scritto io dove c'è la mia esperienza con una di queste associazioni) quelle che non sono sette, che nascono dal desiderio di potere del loro presidente, sono realtà che usano come bacino d'utenza gli ambiti dell'estrema destra.
Ora non ne faccio un discorso politico, che anzi molti mi additano a fascista, ma il problema dei fascisti di oggi è che sono un branco di ragazzini fomentati, che si fanno le pippe sui video del Duce, che il manifesto fascista non l'hanno manco mai letto, e che comunque sono di una ignoranza e di una superficialità tale da abbocare a qualunque fesseria. Infatti questi bei personaggi li ritano su a pane, Main Kampf, Julius Evola e Righini, i quali la romanità ce l'hanno forse in copertina.
Piuttosto meglio cercare un romano nei centri sociali, che almeno lì dentro sono solo strafatti di erba, ma quando non fumano o non bevono o non decadono nell'eccesso di cupidigia (diciamo forse 1 giorno l'anno) sono anche apprezzabili per la loro capicità di apporre a due presupposti una conclusione logica (il che oggigiorno non è nemmeno da tutti!).

Aggiungo poi che tutti quanti hanno il "Vero Culto Romano", questa entità mitologica inesistente.
Intanto il Vero Culto Romano non esiste, e se qualcuno te lo propina non ti fare troppi scrupoli a considerarlo un cretino (o uno furbo che ci vuole guadagnare).
Non esiste perché intanto del culto pubblico non ci è rimasto quasi nulla, soprattutto della rituaria quindi -a meno che questi non l'abbiano ricevuto in sogno dagli Dei o da qualche ancestrale famiglia che ha difeso di nascosto il culto per secoli (e c'è chi sostiene entrambe le ipotesi!!!)- le uniche cose che abbiamo sono disponibili a tutti, compreso i famigerati riti di ARSI, MTR, Nova Roma, ATP e altri (tra i quali pure il famoso libretto Memoranda et Agenda, che tutti posseggono e nessuno ha mai letto) che in realtà sono tutti presi dalla stessa Nova Roma la quale sembra averlo ereditato dagli eredi dei Dioscuri (un gruppo di poeti, storici ed esoteristi degli anni '20, che hanno tentato di ricostruire il culto romano, e che aiutarono il fascismo magicamente.... o così dicono, dato che non ci sono prove documentali ma solo racconti) e che sono grammaticalmente sbagliate, oppure la traduzione non ha alcun senso. Se ti serve un esempio di rituaria comprati Catone, che a dispetto di Varrone non è influenzato dai culti orientali.
Per quanto riguarda il culto privato, per la legge romana nel privato puoi fare come ti pare. Finché non hai danneggiato qualcuno con la magia o non gli hai rubato le capre, puoi fare quello che ti pare.
Quindi se nel mio culto privato voglio metterci il Dio Cucuzza, lo posso fare.
Chiaro che però se non sto giocando, ma sto facendo una cosa seria che nel privato ha un valore, non farò cazzate o neo-qualcosate, farò un lavoro serio però tenendo a mente questa libertà che il mondo romano concede.
Quindi se ti devi affidare a qualcuno, affidati solo ed esclusivamente alle fonti classiche e ai testi storici (seri però, il che significa scritti prima del 1960), perché come dico sempre: al contrario dei religiosi, gli storici devono motivare le cazzate che dicono.
Riguardo questo discorso di libertà data dai romani, basti anche pensare al fatto che riguardo agli auspici, il mito di fondazione, la divisione del cielo romana/etrusca, il De Divinatione di Cicerone, si contraddicono pienamente. Prova palese che ognuno faceva come gli pareva (nel senso che lo faceva secondo la propria logica).
Leggiti della Victrix "Il Culto Privato" di Attilio de Marchi, e Dumezil "La Religione Romana arcaica".

Ti posto poi il link di un blog abbastanza serio sorto da meno di un anno, in alto trovi i tasti con i vari articoli
http://admaioravertite.tumblr.com/



Spero di essere stato esaustivo e di aver risposto pienamente alle tue domande ^^

Vale Optime in Pace Deorum
Marzio

qualunque cosa, sempre a disposizione :)
 
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Sunne
view post Posted on 15/7/2013, 22:01




Chiedo scusa per il ritardo nella risposta!
Prima di tutto ti ringrazio moltissimo per la più che esaustiva risposta. E ancora di più per la serietà e l'impegno che noto ogni volta nelle varie risposte e che apprezzo tantissimo. Per chi, come me, non può contare su un confronto diretto nella vita reale e ne sente moltissimo la mancanza, vedere come vi prodigate in questo sito per trasmettere ed aiutare con le vostre conoscenze tutti quanti è veramente un gran conforto! :)

CITAZIONE
Quindi si fa fatica a conciliare la vita contemporanea con il culto romano tradizionale il più possibile?
Si, e anche molta. Però devi valutare tu di volta in volta, a casa mia però le cose se si fanno, si fanno fatte bene

Ecco Marzio è proprio lì sta la questione. Fare le cose bene, comprendere il più possibile. Ho iniziato anni fa un percorso di ricerca, forse ancora troppo (e credo di esserlo ancora) ancorata a schemi mentali che mi spingevano in più direzioni perchè deviata in un certo senso da "pregiudizi" cognitivi.
Non sono ancora del tutto convinta di poter svegliare completamente la mente dal "torpore contemporaneo".Così come sono convinta che ogni uomo sia figlio della propria epoca (frase banalissima, lo so, ma rende l'idea). D'accordissimo sul fatto di buttare la televisione, sulla scelta dei libri (ma voglio avere un quadro sufficientemente completo della realtà e mi piace ascoltare vari pareri sullo stesso argomento), su film e programmi vari (ma io estenderei il problema anche ad internet, molti pregi ma anche enormi difetti) ecc... Ho letto i tuoi suggerimenti con estremo piacere perché molto simili a quelli che hanno guidato il mio pensiero fino alla veneranda età di 32 anni, gettandomi periodicamente in crisi profonde e facendomi partire da zero ogni volta, avendo però, sempre raccolto qualcosa di utile per il passo successivo.
E di sofferenza parli. A ragione anche. Sofferenza non solo nel cercare, ma anche nel trovarsi soli. Da quello che ho capito, tu hai qualcuno, un gruppo, un circolo, con il quale poterti confrontare. Tuttavia in certi ambienti determinate scelte portano all'isolamento, non fisico o relazionale, ma mentale, perchè sai che difficilmente l'altro ascolterà te ragionare su particolari argomenti.
In ogni caso questi sono problemi strettamente personali, c'entrano solo in parte con la risposta.

CITAZIONE
Nella mia interpretazione il Pater Familias è chi si occupa dei riti, quindi a casa mia sono io. Il che però significa anche avere la responsabilità sugli altri.
Io per esempio vivo con altre persone come ogni buon studente universitario, però mi sento responsabile di loro anche in termini religiosi fintanto che vivono sotto questo tetto, anche se non lo sanno o non gli interessa.

Quindi, su certe questioni è, come dire, è necessario e pure possibile l'interpretazione. Interpretazione che comunque non stravolge il concetto ma si adatta alla situazione presente. Nel caso della donna, quale Mater Familias, in piena coscienza e nel diritto può occuparsi dei riti e dei vari aspetti del Culto..Così mi suona bene. :D

Grazie ancora per aver condiviso il tuo pensiero, ho letto e rileggerò ancora la tua risposta perchè ci sono alcuni punti che mi invitano alla riflessione, anzi mi tirano proprio per i capelli! :D
 
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view post Posted on 16/7/2013, 22:07

il censore
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<e di sofferenza parli. A ragione anche. Sofferenza non solo nel cercare, ma anche nel trovarsi soli. Da quello che ho capito, tu hai qualcuno, un gruppo, un circolo, con il quale poterti confrontare. Tuttavia in certi ambienti determinate scelte portano all'isolamento, non fisico o relazionale, ma mentale, perchè sai che difficilmente l'altro ascolterà te ragionare su particolari argomenti.
In ogni caso questi sono problemi strettamente personali, c'entrano solo in parte con la risposta.>

La mia solitudine fu la mia salvezza!
Per diverse ragioni io ho frequentato la mia esclusiva persona bene o male dai 6 ai 19 anni (salvo pochi rari amici tutti perduti, e qualche relazione amorosa, penso questi nei limiti della norma), quindi ho avuto tutto il tempo per farmi molte domande.
Ho preso in mano la filosofia con l'inizio del liceo, e la Romanità a 15 anni, nelle quali entrambe mi sono trovato sempre solo fino ai 19. Da allora ho avuto una sorta di "boom" di esperienze con le altre realtà pagane romane.
Mi ha salvato, dicevo, perché tanta sofferenza è valsa a non "sporcarmi" di tutte le orride e moderne interpolazioni sul culto romano, che invece altri hanno ricevuto. E comunque a creare in me delle idee solide (non per presa di posizione a priori, ma per ricerca della verità) non intaccate appunto da moralismi, da pregiudizi altrui, e altro.
Motivo per il quale sono stato sempre definito "troppo rigido", forse, ma con grandi risultati per quello che a me interessava..... serate in discoteca, cupidigia, perdita di tempo, intere giornate tra alcol e droghe (se pur leggere), non mi sono mai interessate ed ho imparato ad apprezzare l'esclusione sociale proprio perché da queste cose non sono mai stato intaccato.
Quindi non averne paura e non soffrirne, perché sappi che anzi più che un dolore è una gioia e una fortuna. Chi sa stare con se stessi, sa stare anche con gli altri..... infatti nessuno sa realmente stare in compagnia se non in relazioni superficiali, e quando queste si fanno più profonde vengono disgregate per delle motivazioni sciocche.

Ad oggi io ho un'amica carissima con cui condividevo il culto romano, ma lei per varie ragioni si è interessata più per l'esoterismo, e quindi abbiamo una condivisione di carattere filosofico (oltre che amicale ovviamente). Una ragazza che segue il Culto, e adesso sto tentando con un'altra persona di mettere insieme l'ennesimo gruppo sulla romanità.
Ma questo anche perché le cose arrivano quando devono arrivare, quindi non temere e non metterti fretta, e vedrai che un giorno ti sveglierai e passerà il famoso treno ;)

Io non credo poi che ognuno sia figlio della propria epoca, perché questa è una scusa adottata per autorizzarsi da soli a fare quello che si vuole. Siccome la mia è un'epoca di merda posso ubriacarmi in discoteca. Decisamente no.
E se anche al momento non è questo il livello, sappi che è dai semi che crescono gli alberi, quindi certi semi meglio non piantarli.... le persone intelligenti hanno poi la sfortuna che qualunque cosa gli si pianti cresce a dismisura, diversamente dagli aridi.

Comunque la figura della Mater Familias esisteva, quindi vai tranquilla ;)
In teoria dovresti farti autorizzare da tuo padre XD
Ma se è troppo complicato puoi anche lasciar perdere, io mi sono esonerato :P

E' faticoso si, distruggere tutte quelle costruzioni mentali innestateci dalla società (partendo dai genitori stessi!), però basta imparare ad essere onesti e soprattutto razionali.

Essere razionali non significa però perdere l'emotività, sia chiaro, il dominio delle passioni delle emozioni, significa avere contegno perché si è coscienti di qual'è la verità, e non c'è bisogno di trattenersi.
Qual'è la realtà?
La realtà è che se -per esempio- vieni lasciata dal tuo ragazzo, intanto lui non è stronzo (o magari lo è stato, ma magari no) che in fondo in un'ottica universale non cambia nulla, e che nell'economia generale delle cose hai avuto dei bei momenti (quindi ti sei arricchita), e che questo è avvenuto perché dovevi imparare qualcosa.
Tanto la meccanica è sempre las tessa: un evento ci si ripropone all'infinito fin oa quando non riusciamo a risolverlo, ed il più delle volte è solo un discorso di tenacia.

Significa anche sapere qual'è il grado adatto di emozione da esprimere, se una signora mi spintona per strada non la prendo a schiaffi, se il mio datore di lavoro mi butta in mezzo ad una strada non provo un profondo odio per lui.... anzi quasi ne sono contento! Una nuova sfida!
Mia madre decise un bel giorno di tagliarmi i fondi (perché era gelosa di mio padre... storia lunga) e ne ero contento, perché mi mettevo alla prova lavorando per due lire, organizzando le spese, mi ha dato nuova energia.... e infatti da una condizione che sembrava irrecuperabile (non ti racconto gli agghiaccianti particolari) improvvisamente lei ha deciso dopo 3 mesi di riprendere a finanziarmi l'università... con mio sommo stupore.

Onesti significa anche che per quanto un'idea ci possa sembrare assurda, eppure logicamente è corretta, perseguire quella logica!
Io sono cresciuto in una famiglia per metà di sinistra e per metà di destra... educato da quella di sinistra ed un mattino ho capito che 3/4 di quello che mi era stato insegnato razionalmente non aveva senso (sia da un lato che dall'altro).... ti lascio immaginare il trauma XD

Quindi godi anzi di questa sofferenza, di questa sorta di masochismo, ed ogni cosa che ti causa sofferenza usala per superarla e andare sempre più in alto. Senza però cercarla la sofferenza, che tanto quella arriva da sola :P


Scusa se mi sono preso come esempio, ma non posso parlare per altri.

se vuoi un po' metterti in contatto con altre persone del mondo romano (senza però mollare sto forum ,altrimenti finisco per trovarmi dassolo con Skayler XD) puoi cercarmi tranquillamente su fb, mi trovi con questo stesso nickname. Magari scrivimi per pm chi sei, perché altrimenti rischi che non ti accetto ;)
 
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Sunne
view post Posted on 18/7/2013, 10:17




Guarda Marzio, mi trovi perfettamente d'accordo. E per quanto riguarda il parlare di te come esempio, ben venga, sono proprio le esperienze personali che valuto in massimo grado perchè veramente vissute e aderenti alla realtà così come è stata percepita.
Non mi lamento della solitudine per se stessa, me la sono scelta in parte io e il mio carattere non è mai stato adatto alle numerose compagnie. E' solo il confronto che spesso mi manca, per quanto abbia una persona con cui condivido tutto, non ha i miei stessi interessi in questo ambito.
Aggiungo poi che il mio è stato un percorso particolare, a partire dai 14 in anni in poi, per una serie di motivi (non voluti da me) ho frequentato un liceo classico cattolico, i miei insegnati erano sacerdoti, quindi ti lascio immaginare in che modo era impostata la didattica. Non mi lamento neanche di questo, sinceramente l'insegnamento impartito era eccellente a livello qualitativo, ma ovviamente per me era un continuo cozzare contro ad una visione infarcita di morale cristiana nella quale mai, nemmeno per un secondo della mia vita, mi sono trovato a mio agio. Le incomprensioni durante le discussione erano la norma, seppure anche in quell'ambiente abbia avuto la fortuna di trovare persone abbastanza aperte. Sembra strano ma esistono anche lì. :D E' stato comunque stimolante studiare la loro prospettiva e approfondire in solitudine le realtà altre (altre alla loro visione). Le tante ore di esegesi biblica obbligatoria mi hanno aiutato a capire quanto la mia persona sia lontana dal loro modo di comprendere il mondo. E per me non è poco. All'università poi, lo studio di una certa psicologia, definiamola "più scientifica" <_< rispetto alla corrente dinamica per anni mi spinto a guardare il mondo secondo un percorso diverso da quello intrapreso in precedenza ed escludendo, ahimè, molti fattori importanti. So di avere sbagliato. Non bisogna essere teneri con se stessi, di questo sono convinta.Ad un certo punto, non più soddisfatta, ho dovuto ancora una volta ripartire da zero.

Per foglio della propria epoca non intendevo riferirmi allo stereotipo "discoteca-ubriacatura-reality", ci mancherebbe, senza offesa per nessuno, ma me ne sono ben guardata da sempre. Volevo esprimere l'idea che, so che non sei d'accordo con me,vivendo in un certo momento storico, ambiente, in una data cultura, abbiamo sviluppato schemi cognitivi che sicuramente in un altro contesto non esistono e non esistevano. E per questo per me è molto difficile calarmi nella parte "di". Tuttavia, sto constatando, che certi valori trascendono assolutamente il periodo storico e sono universali, valori che si possono applicare alla vita quotidiana e già solo in questo modo cambiano la persona. Mi sembra di essere una stupida, ho scoperto l'acqua calda, ma fino a non molto tempo fa ragionavo in modo diverso. Non ti nascondo che questo forum mi è stato di grande aiuto, anche quando leggevo solo le sezioni consentite perchè non ero iscritta (e quanto tempo ci è voluto per convincermi a farlo!).


Mio padre lo lascerei stare, solo pensare di chiedere il permesso mi fa venire la pelle d'oca. Non è la persona adatta, nel senso che, come molti altri che frequento, lo prenderebbe come un gioco o una sciocchezza. Come una cavolata da bambini che poi prima o poi passerà.
Non sono ancora in grado di sorvolare su questi atteggiamenti.

Grazie ancora per la tua disponibilità, no non ho nessuna intenzione di mollare il forum :D anche perchè su fb non ci sono quandi i miei unici contatti possono avvenire solo qui!! Un altro aspetto del mio carattere solitario.... :blink:
 
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view post Posted on 18/7/2013, 10:35

il censore
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se ti vai a leggere le lettere di cicerone ai familiari, o quelle di seneca a lucilio, insomma se ti vai ad impicciare dei caxxi privati degli antichi, scopri che quello dello sviluppo cognitivo differente in una diversa società, è una falso clamoroso ;)
 
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Lady Dotty Godiva
view post Posted on 18/7/2013, 19:35




Complimenti veramente molto interessante. Anche io da studentessa di archeologia ho apprezzato molto il tuo intervento. Mi hai illuminato su alcuni concetti molto importanti. Forse a breve inizierò uno studio più approfondito su questa tradizione, effettivamente affrontata fino ad ora solo dal punto di vista storico e culturale. Grazie mille ancora.
ps: se ti capita, potresti fare altri interventi sull'argomento? Sono molto apprezzati. ^_^
 
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Sunne
view post Posted on 19/7/2013, 09:58




@Marzio: me li farò sicuramente!!! XD Anche se Seneca l'ho letto (e portato pure all'esame!XD) proverò a rileggerlo cercando di tenere la mente libera da "pregiudizi".
Un falso clamoroso: penso proprio di aver capito quello che vuoi dire, se è come penso in parte sono d'accordo, ma forse si dovrebbe approfondire il concetto per capire se intendiamo proprio la stessa cosa. Non parlo di sviluppo cognitivo, ma di schema cognitivo, per farla brevissima (ed incompleta!) dati immagazzinati in memoria, che comprendono le conoscenze acquisite, che ci permettono di dare senso a ciò che ci circonda e di apprendere.
Nel caso specifico, per il momento rimango ancora nelle mie convinzioni, forse sbagliate, proprio per questo seguirò il tuo graditissimo consiglio. Cercherò il prima possibile di procurarmi le lettere di Cicerone. Poi magari se ne potrà riparlare, qui o in altra sede, se vorrai!
 
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view post Posted on 20/7/2013, 20:38

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CITAZIONE (Lady Dotty Godiva @ 18/7/2013, 20:35) 
Complimenti veramente molto interessante. Anche io da studentessa di archeologia ho apprezzato molto il tuo intervento. Mi hai illuminato su alcuni concetti molto importanti. Forse a breve inizierò uno studio più approfondito su questa tradizione, effettivamente affrontata fino ad ora solo dal punto di vista storico e culturale. Grazie mille ancora.
ps: se ti capita, potresti fare altri interventi sull'argomento? Sono molto apprezzati. ^_^

C'è un'intera sezione dedicata XD
Comunque lo studio del Culto Romano (che non è una tradizione wicca, ma è una religione pagana a se) ha uno studio prevalentemente di carattere storico, antropologico e filosofico, quindi i tuoi studi sono sicuramente migliori di molti altri che si basano su nozioni del liceo o su fondamenti di estrema destra (leggiti i post poco sopra in cui rispondevo a Sunne).
In ogni caso per domande o dubbi sono sempre disponibile :) preferibilmente tramite Topic che PM, in modo tale che le risposte diventino utili per tutti, e diano modo di far nascere anche discussioni costruttive.

@Sunne: ne sarei molto felice, possibilmente di persone se ci sarà mai occasione perché è una questione talmente complessa che fatta tramite forum/chat diventa troppo dispersiva :)
 
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eforos
view post Posted on 29/7/2013, 14:38




Caspita, sono mancato un paio di settimane e mi sono perso un universo composto da domande intelligenti e argute, condite con altrettanti ragionamenti per niente banali.
Ringrazio Marzio e la portatrice della signora delle fiere Sunne, come ispiratori.
Leggendo le vostre argomentazioni ho notato che abbiamo molte vicissitudini simili, se non identiche, nei nostri percorsi personali.
Non mi sento di appartenere a nessuno dei due gruppi elencati, tantomeno a quello che si occupa del “Vero Culto Romano”. Considerato il mio metodo di studio puramente scientifico-empirico, preferisco le fonti più dirette e meno inquinate; i pensatori politici del novecento, con tutto rispetto, sono fuori dal mio campo.
Da circa diciotto anni, le mie ricerche sono oramai indirizzate ai culti in primis di Ercole e Dioniso, un settore specifico e circoscritto, legato ai culti misterici iniziatici nel mondo antico occidentale.

Qualche tempo fa, assistetti ad un battibecco abbastanza acceso tra i rappresentanti di due gruppi ben noti nell’ambito romano da te citati; ognuno vantava una discendenza nobiliare verso i pensatori ante guerra, affermando di meritare un posto di comando e di avere l’autorizzazione a parlare a nome loro.
C’era chi propinava certificati di purezza, o chi parlava della benzina che ogni singolo gruppo disponesse per procedere nel proprio cammino, così che ho pensato di essere al club della automobile.
Immagina di vedere due piloti che discutono su chi a il propellente migliore, ma non dispongono di nessun autovettura!

La Verità è una merce rara; spesso contrasta con i propri piccoli interessi assoggettati all'Ego o alla curia di appartenenza.
Non è un caso che noi siamo ospiti tra le nebbie di Avalon: in qualunque ambiente o forum che tratti culti, filosofia, e religione nel mondo antico i nostri pensieri verrebbero considerati dannosi ed eversivi e non degni di essere espressi.
L’amore per la Verità, la continua ricerca del giusto, l’eterna insoddisfazione porta a dei confronti per crescere anche con persone schiave dell’inganno.
Per fortuna esistono individui non corruttibili dalla politica o dalla massoneria o dai magnati generosi, i quali cercano di istituire un’ennesima corrente filosofica carpendo il tuo sapere.
Queste persone vanno contro la consuetudine accettando eventuali rischi possibili, ma li affrontano con Onore e Perseveranza.
Affermato questo, come non potrei inchinarmi alla Tua frase Marzio: “Gli Dei amano gli Eroi”.

Ho deciso! Inserisco una FAVOLA, stravolgo la situazione, sperando di fotografare nuovi spunti o addirittura rilevare un nuovo percorso per approcciare alcuni temi da Voi esposti.



TITOLO: La Custode della porta.

Ecco … giusto per non dormire in pace mi mancava una discussione in sogno proprio con te: oramai sono diverse sere che ti palesi ogni volta che tento di attraversare questa porta. Finiamo una volta per tutte questo simposio! Magari sta volta mi indichi la via per una Fonte sicura, utile per le mie ricerche.

“Riti … Riti e culti … Riti, culti e misteri … Riti, culti, misteri e iniziazioni … Riti, culti, misteri, iniziazioni e reminescenza … Mito … Mito … Mito …”

Oooh Signora … Insomma! Quante critiche?! Vuoi tu distruggere quelle fantasie che alimentano le genti dotte, capaci di celebrare tutte le festività di varie popolazioni antiche? E’ vero, l’unico luogo dove questo risultava possibile era il … Teatro, regno degli attori che interpretano ciò che non sono … E non contenta orbene tu mi ricorderai.

“Chissà, cosa ci stavano a fare così tanti sacerdoti uno per ogni culto. Era chiaro che un officiante non eseguiva nulla a cui non era stato iniziato”.

Ricominciamo con le asserzioni e le frasi ad effetto, non comprendo.

“Al popolo la partecipazione alle cerimonie in quella gabbia di dogmi, comandamenti, imposizioni, consuetudini che sempre si accompagnano alla religione strutturata e solo ai sacerdoti artefici e inizianti di un singolo culto la conoscenza di simili misteri”.

Dopo questa premessa ti rispondo senza alcun dubbio. Di questi tempi il teatro ha molti appassionati. Di questo non è ho colpa.

Chi la smuove … Cara e Divina … quanto hai ragione, ma distinguiamo. Il popolo è fruitore di religioni dove il credo sovrasta la conoscenza e … gli officianti di un culto e sottolineo UNO, capaci di render manifesta una determinata divinità, rigenerando un mito. Probabilmente la religione sta alla superstizione come i singoli culti stanno alla conoscenza.

Come adulatore sono irresistibile la tengo in pugno. Amica mia, pensa a chi come ultima risorsa ha solo il credo. Per queste persone troppe verità sono pericolose o scomode. E pur vero che le difficoltà sono il combustibile per agire e che un asino in mancanza di erba da brucare cambia prato. Ma dimmi perché obbietti?

“Prima di tutto bisogna rendersi conto di essere almeno un asino: sarebbe un ottimo inizio! e poi esiste pascolo e pascolo!”.

Battuta sempre pronta eh! Stanotte la vedo dura …

Certo hai i tuoi interessi! Forse verso i culti femminili? … Immagino che ricordi ancora con piacere le baccanti e i loro riti? Ci si potrebbe fare un film.

“Qualcuno se l’è già fatto, sbagliando”.

Questa poi, e non ha nulla a che vedere con i peana, con l’accensione del tripode e le orge?!!!

“Sappi che queste sono solo banali semplificazioni trascinate nel tempo al servizio di pseudo santoni”.

Mah, farnetica o mi devo fidare? Guarda un po’ in che discorsi mi sono addentrato per tentare di passare questa soglia.

Sono d’accordo, come non potrei esserlo?! … Recitare verbi antichi, bruciare incenso accendere candele lo può compiere chiunque … però è democratico!

“La democrazia Ateniese non è il mio forte”.

Deve avere qualche conflitto di interessi, secondo me è Spartana … e adesso cosa le racconto? Un minuto di silenzio e riparto all’attacco. La faccio parlare e vediamo in che punto abbassa la guardia. Ma detto tra noi, rigenerare quei culti cosa implicherebbe?

“La creazione di un nucleo, allenarsi nei boschi in squadra nella caccia, ovviamente anche di notte”.

Per cacciare cosa?

“Il tirso va ricostruito per scoprire il suo utilizzo anche la ferula”.

Magari a una funzione d’arme?

“Quindi rigenerare tutti quei strumenti per operare, ammesso di conoscerli, e inoltre imparare ad utilizzarli nelle varie fasi fino alla extrema ratio, perché nella realtà solo l’empirismo detta il cammino, ecc … ecc … ecc …”

Va bene farla parlare, ma è logorroica adesso la blocco. Certo ma non è semplice e mi risponde.

“Ma perché deve esserlo? Oltretutto si ha sempre un’altra possibilità, darsi alla Religione.”

Il nostro interloquire ha sempre un pizzico d’ironia , non ci facciamo mancare nulla. Si! Non metto in dubbio che te lo puoi permettere. A chi devo stare attento? Il Tempo, la Memoria e la Necessità li conosco.

“Non abbastanza!! Stolto, sono dei Titani: modificano la stessa storia dell’uomo e, a differenza degli dei, non muoiono e governano ogni luogo ed era, dispensando Miti”.

Allora dovrò rendergli merito?

“Il movimento, i ricordi e la curiosità di ricercare soluzioni sono essenziali … Io stessa potrei esistere per te in mancanza di essi? Uccidere i Titani significava distruggerci, per questo li abbiamo imprigionati nel tartaro. Grazie alla Loro presenza è possibile vivere e conoscere esperienze un passo oltre i propri limiti, essendo Loro gli artefici della nostra stessa manifestazione”.

Bella affermazione! Forse questo aspetto non l’ho mai preso in considerazione, troppo complicato e troppa carne sul fuoco. Qui facciamo giorno, e con questa non la spunto. Siccome è piuttosto tardi, potremmo concentrarci su quella Fonte di cui si accennava che molti parlano per sentito dire?

“Non do retta alle dicerie e tu non disponi di recipienti vuoti”.

Meglio che mi incammino verso casa altrimenti ricomincia con un’altra lezione, magari quella antica dell’anfora colma di acqua putrida che non si riesce a svuotare e ovviamente domani sera rimango bloccato ancora una volta.

Vado! Come al solito, anche stanotte esco sconfitto.

La storiella dei Titani non la conoscevo, constatato che non si possono uccidere chissà qual è la soluzione in grado per non farli procreare?

Se riuscissi, per un infinitesimale istante, a creare uno stacco, un taglio netto e spezzare quel filo col passato, risorgerei per un nuovo inizio? Inoltre non incontrerei più la mia cara amica davanti alla porta, sarei già oltre, ma molto probabilmente un abitante dei piani Superiori.

Incarnare la divinità di un Mito, il Rito, le Iniziazioni. Che reminescenze folli! E’ partita con questa cantilena e non la smetteva più, ripeteva, ripeteva, così ho deciso di metter fine a questo incubo. Il confine non l’ho varcato e non riesco nemmeno ad uscire da questo Labirinto!

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“Per le mie conoscenze, ho sempre pensato che per comprendere la matematica bisognasse sempre partire dall’uno. Quando molteplici organismi saranno in grado di generare alla luce del sole l’uno, il mondo sarà pronto ad un nuovo ciclo e noi saremmo morti da un pezzo, ma avremmo contribuito gettando dei semi importanti”.

Eforos

Edited by eforos - 29/7/2013, 17:55
 
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view post Posted on 29/7/2013, 19:35

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E' possibile che l'abbia già letta da qualche parte questa "favoletta"?
 
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