Carissima Sunne, le tue affermazioni e domande non sono per nulla stupide come pensi! Anzi ti dirò di più: tutte le realtà romane che esistono si contrappongono proprio su questi punti da proposti, perché sono effettivamente dei problemi reali dai quali non se ne riesce ad uscire, o almeno nessuno riesce a trovare la mediaizone accettata da tutti. (se ti ponevi pure il problema di come fare il calendario luni-solare avevi citato tutti i problemi maggiori che chi ricostruisce il culto romano affronta).
Pertanto io ti esporrò la mia idea personale sulle varie questioni, e alcune di quelle che ho sentito da altri.
CITAZIONE (Sunne @ 11/7/2013, 23:08)
Da quanto ho capito, si tratta di ricostruire, il più fedelmente possibile,la religione degli antichi. Ok, non sono così ingenua da pensare che in una frase sia condensato tutto il concetto nella sua totalità. In ogni caso questo è ciò che fa la differenza con qualsiasi gruppo neo-qualcosa.
Come partire? Andare alle fonti. Fonti che, in questo caso, fortunatamente sono numerose. Come già detto in altro luogo per me qui nasce già un problema: come calarmi nella mente di un antico romano, io persona del XX! secolo? Vivo in una società strutturata in modo differente, con valori, pensieri e azioni in un certo senso anni luce da quella in cui si è sviluppata la religione romana.
Vivo in uno stato laico (....) infarcito di morale cattolica (....)...a questo punto leggo che è possibile superare il problema dedicandomi al culto privato. Però, a questo punto, io, seppur per forze di causa maggiore, mi sto adattando. Anzi no, sto adattando alle circostanze esterne qualcosa che in realtà sarebbe imprescindibile.
Diciamo che su questo punto normalmente ci sono 2 grandi gruppi.
-Quelli che si avvicinano al culto per il fatto di riconoscersi nel Valori romani, e quindi rifiutano questa società, rispettando di per se stessi quei valori e quella moralità a rischio di essere danneggiati da questa società che è immancabilmente diversa (e a questi appartengo anche io).
-Quelli che sono "fedeli" al mondo moderno, e pertanto applicano il sistema romano (chiamiamolo così) alle necessità odierne. E di norma a questi appartengono i vari che ci mischiano l'esoterismo, o che si ispirano molto ad autori del '900 come Julius Evola, Righini, etc. (ovviamente non ammetteranno mai di essere di fatto dei "Modernisti") i quali normalmente usano la romanità come posa, o come momento fomentoso per il loro nostalgismo o per volerci guadagnare in potere o denaro (tutti comunque morti di tumore, o uccisi, o sono finiti sulla sedia a rotelle)
Il problema che in questi termini devi porti è: io credo negli Dei Romani, o nei Valori Romani?
Tenendo sempre presente che all'interno dei Valori sono compresi anche gli Dei. Ma se opti per la prima, allora al mondo contemporaneo puoi approcciarti senza problemi, se opti per la seconda -secondo me è quella più corretta, perché non si può scindere la religione di un popolo dall'etica, dalla morale, e dalla visione del mondo- avrai difficoltà sociali, dalle quali però sarai in realtà incredibilmente immune e con risultati anche concreti stupefacienti.
Gli Dei amano gli Eroi, e cosa c'è di più eroico di combattere inutilmente una causa già persa in partenza?
Ma non per vanto, per sincera convinzione che sia la cosa Giusta (e la Giustizia è una divinità per altro, come il Valore, l'Onore).
Quindi si fa fatica a conciliare la vita contemporanea con il culto romano tradizionale il più possibile?
Si, e anche molta. Però devi valutare tu di volta in volta, a casa mia però le cose se si fanno, si fanno fatte bene
Comunque tieni presente che io personalmente nasco come filosofo, ed ho come modelli di Romanità Catone (sia il Vecchio che l'Uticense) e Seneca, quindi la mia visione è così. Chiaro che se i tuoi modelli sono invece gli Scipioni, o Cesare cambierà la tua visione.
I Romani non erano tutti uguali, anzi erano tutti diversi! Ogni casa aveva i suoi Dei raccattati in chissà quale lontana campagna militare, o rituali privati ereditati dal nonno, con cosa anche considerate al limite della stessa religione romana. In questo modo si sono diffusi i culti greci prima e quelli orientali poi.
Quindi se per esempio io vado a casa del Ricercatoredellavia (che è un iper arcaicista) e gli dico che non va bene come vede lui la romanità perché invoca solo le divinità prettamente romane, lui a buon diritto mi può mandare a quel paese. Perché nel privato ognuno fa come gli pare, dato che in antico la proprietà privata era sacra e difesa dai Penati di una famiglia.
Per quanto riguarda il "come" calarsi nella mente di un antico non è per nulla semplice.
Chiunque comunque ti dica che non si può fare è un idiota. Punto.
La mente, per grazia divina, ancora non è soggetta alle pulsioni bestiali che muovono gli esseri umani contemporanei. Pensare come una antico significa semplicemente svegliare la mente dal torpore contemporaneo.
Come fare?
1) buttare la televisione
2) prendersi come sacrosantissimo impegno quello di leggere principalmente testi classici (non per mania, ma perché inconsciamente la mente assorbe quello che le si presenta, e leggere un romanzo rosa può far più danni di un terzo governo berlusconi)
3) scegliere con grandissima attenzione cosa si legge, cosa si guarda, per lo stesso motivo di sopra (un solo film di "Natale a..." o guardare anche una puntata di un talk show può rischiare di indirizzarti verso quella direzione).
4) comprati il "de vita beata" e le lettere a Lucilio e applicali alla lettera.
5) Impara a conoscere in ogni istante della tua vita quale delle 4 componenti del nostro corpo (corpo, anima, mente e spirito) ci sta muovendo in quel momento. Lo scopo e scinderle per poterle gestire separatamente ed avere il totale dominio su se stessi.
6) non concedersi tregue, e cercare di superare qualsiasi limite
7) mettere in dubbio qualsiasi nostra idea, anche quella più banale (es. cerco di contestare a tutti i costi l'affermazione che l'uomo viene dalle scimmie), e a quel punto mettere in dubbio le basi su quell'antitesi. Anziché il processi di testi, antitesi, sintesi, bisogna seguire quello di tesi antitesi, antiantitesi, antiantiantitesi..etc.etc.etc.. Lo scopo è esercitarsi a generare pensiero, mentre noi siamo abituati ad assorbire il pensiero altrui e basta. In fatti improvvisamente scoprirai che la persona che eri, non eri tu. Per me fu così, e forse è stato più faticoso accettare questo, che non tutto il resto.
8) non risparmiarsi un istante, ogni momento della nostra vita deve essere dedicato a produrre pensiero e ragionare fino a farsi scoppiare il cervello.
9) essere coerenti fino anche a subire dei danni dall'esterno (che i primi anni quasi fossero delle Prove che la vita ci mette davanti, ne vieni bombardato)
Perché tutta sta sofferenza? Non è sofferenza, è come dovrebbe essere l'essere umano normale, siamo noi che siamo impigriti nella mente. Solo che una volta venivamo tirati su con questo sistema fin da piccoli, con un genitore che ci costringe a farlo. Oggi sono i nostri genitori i primi ad essere impigriti, e quindi doppia fatica doverlo fare da soli.
CITAZIONE
Sottolineo che non si tratta di una critica, mi interessa solo avere un'opinione.
Il culto privato. Alcuni giorni fa mi imbatto, non a caso, in un saggio di un tale J. Scheid dove viene subito evidenziato il ruolo delle donne nella vita religiosa dei romani. E qui torna a galla il mio secondo grattacapo.
Sarebbe lungo riassumere tutto il saggio, considererò le parti principali. Viene evidenziato come la vita religiosa si esplicasse su più piani: pubblico, nel Foro, nei templi; culto semi pubblico, nei crocicchi dei quartieri e nei gruppi; privato, in ambito domestico.
Il tema che mi sta a cuore è questo: il ruolo della donna. Tralasciando la parte delle funzioni pubbliche, dove, a parte certe figure che voi tutti ben conoscete, la donna non aveva parte veramente attiva. Ho cercato ancora. Nelle Questioni Romane, Plutarco, parla di un tempo in cui, in certi "sacra" alle donne era vietato assistere ai sacrifici. Alle donne, ai prigionieri e agli stranieri. Continuo la mia ricerca, trovo che la presenza delle donne era importante durante i riti per le None Caprotinae, Matronalia, la feste di Venere Verticordia, Fortuna muliebris, le Pudicitia, Bona Dea ecc..
Tuttavia, la donna comune, a quanto pare, non era però una figura così essenziale nella vita religiosa e molte cose le erano negate. Mi direte che ho scoperto l'acqua calda, ma c'è un ma.
Il culto domestico: Catone sottolinea con chiarezza come, nei precetti agronomici, il pater familias, il dominus, sia la figura responsabile dei sacrifici, delle libagioni ai Lari, degli uffici religiosi privati.
Vorrei sapere come si può conciliare questo aspetto. Come gestite la figura del pater (perchè immagino che se vivete in famiglia non coinvolgiate vostro padre e tutta quanta la famiglia, o forse sono io ad essere prevenuta?
). E chi vive solo?
Leggo che, ad esempio, i Parentalia e i Lemuralia erano celebrati dal padre di famiglia e addirittura nei funerali il corteo era guidato dagli uomini che pronunciavano gli elogi e celebravano i sacrifici. Quindi si torna sempre allo stesso personaggio.
Sto sintetizzando al massimo, giusto per mettere in risalto il problema che mi assilla.
Una donna in che modo dovrebbe accostarsi a questa tradizione? Accettando un ruolo che, forse anche a causa della mia ignoranza, mi sembra molto marginale? Si in linea con l'epoca, forse anche più"moderno" rispetto ad altre epoche e luoghi, ma pur sempre limitante se rapportato alla società attuale. Compreso che figure importanti quali le Vestali o la flaminica di Giove non penso siano "rievocate" (passatemi il termine!).
Non voglio fare discorsi femministi, per carità, chiedo a voi perchè confido nella vostra maggiore esperienza.
Nella mia interpretazione il Pater Familias è chi si occupa dei riti, quindi a casa mia sono io. Il che però significa anche avere la responsabilità sugli altri.
Io per esempio vivo con altre persone come ogni buon studente universitario, però mi sento responsabile di loro anche in termini religiosi fintanto che vivono sotto questo tetto, anche se non lo sanno o non gli interessa.
Ad esempio agli ultimi Lemuria io gli ho detto di non uscire quelle 3 notti se non volevano impazzire, poi loro hanno fatto come voleva, però era mia responsabilità dirglielo. Quando avrò una famiglia mia sarò impositivo sulle questioni rituali, per il semplice motivo che so cosa si sta facendo, quali sono i rischi (non voglio un figlio pazzo solo perché ha pensato bene di andare a guardare i Mani che raccolgono le fave durante il rito!)
La mia ragazza ha lo stesso problema, ed è così un po' per tutti.
Il discorso è questo: in teoria una donna fino a quando non si sposa è di proprietà del padre, ma c'è un però. Se la donna non veniva reclamata per un mese poteva diventare di proprietà di chiunque la dichiarasse propria, quindi in teoria nel periodo che intercorre tra l'uno e l'altro la donna non è di proprietà di nessuno (questo però non significa che fosse di propria proprietà).
Nel 2013 abbiamo accettato il fatto di aver fatto la cazzata e aver ceduto il diritto alle donne di esprimersi, e di votare XD
(naturalmente sto scherzando
)
Quindi essendo oggi la donna di proprietà di se stessa in teoria può ritualizzare serenamente senza problemi. In realtà poteva farlo anche prima, però sotto il permesso del marito fatta eccezione per cose che il marito non doveva sapere e che quindi veniva sbattuo fuori di casa; come ai Matronalia, che comunque non credo fosse l'unico caso, ce ne saranno stati altri minori che non erano feste pubbliche anche perché questa festa veniva organizzata dalla matrona della zona, e quindi dubito che tutte le altre donne non potessero farlo in altri casi, e solo in un secondo momento sarà stata resa ufficiale.
Considera poi che in casa la donna si occupava del fuoco domestico, che all'epoca non era poco! Se si spegneva erano cazzi amari!!! Soprattutto in età arcaica, da dove viene tutta la sua simbologia. In termini simbolici lo spegnimento del fuoco domestico equivaleva al fatto che la donna non si curava dell'amore, la cura e la concordia nella famiglia, quindi che non compiva i propri doveri coniugali, quindi che violava il giuramento del matrimonio, e siccome responsabile per lei era il marito davanti agli Dei sono cazzi di tutti e due e pure dei figli!!
Quindi il ruolo della donna era fondamentale quanto quello dell'uomo, solo che ai romani piaceva menar le mani, e quindi ci raccontano solo di quello. Ma non dimentichiamo le numerose azioni compiute dalle donne romane per salvare il culo a Roma, per le quali meritarono grande rispetto.
Ed in una società dove la religione entrava in qualsiasi ambito, le donne avrebbero avuto così poco valore in termini religiosi se invece in termini sociali e storici ne avevano tanto? Ricordiamo che il senato fece una legge che imponeva di cedere il passo alle matrone romane.
Detto questo la mia opinione personale è che oggi la donna sia tenuta a compiere i riti per tutte le feste esclusive per le donne, che faccia un discernimento escludendo le feste a cui sono dichiaratamente non ammesse e quelle palesemente legate all'uomo (quindi quelle marziali, quelle legate al pan e ai satiri, quelle che prevedono situazioni di pericolo -es. Lemuria-, in quanto per contrastare una forza aggressiva ne serve un'altra che sia marziale, mentre la donna ha una forza protettiva e curativa.... parlo in termini di energie, quindi la personalità non conta nulla in questo discorso). Per il resto invece offri come ti pare e quando ti pare tenendo sempre presente che la donna si occupa di un certo ambito del benessere della famiglia e della rituaria (quindi es. occhio ai Satiri). Così come l'uomo per se, io non ho mai in vita mia fatto un'offerta ad Ebe o a Diana, per dire, perché non mi compete perché il mio sesso mi limita (poi.... limita.... nella realtà non vi è una reale necessità da parte di un sesso di invocare divinità che preferiscono il sesso opposto).
Quando poi un giorno se ti sposerai, lì troverai un accordo con tuo marito, e risolverai una volta per tutte il problema XD
Per dirti che il problema non è solo delle donne, io uomo da solo come faccio a tenere acceso il fuoco su cui sarebbe mio dovere bruciare le offerte di cibo prima di ogni pasto? Non lo posso fare, perché non ho una moglie che lo tenga sempre acceso.
Purtroppo si deve un po' abbozzare, e gli Dei portassero pazienza pure loro, che se ammazzavano qualche migliaio di persone in più all'epoca non ci lasciavano così nella merda oggi..... anzi che c'è qualcuno che alza ancora i calici in loro onore!
CITAZIONE
Tralasciando i libri, nella rete ho visto che esistono svariati gruppi che seguono la via romana. Non lo so, ma immagino che cerchino nei limiti del possibile di far rivivere il culto. Tuttavia mi hanno lasciata perplessa alcune cose, soprattutto il tono generale con cui si propongono. Ora, non sono qui a dar giudizi su persone che non conosco, però penso che nel momento in cui un gruppo di persone, che professa di attenersi a quanto detto dagli antichi, cerca di imporre idee che sinceramente mi sembrano più opinioni personali che fedeli ricostruzioni, ecco allora direi che siamo già lontani da ciò che sto cercando di capire. Poi magari mi sbaglio eh.
Per concludere, sono sinceramente interessata a leggere l'opinione di quanti abbracciano questa tradizione, come fanno a superare, soprattutto le donne, i diversi problemi da me descritti.
Ringrazio per l'attenzione e per chi vorrà condividere il suo pensiero con me!
Su questo ti devi fidare: lascia perdere i gruppi romani attuali.
Sto adesso partecipando all'ennesimo tentativo di crearne uno nuovo ma già mi pare di vedere i frutti come saranno: marci al pari degli altri. O almeno cresceranno santi giusto finché ci staranno persone come me e il fondatore e pochi altri, perché è già pieno di gente con manie di grandezza, o squilibrati che vogliono farei i riti via skype o tecnopaganate sul generis.
Se vuoi ti posso fare un elenco con la descrizione di questi gruppi (tanto li ho passati tutti tranne l'ARSI della quale me ne hanno parlato già abbastanza male).
Il problema generale di questi è che (se ne vuoi un assaggio cercati nella sezione dei diari, il diario che ho scritto io dove c'è la mia esperienza con una di queste associazioni) quelle che non sono sette, che nascono dal desiderio di potere del loro presidente, sono realtà che usano come bacino d'utenza gli ambiti dell'estrema destra.
Ora non ne faccio un discorso politico, che anzi molti mi additano a fascista, ma il problema dei fascisti di oggi è che sono un branco di ragazzini fomentati, che si fanno le pippe sui video del Duce, che il manifesto fascista non l'hanno manco mai letto, e che comunque sono di una ignoranza e di una superficialità tale da abbocare a qualunque fesseria. Infatti questi bei personaggi li ritano su a pane, Main Kampf, Julius Evola e Righini, i quali la romanità ce l'hanno forse in copertina.
Piuttosto meglio cercare un romano nei centri sociali, che almeno lì dentro sono solo strafatti di erba, ma quando non fumano o non bevono o non decadono nell'eccesso di cupidigia (diciamo forse 1 giorno l'anno) sono anche apprezzabili per la loro capicità di apporre a due presupposti una conclusione logica (il che oggigiorno non è nemmeno da tutti!).
Aggiungo poi che tutti quanti hanno il "Vero Culto Romano", questa entità mitologica inesistente.
Intanto il Vero Culto Romano non esiste, e se qualcuno te lo propina non ti fare troppi scrupoli a considerarlo un cretino (o uno furbo che ci vuole guadagnare).
Non esiste perché intanto del culto pubblico non ci è rimasto quasi nulla, soprattutto della rituaria quindi -a meno che questi non l'abbiano ricevuto in sogno dagli Dei o da qualche ancestrale famiglia che ha difeso di nascosto il culto per secoli (e c'è chi sostiene entrambe le ipotesi!!!)- le uniche cose che abbiamo sono disponibili a tutti, compreso i famigerati riti di ARSI, MTR, Nova Roma, ATP e altri (tra i quali pure il famoso libretto Memoranda et Agenda, che tutti posseggono e nessuno ha mai letto) che in realtà sono tutti presi dalla stessa Nova Roma la quale sembra averlo ereditato dagli eredi dei Dioscuri (un gruppo di poeti, storici ed esoteristi degli anni '20, che hanno tentato di ricostruire il culto romano, e che aiutarono il fascismo magicamente.... o così dicono, dato che non ci sono prove documentali ma solo racconti) e che sono grammaticalmente sbagliate, oppure la traduzione non ha alcun senso. Se ti serve un esempio di rituaria comprati Catone, che a dispetto di Varrone non è influenzato dai culti orientali.
Per quanto riguarda il culto privato, per la legge romana nel privato puoi fare come ti pare. Finché non hai danneggiato qualcuno con la magia o non gli hai rubato le capre, puoi fare quello che ti pare.
Quindi se nel mio culto privato voglio metterci il Dio Cucuzza, lo posso fare.
Chiaro che però se non sto giocando, ma sto facendo una cosa seria che nel privato ha un valore, non farò cazzate o neo-qualcosate, farò un lavoro serio però tenendo a mente questa libertà che il mondo romano concede.
Quindi se ti devi affidare a qualcuno, affidati solo ed esclusivamente alle fonti classiche e ai testi storici (seri però, il che significa scritti prima del 1960), perché come dico sempre: al contrario dei religiosi, gli storici devono motivare le cazzate che dicono.
Riguardo questo discorso di libertà data dai romani, basti anche pensare al fatto che riguardo agli auspici, il mito di fondazione, la divisione del cielo romana/etrusca, il De Divinatione di Cicerone, si contraddicono pienamente. Prova palese che ognuno faceva come gli pareva (nel senso che lo faceva secondo la propria logica).
Leggiti della Victrix "Il Culto Privato" di Attilio de Marchi, e Dumezil "La Religione Romana arcaica".
Ti posto poi il link di un blog abbastanza serio sorto da meno di un anno, in alto trovi i tasti con i vari articoli
http://admaioravertite.tumblr.com/Spero di essere stato esaustivo e di aver risposto pienamente alle tue domande ^^
Vale Optime in Pace Deorum
Marzio
qualunque cosa, sempre a disposizione